
jean giono ha organizzato in questo testo le note prese durante il processo a gaston dominici, accusato di aver ucciso nel 1952 sir jack drummond, la moglie ann e la figlia elizabeth nel dipartimento delle alpes-haute-provence. il caso suscito` allora molto clamore sia in francia, sia all`estero.



e` l`opera in cui boccaccio ricalca piu` da vicino le orme del gran viaggio dantesco. al poeta, errante in un vasto deserto, appare "una donna gentil, piacente e bella" che gli offre di fargli da guida. i due giungono ad un altipiano, ai piedi di un nobile castello. due sono le vie d`ingresso: una ampia e facile, l`altra stretta e scoscesa. inizia da qui l`itinerario del poeta fra le insidie della tentazione e il richiamo delle virtu`.









il 10 settembre 1649, da un porto olandese, un viaggiatore straordinario si imbarca per stoccolma. chi invita in svezia rene` descartes e` la regina cristina. a stoccolma, che vive uno dei suoi autunni piu` gelidi e cupi, descartes incontra amici fidati (l`ambasciatore di francia chanut e sua moglie emilie), molta gente singolare (il pittore machado, inetto nella pittura ma poeta esperto) e moltissima malfida. rintanato in casa, isolato da tutti, in attesa della chiamata della regina, si rende conto che solo la vanita` lo ha indotto al durissimo viaggio. a sostenere descartes e` la corrispondenza che tiene con mezza europa, in particolare con la principessa elisabetta, oggetto di una straordinaria passione intellettuale: a lei da` consigli filosofici, medici e politici e confida la sua speranza di ritorno. nel contempo pero` commette imperdonabili errori, come dedicare alla regina il trattato "le passioni dell`anima" che ha scritto per elisabetta. ma in un`alba di ghiaccio, mentre aspetta di esser ricevuto dalla regina, descartes ha il malore che lo conduce a morte. nella narrazione delle sue ultime ore, fatta a piu` voci, in un`insostenibile concitazione si affacciano tutte le interpretazioni, anche le piu` perturbanti. "le passioni dell`anima" racconta tutto questo con un`impercettibile tessitura di testi autentici, interpolazioni e apocrifi, doppiando cosi` nella scrittura una storia in cui il vero e il falso, il detto e il non detto s`intrecciano senza posa.




il nome di galsworthy non deve rimanere associato esclusivamente alla saga dei forsyte. c`e`, infatti, un nutrito filone della sua opera, di cui "il primo e l`ultimo" e` un esempio, nel quale rispetto all`abituale affresco sociale ha maggiore spazio il tema della giustizia, che ossessiono` sempre l`autore, critico soprattutto di una concezione formalistica della legge. qui la storia e` quella di un uomo, fratello del procuratore del re ad edimburgo, il quale, commesso un omicidio, vorrebbe autodenunciarsi...







"il signore degli anelli" e` un romanzo eccezionale e fuori dal tempo, chiaro ed enigmatico, semplice e sublime. dona alla felicita` del lettore cio` che la narrativa del secolo scorso sembrava incapace di offrire: avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d`inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, citta` d`argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti fragorosi di eserciti luminosi e oscuri. tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa perche` dietro i suoi simboli si nasconde una realta` che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. leggenda, tragedia e poema cavalleresco, l`opera di tolkien e` in realta` un`allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi.