
dal gennaio 1994, data dell`insurrezione zapatista, il movimento rappresentato dal sub-comandante marcos non ha cessato di far parlare di se`. innovando il lessico della politica, seppellendo la tradizione guerrigliera dell`america latina, ponendo all`agenda politica mondiale temi nuovi e urgenti. "camminare domandando" e` la raccolta di quelle voci che nello zapatismo hanno visto un diverso pensiero politico e un`inedita pratica dell`opposizione. dalla rivolta nel chiapas fino alla crisi finanziaria, gli autori propongono una ricognizione, minuziosa e documentata, su un`area del pianeta attraversata da una crisi epocale.


figlio di un asceta che ha fatto voto di silenzio per ribellarsi ai privilegi della propria casta e di una donna appartenente al gruppo sociale degli "sfavoriti", il giovane willie chandran si trasferisce dall`india nella londra degli anni cinquanta. qui entra in contatto con la realta` degli immigrati caraibici e dei primi tumulti razziali, frequenta il mondo bohe`mien che anima la vita notturna di notting hill e pubblica un libro di racconti d`ambientazione coloniale che riesce a ottenere il plauso moderato della critica. ma l`incontro con ana, immigrata dall`africa portoghese, lo spingera` a sottoporsi a una seconda "traduzione": la seguira` infatti nel suo paese d`origine, dove si celebrano gli ultimi mesti riti del colonialismo.


in questo libro l`autore analizza quella particolare tipologia di ritratti (e di autoritratti) che sembra derivare direttamente dalle icone bizantine e, prima ancora, dai ritratti di el-faiyu`m: immagini dipinte di volti o di busti ritratti frontalmente che, quasi sempre, fissano lo spettatore e nei quali gli occhi sono protagonisti assoluti. la selezione ha inizio con la ritrattistica tardoromana orientale, non tanto perche` fu questa l`epoca in cui venne scoperta l`individualita`, ma piuttosto perche` i primi ritratti pittorici giunti fino a noi rimontano alle vestigia del mondo romano, all`epoca in cui le religioni misteriche orientali iniziarono a conquistare adepti.





la teoria del caos ha richiamato l`attenzione sul carattere imprevedibile e aleatorio del mondo fisico, ma un`antichissima tradizione filosofica, rilanciata dalla scienza classica, afferma l`armonia generale dell`universo. e lo stesso leibniz ha potuto affermare che questo mondo e` il migliore dei mondi possibili. questa idea singolare ha una lunga storia, che il libro ricostruisce mostrando su quali risultati scientifici essa si basi e quali sviluppi abbia avuto oggi. a partire dall`opera di galileo galilei, la fisica esprime il "principio di minima azione". i progressi delle matematiche permettono di trarne le conseguenze e di ridurre lo studio dei movimenti a problemi di geometria.









sardegna, anni cinquanta. raimondo quesada e` il rampollo di una ricca e potente famiglia borghese. corpo estraneo ad essa, come pure tutta la piccola, ma complessa societa` locale. rifiuta la corte assidua e tenace della cugina paola e mantiene invece a roma una donna emigrata dal suo paese, dalla quale ha anche un figlio. scomparira` in modo triste e misterioso, cosi` come e` vissuto. in questo romanzo mannuzzu disegna personaggi e vicende di un mondo ambiguo, sempre allusivo, misterioso.











la sessualita` e` un prodotto culturale strettamente legato a molteplici fattori e ha conosciuto, nel tempo, mutamenti enormi, anche se spesso ignorati; una sintesi della storia della sessualita` dall`antichita` ai giorni nostri.




Lang Lang è un pianista di musica classica, forse il più famoso al mondo, in questo momento. Ma questo nuovo album non è di musica classica bensi di canzoni con Lang Lang che suona, mentre nel disco appaiono come ospiti musicisti di vario genere ed estrazione musicale: Jason Isbell, Herbie Hancock, Andra Day, Jeffrey Wright, Kandace Springs, Lindsey Stirling, Lisa Fischer ed anche la grande Madeleine Peyroux.
























in una bella domenica di agosto un uomo viene ucciso, con un`iniezione, durante la messa nella chiesa di seefeld. il cadavere viene mandato per gli accertamenti all`obitorio di innsbruck, ma durante il trasporto il corpo viene sostituito con quello di un altro assassinato. la polizia locale non riesce a comprendere quanto successo ed invita a collaborare l`interpol italiana che riconosce nel cadavere custodito all`obitorio un chimico romano che lavora nel giro della droga. quando vengono ritrovate, in grave stato di decomposizione, le spoglie dell`uomo avvelenato, gli ispettori scoprono la perfetta somiglianza con un boss della malavita romana che governa gran parte del traffico di cocaina nella capitale. le indagini si intensificano, ma appaiono da subito forti dubbi sull`identita` del morto.

se qualcuno gli avesse detto che era un romanzo sperimentale, fleming lo avrebbe probabilmente inseguito con la frusta. ma che "la spia che mi ha amata" sia un esperimento (su bond) e` difficile negarlo. nella prima parte del libro (io) vivienne michel ci parla dei suoi rapporti con gli uomini fino a quel momento; nella seconda (loro) dei guai in cui ha finito per cacciarsi; nella terza (lui), quando la storia sembra avviarsi alla conclusione, suona alla porta un agente del servizio segreto di sua maesta`. ai fatti, presi uno a uno dalla sua vita quotidiana, fleming ha messo la sordina, ma tutto il resto - a cominciare dal sesso, e non del genere piu` soave - lo ha raccontato al massimo del volume. finendo per scrivere il suo libro, paradossalmente, piu` intimo. e il meno classificabile.


messa insieme a poco piu` di trent`anni, questa raccolta di racconti fu sul punto di essere pubblicata nel 1946 ma il progetto ando` in fumo all`ultimo momento. anche se e` stata pubblicata soltanto postuma, e` a tutti gli effetti l`esordio letterario di cortazar. un esordio sotto il segno di edgar allan poe, autore amatissimo, e delle atmosfere paranormali. gia` inserita all`interno del volume "i racconti", per la prima volta viene finalmente proposta anche in italia come libro a se`. sono racconti che mostrano gia` molto bene le doti di chi era destinato a diventare il maestro della letteratura fantastica.


il novecento, il `secolo breve`, viene raccontato tradizionalmente attraverso la politica e l`economia. come se queste due grandi ruote motrici della storia producessero un cammino necessario e inevitabile. esiste pero` un altro novecento, spesso lasciato ai margini, da cui e` necessario ripartire per scoprire le radici del nostro presente. e il novecento che vede la transizione definitiva dalla societa` contadina a quella industriale. quello che vede la nascita e l`evoluzione della societa` dei consumi di massa e la costruzione, in senso antropologico, di un nuovo modo di vivere e pensare. quello che vede il crescente e inarrestabile dominio della tecnica, la costruzione di un sistema di produzione e comunicazione su scala globale, la dinamica delle crisi economiche e dei loro effetti. quello che imprime come `marchio` indelebile una diversa manifestazione dei sentimenti collettivi e privati. un libro destinato a soddisfare le domande e le curiosita` di quanti si interrogano sulla storia dei mutamenti sociali di massa e di costume.

ha solo undici anni, gopi, quando muore la madre. per zia ranjan lei e le due sorelle maggiori non sono che "selvagge". cosi` ha detto al padre di gopi: sottintendendo che non rispettano le regole della comunita` indiana a cui appartengono. e aggiungendo che per dargli una mano e` pronta a prendersi in casa una di loro. per il momento, pero`, il padre pensa che le figlie abbiano bisogno di appassionarsi a qualcosa che le accompagni poi "per tutta la vita" - e decide che sara` lo squash. non funzionera` per tutte: l`unica che diventera` sempre piu` brava, e continuera` caparbiamente a cercare di scoprire, fra le quattro pareti del campo (ma non solo), che cosa fare dei suoi sentimenti, della sua vita, delle persone che incontra, e a quali traguardi puo` aspirare, sara` gopi. ed e` lei stessa a raccontarci quell`anno di lutto e di rinascita - l`anno in cui sperimenta il dolore e l`assenza, ma anche la tenerezza e la determinazione, i cambiamenti del corpo e le sue potenzialita`, le regole e la necessita` di trasgredirle - con una voce insieme pacata e audace, sommessa e perentoria. in questo suo primo romanzo, con mano insospettabilmente sicura, e con uno stile essenziale, preciso, allusivo, la scrittrice angloindiana chetna maroo ci apre le porte di un mondo che ci era ignoto - e non e` esattamente questa, come ci ha insegnato kundera, la funzione del romanzo?

leggendo rachel ingalls, abbiamo l?impressione di trovarci in un mondo in apparenza familiare, ma da cui qualcosa ci tiene separati - quasi avessimo varcato una pericolosa soglia invisibile e di colpo vedessimo tutto da un diverso emisfero -, o forse in un sogno, che al tempo stesso ci adesca e minaccia. nei cinque lunghi racconti, o novelle esemplari, che compongono "benedetto e il frutto", incontreremo un frate gravido dell?arcangelo gabriele - questa almeno e la versione che offre ai confratelli del monastero; il creatore di una bambola realissima che con la sua esuberanza sessuale causera sviluppi imprevedibili, mandando a gambe all?aria la vita familiare dell?uomo; una coppia che viene invitata a una festa in campagna dove tutto sembra normale e insieme spettrale, come sospeso, e che sulla via del ritorno andra incontro a un?inattesa calamita piovuta dal cielo; una donna in vacanza con il marito e in preda a una subdola mania che suscita domande sempre piu angoscianti sul suo stato mentale; e, infine, avremo a che fare con le conseguenze assurde, allucinanti, quasi apocalittiche del furto di una pagnotta. in tutti e cinque affronteremo momenti, personaggi e situazioni fuori da ogni norma, non soltanto letteraria: la migliore introduzione possibile all?universo narrativo di rachel ingalls.
il monaco e` ambrosio, in odore di santita`, ammirato da tutta madrid per le sue parole trascinanti. il tentatore e` matilde, la donna demoniaca travestita da novizio, la splendida maga perversa. negli anni `30 antonin artaud fece del romanzo gotico di lewis una sorta di "copia francese". ed e` nella versione di artaud, con una prefazione di nico orengo, che bompiani ripropone il testo.

e` la rievocazione delle ultime battaglie combattute nel deserto egiziano fra il luglio e il novembre del 1942 e il drammatico racconto di un piccolissimo reparto di artiglieri carristi, qui menzionati con i loro nomi veri. l`autore comandava la prima batteria del dliv gruppo semoventi da 75/18, in forza al 3. reggimento articelere "duca d`aosta" della divisione corazzata "littorio". con esso partecipo` a tutte le fasi delle varie offensive e controffensive in quell`estate e in quell`autunno, e in particolare alla "piccola" e alla "grande" battaglia di el alamein.