



il rapporto tra scienza e societa` e` sempre stato difficile. la scienza e` stata dominio esclusivo di pochi, mentre la societa`, da parte sua, non ha mai avuto la percezione di un`utilita` diretta, concreta, della scienza nella sua vita. spesso la societa` ha avuto paura della scienza, del suo linguaggio specialistico, delle sue tecniche oscure. dulbecco con questo libro vuole invece spiegare, in modo accessibile, alcune delle piu` discusse questioni scientifiche dei nostri giorni, dal significato del genoma ai cibi geneticamente modificati, dalla clonazione alle cellule staminali.









giulio angioni, antropologo dell`universita` di cagliari, e` scrittore di romanzi e racconti, di ambientazione sarda, in cui ritorna una specie di malinconia delle origini, di inquietudine delle radici che si esprime anche in questo giallo: "assandira", dal nome di un agriturismo, gestito da un figlio, ritornato con moglie da un emigrazione lontana, e da un padre pastore, meta di turisti in cerca di una teatrale e impudica ricostruzione dell`antica vita agropastorale, che viene dato alle fiamme per consumare un vero e proprio dramma di difesa identitaria, mostruosa mescolanza di moderno ed arcaico.

emile zola (1840-1902) scrisse nel 1864 "sidoine e me`de`ric" - il gigante e il nano, opposti in tutto, nel fisico e nell`intelletto, che girano il mondo in cerca di una terra e trovano il regno dei felici dove e` regina primavera; per poi finalmente comprendere che il mondo va accettato cosi` com`e`, senza idealizzarlo e senza averne orrore - breve romanzo, evidentemente influenzato dalla tradizione della satira utopistica e filosofica che corre da rabelais a voltaire e swift, che fa parte dei "racconti a ninetta" e precede tutte le opere maggiori e piu` caratteristiche del grande scrittore francese, ma ne preannuncia la grande forza di immaginazione e la sensibilita` idealistica.

"leggo, nel vecchio libretto scolastico, le parole `le proble`me de l`union de l`ame et du corps`, scritte con calligrafia adolescenziale nella casella ove dovevo indicare l`argomento di filosofia prescelto per gli esami... quest`aria, questo vento, non mi sembrano piu`, come allora, il frutto di astruse speculazioni antiquate: li sento invece circolare in me e fuori di me. in questi anni hanno assunto sembiante musicale e so, ormai da tempo, quanto io provi sempre la commozione di chi misuri se stesso nel fluire del proprio pensiero a confronto col resto del mondo".




e` il destino dei grandi uomini di subire presto o tardi un processo di revisione e ridimensionamento che ha sempre l`aria di un atto d`accusa. che cosa resta in piedi oggi dei critici di freud? tra i suoi avversari piu` formidabili tre si sono segnalati per la sistematicita` della loro critica: il sociologo frank sulloway, l`ex-psicoanalista jeffrey masson e il filosofo adolf grunbaum. secondo sulloway, freud riprese gran parte delle sue concezioni da darwin e dai pensatori dell`epoca. tesi di masson e` che freud, nell`abbandonare l`originaria ipotesi della seduzione, si arrese alle pressioni della societa` scientifica viennese. grunbaum sostiene che le concezioni di freud, soprattutto quella dell`inconscio, sono state rifiutate dall`evidenza empirica.

l`autrice colloca in primo piano, nella comprensione della vita psichica, il ruolo delle esperienze reali. in questa prospettiva, il ruolo di fratelli e sorelle nello sviluppo emotivo e sessuale dell`individuo deve essere indagato come una forza determinante di primaria grandezza. l`impatto della relazione di fratellanza sulla psiche in formazione e, ancor piu`, l`idea che sia attraverso l`identificazione con i nostri fratelli o sorelle che si matura un`eterosessualita` adulta, vengono indagati a fondo, assieme ad altri temi come: l`influsso delle relazioni fraterne sullo sviluppo di tratti psicopatologici; l`incidenza sociale e le conseguenze psichiche dell`incesto tra fratelli; la natura dell`amore fraterno.

questo libro rappresenta il culmine di un lavoro di oltre dodici anni trascorsi a indagare il modo in cui le persone creano e modificano le proprie idee su se stesse. va ad aggiungersi a tutta una serie di modelli sviluppati da andreas e da sua moglie, tra i quali figurano metodi rapidi per il perdono, la risoluzione del lutto, la ristrutturazione dell`esperienza temporale (come le persone rappresentano il tempo), il cambiamento della gerarchia dei criteri, una strategia per rispondere alle critiche, l`integrazione dei movimenti oculari e il superamento della vergogna.

in questo libro l`autore affronta un ostacolo di fondo, contenuto nell`antico proverbio ubi maior minor cessat: di fronte a chi vale di piu`, sa di piu`, e` piu` importante, chi sa di meno deve farsi da parte. l`autore ragiona sul delicato tema del ruolo dello psicoanalista come autorita` funzionale: l`analista, inteso come maior, come figura genitoriale, ha il compito di usare il legame di dipendenza non per vincolare a se` ma per emancipare, prestando un`attenzione nuova ai reali bisogni del minor (paziente, figlio), un`attenzione che presuppone la comprensione di tutte le voci della sua vita psichica inconscia. solo cosi` e` concepibile un`autentica psicoanalisi delle relazioni oggettuali.

"in questo libro ignazio majore intende presentare una sintesi dell`analisi mentale, aggiornata a oggi. si confronta, quando appare necessario, con la psicoanalisi, matrice insostituita e insostituibile dalla quale proveniamo. non esisteremmo senza la sua lezione. dopo cento anni di psicoanalisi, dovremmo pero` essere in grado di vagliare i presupposti teorici di questa scienza. e il presente scritto, pur nelle sue limitate dimensioni, si propone di indicare il motivo fondamentale che rende necessaria sia una revisione della teoria psicoanalitica, sia una nuova maniera di interpretare la malattia mentale e di comprendere il funzionamento della psiche dell`uomo."

una donna su quattro ha subito nell`infanzia gravi forme di abbandono o di abuso, e questi eventi raddoppiano il rischio di depressione nell`eta` adulta. con le parole delle donne intervistate nel corso di una ricerca ventennale, le autrici delineano un quadro vivo degli effetti a lungo termine di esperienze infantili traumatiche. al testo e` accluso il questionario ceca, un test autosomministrabile validato scientificamente, che misura l`incidenza dell`esperienza traumatica all`interno della storia familiare.






commedia degli equivoci e delle sostituzioni, commedia dei sosia appunto, la vicenda narrata per la prima volta da plauto ha numerose ripercussioni nella letteratura occidentale, a volte come semplice ripresa della perfetta commedia plautina, in altri casi come soggetto di ispirazione, materiale da elaborare liberamente, come per kleist e giraudoux, quest`ultimo pressoche` ignoto in italia e qui riproposto in una nuova traduzione.




grazie alla tecnologia e alle cosnoscenze scientifiche che incorpora, un terzo della popolazione mondiale gode oggi di condizioni e di una durata della vita enormemente migliorate rispetto a un secolo fa. gli altri due terzi del mondo vivono invece come un secolo fa, o peggio, perche` di tecnologie non dispongono, o di esse hanno conosciuto solo i costi ambientali e umani. molti scienziati temono inoltre che le tecnologie alla base dei nostri elevatissimi consumi, cui guarda con legittime aspettative la maggioranza della popolazione mondiale, stiano diventando insostenibili proprio per i sistemi che sostengono la vita. considerata la posta in gioco, dovremmo forse adoperarci maggiormente per comprendere i poteri della tecnologia "scientificizzata", i loro effetti a lungo periodo, e quali possibilita` sussistono per indirizzarli piu` efficacemente a scopi umani. senza rinunciare ai benefici acquisiti, ma anche senza ignorare che essi dipendono da cio` che la tecnologia e la scienza sapranno fare per gli esclusi del mondo, e per il futuro del pianeta. i saggi organicamente raccolti in questo volume tratteggiano da differenti prospettive una serie di risposte ai complessi interrogativi che nascono dalle contraddizioni e incognite sopra delineate.

con piu` di 70 prose - e una storia - pamuk mette in scena nelle pagine di questo libro un singolare autoritratto intellettuale costruito con sequenze di frammenti autobiografici, pensieri e "momenti d`essere". al centro mette la sua citta` e la sua attivita` preferita (oltre a quella quasi compulsiva di leggere e scrivere): "guardare fuori dalla finestra", perche` le finestre di istanbul contengono tutte le storie della citta` - un gesto che da` il titolo al racconto che chiude il volume. lo scrittore turco riunisce in un continuum narrativo situazioni, idee e immagini che quasi inspiegabilmente non sono mai confluite nei suoi romanzi.

ricardo conosce la "ragazza cattiva" da adolescente, a lima, e per trent`anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. lei ama nascondersi sotto false identita`, e` sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di liberta`, ma anche di patrimoni da depredare. la rincontra a parigi, dove lei e` di passaggio, guerrigliera della mir destinata all`addestramento a cuba: sull`isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con se` in europa. seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. ogni volta ricardo e` li` a proteggerla. e ogni volta lei riprende la sua via di fuga.

tutto inizia con un cadavere: quello di un uomo vestito da donna, abbandonato in un cantiere. la polizia fa ipotesi banali, solo un certo lightborne, negoziante e collezionista di curiosita` erotiche, crede di sapere la verita`. la vittima sarebbe venuta in possesso di un documento unico: il filmato di un`orgia con hitler protagonista, nel bunker sottostante il reich, pochi giorni prima della fine del nazismo. diverse persone - una giornalista di estrema sinistra, un agente segreto, un gallerista coinvolto nei traffici della pornografia, tre reduci del vietnam - si lanciano alla ricerca del misterioso film.

quattro uomini disperati decidono di lasciare la capitale argentina per tentare una rapina in una banca di provincia. il colpo sembra essere andato a segno, ma qualcosa va storto e la banda deve ritirarsi precipitosamente. gli abitanti della cittadina danno vita a una collettiva reazione di difesa e di atti selvaggi. i quattro non riescono a fuggire e cercano scampo nei vicoli e nelle case, ma e` come se si fossero nascosti sotto la pietra che occulta i rancori, le miserie e le turpitudini della gente. i rapinatori cosi` si trasformano da carnefici in vittime crudelmente perseguitate, braccati come animali dal cerchio dei cacciatori che si chiude intorno a loro.

il libro si apre con la morte del patrigno della scrittrice, un evento che la turba profondamente, trasportandola negli irrisolti eventi della propria giovinezza, nell`indistinta consapevolezza di lei bambina e ragazza. a undici anni fugge con la famiglia dai pettegolezzi e dai fantasmi che infestano casa sua, per iniziare altrove una nuova vita con un diverso padre. adolescente sogna i cavalieri di re artu`, mentre il collegio e` un santuario con a capo una suora terribile. a diciannove anni un dolore persistente l`obbliga all`uso di farmaci distruttivi e a frequentare gli psichiatri: l`inevitabile ricovero la lascia sterile e obesa. segue la fuga dall`universitia` e da un matrimonio. a cavallo tra autobiografia e romanzo di formazione, "i fantasmi di una vita" restituisce al lettore le fasi di un`esistenza, in un andamento circolare che apre e chiude sullo smantellamento di una casa - e di un`era - del tempo presente.

padre e nonno incestuoso, corrotto e corruttore, sempre di corsa a riscuotere una mazzetta dopo l`altra, ora beffardo ora dispiaciuto, in costante affanno per il peso dei troppi chili e dei troppi peccati: e` karan, uomo cinico e brutale, falso prima di tutto con se stesso. karan ha lenito il dolore per la perdita della madre visitando bordelli e prostitute bambine, e piu` tardi il matrimonio e la famiglia non hanno saziato i suoi appetiti, sessuali ed economici, per nulla dissimili da quelli di chi governava l`india. la situazione incestuosa diventa metafora, sgradevole ma riuscita, di un paese tradito dai suoi padri.

martin clay, giovane filosofo appassionato di storia dell`arte, scruta con scarso interesse la collezione di croste che un rozzo possidente della campagna inglese gli va mostrando con orgoglio. d`un tratto la sua attenzione si ridesta: davanti a lui sta appeso l`arco di volta della pittura fiamminga, il bruegel dei bruegel, pietra miliare mancante e sconosciuta della storia dell`arte. e` la sua opportunita` per rendere un servizio al mondo intero e fare un mucchio di quattrini. inizia cosi` una catena di inganni ai danni del legittimo proprietario e passo dopo passo, martin vedra` precipitare se stesso e la sua coscienziosa esistenza in un labirinto di dilemmi unicamente supportato dalla certezza di rivelare all`umanita` un capolavoro dell`arte.

un ottocentesco quartiere di budapest divenuto ghetto: questo e` l`ottavo distretto; e qui due giovani gemelli, giorgio e nicola pressburger, vivono la loro infanzia, tra personaggi, eventi e atmosfere cosi` indimenticabili che i fratelli, diventati adulti, sentono il bisogno di raccontarli. e cosi` in questo libro rinasce il ghetto brulicante di persone e di commerci, in una sinfonia piena di fascino, ironica e nostalgica. dal bizzarro leuchtner al truffatore tibo, di strada in strada, di racconto in racconto, si aggiunge un prezioso tassello di una storia piu` ampia, di una realta` umana e sociale, storica e culturale destinata a risolversi in una tragedia i cui superstiti si sarebbero dispersi in tutto l`occidente.

costantino si trova su un barcone-ristorante ancorato sul fiume e sta per morire. sa, o crede di sapere, che ottavio e fedele, i due uomini seduti al suo tavolo, entro mezzanotte lo uccideranno. e nei minuti che lo separano dalla fine, trova spazio la sua storia: la storia di un uomo irrequieto, che ha dentro di se` "la guerra e il dopoguerra" e che forse ha finalmente trovato nell`amore per una strana creatura il senso della sua esistenza.

(dal libro)

nel 1994 una composita band di narratori (qualcuno di loro e` anche musicista rock) si e` riunita intorno a un`idea: rendere omaggio a h. p. lovecraft, il "solitario di providence", scrivendo un libro di racconti ispirati a lui e ai temi della sua opera. ispirati direttamente alle storie di lovecraft, o inventati di sana pianta con una stramba follia rockettara, i racconti narrano di mutazioni cosmiche, trasformazioni ecologiche e sessuali, deliri assortiti, sperimentazioni genetiche. gli autori: j.g. ballard, c.g. brandrick, william s. burroughs, ramsey campbell, michael gira.


la raccolta delle poesie inedite di celan, recentemente apparsa in germania, comprende soltanto testi "gia` pronti per la stampa", piu` volte copiati a mano o a macchina senza alcuna variante, e per i quali non e` possibile immaginare alcuna ragione a cui si debba l`esclusione voluta dall`autore: non la provvisorieta` della stesura, che potrebbe essere indicata da qualche segno a margine o dall`alto numero di varianti, e nemmeno il carattere sperimentale di certe forme espressive. l`unico criterio di esclusione pare essere stato il grado di esplicitezza di alcuni riferimenti, forse, secondo l`autore, capaci di ricondurre l`occasione poetica a momenti troppo privati della sua vita.

le domande che l`undicenne nora k. rivolge a vittorio hosle riguardano i grandi interrogativi della vita umana. il filosofo le risponde cercando di condurre la giovane amica attraverso il labirinto del pensiero filosofico. insieme i due inventano un caffe` in cui pensatori da platone a hans jonas, discutono su dio, il mondo, l`esistenza. il risultato del loro scambio epistolare e` una introduzione alla filosofia, indirizzata sia ai ragazzi che agli adulti.



un giorno norman, che vive a los angeles, manda un messaggio per posta elettronica a monique, che vive a parigi. monique risponde. da quel momento, in poche settimane, norman e monique bruciano vite intere di passioni epistolari. tre o quattro volte al giorno, monique legge le ultime e-mail di norman e si affretta a rispondere. sino a che un giorno monique va alla filiale parigina della united airlines e decide di andare a trovare norman a los angeles. dopo sei megabytes di messaggi amorosi, norman e monique sentono il bisogno di guardarsi in faccia. il libro e` basato sugli archivi digitali dei due innamorati, sul loro epistolario elettronico di tre mesi. tutto e` vero e integrale, sono cambiati solo i nomi.












Butler and Tanner ltd, 1989, UK. Con i testi di Bill Graham, uno dei principali giornalisti musicali irlandesi, e le fotografie uniche e inedite di Patrick Brocklebank, Hugo McGuinness e James Mahon, il libro ricostruisce gli esordi di quella che oggi è una delle più grandi rock'n'roll band al mondo. In inglese.


























Pieiran Press, 1994, USA. Una raccolta di scritti, recensioni e notizie riguardanti i Beatles all'apice della loro carriera. In inglese


comicita` scatenata e scatenato erotismo: ecco i due binari su cui corre velocissima la cronaca della (breve) vita di oberdan baciro, vissuto quanto il fascismo e morto per distrazione. figlio unico di madre vedova, devotissima a dio e al duce, il piccolo oberdan e` uno di quei rari esseri umani il cui destino si manifesta gia` nell`infanzia piu` tenera. a oberdan basta un orlo appena sollevato, un baluginio di pelle, per trasformare la curiosita` in chiodo fisso. attorno a quell`apparizione fugace si consumano la sua infanzia e la sua giovinezza, votate al culto solitario dell`inspiegabile mistero femminile. il problema pero` e` che gli anni passano, ma per oberdan il mistero resta tale. non gli rimane cosi` che rifugiarsi nella fantasia, accesa dai racconti di chi millanta esperienze trionfali. mentre l`italia degli anni trenta cammina tronfia verso il baratro della guerra, oberdan baciro danza il suo impacciatissimo balletto con il desiderio, fino a un beffardo ultimo atto. lelio luttazzi sa essere meravigliosamente leggero. di quella leggerezza gioiosa e immaginifica che e` l`antidoto all`opacita` del vivere. con una lingua spigliata e volutamente de`mode`e, strizzando l`occhio ai romanzi libertini, ci consegna un singolare affresco d`epoca che svela lo spirito irriverente nascosto sotto la gonnella dell`italia piu` severa. una storia briosa e imprevedibile come la migliore delle sue improvvisazioni jazz.

goethe ebbe qualche perplessita` nel definire e catalogare queste poesie, raggruppate nelle edizioni del 1800 e 1806, sotto il titolo di "balladen und romanzen, mentre nel 1815, proprio per l`ambizione di distinzione di fondo, "romanzen" cadra` definitivamente e, da allora in poi, saranno tutte comprese sotto il nome definitivo di "balladen". il termine, di origine neolatina, designava una "canzone a ballo", ma passando da provenza, italia, francia all`inghilterra, il termine ballata acquisiva il significato di poesia popolare scaturita non dall`attivita` di un autore conosciuto, spesso di contenuto epico o leggendario.

si dice che raccontare la propria vita serva a comprenderla. ci sono esperienze, pero`, su cui le parole non hanno presa: si puo` solo "soffrirle" una seconda volta sulla propria pelle. i criminali siberiani le loro vite se le portano addosso, incise dalla mano esperta del kol`sik: sacerdote e custode della tradizione, il tatuatore e` l`unico a comprendere fino in fondo la lingua arcana dei simboli. ma i tatuaggi, mentre raccontano delle storie, ne creano altre: generano incontri ed equivoci, stabiliscono legami, decidono, a volte, della vita e della morte. ed e` attraverso questo vortice di storie che nicolai lilin ci conduce dentro la tradizione dei "marchi" siberiani. sei racconti diversissimi - comici o disperati, violenti, romantici, rocamboleschi - nei quali ritroviamo alcuni dei personaggi memorabili di "educazione siberiana" la banda di minorenni capitanata da gagarin, il colossale mei, nonno boris e gli altri vecchi fuorilegge di fiume basso - e ne incontriamo di nuovi: oliva, che spara come un sicario e si porta sempre appresso la foto di una donna; styopka con il suo amore impossibile; pelmen, che paghera` caro un tatuaggio sbagliato nel posto sbagliato; e ancora kievskij, criminale di seme nero; il vecchio hippy batterista in perenne lotta con una direttrice dittatoriale; il terribile treno e la virginale cristina. a fare da filo rosso, c`e` la voce inconfondibile di nicolai "kolima" e la storia della sua formazione da tatuato.


il romanzo inizia con il protagonista, tod hackett, che passeggia per le vie della citta`. ma le vie dove cammina sono finte: la storia si muove tra la cartapesta e le scenografie di hollywood, citta` dove gli uomini arrivano con grandi sogni e illusioni, per ritrovarsi annoiati, squallidi, vuoti, invidiosi e crudeli. "una locusta tra milioni di locuste che possono, se fanno folla, calpestare i bambini e sradicare gli alberi". "il giorno della locusta", uscito contemporaneamente a "topolino" e "furore", mostra le insidie nascoste dalla promessa di felicita` americana, chiudendosi con la scena formidabile di una "folla che tumultua e distrugge". prefazione di christian frascella.

scendendo a capofitto per i rami delle generazioni, clelia riesce a trovare il suo posto sull`asse del tempo: ha una data d`inizio, il 1914, e persino una capostipite, la nonna franca, giunta dalla russia a napoli. innamorata della vita, ricca di passione e di ideali, clelia cresce con i piedi piantati nella provincia e lo sguardo rivolto alla citta`. quando clelia incontra gianni non ha dubbi su cosa fare: insieme trovano quarantadue metri quadri in cui sostenersi "l`un l`altra come due carte da gioco poggiate in piedi". per mantenersi lavora come maschera in un teatro, e proprio in teatro fara` presto carriera. appagata dal successo, clelia sembra non accorgersi di scegliere sistematicamente il "male minore". il nuovo romanzo di valeria parrella ha l`energia e il coraggio delle storie necessarie. la storia di clelia procede di pari passo con quella dell`italia, e ci restituisce il ritratto di un paese che ha progressivamente rinunciato al pubblico per il privato, all`etica per il guadagno, ma che con ostinazione ciascuno di noi continua ad amare "come si amano solo le cose che vengono prima di noi e dopo di noi resteranno". senza dismettere la voce intima e sensuale che le e` propria, valeria parrella narra la perdita di contatto tra cio` in cui si crede e il modo in cui si agisce, fino alla consapevolezza che "le cose non si compiono all`improvviso, ma all`improvviso le vedi nel loro intero".

il libro si compone di cinque parti, dedicate rispettivamente al padre della gestalt - fritz perls -, alla prassi, alla teoria, alla trasmissione e alla spiritualita` della gestalt. di grande ispirazione quest`ultima, in cui naranjo porta alla luce la trama nascosta di quelle che definisce "filosofia implicita" e "spiritualita` implicita" della gestalt: filosofia e spiritualita` vissute nella pratica, piu` che concettualizzate, e che i contemporanei di perls non riconobbero facilmente. perls ne emerge come spirito fortemente `dionisiaco`, naturalmente portato a spingersi oltre i limiti del conosciuto e a rompere le forme prestabilite, e la gestalt come forza potenzialmente dirompente e innovatrice, ma al tempo stesso come consapevolezza del `qui e ora`, e dunque lucidita`, attenzione, `spirito apollineo`. e in questa sintesi tra forze opposte che naranjo individua la vera essenza della gestalt, non una semplice tecnica terapeutica che `funziona`, ma una via di realizzazione implicitamente spirituale, che permette all`essere umano di sollevarsi dal cieco mondo passionale alla condizione aperta della coscienza pura.

"il respiro del buio" comincia con un viaggio in treno, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l`ingresso in una nuova vita. il servizio militare in cecenia e` finito, e` tempo di tornare, ma per il protagonista la parola ritorno ha perso significato. e un altro uomo quello che arriva alla stazione di bender, e un`altra e` la citta` che lo accoglie: identica a un primo sguardo, eppure diversa. rinchiuso nel suo appartamento, solo con le sue armi importate illegalmente dalla cecenia, nicolai vive il suo "dopoguerra" di solitudine, ansia, paura. e, soprattutto, odia. odia gli edifici, le strade, l`umanita` "pacifica" che gli appare fasulla, intollerabile nella sua pretesa di civilta`. per provare a fare i conti con le atrocita` subite e commesse, decide allora di intraprendere un nuovo viaggio, verso il luogo che rappresenta l`unico ritorno possibile: la siberia. immerso nella natura, nel silenzio, guidato dalla saggezza del nonno, sembra trovare una vita semplice e quieta. ma un passato cosi` pesante non si cancella con il silenzio, e neppure con la determinazione, e quella che sembra una possibilita` di riscatto puo` rivelarsi in ogni momento una trappola che inverte la corsa e riporta al punto di partenza. cosi`, puo` succedere che un impiego in una ditta di sicurezza privata a san pietroburgo si trasformi in una nuova guerra, piu` nascosta e apparentemente meno violenta rispetto a quella combattuta in divisa, eppure, se e` possibile, ancora piu` pericolosa. una guerra che fa le sue vittime nelle strade e nelle piazze...


la bottega del signor nakano e` un po` speciale. innanzitutto, come tiene a specificare il proprietario, "non e` un negozio di antiquariato ma di roba vecchia": soprammobili fuorimoda, ciotole usate, manifesti di epoche dimenticate, malinconici reperti di vite sconosciute che potete comprare per pochi spiccioli, oggetti particolari e scompagnati come, in fondo, sono gli uomini e le donne che girano intorno al negozio. a cominciare dal signor nakano: eccolo li, dietro la cassa, magrissimo, un berretto di lana calato sulla fronte e una certa qual debolezza per il fascino femminile. a dargli una mano ci sono due ragazzi, takeo, tanto laconico da apparire misterioso, e hitomi, una ragazza allegra e inquieta. i due giovani si studiano, s`innamorano, nasce un legame toccante e maldestro che sembra destinato a inciampare su ogni incomprensione. ma anche nakano e la sua romantica sorella masayo devono affrontare le impreviste complicazioni che nascono dal desiderio. sara` proprio hitomi, e il suo sguardo curioso e sensibile, ad accompagnare il lettore attraverso la girandola di incontri e personaggi che ruotano intorno alla piccola, vivace bottega del signor nakano. sono vicende comuni quelle che ci racconta kawakami hiromi, con una delicatezza che nulla toglie alla profondita` dei sentimenti, all`intensita` di relazioni umane che iniziano quasi per caso e si sciupano senza che sia colpa di nessuno.

raccontare l`11 settembre, o l`ascesa della tennista tracy austin, analizzare l`ironia di kafka e il suo influsso sulla mentalita` degli studenti universitari, riflettere sul tragico destino delle aragoste, recarsi agli oscar del cinema porno. dieci anni in ascolto della voce profonda degli usa: da un talk-show reazionario condotto da un presentatore che si veste appositamente per venire bene in radio, fino alla carovana mediatica che insegue un avversario di bush nelle primarie repubblicane.

alessio medrano da bambino costruiva tabelline con i sassi e controllava, da un anno all`altro, che dall`elenco del telefono non fosse scomparso nessuno. oggi che ha trentacinque anni, della matematica ha fatto un mestiere e sta creando un fondo finanziario molto conveniente: compra, per poi rivendere, le polizze di clienti che non vogliono piu` pagare la propria assicurazione sulla vita. o non possono. e un investimento sicuro: "le persone si fidano di me perche` dico una cosa che gia` sanno, e cioe` che tutti muoiono". ma piu` che di morte, alessio preferisce parlare del tempo che rimane. solo che le vite non sono tutte uguali e non tutti i rischi possono essere previsti. quando si trova a contrattare la polizza di elena invitti, nell`equazione compare l`incognita per eccellenza, l`amore. ma "il tempo e` fatto solo di tempo, lo spazio solo di spazio, l`amore solo di amore. grandezze omogenee".

«Ero sicuro che l'argento di Nora e il mio nero si stessero mischiando lentamente. Mi sbagliavo. Eravamo, a dispetto delle nostre speranze, insolubili l'uno nell'altra».
Paolo Giordano, Il nero e l'argento

patrick bateman e` giovane, bello, ricco. vive a manhattan, lavora a wall street e con i colleghi timothy, david, patten e craig, frequenta i locali piu` alla moda, le palestre piu` esclusive e le toilette dove gira la migliore cocaina della citta`, discutendo di nuovi ristoranti, cameriere corpoduro ed eleganza maschile. ma la sua vita e` ricca di particolari piuttosto inquietanti e quando le tenebre scendono su new york, patrick bateman si trasforma in un torturatore omicida, freddo, metodico, spietato.

scritto tra la fine del 1829 e la prima meta` del 1830, "il rosso e il nero" e` il secondo romanzo di stendhal. l`autore ne corregge le bozze proprio durante le giornate della rivoluzione di luglio, che liquida la restaurazione e inaugura la monarchia borghese di luigi filippo. di questo passaggio cruciale della storia francese stendhal restituisce con crudele fedelta` non la cronaca (malgrado il sottotitolo del romanzo), ma lo spirito, muovendo dalla realta` della provincia per approdare a parigi, dove da sempre si annodano e si sciolgono i destini politici della francia. l`impietosa analisi storica non esaurisce tuttavia la complessita` della vicenda e del suo protagonista. l`ostinata rivolta di julien sorel non e` riducibile semplicemente all`acuto senso della propria inadeguatezza economica e sociale. la sua non e` coscienza di classe, e "ii rosso e il nero" non e` il romanzo dell`ambizione e della scalata ai vertici della societa`: stendhal non e` balzac. julien sorel affronta il mondo brandendo la propria inferiorita` sociale come un`arma, ma il mondo creato dalla potenza del denaro lo disgusta, anche se tanto spesso deplora l`umile condizione in cui la sorte lo ha fatto nascere. percio` rimpiange l`epoca napoleonica (di cui questo romanzo rafforza il mito, nato gia` all`indomani di waterloo), convinto com`e` che allora fosse possibile affermarsi soltanto grazie ai propri meriti. edizione con nuova traduzione. nota introduttiva di emilio faccioli.










marcello ha sedici anni ed e` un ragazzo normale, con una famiglia normale e degli amici normali. ma anche a sedici anni una vita normale puo` cambiare di colpo. perche` a sedici anni si possono avere dei segreti e all`improvviso ci si puo` scoprire grandi. e si possono vivere grandi dolori. e grandi amori. marcello e` solo un adolescente, ma ha amato molto una donna - la madre di un amico - il sapore dei suoi baci, il profumo della sua pelle. eppure sceglie di fuggire per preservare quell`amore appassionato ma impossibile. un convento diventera` il suo rifugio, dove vivere, lontano dal mondo, la gioia dei suoi ricordi. il passato pero` non gli basta e la malinconia di una vita isolata e` troppo difficile da sopportare. marcello ha bisogno del calore degli altri e uno dei monaci piu` anziani - un rifugiato come lui - gli offre l`opportunita` di provare un`amicizia destinata a durare per sempre. con una postfazione dell`autore.

quando anne inizia il suo diario, nel giugno del 1942, ha appena compiuto tredici anni. poche pagine, e all`immagine della scuola, dei compagni e di amori piu` o meno ideali, si sostituisce la storia della lunga clandestinita`. obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di se` e dell`esperienza degli altri clandestini. la prima edizione del "diario" subi` tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. il testo, restituito alla sua integrita` originale, ci consegna un`immagine nuova: quella di una ragazza vera, ironica, passionale, irriverente, animata da un`allegra voglia di vivere, gia` adulta nelle sue riflessioni. questa edizione, in appendice, offre anche una ricostruzione degli ultimi mesi della vita di anne e della sorella margot, sulla base di testimonianze e documenti raccolti negli anni. prefazione di eraldo affinati. con uno scritto di natalia ginzburg.











un pallone aerostatico travolto da un improvviso colpo di vento plana su un prato verdissimo tra oxford e londra. un uomo anziano cerca di scendere ma rimane impigliato in una fune e alcuni soccorritori tentano di aiutarlo, uno di loro morira`. inizia cosi questo romanzo di mcewan sull`amore e le sue ossessioni, da una disgrazia che sconvolgera` la mente di jed parry, un giovane con manie religiose vittima di una patologia erotica. a farne le spese e` joe rose, divulgatore scientifico, uomo fragile e deluso, legato alla bella clarissa, che adesso e` costretto a mettere in discussione la propria vita. jed si e` follemente innamorato di lui ed e` convinto di essere ricambiato. con ironia sottile e un gusto della comicita` del tutto nuovo, ian mcewan dipinge questo amore omosessuale assoluto: un`ossessione assurda e grottesca oppure la forma piu` pura di devozione e passione? perche` chi puo` dire cosa sia l`amore?




phileas fogg, gentiluomo inglese assai flemmatico, scommette con i soci del suo club che riuscira` a compiere in ottanta giorni il giro del mondo. parte seguito dal suo fedelissimo servo giovanni detto passepartout. gli e` pero` alle calcagna un poliziotto che si affanna a seguirlo nelle tappe dell`eccezionale itinerario perche` fagg e` sospettato di un grosso furto perpetrato in una banca inglese. questo e` l`avvio del romanzo che verne pubblico` nel 1873 e che costituisce da piu` di un secolo uno dei piu` duraturi successi in tutte le lingue. e una storia sospesa di continuo tra avventura e ironia, dove i colpi di scena si susseguono ad un ritmo irresistibile.







il pastore john ames sara` morto quando suo figlio aprira` la lettera che gli sta scrivendo. siamo nel 1956, john ha 76 anni e sente che la fine e` prossima. dieci anni prima ha incontrato l`attuale signora ames, molto piu giovane di lui. la donna aveva sofferto molto: il pastore se ne innamoro` e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potra` mai veramente conoscere la sua storia. a gilead, iowa, la citta` che non ha mai lasciato, ames inizia cosi a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitu`, del padre pacifista durante la guerra di secessione. e poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti voi?







e un mattino di novembre. nella sala di uno dei piu` prestigiosi college di oxford, centinaia di persone aspettano l`inizio di una conferenza. dopo qualche minuto entrano - nel silenzio generale - decine e decine di pecore. bianche, lanose, ordinate, moderatamente belanti. le guida filippo cantirami, giovane economista italiano, che come nulla fosse comincia il suo intervento sulla crisi dei mercati. inizia cosi` il nuovo romanzo di paola mastrocola. quella incredibile invasione di pecore gettera` nel caos i genitori cantirami, convinti che il figlio modello sia a stanford a finire un dottorato, e che si ritrovano all`improvviso spiazzati e in ansia. cosa combina fil, dov`e` finito, chi e` veramente? e chi e` quel suo compagno jeremy con il quale ha stretto un patto, che cosa si sono scambiati i due ragazzi, qual e` il loro segreto? fil sembra sparito nel nulla, perduto in un mistero. imprendibile. e intanto, sullo sfondo, la crisi dei nostri giorni. ma raccontata da lontano, come guardando il presente dal futuro, tra una cinquantina d`anni. filippo cantirami, il giovane rivoluzionario della mastrocola, e` un ragazzo privilegiato, un personaggio scomodo, di questi tempi: eppure e` lui - in virtu` dei suoi pensieri, dei suoi silenzi, dei suoi gesti e delle sue scelte - che pagina dopo pagina ci apre al sogno di una vita diversa. un sogno che ci porta a riflettere sull`idea di tempo e sulla possibilita` di metterla in discussione, di ripensarla.


. (murakami haruki). pochi autori hanno saputo rappresentare, come akutagawa, lo spirito e la mentalita` del popolo giapponese. capace di fondere, nei suoi primi racconti, temi tradizionali e inquietudini moderniste, in seguito akutagawa si e` rivolto alla propria vita per trarne il materiale per testi struggenti e drammatici. da "rashomon" e "nel bosco" - da cui kurosawa avrebbe ricavato uno dei suoi film piu` celebri - fino a "vita di uno stolto" e "il registro dei morti", i racconti di akutagawa dipingono, con uno stile terso e dolente, un universo in cui l`uomo e` costantemente minacciato dalla poverta`, dalla follia, dall`avidita`, dalla morte, ma in cui, improvvise, possono balenare la bellezza e la speranza. il risultato e` un`opera complessa e sfumata la cui superficie smaltata e rilucente cela una sostanza amara, satirica, incredibilmente moderna.






una pattuglia di giovani sommozzatori si avventura nelle acque profonde del game, dove le correnti sono forti e cambiano direzione di continuo. ognuno di loro illumina una porzione di quest`abisso, tracciando rotte sempre diverse che raccontano un universo complesso, in cui sapersi orientare e` piu urgente che mai. dalla retromania alle serie tv, dall`inflazione del capitale simbolico alla celebrita` di massa, dall`intelligenza collettiva ai bot. tenetevi pronti: e` un viaggio mozzafiato.

il testo degli yogasatra risale al periodo compreso tra il ii e il iv secolo d. c. e viene tradizionalmente attribuito a patanjali, filosofo indiano di cui si conosce pochissimo. costituito da circa duecento aforismi, massime e frammenti, intrisi di saggezza e precisione, il libro tratta di ascesi, meditazione e del percorso da intraprendere per giungere a un`autentica conoscenza e padronanza dell`esperienza di se`. finora spesso travisati o banalizzati, gli yogasutra vengono qui presentati in una edizione tradotta dal sanscrito sulla base della recente edizione critica, con un commento storico-filologico e filosofico che cambia profondamente la struttura e il senso del testo.

Questa biografia – confutando luoghi comuni, riesaminando da capo ogni partitura, combattendo appropriazioni nazionalistiche – vuole riportare Beethoven alla sua vera origine, e raccontare quanto ci sia di contemporaneo nella sua natura di esule, nido di contraddizioni, laboratorio per una sintesi tra i linguaggi. Nel suo carattere contraddittorio che ne fa il cantore di ogni moderna solitudine: il compositore per sempre nostro contemporaneo.

frances e` troppo intelligente per innamorarsi di un uomo sposato. o almeno cosi pensava prima di incontrare nick. bobbi, la sua ex amante, e melissa, la moglie di nick, sono troppo moderne e consapevoli per essere gelose. o almeno cosi` pensavano. "parlarne tra amici" si puo` leggere come una commedia romantica o un manifesto femminista. si puo` leggere come un libro sul tradimento ai tempi di whatsapp o su cio` che nei rapporti di coppia non cambia mai. ma in qualsiasi modo si decida di leggerlo, "parlarne tra amici" e` un romanzo universale sui complicati capricci dell`amore.

il mondo degli uomini puo` essere anche piu` selvaggio delle foreste del grande nord americano. e quello che scopre zanna bianca, nato da una lupa semidomestica e catturato ancora cucciolo. l`avidita` delle persone che incontra e` pari alla ferocia dei predatori dei boschi, e l`odio dei cani contro cui e` costretto a combattere lascia zanna bianca solo contro tutti. finche` un nuovo padrone verra` a spezzare la catena che lo lega a questa dura vita, e cerchera` di rimediare al male che gli uomini gli hanno fatto. eta` di lettura: da 9 anni.

travolta da un ciclone, la piccola dorothy viene catapultata in un mondo strano e sconosciuto popolato da streghe buone e streghe cattive. se vuole tornare a casa, deve seguire un sentiero che la condurra` al misterioso regno del grande e terribile mago di oz; durante il cammino affronta avventure e avversita`, ma incontra anche nuovi amici, come lo spaventapasseri, il taglialegna di latta e il leone codardo. quando giunge con i suoi nuovi compagni nella meravigliosa citta` di smeraldo e si ritrova al cospetto del potentissimo mago, dorothy gli chiede di tornare a casa, lo spaventapasseri un cervello, il taglialegna un cuore e il leone il coraggio. ma qual e` il vero potere del mago di oz?

MIdas Books/ Hippocrene Books, 1981, UK. L'autore traccia le storie individuali di Lennon e McCartney dalla nascita fino alla fama tentando di individuare la verità dietro la leggenda. Lo scrittore valuta le loro canzoni e le complesse influenze che le hanno generate. in inglese.

pubblicato nel 1924, i re taumaturghi e` un`opera che per la vastita` della ricerca ha segnato una tappa importante nel cammino della storiografia francese ed europea, conservando intatta ancora oggi la sua carica di vivacita` e attualita`. tema del libro e` una "gigantesca notizia falsa": il rito della guarigione dalle scrofole mediante il tocco delle mani da parte dei re cristiani di francia e d`inghilterra durante il medioevo. una storia di miracolo e credulita` intrepidamente svelata da uno dei piu` grandi storici d`europa, che ha voluto dimostrare, come afferma jacques le goff nella prefazione, "che il miracolo esiste a partire dal momento in cui ci si puo` credere, e tramonta e poi sparisce quando non ci si puo` piu` credere".

la giovane alex tuchman ne e` convinta: scoprire una presunta indicibile verita` sui genitori gettera` luce su tutti gli aspetti piu` problematici della sua vita. l`occasione propizia per affrontare quel tarlo che la divora arriva un giorno d`agosto, quando la madre barbra la chiama da new orleans per annunciarle che victor sta per morire. victor, l`ormai anziano patriarca, l`uomo borioso, prepotente, violento che ha funestato l`infanzia di alex e suo fratello gary, minaccia incombente anche durante le continue assenze dovute ai suoi affari loschi, il marito narcisista che ha sempre considerato barbra - e tutte le altre donne - merce di cui disporre a piacimento. alex allora raggiunge la madre armata di un tenace proposito: vuole che barbra le dica tutto. degli abusi, delle ragioni che l`hanno spinta a subire, a rimanere. ma barbra ostenta un`esagerata frivolezza per giustificare la sua reticenza, e alex non puo` nemmeno contare sull`appoggio di gary, a los angeles per lavoro - o forse in fuga da una terribile scoperta? -, riluttante a salire su un aereo e ricongiungersi con la famiglia. in questa lunga giornata oppressa dall`afa tipica di new orleans, intorno al capezzale di victor ruotano anche i pensieri delle nipoti adolescenti, sadie ed avery, che non si sono mai davvero legate a quell`uomo talmente lontano dai canoni tradizionali del nonno affettuoso, e di twyla, la moglie di gary, che versa lacrime in un peregrinare distratto in cerca di alcol e rossetti. e cosi` ognuno a modo suo si ritrova a ripercorrere il passato e interrogarsi sul presente, forse anche per farsi coraggio e prendere finalmente le distanze dall`influenza tossica di victor.

pubblicata nel 1962, "una giornata di ivan denisovic" e` stata la prima opera a raccontare la vita in un gulag di un uomo semplice, e a farlo dal punto di vista della grande letteratura russa, nel solco di tolstoj e dostoevskij. la stessa classica sobrieta` si ritrova nei due racconti successivi. protagonista di "la casa di matrena" e` una povera contadina, presso la quale va a vivere un ex deportato, che mitemente subisce ripetute ingiustizie. "accadde alla stazione di kocetovka" illustra invece la parabola morale di un , nel quale il germe della sospettosita` staliniana s`e` tanto radicato da portarlo a commettere una mostruosa ingiustizia. un capolavoro stilistico messo a fuoco da questa traduzione, basata sull`edizione definitiva riveduta e corretta dall`autore. le precedenti derivavano dalla prima edizione del racconto, frutto di compromessi tra l`autore e gli apparati di censura.


un racconto aggrappato alla realta`, "vissuto alla giornata": la lenta maturazione d`un giovane solo e arrabbiato, avido di conoscere, affamato di parole e di libri. "ragazzo negro", quasi un romanzo di formazione, e` l`autobiografia simbolica di richard wright, scrittore negro nativo del mississippi, dapprima sguattero, spazzino, spalatore, poi impiegato alle poste, agente di assicurazioni, disoccupato, infine narratore di brevi racconti pagati pochi dollari a cartella. l`esperienza di vivere nelle cose, scoprire le parole come arma di liberazione: il coraggio di progettare la propria esistenza proiettandola verso il viaggio dell`utopia come scelta d`una fuga che non e` piu` passiva sconfitta.

la lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine e` sempre lo stesso. l`unica rivoluzione possibile e` smettere di piangerci su. in questo romanzo esilarante e feroce, veronica raimo apre una strada nuova. racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. "niente di vero" e` la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo. (domenico starnone). (claudia durastanti). prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da fleabag al lamento di portnoy, aggiungete l`uso spietato che annie ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in italia ancora non c`era. veronica raimo sabota dall`interno il romanzo di formazione. il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. all`origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. circondata da questa congrega di famigliari difettosi, veronica scopre l`impostura per inventare se stessa. se la memoria e` una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identita`, allora il comico e` una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all`indicibile. in questa storia all`apparenza intima, c`e` il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell`energia paralizzante che puo` essere la famiglia, dell`impresa sempre incerta che e` il diventare donna. con

una vita errabonda, chiusa a trentatre anni con il ricovero in manicomio, ha fatto di dino campana (1885-1932) un maudit, il rimbaud italiano, un caso clinico da affidare all`aneddotica. autore di un solo libro, i "canti orfici" (1914), pur affondando le proprie radici nella cultura europea, quella simbolista in particolare, il "poeta pazzo" ha in realta` caratteri propri che lo rendono difficilmente collocabile in una linea o in una tradizione. quella del "visionario", forse la figura piu` inquietante del nostro novecento letterario, e` una scrittura orfica (cioe` misteriosa, oscura, per iniziati) scaturita da una vena ben consapevole della "purita` di accento" che la percorre.

"proprio nella firenze contemporanea e nel cerchio dell`attivita` commerciale e artigiana piu` caratteristica, quella tessile, il boccaccio rinnova attualizzando, non senza dichiarazioni di poetica, uno dei temi piu` alti della narrativa cavalleresca, quello di `amore e morte`... ma lo rinnova su registro diverso, approfondito emotivamente, nella insistente e scandita sequenza delle cinque novelle con le sette eroine appartenenti al ceto borghese e addirittura operaio... l`amore non nasce fra dorate suggestioni cortigiane e cavalleresche, o tra contemplazioni affascinanti e incantate: germoglia su dagli stessi gesti di lavoro artigiano o dagli incontri nei giochi fanciulleschi che cancellano qualsiasi distinzione di classe... gli eroi si fanno uomini al livello dei lettori piu` umili e percio` possono parlare un linguaggio piu` immediato, piu` ricco di risonanze per l`uomo qualunque." (vittore branca)

non e` un`autobiografia, non e` un trattato filosofico, non e` da interpretare come pura teologia: eppure, dopo la bibbia, "le confessioni" di agostino sono il libro piu` amato e odiato dal v secolo ai giorni nostri. secondo le ultime ipotesi degli studiosi "le confessioni" possono essere considerate una sceneggiatura nella quale si potra` leggere il percorso di un bildungsroman, intercalato da digressioni sul tempo, sulla memoria, sulla relativita` delle leggi umane, sul ruolo della retorica.

tre giovani alla deriva, tre vite che non sanno bene che direzione prendere, stanno per sbarcare su una piccola e sperduta isola dell`arcipelago giapponese, l`isola di aburi. in particolare ry?suke langue in una profonda crisi esistenziale: senza fiducia in se stesso, vive alla giornata ancora incapace di riprendersi dalla morte del padre. dopo un tentativo di suicidio, decide di fare luce sui motivi che, anni prima, spinsero suo padre a togliersi la vita a sua volta. si trasferisce cosi sull`isola dove dovrebbe risiedere il miglior amico del padre, l`unico che puo` spiegargli i veri motivi di quel gesto. aburi e` una piccola isola un po` misteriosa, dalla natura rigogliosa e ancora selvatica, abitata da una piccola comunita` chiusa e scontrosa con i forestieri. ma e` anche famosa per le sue capre selvatiche. qui ry?suke scopre che il sogno del padre era proprio produrre il formaggio dal latte di questi animali cosi particolari: il figlio decide di portare a termine il progetto paterno ma il suo sogno si scontra con i tabu locali e suscita la rabbia degli abitanti dell`isola... dopo "le ricette della signora tokue", il nuovo romanzo di sukegawa e` una storia di maturazione dolce e profonda.

la soddisfazione per un`invenzione linguistica che piace, l`emozione dell`intuire e dell`indovinare, la sorpresa di una combinazione casuale, la sfida dell`enigma o la trasgressione del nonsense, la spensieratezza della comicita`, l`intelligenza dell`ironia questa e` la vita dei draghi locopei: ersilia zamponi, un`insegnante sensibile e inventiva, e i ragazzi di una scuola media intitolata a gianni rodari, sul lago d`orta. assieme hanno usato le parole - i loro nomi, i nomi dei loro professori e delle squadre di calcio preferite, le parole dei libri e quelle della pubblicita` - non per parlare o scrivere ma per trasformarle. il loro inno e` un esilarante rovesciamento di quello di mameli: "sorelle di francia / la francia va a letto / col piede infilato / in una ciabatta". "l`unico modo davvero possibile, davvero serio, per imparare a usare, a possedere, ad amare la lingua", avrebbe osservato giovanni raboni. sono gli esercizi di stile della scuola e hanno sedotto molti altri insegnanti, studenti e lettori comuni: e` quasi impossibile incontrare i draghi locopei senza sentire la voglia di emularne i giochi.

aprile 2000. mattina. sull`east river. il giovane miliardario eric packer esce dal suo lussuoso attico a tre piani e sale sulla limousine bianca per andare a tagliarsi i capelli a hell`s kitchen. e l`inizio di un viaggio lungo un giorno che lo portera` ad attraversare manhattan per andare incontro al proprio destino. durante il tragitto packer, ossessionato da una folle scommessa finanziaria contro lo yen e da un`oscura alla propria incolumita`, incontra gli uomini e le donne della sua vita sullo sfondo di scenari erotici, o tragici, o enigmatici. con un vivace alternarsi di situazioni metafisiche e comiche, dove il tempo subisce un`accelerazione e il presente finisce per confondersi con il futuro, don delillo descrive il mondo contemporaneo con una profondita` che sfiora la premonizione.

l`area x e` un territorio in costante espansione dove un fenomeno sconosciuto altera le leggi della fisica, trasforma gli animali, le piante e manipola lo scorrere del tempo. la southern reach e` l`agenzia governativa che deve esplorarla e nasconderla all`opinione pubblica. ma chi o cosa ha generato l`area x? e qual e` il vero scopo della southern reach?

. inizia cosi` un libro la cui lettura assomiglia a un viaggio sulle montagne russe: attraverso pagine di sincerita` quasi insostenibile, ironiche e spiazzanti, fuani marino affronta le tenebre dei suoi rimossi. e se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? come un canarino nella miniera, fuani marino sente prima di tutti l`atmosfera tossica in cui siamo immersi ogni giorno, fatta di crescente disagio psichico, fatica, ansia diffusa. vecchiaccia e` un dispaccio dal fronte della fragilita`. quella di tutti. tutto e` cominciato con un tweet. aprile 2020, l`italia e` nel pieno del lockdown imposto per arginare la pandemia di covid. e fuani marino pubblica un tweet in cui si chiede a cosa siamo disposti a rinunciare per difendere le fasce piu` anziane della popolazione. apriti cielo: migliaia di repliche indignate, richieste di cancellazione, politici e giornali che lo riprendono additandola a esempio di egoismo e follia radical chic. l`episodio, le reazioni e le conseguenze mettono in moto in fuani marino una serie di riflessioni che si trasformeranno in un viaggio interiore nel proprio passato, nella psiche e tra i suoi fantasmi; ma anche esteriore, nella societa`, quella italiana in particolare, e nell`ambigua centralita` che riserva agli anziani, da una parte celebrati, dall`altra marginalizzati, da una parte ancora padri-padroni (alcuni) la cui sola presenza blocca il cambiamento, dall`altra risorse da sfruttare e dimenticare (molti). quello che all`inizio sembrava uno sfogo contro i , diventa una dolorosa presa di coscienza da parte dell`autrice: da cosa nasce questo passo falso? da quali traumi, da quali episodi del suo passato origina quel fastidio? e cosa nasconde, qual e` la paura a cui non riesce a dare un nome? e se la vecchiaccia che davvero odia fosse lei stessa? ancora una volta fuani marino parte da se`, dalla sua

ci sono una gallina gringa e un maiale colombiano. la prima propone al secondo di entrare in affari e vendere sandwich: basta che ciascuno fornisca la meta` degli ingredienti. , dice la gallina gringa. , chiede il maiale colombiano. . gira questa storiella negli ambienti intellettuali di sinistra della colombia. a juan pablo, che lavora nell`esercito come un tempo suo padre, non fa ridere. perche` sa che c`e` qualcosa di vero. la realta`, pero`, e` complessa, e quella del suo tormentato paese ancora di piu`. per lui, chi vive in mezzo alla violenza vuole una cosa sola: ordine. lisette, una giornalista americana cresciuta tra le dolci colline della pennsylvania e appena rientrata esausta dall`afghanistan, vuole invece una e va a cercarla proprio in colombia. in colombia e` andato anche mason, sottufficiale di collegamento delle special forces che ha cominciato la carriera militare in iraq e che, dopo essere diventato padre, ha capito di averne abbastanza di carri armati e ordigni esplosivi. abel, che in colombia e` nato, al contrario non ha avuto scelta. e nemmeno la sua famiglia, finita nel tritacarne delle lotte tra guerrilleros, paras e narcos che seminano sangue e terrore in ogni angolo della giungla. dopo fine missione, raccolta di racconti frutto dell`esperienza come marine in iraq, phil klay torna a parlare di guerra, ma stavolta allarga l`inquadratura includendo anche afghanistan, colombia e yemen. e una scelta letteraria, ma la globalizzazione bellica non e` fiction: le forze all`opera da una parte trafficano intanto anche da un`altra; i soldati e i mercenari un giorno utili qua il giorno dopo servono la`; e ogni bomba che cade ha dietro una sofisticatissima tecnologia messa a punto in lindi laboratori sparsi per mezzo mondo. connessi in una macchina mostruosa, i personaggi di klay, nel silenzio che segue scoppi e fanfare, si ritrovano soli di fronte al tribunale della loro coscienza

. saeed e` timido e un po` goffo con le ragazze: cosi`, per quanto sia attratto dalla sensuale e indipendente nadia, ci mettera` qualche giorno per trovare il coraggio di rivolgerle la parola. ma la guerra che sta distruggendo la loro citta`, strada dopo strada, vita dopo vita, accelera il loro cauto avvicinarsi e, all`infiammarsi degli scontri, nadia e saeed si scopriranno innamorati. quando tra posti di blocco, rastrellamenti, lanci di mortai, sparatorie, la morte appare l`unico orizzonte possibile, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un`altra parte. inizia cosi` il viaggio di nadia e saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via. con la stessa naturalezza dello zoom di una mappa computerizzata, mohsin hamid sa farci vedere il quadro globale dei cambiamenti planetari che stiamo vivendo e allo stesso tempo stringere sul dettaglio sfuggente e delicato delle vite degli uomini per raccontare la fragile tenerezza di un amore giovane. in un certo senso hamid ha ripetuto per l`oggi quello che i classici dell`ottocento, ad esempio guerra e pace, hanno sempre fatto: raccontare l`universale della storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare cio` che e` frammentario, l`esperienza del singolo, alla compiuta totalita` dell`umano.

cindy coiffure: in questo minuscolo salone, quasi nascosto in una traversa del centro di chalon-sur-saone, lavora clara. a soli ventitre anni e` una parrucchiera apprezzata dalla clientela, ristretta ma affezionata, e dalla malinconica signora habib, la sua elegantissima principale, con il culto di chirac e la passione per parigi, dove ha vissuto da giovane. proprio a una vivace attivita` della capitale la signora habib vorrebbe far assomigliare cindy coiffure, che invece resta felicemente accoccolato nella sua realta` di provincia, tra le hit di radio nostalgie, i puntuali caffe` di lorraine del bar-tabacchi all`angolo e il ciarliero viavai di clienti la cui eta` media sfiora la settantina. nolwenn, tanto apatica nelle espressioni facciali quanto avventurosa in quelle linguistiche, e patrick, genio ribelle dell`acconciatura, completano la squadra di cindy coiffure. e in questo piccolo universo, al ritmo di sforbiciate, colpi di phon e chiacchiere, che clara trascorre tranquilla le sue giornate sempre uguali. poi la sera torna a casa dal bel pompiere jb, un principe azzurro ammirato apertamente da genitori, amici, colleghi (e dalla signora habib spudoratamente), che pero` a clara non fa piu` l`effetto esplosivo di prima, e da un morbido gattone bianco, che pero` disdegna gli umani e le loro carezze. cosi` il tempo passa per clara, al riparo dai dispiaceri ma anche da ogni tipo di slancio. fino a quando un evento inaspettato cambia tutto. un misterioso cliente lascia un libro al salone. clara lo porta a casa, lo sistema nella libreria e se ne dimentica. poi, un giorno, per caso, comincia a leggerlo. il libro e` dalla parte di swann: clara ha appena incontrato marcel proust. sara` grazie alle sue parole e alla magia della lettura che clara trovera` il coraggio di scegliere la strada giusta per se`.

a tokyo, nei primissimi anni novanta - gli anni della immobiliare -, impazzano i procacciatori d`affari e crescono i grattacieli. non dappertutto, pero`. nella zona di shinjuku ci sono soprattutto alberghi a ore in rovina e gatti. nel cuore di shinjuku c`e` goldengai, un gruppo di isolati che risale ai , con piu` di duecento piccoli bar l`uno accanto all`altro. e un mondo di ruderi e lanterne colorate quello in cui si aggira yama, aspirante sceneggiatore, autore di quiz per la televisione, daltonico. quando entra per la prima volta al kalinka, un localino stretto e lungo dove i clienti abituali ingannano il tempo facendo scommesse sui gatti che faranno capolino alla finestra, yama si ritrova in una . gomito a gomito, al bancone bevono un bassista rock, una dominatrice di un club sadomaso, un regista, un , un ex carcerato, un uomo vestito di paillette. dietro il bancone lavora yume, che arrostisce spiedini e peperoni. come molti dei suoi clienti, yume sembra un po` sfasata: ti guarda con un occhio solo, non sorride mai, e sembra sapere molte cose sui gatti del quartiere. intrigato dal mistero - dove si incontrano, yume e i gatti? -, combattuto tra la perenne sensazione di smarrimento e gli impulsi creativi, yama cerca di trovare una strada che faccia per lui. lungo il cammino si mettera` nei guai col suo datore di lavoro, si cimentera` nella poesia, si lascera` cullare dalle luci di goldengai. e, proprio quando sentira` sbocciare un fiore dentro di se`, vedra` un luogo magico scivolare via come sabbia, portandosi dietro una ragazza dagli occhi sfuggenti e forse un`intera epoca della vita.

trentatre anni fa kirsten, appassionata di magia e affini, ha avuto una figlia. un`altra, l`ha vinta con un tiro di monete e l`i ching; quale delle due sia l`una e quale l`altra non ha mai voluto rivelarlo. ora livy e cheyenne delle sue storie fumose sono arcistufe: scorgendo la possibilita` di scoprire la verita` sulle loro radici, le due donne salgono in macchina, pronte ad attraversare gli stati uniti da seattle a boston alla volta del tempio del fiore di fuoco. comincia cosi` l`avventuroso romanzo di vanessa veselka, un on the road al femminile in cui la storia personale di tre donne diversissime si intreccia alla dura realta` di una nazione che attira stranieri da tutto il mondo, abbacinandoli con il mito del sogno americano, e intanto lascia indietro i suoi, costretti a rimandare a tempi migliori persino una visita dal medico. presto le strade delle due sorelle si dividono: livy, piu` quadrata, va in alaska a sudarsi un po` di sicurezza economica pescando salmoni e granchi; cheyenne, piu` mistica, continua da sola la sua ricerca di risposte e, benche` ancora non ne sia cosciente, di pace interiore. kirsten, nel frattempo, e` a casa ad affrontare i suoi problemi a testa alta, come ha sempre fatto. per fortuna anche tra chi tira la cinghia c`e` gente generosa: quando le cose si mettono davvero male, livy trova un sostegno nella volontaria idealista di un centro antiviolenza, cheyenne nel fratello avviato a diventare marine e kirsten nell`ostetrica battagliera che anni prima l`ha liberata dai condizionamenti di un coercitivo mondo a tinte pastello. "le grandi terre del largo" e` stato nominato per il national book award 2020 e ha vinto l`oregon book award 2021.

livia cattura il vento: a correre e` la piu` veloce, almeno fino al giorno in cui cade. ha una famiglia allegra, una migliore amica, due occhi bellissimi, e tutti - proprio tutti - i desideri della sua eta`. ma nel suo sguardo esiste un angolo cieco, un buio che la sera puo` diventare impenetrabile: piccole come spilli, le cose spariscono all`improvviso. allora non le rimane che giocare d`anticipo, e prendersi tutto quello che puo`. certo, ci vuole un po` di incoscienza (e molta attenzione) per imparare a vivere senza guardare. ma possiamo sempre scegliere di non arrenderci, da adolescenti come da adulti. un romanzo d`esordio trascinante, commovente, acceso a ogni pagina da una forza profonda e viva. la nostra vita e` costellata di linee d`ombra. alcune le superiamo quasi senza accorgercene, altre invece rimangono li` per sempre, invalicabili, a ricordarci che abbiamo paura. e se c`e` un`eta` in cui la paura spinge piu` forte, piena di desiderio, rivoluzioni e soglie da attraversare, e` l`adolescenza. questo vale anche per livia, che vuole arrivare prima alle gare di atletica, occupare il liceo, andare alle feste, uscire con i ragazzi piu` grandi: insomma, vuole essere identica alle sue coetanee, e soprattutto vuole essere vista. ma la sera, quando ogni cosa sprofonda nel buio, a non vedere piu` niente e` lei. se crescere significa imparare ad accettare i propri punti deboli, la partita per livia e` un po` piu` dura che per gli altri. per prepararla a cio` che le succedera` - a cio` che le sta gia` succedendo - suo padre ha un`idea coraggiosa: ci sara` pure qualcuno che possa mostrarle i passi di questa danza nuova. emilio e` il tutor del centro che l`accoglie, e a un`occhiata distratta sembra vederci benissimo. sara` lui a insegnarle a vivere senza guardare. facendole capire che ogni ora e` preziosa, la aiuta a muoversi in quel buio e ad ascoltare i suoni, ma soprattutto le scrolla di dosso la paura. insieme a livia scopriamo che da qualche parte c`e` sempre un pun

sulla base del materiale raccolto pirjevec ha ricostruito le sei diverse guerre susseguitesi nel territorio della ex-jugoslavia dal 1991 al `99 nei loro risvolti politico-militari e nelle loro implicazioni internazionali, concentrando l`attenzione tanto sulle dinamiche interne e sugli aspetti sociali, che le hanno condizionate, quanto sull`intervento delle grandi potenze e organizzazioni. ne e` nato un affresco complesso ma di agile lettura grazie all`articolazione del racconto, diviso in sette capitoli fondamentali relativi ad altrettanti nuclei tematici.
. nei "dialoghi" la pratica dei sofisti e di socrate si unisce alla vocazione di platone per il teatro e la loro forma e` parte essenziale del pensiero che vi si incarna, in cui la parola si fa sentire come un avvicinamento approssimativo alla verita`.

la confessione di uno studente che ricorda il suo primo amore, la seduzione di uno sconosciuto che fa riaffiorare la violenza paterna, la storia d`amore con uno straniero che apre e lenisce vecchie ferite: le relazioni, l`amore omosessuale, il sesso - esplicito, brutale, vero, indagato in tutte le sue sfumature - sono la bussola per questa discesa nelle zone piu` oscure e piu` luminose del desiderio. il narratore di purezza e` un giovane espatriato che insegna in un`universita` americana a sofia, in bulgaria. questo e` solo uno degli elementi che lo rendono sempre in qualche modo straniero: omosessuale, figlio di un padre conservatore e violento che gli ha instillato un profondo disprezzo per se stesso, il narratore di purezza fa i conti con una vita trasformata dalla scoperta e dalla perdita dell`amore.

nel corso del settecento, mentre in tutta europa la borghesia andava al potere instaurando le prime forme di democrazia, in russia avveniva il trapasso da un sistema feudale a un sistema autocratico. in questa grande opera di sintesi storica sull`ancient re`gime russo, marc raeff esamina le ragioni di questa `anomalia` e del divario politico, sociale ed economico tra europa e russia, raccontando i meccanismi che portarono all`accentramento del potere nelle mani dello zar, all`esautoramento di una nobilta` ridotta a sfavillante coreografia della corte e alla sopravvivenza di strutture schiavistiche che dureranno fino alla vigilia della rivoluzione d`ottobre.

CD + Libro. Sound And Media, 1996, UK. Per il suo quattordicesimo compleanno i nonni di Eric Clapton gli regalarono una chitarra. Il resto è storia... Il libro di 120 pagine in formato compact disc con foto a colori traccia la parabola ascendente della sua carriera a partire dai The Roosters e gli Yardbirds, passando per i Cream, Derek and the Dominoes e la sua apparizione al Live Aid fino alla conquista di un Grammy Award nel 1993. Probabilmente meglio conosciuto per le sue gesta nei Cream e nei Blind Faith e per Layla, il suo classico senza tempo, Clapton ha combattuto diverse tragedie personali incluse la dipendenza da eroina e la morte di un figlio, per rimanere il miglior chitarrista blues del mondo. In allegato un CD in edizione limitata con un'intervista statunitense del marzo 1990. In inglese.

cosa vuol dire prendersi cura di qualcuno? ci si riesce mai veramente? e, soprattutto, cosa cerchiamo per noi nello stare vicino a chi soffre? houston e` la citta` che da sempre risolve problemi, e lo fa con slanci grandiosi e ambizioni smodate. e cosa c`e` di piu` ambizioso che curare una malattia che sembra incurabile? percio` e` li` che cristina accompagna la sua amica vera, bellissima e piena di luce, che dalla vita ha ricevuto un colpo basso a cui non si rassegna. e forse anche cristina e` in qualche modo in cerca di una cura. un racconto pieno di intelligenza, che si affida alla leggerezza per provare a dire cosa siamo, e cosa possiamo essere, davanti al dolore degli altri. certe persone hanno con la sofferenza un rapporto confidenziale, e cristina si e` sempre considerata una di queste. empatica, sentimentale, ma anche bravissima a farsi in quattro per dimostrare che la realta` puo` essere ridente, nonostante tutto. la malattia di luca - marito, padre di sua figlia, amore simbiotico che ha fatto retrocedere a sfondo ogni altra cosa - l`ha attraversata cosi`, sul viso un`espressione rassicurante e spiritata che non riesce a togliersi di dosso neanche ora che luca sta bene. chi non sta ancora bene invece e` vera, "l`amica zucchero", che dopo anni di compromessi faticosi con la malattia vuole andare nel posto in cui la cura si affronta con lo stesso piglio ardimentoso della corsa allo spazio, ispirata dalla stessa megalomania: houston, la citta` che risolve problemi. e chi meglio di cristina puo` starle accanto? cosi` comincia il viaggio di queste due amiche quarantenni, che hanno costruito il loro legame sulla capacita` di raccontarsi la vita e di farla piu` divertente di com`e`, senza dover mai scegliere tra profondita` e frivolezza. la bellezza e` il loro principio di realta`: se agli altri serve come evasione, a loro ricorda esattamente cio` che conta, perche` nella bellezza c`e` anche celebrazione della vita, curiosita`, immaginazione e gioco. ma adesso ver







una sorella e un fratello decidono di trasferirsi nella casa della loro infanzia a tokyo, nel quartiere di suginami. per lunghi anni sono stati separati da una distanza incolmabile ma ora, adulti e soli, miyako e ryo cercano insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano: il ticchettio ostinato degli orologi amati dal padre, le piante di mami nel piccolo giardino, le colazioni della domenica, i giochi nei caldi pomeriggi d`estate. e qui, nelle stanze affollate dai fantasmi della felicita` passata, i desideri piu` segreti e proibiti premono per tornare alla luce. , diceva mami ai due figli, miyako e ryo quando, gia` molto malata, si preparava agli ultimi istanti con la serena leggerezza di sempre. era una persona speciale, mami, una donna coraggiosa che amava sfidare le convenzioni sociali. miyako e ryo sono cresciuti con lei e l`uomo che considerano il loro padre nel quartiere di suginami. proprio qui, nella casa della loro infanzia, i due fratelli decidono di tornare ad abitare a dieci anni dalla morte di mami. e il 1996, e su tokyo incombono ancora le immagini tragiche del recente attentato alla metropolitana. a lungo miyako e ryo sono stati separati da una distanza incolmabile, ma ora, adulti, ognuno con la propria vita e la propria solitudine, si ritrovano a cercare insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano, nelle stanze in cui riecheggiano le voci del passato. i giochi con nahoko, la bambina con cui formavano un gruppo indivisibile, il tragitto di ritorno da scuola, un bacio rubato, i pomeriggi d`estate, le vecchie storie che mami diceva di odiare ma inevitabilmente raccontava, un paio di sandali regalati da takeji, un dipendente del negozio dei nonni e amico di famiglia - e forse anche qualcosa di piu` -, parole luminose e misteriosi non detti, gioia e amarezza, resistenza e abbandono. miyako ripercorre la strada della memoria all`interno di un universo domestico


"per la prima volta nella storia dell`umanita`, nessuno e` costretto a starsene solo coi propri pensieri", scrive calder in uno dei sei racconti che compongono quest`ambiziosa raccolta d`esordio. il telefono, con la sua luce azzurrina, e` sempre a portata di mano per fornire sollievo, svago, nuovi incontri e interazioni a ciascuno di noi. come questo incida sui nostri rapporti, calder ce lo mostra con precisione invidiabile. protagonisti della raccolta sono julia e nick, che compaiono in cinque racconti su sei (nel sesto vengono sostituiti da un utente uomo e un`utente donna di un app d`incontri). segni particolari: giovani, precari, ex fidanzati. nel lungo racconto inaugurale julia e` alle prese con il suo primo lavoro da sous-chef al cascine, ristorante paneuropeo specializzato in piattini di prodotti stagionali, mentre le dinamiche dell`ufficio in cui nick fa il copy controvoglia vengono impietosamente e brillantemente dissezionate in "ottimizzazione per motori di ricerca". sullo sfondo si staglia una citta` globale, mai nominata ma "a forma di londra", come ha dichiarato l`autore in un`intervista, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi: un`offerta infinita di locali, caffetterie e mercatini d`artigianato, ma anche aria inquinata e affitti insostenibili. attraverso scene brevi come post o reel, che ricordano il pulsare delle nostre coscienze e dei nostri schermi, calder ci racconta gli slittamenti minimi con cui i personaggi cambiano la propria percezione di se` e degli altri, costruiscono identita`, prendono decisioni, sempre alla ricerca di una ricompensa emotiva e di una via di uscita dalla loro solitudine.

ruth e lucille non hanno mai visto fingerbone, la cittadina del midwest che ha dato i natali alla loro mamma helen, ne` le acque fonde e cupe del lago intorno a cui sorge. ma quel lago, che in passato e` stato teatro di un tragico e spettacolare disastro ferroviario, divenendo luogo di eterno riposo per molti abitanti della zona, pretende un grande tributo dalle loro giovani vite. lo esige il giorno in cui helen decide di riconsegnare le bambine alle loro origini e, dopo aver affrontato il lungo viaggio da seattle, le deposita sul portico della casa avita con un pacco di biscotti da sgranocchiare per ingannare l`attesa; quindi, senza una parola di commiato ne` una riga di spiegazioni, risale in macchina e va a gettarsi nel lago. la cura delle due orfane e dei loro cuori attoniti passa da quel momento nelle mani di parenti sconosciuti, mani ora tenere ed efficienti, ora timide e inette, fino alle lunghe mani ossute della sorella minore di helen, sylvie, mani nude e perennemente screpolate, mani che sanno carezzare ma non trattenere. sylvie porta scarpette leggere in pieno inverno e una banconota da venti dollari spillata sotto il bavero del cappotto. ama la luce e la natura, fa lunghe passeggiate senza orari, prepara pasti frugali e non particolarmente nutrienti. dei cani ha la paura tipica dei vagabondi. ruth e lucille, cosi` esperte di perdite e abbandoni, sanno di non poter fare affidamento sul suo restare: . la stessa casa di famiglia, il nucleo originario cui sylvie ha accettato di tornare per amore delle nipoti, con la sua gestione va rapidamente in rovina: una moltitudine di gatti e sporcizia, infiniti giornali e lattine vuote, un accumulo erroneamente scambiato per l`essenza di ogni cura domestica. di fronte al modello aereo e sradicato della zia, le due sorelle, fino a quel momento una sola