Ritorno alle sonorità classiche della band di Paddy Moloney.
	
	Il ritorno del grande cantautore, 2001.
	David Massengill paga un tributo a Dave Van Ronk. Il folk si tramanda.
	
	Un gruppo anomalo che arriva da Portland, Oregon. La band è formata da tre dei Decemberists ( Chris Funk, Jenny Conlee e Nate Query) a cui si aggiunge la cantante Annalisa Tornfelt.Prodotto da Tucker Martine, già coi Decemberists, il disco dei Black Prairie presenta una miscela di suoni molto originale: un collage in cui trovano posto la musica degli Appalachi, il country, elementi orientali ed il grande amore per Morricone. Un cocktail originale, che mantiene quanto promette. Copia non sigillata.
	Folksinger, chitarrista, autore di canzoni ( più che altro per country o folk rock singers, come Nanci Griffith ), Johnson era lontano dalle sale di incisione del 1997, anno in cui aveva edito Then and Now ( ma il suo disco più noto rimane There is a Breeze ). La Red House se lo prende in carico e fa felici molti music lovers.
	Scoperta e prodotta da Richar Shindell, Antje Duvekot vanta una super band alle spalle: il batterista Ben Wittman (Paul Simon, Paula Cole, Jonatha Brooke, Rosanne Cash),il chitarrista Marc Shulman (Suzanne Vega, Jewel, Chris Botti), ed il bassista Lincoln Schleifer (Levon helm, Rosanne Cash, Greg Trooper). John Gorka contribuisce con alcune parti vocali, mentre altri ospiti sono Mark Erelli e la cellista Jane Scarpantoni.Folk rock di grande livello.

3 CD.Un incredibile tour de force di uno dei grandi del mandolino. Orstoushko mette sul piatto 52 brani, tre ore di musica e passa dagli standards Americani alla musica degli Appalachi, al bluegrass, al jazz, alla musica classica ( Bach, Beethoven, Vivaldi ), alla musica etnica ( Brasile musica celtica, francese, italiana ed ucraina ). Oltre alle sue composizioni. Oltre a Peter, partecipano alle registrazioni Norman e Nancy Blake, Johnny Gimble, Peter Johnson, Michael Sutton, Butch Thompson, Marc Anderson e molti altri. Un'opera unica.
	Inattivo da anni, torna a farsi vivo, con un album completamente autogestito, il grandissimo Leon Redbone. Il suo stile inimitabile, folk-blues-jazz-pre war music, è immutato, lo spirito anche. Flying By è un disco d'altri tempi, e con Leon non poteva essere altrimenti, musicato in modo eccelso. Con una full band alle spalle ( Vince Giordano, Andy Stein, Vinny Raiolo, Dan Block e molti altri ), il nostro ritorna a deliziarci con i suoi prelibati blues anteguerra. Unico. Disco non facile da reperire. CD non sigillato.

I fratelli Makem ed i fratelli Spain non sono dei novizi, hanno già dei dischi alle spalle. Formano una band, di irish folk, con un lignaggio nobile, infatti i Makem sono figli di Tommy Makem ( quello di Tommy Makem & The Clancy Brothers). Questo disco è molto interessante in quanto la band irlandese fa una serie di duetti con musicisti attuali: Roger McGuinn, David Mallett, Tom Paxton, Paul Stookey (Peter Paul & Mary), Gordon Bok, Jonathan Edwards, The Shaw Brothers ed altri eroi della scena folk.Reperibilità difficoltosa.
	Già parte del famoso due folk Hazel & Alice, la Gerrard torna a fare dischi con la produzione di Hiss Golden Messenger. Un melting pot di suoni che va dal folk rigoroso al cosmic country con la Gerrard, aiutata da una bella serie di musicisti, che ripropone la faccia più pulità e, per certi versi, più antica della musica popolare americana, in una veste però molto più moderna ed attuale.
	Nuovo album per la cantautrice, ma anche folk singer, irlandese. Con la copertina curata dal pittore Chris Gollon, la Mc Evoy, nota per canzoni come Sophie ed Only A Woman's Heart, confeziona un disco di tutto rispetto, in cui brillano nuovi standards quali Wrong so Wrong, Heaven Help Us, The Thought of You.
	
Rayna Gellert, folksinger emergente (vi ricordate del recente e bellissimo Workin's Too Hard) e Kieran Kane, musicista autoctono, anche folksinger o singer songwriter, hanno registrato questo disco assieme. Lo hanno fatto nella più assoluta solitudine. Solo loro due, le voci e qualche strumento (il violino della Gellart in decisa evidenza). Il disco è stato registrato nella casetta di vacanze di Kieran, sita nei monti Aidirondack, sopra New York, vicino al lago Great Sacandaga, in un'area che viene chiamata The Ledges. Un disco di folk, acustico, puro e struggente. Copia non sigillata.
	Molto attivo negli anni settanta, Baker era uno degli allievi di Stefan Grossman, ma anche di John Fahey. Chitarrista di grande espressione, Duck aveva pubblicato diversi dischi di valore. La Tompkins Square ce lo riconsegna, dopo anni di silenzio, con un un disco inedito, con registrazioni tratte dal suo periodo migliore. Demos ed outtakes, incisi in studio, tra il 1973 ed il 1979.
	Il classico disco che nessuno si aspettava. Pubblicato a pochi mesi di stanza da Deafman Glance, The Lillywhite Sessions contiene quello che racconta il titolo: dei brani registrati in studio, ma mai pubblicati, incisi sotto la produzione di Steve Lillywhite. L'autore e l'interprete di questi brani era Dave Matthews che, tra il 1999 ed il 2000, era entrato in studio per registrare il nuovo album, sempre con Lillywhte alla produzione. Non si sa per quale strana storia ma quel disco non è stato mai pubblicato, anche se alcuni brani sono andati a finire su Busted Stuff (ma riincisi). Walker, fan della prima ora di Dave Matthews, è sempre stato affascinato da queste outtakes, da questi brani mai realizzati, così ha voluto pubblicare un disco reinterpretando quelle canzoni. Il suono di Walker, un florilegio tra folk, jazz ed avanguardia, ha ben poco a che vedere con Dave Matthews, ma la rilettura è affascinante e decisamente coinvolgente.

2 CD. Il suono delle Bahamas. Registrazioni sul campo effettuate negli anni sessanta da Peter K Siegel e Jody Stecher. Oltre al grande Joseph Spence, i due CD ( editi in origine nel 1966 e nel 1978 ) presentano performances di Edith e Geneva Pinder, Frederick McQueen, Bruce Green, Louise Spence, Clifton Green, Shelton e Stanley Swain, Tweedie Gibson, Raymond Pinder ed altri. Riedizione Nonesuch Usa, due CD al prezzo uno. Edizione già fuori catalogo.
	Marilena Anzini ha il coraggio di postare, in questo mondo sopraffatto dalla tecnologia, la sua voce, semplicemente accompagnata da strumenti acustici e da un sublime coro di voci femminili Ciwicè, avvolgendoci in vocalità rarefatte, ancestrali che rimandano nel suo canto alla raffinatezza di Suzanne Vega e nel coro le non dimenticate voci del Mystere des Voix Bulgares; il tutto si sviluppa in un alone di magia, con testi sia in italiano che in inglese tesi a penetrare nel profondo di una spazialità che forse è quella dell'animo umano.'
						