Dar Williams, Richard Shindell e Lucy Kaplansky. Il famoso album del 1998 che ha venduto più centomila copie ed ha dato una bella mossa ai folksingers

Alela Diane, cantautrice, e Ryan Francesconi, polistrumentista al servizio, tra gli altri, di Joanna Newsome, si sono incontrati lo scorso inverno, per caso. Lei era alla ricerca di qualcosa di nuovo, lui pure. Hanno unito le forze, Ryan le ha mandato delle splendide parti di chitarra e lei ci ha messo la voce. Il risultato è un disco introspettivo, con una serie di melodie molto belle, lavorate sulle chitarre, e la voce unica della Diane a renderel possibili.

Sono quasi dieci anni che Ryan Boldt ed i suoi Deep Dark Woods, formazione canadese molto conosciuta anche in Usa ed in Europa, dominano la scena folk elettrica. Una formazione dal suono folk rock, con influenze dark e country. Un suono costellato da testi torbidi ed oscuri, che parlano di pestilenze e tragedie in generale, alluvioni, disastri, tragedie di ogni tipo. Testi che mischiano fiori e tombe, dove la gentile brezza estiva si spegne in un diluvio torrenziale. Non certo un viaggio nell'Eden. Ma la musica, intensa e magnetica, si sviluppa in modo fluido, intessendo suoni ed immagini in modo unico, al punto da rendere la band una delle più interessanti nella scena attuale. Molto cultizzati, anche nella vecchia Europa, i Deep Dark Woods sono una band di indubbio spessore e sanno trasformare in forme folk tradizionali, antichi valzer irlandesi, Broadside ballads e persino le ninne nanne per i più piccini.

Raccolta dei migliori brani per la folk-rock band britannica
