














per molti di noi la pratica scientifica rappresenta un mondo difficile da decifrare: ne` la scuola ne` le discussioni che popolano giornali e trasmissioni televisive ci aiutano a dialogare (anche in modo critico) con il complesso di attivita` che chiamiamo scienza. eppure mai come oggi la capacita` di interrogarsi su teorie scientifiche e innovazioni tecnologiche e` stata rilevante anche per la nostra vita quotidiana: cosa sono davvero le biotecnologie? l`omeopatia puo` curare o e` una pseudoscienza? e giusto non vaccinare i propri bambini? edoardo boncinelli non riflette da filosofo, ma da scienziato. ai suoi occhi la scienza e` una ricetta per affrontare grandi e piccoli misteri della realta`. ed e` proprio da scienziato praticante senza timore di prendere posizione - che ci guida dentro il laboratorio dell`impresa scientifica e ci fornisce i principali elementi per valutare se e come la scienza costituisca una grande e progressiva conquista o una minacciosa prevaricazione ai nostri danni.


anticipatore del calcolo, investigatore dell`atmosfera planetaria, aspro critico delle prime forme di colonialismo in america, giordano bruno ha tutte le carte in regola per essere considerato un uomo totalmente `moderno` eppure, allo stesso tempo, la sua riflessione e` impregnata dell`immaginario neoplatonico rinascimentale, di cabala e arti mnemoniche, di visioni spirituali che esprime a volte in densi componimenti in latino, altre in un vernacolare scatenato o in sublime poesia. nato sotto l`ombra del vesuvio, cresciuto nel convento napoletano di san domenico maggiore, nella sua breve vita fu destinato ad attraversare gran parte dell`europa cinquecentesca: la svizzera, la francia, l`inghilterra, la germania, praga, spesso nelle corti dei sovrani, fino a giungere poi a venezia, dove cadde nelle reti del santo ufficio nel 1592. mori` "eretico ostinato e pertinace". in queste pagine, l`autrice traccia una biografia di giordano bruno di grande accessibilita`, attraverso l`ampio uso di brani delle sue opere. l`intento e` quello di restituire il ritratto di un pensatore che ha superato i confini regionali e ha affrontato questioni complesse per l`epoca, che spaziano dalla metafisica all`etica, dalla logica alla fisica e alla matematica. "difficile trovargli un posto in uno schema che voglia seguire lo sviluppo del pensiero scientifico lungo una linea precisa che vada da copernico a galileo fino a newton, maxwell e einstein. fu forse piu` poeta che osservatore empirico".




fichte, schelling e soprattutto hegel disegnano, agli inizi dell`ottocento, i grandi sistemi del pensiero idealista che culminera` con la rivoluzione materialista di marx, con il positivismo e le filosofie che, come quella di schopenhauer e nietzsche, metteranno in crisi le grandi visioni unitarie del pensiero. l`ottocento e` anche l`eta` della scienza, con darwin, la logica formale, la rivoluzione della termodinamica e le geometrie non euclidee e il secolo in cui si sviluppano le scienze umane: linguistica, antropologia, psicologia, sociologia. la filosofia novecentesca, segnata dalle riflessioni sul linguaggio, si articola nella pluralita` delle grandi tradizioni, dal neokantismo alla fenomenologia, dallo storicismo alla filosofia analitica, dal neoidealismo all`esistenzialismo, dalla psicoanalisi ai marxismi, dalla semiotica allo strutturalismo, dalle teorie sull`intelligenza artificiale alle riflessioni contemporanee su etica e giustizia, sino alle neuroscienze cognitive e alla bioetica.

uccidere e farla franca. e l`attivita` che la mafia siciliana ha elevato a forma d`arte nella sua corsa al potere e al denaro. una corsa che l`ha resa la piu` ramificata, famigerata e copiata organizzazione malavitosa del pianeta, al punto che il termine italiano `mafia` si e` trasformato ormai in una generica etichetta, a indicare l`intera gamma delle realta` criminali mondiali: cinesi, giapponesi, russe o turche. a differenza dei suoi imitatori globalizzati, la mafia siciliana si organizza combinando gli attributi di uno stato ombra, di una societa` d`affari illegale e di una societa` segreta cementata dal giuramento. `cosa nostra` ricostruisce le storie degli uomini e delle donne che sono vissuti e sono morti all`ombra della mafia.

da archeologo, carlo pavolini fa parlare - anche grazie a un ampio corredo di immagini - le testimonianze tangibili, gli oggetti, che gli scavi di ostia hanno riportato alia luce in quantita` enormi. strumenti della sua ricostruzione sono dunque le vestigia urbane (case, strade, luoghi di culto e di spettacolo, sedi di riunione, officine, depositi, tombe); le epigrafi, per le loro insostituibili notizie sulle istituzioni, l`economia, le associazioni professionali e la vita privata degli abitanti; gli strumenti di lavoro, le suppellettili domestiche, la ceramica, le scene di vita quotidiana riprodotte in mosaici, pitture o rilievi.

dal mattino del 6 agosto 1945 il mondo sa che una guerra nucleare e` possibile. chiunque e` in grado di immaginare come verrebbe combattuta, e anche con quale verosimile esito. ma dopo gli eventi del 1989, e piu` ancora del 2001, al terrore di bombardieri strategici e missili intercontinentali se ne e` sostituito un altro, piu` paralizzante ancora: l`idea che qualcuno, in un posto e in un momento qualsiasi, possa fare qualcosa. a capire chi sia davvero in condizione di fare che cosa e` dedicata questa indagine di langewiesche, che parte dal cuore incandescente dell`esplosione su hiroshima, attraversa le citta` segrete dell`ex unione sovietica, dove sono tuttora custodite (non sempre il verbo e` appropriato) migliaia di testate e tonnellate di uranio, esplora le strade del contrabbando anche nucleare che segnano le montagne del caucaso, per approdare a due luoghi diversi, ma ugualmente inquietanti: il lago proibito che fornisce di acqua potabile rawalpindi, dove negli anni settanta a.q. khan - lo scienziato che trafugo` i segreti nucleari dell`occidente, consentendo al pakistan, alla corea del nord e all`iran di armarsi - era libero di andare in barca a vela, e lo studio di francoforte dove un oscuro ricercatore americano, mark hibbs, elabora tutte le informazioni sul nucleare disponibili, per poi riversarle in articoli riservati a pochissimi specialisti e ai servizi di informazione di ogni paese.

acquistando per due dollari un libro, offertogli per strada da un giovane entusiasta un giorno del 1975, paul haggis ancora non sa che l`affiliazione casuale, e all`inizio piuttosto scettica, alla chiesa di scientology segnera` la sua carriera di regista, trasformandosi via via in un inferno personale e professionale. quando, molti anni dopo, haggis riuscira` finalmente a uscirne, raccontera` tutto a lawrence wright, che in questa inchiesta racconta tutto a noi: le violenze, i ricatti, le estorsioni cui scientology sottopone i suoi affiliati; le figure piu` grandi del vero - david miscavige, attuale guru della chiesa, e tom cruise, suo principale testimonial -, che la tengono in vita; le procedure private (come le sedute di auditing, un improbabile incrocio fra la parodia di una seduta di analisi e quella di un colloquio aziendale) in cui si articola la lunga iniziazione dell`adepto, e le fantasmagoriche cerimonie pubbliche che celebrano i trionfi della setta piu` vasta mai apparsa sul pianeta. ma dove lawrence wright scatena fino in fondo la sua vena narrativa e` nel ritratto dell`inventore di tutto questo, ron hubbard, un uomo capace di vendere milioni di copie dei suoi romanzi di fantascienza, e naturalmente dei suoi manuali parareligiosi, e perfettamente a suo agio nella divisa di commodoro della flotta privata su cui scientology, bandita per reati fiscali, fu costretta per anni ad autosegregarsi.
