
luogo simbolico per il destino di claude monet, giverny e` quello spazio magico dove, negli anni, avverra` la trasformazione alchemica della sua pittura verso una progressiva smaterializzazione del dato reale. il libro raccoglie una scelta di centocinquanta tra le moltissime lettere che monet scrisse a partire dal 1883, anno in cui acquisto` la proprieta` di giverny, fino alla morte. se altri pittori scelsero la scrittura come strumento di indagine interiore da affiancare alla ricerca in campo figurativo non e` questo il caso di monet. la sua scrittura e` tutta protesa a destreggiarsi tra gli assilli economici e una lotta assidua per affermarsi sulla scena artistica parigina. una testimonianza preziosa di uno dei protagonisti della storia dell`arte moderna.


c`e` un passo famoso nella "recherche" di proust, dove il vecchio scrittore bergotte visita una mostra d`arte olandese e mentre contempla un piccolo particolare della "veduta di delft" di vermeer e` colto da malore e muore. quella scena, quel quadro, quel particolare hanno attirato l`attenzione di schiere di critici, perche` nei pensieri di bergotte morente trova espressione l`idea proustiana dell`arte. ma nel quadro, qual e` davvero il "petit pan de mur jaune", il pezzetto di muro di cui proust parla? cercando un dettaglio in un quadro, si sviluppa una ironica riflessione di un "filologo impreciso" sul senso della critica.