
pre`vert non e` antico, non e` sentimentale, non e` decadente. pre`vert e` vivissimo come un adolescente d`oggi. nonostante pre`vert sembri a tratti classico, i suoi versi prefigurano la liberazione sessuale delle nuove generazioni, quella il cui amore vince l`invidia dei vecchi, l`indignazione dei benpensanti e perfino la miseria e la guerra. versi d`amore allegri, dissacranti, ironici, anarchici, mai retorici, ricchi anche d`umor nero. ma non e` tutta spavalderia. sul fondo si annida la malinconia di ogni amore, ricchezza splendida ma fragile; da custodire teneramente.

vuole tornare a parigi, dove da molti anni ormai vive, l`iraniana protagonista di questo romanzo. ma deve rinnovare il passaporto, operazione per quale, anche in iran, come in ogni paese del mondo, sono necessarie delle fotografie. e proprio nell`atelier ecbatana ha inizio l`epopea di nahal, costretta dapprima a sottostare alle severe norme islamiche in fatto di ritratti e poi, assistita da un medico legale che baratta organi e che afferma di avere gli agganci giusti, affrontare la folle macchina burocratica dell`ufficio centrale dei passaporti di teheran. nella sua avventura non sara` pero` sola, perche` con il passare dei giorni, dodici in tutto, il medico intrallazzatore sara` affiancato da un numero infinito di persone che, con motivazioni piu` o meno filantropiche, si mobilita per aiutarla. portinai, taxisti, traduttori, burattinai, dietologi, amici, tecnici televisivi, domestiche (e loro figli oppiomani), tenutarie di bordelli, parenti di primo, secondo e terzo grado, insomma mezza teheran consiglia, critica, offre te` e accetta caffe` (francese), corrompe e si fa corrompere, talvolta recita le poesie di rumi, immancabilmente intavola ta`orof, gli infiniti convenevoli che regolano i rapporti sociali fra gli iraniani.

la settantacinquenne margaret hughes vive in una grande villa sulle colline di seattle in compagnia di una vasta collezione di porcellane antiche e preziosissime. le ha ereditate dal padre e da allora le ha custodite con ogni cura, fingendo di ignorarne la storia, fino a trasformare stoviglie, portacalamai e statuette nella famiglia che non ha potuto conservare. ma una diagnosi di astrocitoma maligno cambia tutto. margaret decide che e` tempo di far piazza pulita di fantasmi e segreti e aprire la sua casa al mondo; quel che le occorre e` un`inquilina. risponde all`annuncio wanda schultz, una giovane direttrice di scena da poco giunta in citta` alla ricerca dell`uomo che ama, allontanatesi da new york con il proposito per nulla originale di "trovare se stesso". per wanda e` solo l`ultimo di una serie di abbandoni che, a partire da quello dei genitori, spingono la ragazza a indossare sempre nuove corazze dietro cui nascondere il suo cuore impietrito. per quanto stranamente assortite, le due donne trovano un immediato legame nella comune necessita` di smantellare un passato troppo doloroso, e a mano a mano che l`improbabile nucleo familiare si va rimpolpando di nuovi accattivanti membri, margaret e wanda scoprono che una grande rottura puo` condurre a una grande riparazione, che le vie del riscatto possono essere divertenti e imprevedibili, e che la miglior colla per cio` che si spezza e` la tenerezza.

l`universo asettico e convulso del pronto soccorso e` entrato da qualche anno nell`immaginario collettivo, ma quasi sempre ci e` stato presentato con toni esasperati e spettacolarizzanti. ora un medico di professione prova a raccontarci la realta` per quella che e`: nei reparti d`emergenza non ci sono eroi senza macchia, ma solo persone come tutte le altre. persone meravigliose e disperate. neurochirurghi che praticano l`occultismo, un traumatologo suicida, assassini da curare, le ferite su un volto da ricucire.

dopo aver viaggiato nel mondo intero, un uomo ritorna nella sua cittadina natale immersa nella provincia danese. in un`atmosfera tinta di realismo magico, rievoca i conflitti con il padre, l`intenso rapporto con la sorella poliomielitica e soprattutto l`universo fantastico dei giochi dell`infanzia culminato nel ritrovamento, ovviamente nascosto ai "grandi", di uno scheletro sepolto in giardino. il racconto si rianima filtrato da stupiti occhi infantili e da una mente bambina eppure pronta a interpretare i discorsi degli adulti.

gli undici racconti che compongono il volume, propongono ritratti di donne indiane emigrate in america, tutte ugualmente "in bilico" perche` vivono sulla propria pelle il conflitto fra l`antica societa` patriarcale e nuove vite dove sperimentare soddisfazioni e dolori inediti. molte di loro sceglieranno di deludere le aspettative tradizionali, di andare a convivere, di liberarsi di un marito crudele o piu` semplicemente di indossare abiti occidentali. ricomporre le loro esistenze secondo nuovi schemi non sara` ne` facile, ne` indolore.

gangster violenti e pasticcioni, investigatori privati che vanno dallo psicanalista, pugili laureati, mogli imprudenti protagoniste di cassette a luci rosse. i personaggi delle storie di ethan coen sembrano nascere da un originale cocktail che miscela le atmosfere di chandler alla verve comica di philip roth. surreali e grotteschi, brutali e romantici, questi racconti rivisitano con ironia le piu` affascinanti mitologie dell`america di ieri e di oggi.

il racconto narra le vicende del tutto normali di una media famiglia tedesca nel secondo dopoguerra: alla fuga dai territori orientali fa seguito la nuova esistenza nella germania del boom economico. eppure la vita familiare e` dominata da un unico tema: la ricerca del primogenito, smarrito durante un momento particolarmente concitato della fuga. "arnold non e` morto", comunicano un bel giorno i genitori al fratello minore e narratore, che a quel punto capisce che nella famiglia e` arnold, il fratello non-morto, ad avere il ruolo di primattore e che a lui e` destinato quello del coprimario.

la prima opera nota di henry james e` il racconto a tragedy of error, pubblicato anonimo nel 1864; dell`anno seguente, firmato, the story of a year. sono prove narrative che gia` dimostrano un livello strutturale e tematico assai elaborato e che fanno presupporre la dimestichezza con la scrittura. tutto fa pensare, insomma, che james avesse gia` pubblicato numerosi racconti senza firmarli o sotto pseudonimo. alla ricerca di questi testi perduti, per decenni il professor floyd horowitz ha scandagliato i periodici del tardo ottocento e, dopo accurate ricerche, ha individuato alcune decine di racconti sicuramente attribuibili al giovane james. tra questi ne ha selezionati ventiquattro, finora inediti in italia, che sono raccolti nel presente volume.

"insomma, quel mattino di novembre, mentre andavo a zonzo nel vuoto da non so quanto tempo, succede che io incontro questo tale. e vi posso dire che, accidenti, se prendevo a destra anziche` a sinistra non lo avrei incontrato. quindi? quindi tutto questo deve pur significare qualcosa. ho preso a sinistra ed e` stato tutto quel che e` stato, questa benedetta storia che adesso vi racconto". e da qui che prende avvio il romanzo, per trascinarci presto in un altrove abitato da asini, libri, funamboli, macinini da caffe`, poeti, scollatori di francobolli e altre mirabolanti creature. e poi c`e` guglielmo, un ragazzino che scrive delle lettere sgangherate e bellissime da cui emerge a poco a poco la sua storia. e c`e` qualcuno, raimond, che raccoglie quelle parole e le trasforma in un`azione. perche` cio` che e` vecchio, desueto, ai margini, eccentrico, puo` essere mosso da un`energia misteriosa e seguire strade poco battute, dove l`utile e l`inutile sanno ribaltarsi l`uno nell`altro e diventare, forse, una sostanza nuova.

se qualcuno vi chiedesse di cosa parla questo libro, ve la cavereste facilmente rispondendo: e` la storia di un matrimonio. anzi, di un matrimonio tardivo. in realta` pero` questo libro parla della paura della felicita`, che spesso va di pari passo con quell`esercizio di equilibrismo che chiamiamo vita di coppia. drina e gi si sono baciati per la prima volta a vent`anni, ma senza lingua. per la lingua hanno dovuto aspettarne altri venti. ritrovarsi, quando la vita un po` sembra alle spalle, e` cosi` strano. come se cenerentola in premenopausa incontrasse il principe azzurro - stempiato e con la pancetta - e gli dicesse: "parliamone". drina ha un figlio adolescente, molti problemi e un bellissimo sguardo sulle cose. soprattutto su gi. gia`, perche` drina guarda suo marito in un modo cosi` divertente e complesso che ti pare di essere li`, a ridere, disperarti, passare l`aspirapolvere con loro: invece lo stai facendo a casa tua. gi fa l`architetto, accumula ingiunzioni di pagamento nel bagagliaio dell`automobile, aggroviglia le lenzuola mentre dorme e butta folate di ottimismo su chiunque gli cada a tiro. e imperfetto, come tutti i mariti, ed e` assolutamente irresistibile. perche` gi "non e` di quelli con un percorso dritto, che dall`inizio alla fine vanno sempre dalla stessa parte", ma uno capace di sparigliare ogni giorno le carte grazie alle armi dell`allegria.


una favola fantascientifica, una sorta di apocalisse postmoderna fitta di riferimenti antropologici, cosmologici e sapienziali. dietro il divertente aspetto di favola, evoca una realta` in continua metamorfosi, per suggerire l`ibridazione come destino di ogni forma di vita e per affermare la continua dissoluzione e rigenerazione dell`essere in forme che sfuggono al pensiero logico e razionale.

il grande eunuco dai tre gioielli, comandante della flotta imperiale cinese, sulla via del ritorno da una missione oceanica invia delle lettere al figlio adottivo affidandole a piccioni viaggiatori. le lettere, nella misura ridotta imposta dagli insoliti messaggeri, sono il testamento spirituale di un vecchio prossimo a morire, il congedo di un uomo potente e solo. ma la salute del grande eunuco va peggiorando di giorno in giorno, perche` qualcuno a bordo della nave attenta in modo subdolo alla sua vita. chi e` la spia assoldata dai burocrati della capitale?

ci si dava appuntamento in un parco, ci si metteva sparsi, chi in piedi, chi sdraiato e chi in braccio a qualcun altro, dopodiche` s`iniziava. . la scuola di roberto vecchioni prima di tutto e` un luogo in cui s`insegna senza impartire lezioni. i ragazzi hanno coraggio, desideri, paure, e una sete dentro che non si spegne mai. sono irrequieti, protervi, insicuri: in una parola veri. si chiamano come i piu` celebri pittori della storia, ma sono solo esseri umani in cerca di se stessi. e il professore, quel roberto vecchioni che insegnava negli anni ottanta in uno storico liceo milanese, e` colto, originale, ma soprattutto appassionato, sempre disposto a quell`incantesimo che balena diverso ogni giorno. che parli della morte di socrate, del viaggio di ulisse o di un verso di una poetessa contemporanea, i suoi occhi brillano e la voce va su e giu` come un canto.

una storia di redenzione e d`amore, intima e civile, dove la denuncia e lo stupore si reggono insieme. mimi` orlando ha quindici anni quando e` costretta ad abbandonare la sua casa e la sua terra. l`anno e` il 1975 e la famiglia di mimi` parte dal salento verso la svizzera, inseguendo un sogno di prosperita` che si trasformera` pero` in incubo. in svizzera ci sono le fabbriche, dove si lavora un materiale adatto a mille utilizzi, le cui minuscole fibre si infilano nei polmoni e col tempo li distruggono. in svizzera mimi` scopre il freddo, che gela le dita e l`anima, ma anche l`amore, tra i capannoni dove i tanti emigrati trovano rifugio. vent`anni piu` tardi torna in puglia, ormai madre sola, determinata e orgogliosa, ingorda di quella gioventu` che la vita le ha negato, a lottare contro i fantasmi del passato, assistita dalle voci degli antenati e dal coraggio di continuare a immaginare un futuro migliore. con una lingua impastata di terra anche quando alza gli occhi al cielo, desiati da` vita a un romanzo in cui le cose semplici brillano di un`intensita` che brucia e riscalda.

nel mondo verde di edrevia gli alberi parlano e camminano, a volte battibeccano, si amano, scrivono libri e li custodiscono in biblioteche splendenti, organizzano feste che durano settimane, si commuovono di fronte ai tramonti. ma quando la loro casa e` in pericolo, minacciata dalla crisi climatica, gli alberi possono anche decidere di partire e andare lontano, alla ricerca di risposte e soluzioni, di nuove alleanze e diversi orizzonti. e poi, dopo tanto viaggiare, scelgono di riferire ai compagni tutto cio` che hanno visto attraverso il piu` antico e prezioso dei metodi: il racconto. dalla penna sapiente e giocosa di stefano mancuso, una nuova avventura ecologica che riguarda il destino del nostro pianeta. e quindi di tutti noi. gli abitanti di edrevia sono divisi in clan, e ognuno di loro abita in una zona ben precisa: le alture dei gurra, la pianura dei dorsoduro, la valle dei cronaca, le colline dei guizza e dei terranegra. e` una societa` in pace, quella degli alberi, con le sue assemblee moderate e intelligenti, i suoi tempi millenari, i suoi rituali e i suoi continui scambi d`informazioni attraverso le radici. da qualche tempo, pero`, gli equilibri dei clan sono minacciati dalla crisi climatica: laurin, lisetta e pino, i nostri amatissimi eroi, questa volta dovranno uscire da edrevia e avventurarsi nel mondo di fuori, alla ricerca di una nuova casa per la tribu` degli alberi. un viaggio avventuroso e spericolato, pieno di incontri e di imprevisti. sara` l`occasione per scoprire nuove societa` e nuovi modelli di vita, per attraversare deserti e scalare montagne, per mangiare dolcetti deliziosi e farsi nuovi amici che parlano dialetti incomprensibili. in una parola, per abbracciare il diverso. perche` se c`e` una cosa che gli alberi sanno fare - e che provano a insegnarci - e` adattarsi. con il suo secondo romanzo, stefano mancuso torna ad aprirci le porte del suo mondo verde, allargandone ancora i confini: alla divertentissima comunita` della macchia e a quell