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"il mucchio selvaggio" e` un film storico e insieme un film di personaggi che vivono, amano, pensano e muoiono con naturalezza, senza essere costretti a farlo dalle esigenze di sceneggiatura. nel film coesistono brillantemente una chiave collettiva e una individuale, personale. e, al tempo stesso, un grande film di azione e un grande film di contemplazione pura, come raramente si e` verificato nella storia del cinema. con quest`opera peckinpah codifica le forme narrativo-linguistiche di tutto il moderno cinema d`azione e mentre le sperimenta subito le porta all`eccesso, le concentra in alcuni secondi di immagini e intanto le dilata per sempre. il massimo, per un cinema narrativo: sperimentare e divertire insieme, rinnovare il linguaggio e costruire spettacolo.

dopo aver lavorato in una clinica svizzera, lo psichiatra americano dick diver ha lasciato la professione e vive del ricco patrimonio della moglie nicole, sua ex paziente. i due abitano un mondo dorato e vacuo, tra la costa azzurra e la parigi degli anni venti, circondati da un eterogeneo gruppo di amici, e sono protagonisti di una storia di disgregazione e disintegrazione umana, di , nella quale fitzgerald affronta i temi a lui piu` cari - la felicita`, lo spreco, il denaro, il fascino -in un clima insieme fastoso e spettrale.

se si eccettuano api e formiche - che ammiriamo per la loro operosita` e organizzazione, ma teniamo comunque alla larga - gli insetti, questi esseri con cui da sempre condividiamo il pianeta, restano per noi degli estranei, il piu` delle volte fastidiosi e ripugnanti. eppure, per cambiare il nostro sguardo su di loro, basterebbe aprire a caso una pagina dei ricordi di fabre. quest`opera, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere lo studio del mondo animale (sino allora relegato dietro le quinte di un museo di storia naturale), e` attraversata da una felicita` narrativa difficilmente eguagliabile in una trattazione scientifica, e ancora oggi resta uno di quei rari libri che riescono a trasmettere a qualsiasi lettore la passione verso l`oggetto di cui parlano. perche` fabre era prima di tutto uno scrittore, e nella sua prosa ogni esemplare delle infinite specie da lui osservate - descritto con millimetrica precisione nel corpo e nell`agire - puo` trasformarsi nel protagonista di un racconto di avventura, a tratti esilarante, che non svela il suo disegno sino alla fine. , investigando le ragioni apparentemente insondabili del suo comportamento, e` stata la missione della vita di fabre. e sempre, al cuore di una visione del mondo che ben poco concede al caso (le teorie di darwin non lo turbarono, mentre darwin dichiaro` la sua ammirazione per lui), rimane l`istinto: questo dono , che detta la misura delle cose. prefazione di gerald durrell.

dal 1770 al 1799, sui due lati dell`atlantico, america ed europa sono travolte da rivoluzioni: dalla lotta di indipendenza americana, ai moti svizzeri e irlandesi che precedono la rivoluzione francese, ai successivi moti in belgio, germania renana, province unite e italia. lo storico francese jacques godechot accomuna in un`unica, grande , o , tutti i cambiamenti che, condizionandosi gli uni con gli altri, hanno cambiato il corso della storia. nella rivoluzione occidentale si sommano cambiamenti in tutti i campi: nel mondo delle idee e della produzione - dall`agricoltura all`industria - nell`economia, nella crescita demografica, nella scienza e nelle scoperte geografiche. godechot individua somiglianze e differenze delle trasformazioni nei singoli paesi e propone una visione dei decenni che hanno cambiato il mondo.

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