

il novecento ha permesso di superare una visione rigida e ristretta dei rapporti fra teatro e letteratura, riassumibile in buona sostanza nella formula: il teatro consiste (esclusivamente) nella rappresentazione di testi drammatici. la vera e propria "esplosione" a cui la contemporaneita` ha sottoposto questi rapporti ha permesso di svelare la ricchezza delle relazioni esistenti fra questi due campi dell`arte e dell`immaginario, agendo retroattivamente anche sulla loro comprensione storica. il presente volume si situa nello spazio letterario del teatro, o meglio, e` dentro quello spazio che abitano gli "oggetti" di cui parla: testi drammatici ma anche, e soprattutto, trattati, saggi critici, teorie, racconti e romanzi, memorie e autobiografie.


"la fortuna di carlo goldoni (1707-1793) e` viva e costante da oltre due secoli sia tra gli studiosi di letteratura che tra gli uomini di teatro. la sua fama letteraria e` coeva dei primi successi sui palcoscenici di venezia: da allora attenzione critica e sperimentazione drammaturgica nel vivo dei testi sono andati di pari passo. aspra fu la polemica tra i contemporanei, divisi tra detrattori e sostenitori: ma molto significativa dello scandalo che suscito` la rivoluzione del goldoni rispetto al modo dei predecessori di concepire, scrivere e realizzare il teatro." (guido davico bonino)

efraim numberg, detto fima, ha cinquantaquattro anni e vive a gerusalemme. e rimasto orfano di madre quando ne aveva dieci, con il padre ha una relazione complessa. dopo aver fatto sperare molto come studente di storia prima e come poeta poi, la sua esistenza si e` ben presto costellata di rinunce. e un personaggio contraddittorio, attento e distratto, malinconico ed entusiasta, profondo e balordo, pigro e senza ambizioni, trasandato, ma amato dagli amici e con uno strano fascino. attorno a lui gravitano l`ex moglie yael col suo nuovo marito; l`amico zvi kropotkin riuscito laddove lui ha fallito; il padre baruch che sperava che il figlio gli subentrasse nella sua azienda di cosmetici; l`amante nina, moglie dell`amico uri; e il figlio di yael, dimi.

enrico metz ha deciso di tornare a vivere nella casa di famiglia, di ridurre il lavoro a poche consulenze (e` stato fino ad allora il legale di operazioni di portata planetaria, e` stato al fianco di tutti gli uomini che contano) e di rimodellare la propria esistenza borghese intorno ad alcuni amici ritrovati, alla famiglia, alla memoria ritrovata. coinvolto in uno dei piu` rovinosi crack finanziari del paese, quello dell`ingegner marani, metz e` stato sotto la luce dei riflettori, ma, grazie alla lungimiranza dell`uomo di cui e` stato fedele braccio destro, ha salvato la propria posizione. ora l`ingegner marani lo chiama per accertarsi che la "nuova vita" sia cominciata, in realta` per accomiatarsi. il giorno seguente arriva la notizia della sua morte. intanto metz, esperto di legislazione internazionale, e` riuscito a ottenere un manipolo di clienti locali, forti, interessanti. ma il suo ritorno in citta` non e` passato inosservato presso gli altri studi che ne temono la concorrenza. i suoi nuovi nemici, sconcertati e sospettosi, scatenano una campagna denigratoria che lo induce a ritrarsi piu` drasticamente. il rumore del mondo svanisce e metz comincia un lento abbandono di se` a se stesso, una progressiva cancellazione di atti ed emozioni, che non ha nulla di remissivo ma semmai e` l`estremo omaggio alla vita, alla bellezza, a quel che poteva essere e non e` stato.





dieci minuti al giorno. tutti i giorni. per un mese. dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. dieci minuti fuori dai soliti schemi. per smettere di avere paura. e tornare a vivere. tutto quello con cui chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste piu`. perche`, a volte, capita. capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. che il tuo lavoro venga affidato a un altro. che cosa si fa, allora? rudolf steiner non ha dubbi: si gioca. chiara non ha niente da perdere, e ci prova. per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. lei che e` incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la citta`, balla l`hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. di dieci minuti in dieci minuti, arriva cosi` ad accogliere realta` che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. da cui ricominciare. chiara gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. e dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.




esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sara` piu` come prima: quel momento e` adesso. arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano lidia e pietro. sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. rinunciando a ogni certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha gia` tradito entrambi, ma chissa`, forse proprio per questo, finalmente, adesso... e allora lidia che ne fara` della sua ansia di fuga? e di lorenzo, il suo "amoreterno", a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? pietro come potra` accedere allo stupore, se non affrontera` un trauma che, anno dopo anno, si e` abituato a dimenticare? chiara gamberale stavolta raccoglie la scommessa piu` alta: raccontare l`innamoramento dall`interno. cercare parole per l`attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci chiama. grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, gli errori di lidia e pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto "sotto le costole, all`altezza della pancia" dove e` possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. mentre attorno ai due protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l`affanno di chi invece, anziche` fermarsi, continua a rincorrere gli altri per fuggire da se stesso...



a mezudat ram, un kibbutz isolato nel nord del paese, circondato da nemici e sormontato dall`ombra di cupe montagne, si svolge la vita di una comunita` di coloni, dediti all`agricoltura e all`allevamento, allo sport, alla musica, al dibattito, ma soprattutto alla purificazione. a trent`anni dalla fondazione del kibbutz, infatti, sono essenzialmente gli ideali di miglioramento personale e collettivo che sostengono i kibbutzim e il miglioramento si attua anche grazie al pettegolezzo. questo spiega la voce narrante di un colono che guida il lettore - non senza malizia e ironia - alla scoperta degli abitanti del kibbutz, concentrandosi soprattutto sulla famiglia di ruben harish. questi e` tra i piu` convinti sostenitori di una vita pacifica e collettiva, l`instancabile cantore delle virtu` di un`esistenza semplice e illuminata, il poeta del kibbutz. la moglie eva lo ha abbandonato per fuggire con un cugino in visita a mezudat ram come turista. si e` sposata, vive in germania e aiuta il nuovo marito a gestire un night-club. ruben lo ha accettato senza lamentarsi, sprofondando in una tristezza nobilitata dai doveri di maestro, guida turistica e poeta. e rimasto solo col figlio gai e la figlia noga e, per consolarsi, ha iniziato una blanda relazione con un`amica, bronka, un`insegnante sposata, madre di due figli. ma noga, che ha sedici anni, sembra aver ereditato la grazia e l`irrequietezza della madre; ezra, il marito di bronka, un camionista appassionato di bibbia che cita frasi sagge, diversamente da ruben sa vivere le proprie emozioni. e quando dalla germania arriva zachariah, il fratello di ezra, un personaggio misterioso e conturbante, le cui mire e comportamenti nessuno comprende, la comunita` e` gettata nello scompiglio.

