


nonostante tutti i progressi compiuti dalla scienza dall`antichita` a oggi e benche`, soprattutto nel novecento, siano state prodotte teorie fisiche e cosmologiche estremamente raffinate, il tempo rimane in gran parte ancora un mistero. fra tutti i problemi connessi con la nozione di tempo, novikov ha scelto di investigare quello dello scorrere del tempo, della sua direzionalita`. rispetto alle certezze del passato, molte cose sono cambiate: la teoria della relativita` ci ha insegnato che il tempo non e` qualcosa di assoluto, che scorre in modo uniforme e sempre uguale, ma che esso, in qualche modo, fa tutt`uno con lo spazio. e come lo spazio puo` essere deformato (incurvato), cosi` anche il tempo puo` essere modificato.


l`uomo che vive con l`animo sereno e` paragonato da epicuro a colui che, al sicuro sulla terraferma, osserva con distacco il mare in tempesta. questa e` l`immagine epicurea della felicita`, che ben rappresenta quale sia lo scopo ultimo della filosofia: procurare piacere all`uomo, allontanandolo dal "mare in tempesta" delle false ansie, dei timori e dei cattivi pensieri e, soprattutto, distogliendolo dalle acque agitate dei desideri irrealizzabili. per afferrare il vero piacere, quello che porta alla felicita`, non servono infatti chissa` quali ricchezze: basta imparare ad allontanare la sofferenza e vivere del necessario. saremo cosi` liberi dai falsi bisogni, felici di cio` che abbiamo, capaci di affrontare la sorte e, nel caso arrivi di piu`, pronti ad apprezzarlo. la traduzione di angelo pellegrino, condotta con rigore filologico, e` accompagnata da una puntuale introduzione - che ricostruisce la figura di epicuro e il significato della sua opera - e da altri celebri testi epicurei, che sono stati sovente ripresi anche dalla mistica cristiana: le "massime capitali", il "gnomologium vaticanum epicureum" e la "vita di epicuro".


