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il contratto preparato nell`estate del 1937 da faber and faber e da random house riguardava un generico "libro di viaggio sull`estremo oriente" e lasciava alla discrezione di auden e isherwood la scelta dell`itinerario e il taglio del resoconto. ma e` certo che la decisione, da parte della strana coppia di reporter, di partire per la cina - allora in guerra col giappone non fu delle piu` ovvie. di fatto, per quanto in quegli anni l`intelligencija europea frequentasse con una certa assiduita` trincee e teatri d`operazioni, nessuno aveva rivolto lo sguardo a quello che - nonostante le dimensioni, la ferocia e le implicazioni che avrebbe avuto per la storia non solo regionale era un conflitto quasi dimenticato. che auden e isherwood ci fanno invece rivivere nel momento stesso in cui accade, con un`immediatezza, una precisione e un`efficacia tanto piu` sbalorditive se si considera che del paese in cui soggiornarono dal gennaio al luglio del 1938 i due, per loro stessa ammissione, sapevano molto poco, e soprattutto che la forma da loro adottata un ibrido di prosa, versi e fotografie - era, ed e` rimasta, un unicum.

queste storie raccolte in ogni luogo e da ogni sorta di persone - dal santone, dall`intagliatore, dal falegname, da sconosciuti su piroscafi e treni annunciano la nascita di uno scrittore che rivelo` un intero subcontinente e diede voce alla sua stessa gente: gli angloindiani.

a lungo gli scrittori hanno parlato degli dei perche` la comunita` avrebbe ignorato o avversato quegli stessi dei e il divino da cui promanano. le loro figure si mescolano ora a un rivolgimento delle forme, a una fuga della letteratura dal maestoso edificio della retorica che a lungo l`aveva ospitata, verso una terra che non e` descritta nelle mappe ma dove siamo ormai abituati a ritrovare la letteratura stessa nella sua metamorfosi piu` azzardata ed essenziale.

"la citta` che non c`e`" e` quella che le donne e gli uomini continuano a desiderare e sognare, l`immagine del futuro diverso che la modernita` sembra aver allontanato dalla storia, degenerando nel predominio della razionalita` utilitaristica e della tecno-scienza come uniche forme del vivere e dell`agire contemporaneo. un libro sulla pianificazione urbanistica, destinato non solo agli studenti, ma anche a tutti coloro che, intellettuali e persone comuni, avvertono il disagio crescente di un dominio del sapere specialistico e tecnico sui sentimenti, le passioni, la stessa natura.

attraverso un arco temporale che va dal 1593 al 1653, questo volume svela gli aspetti piu` autentici di artemisia gentileschi, pittrice di raro talento e straordinaria personalita` artistica. trenta opere autografe - tra cui magnifici capolavori come l`"autoritratto come suonatrice di liuto" del wadsworth atheneum di hartford, la "giuditta decapita oloferne" del museo di capodimonte e l`"ester e assuero" del metropolitan museum di new york - offrono un`indagine sulla sua carriera e sulla sua progressiva ascesa che la vide affermarsi a firenze (dal 1613 al 1620), roma (dal 1620 al 1626), venezia (dalla fine del 1626 al 1630) e, infine, a napoli, dove visse fino alla morte. per capire il ruolo di artemisia gentileschi nel panorama del seicento, le sue opere sono messe a confronto con quelle di altri grandi protagonisti della sua epoca, come cristofano allori, simon vouet, giovanni baglione, antiveduto gramatica e jusepe de ribera.

il federalismo come proposta politica per l`italia che andava formandosi nel risorgimento. non l`unificazione sotto l`egida del piemonte, ma la federazione degli stati italiani gia` esistenti: come un`unita` diversa, che si genera dai singoli stati e popoli e ne salvaguarda l`identita`, la peculiarita`, l`iniziativa. e` questa la proposta di giuseppe ferrari, l`idea per cui lotta, dalla francia, dove ha passato gran parte della sua vita, in una intensa attivita` di ricerca e di militanza culturale, legato ad alcuni tra gli spiriti piu` vivi dell`800, come leroux e proudhon.

un`esistenza spesa a scrivere. scrivere per capire era l`imperativo categorico di leonard cohen: la scrittura come senso della vita, per la quale non ha esitato a sacrificare anche gli amori piu` intensi e passionali che con il loro intrigo lo conducevano inevitabilmente lontano dalla scrivania. eppure l`amore l`ha vissuto: nell`eta` dell`oro a idra con marianne e piu` avanti con suzanne, la madre dei suoi figli, e poi ancora con dominique, rebecca e anjani, donne bellissime e innamorate che, ne` con la dolcezza, ne` con l`astuzia, sono riuscite a trattenerlo. la necessita` di nuove esperienze amorose e` sempre andata di pari passo con il bisogno di indagare la vita attraverso altre direzioni e punti di vista. di trovare finalmente il bandolo che portasse alla comprensione. ogni disillusione lo portava a rinforzare la convinzione che il vero amore non fosse terreno, ma l`attrazione della carne lo riportava a boogie street, metafora per rappresentare il mondo con tutte le sue tentazioni e frivolezze. un`altalena che non ha mai smesso di oscillare, neppure in tarda eta` quando ha continuato a lottare pur di non darsi per vinto.

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