
"l`amore, mia cara, e` un sentimento di lusso!": questo cerca di spiegare una madre che ha molto vissuto (e che dalla vita ha imparato una grande lezione: "dare pochissimo e pretendere ancora meno") alla figlia innamorata e infelice. ma lei, denise, non lo capisce: quando suo marito glielo ha presentato sulla spiaggia di hendaye, yves le e` apparso come un giovanotto elegante, raffinato, di bell`aspetto; e poiche` alloggiava nel suo stesso albergo, ha creduto che fosse ricco quanto l`uomo che ha sposato, e a cui la lega un affetto tiepido e un po` annoiato. poi il marito e` stato richiamato a londra da affari urgenti, e quelle giornate di settembre "piene e dorate " sono state come un sogno: la scoperta della reciproca attrazione, le passeggiate, le notti d`amore. il ritorno a parigi ha significato anche un brusco ritorno alla realta`: no, yves non e` ricco, tornato dal fronte si e` reso conto di aver perduto tutto, ed e` stato costretto (lui, cresciuto in un mondo in cui "c`erano ancora persone che potevano permettersi di non fare niente") a trovare un impiego che lo avvilisce e lo mortifica. in questa cronaca di un amore sghembo, in cui si fronteggiano due inconsapevoli egoismi, la giovanissima ire`ne ne`mirovsky sfodera gia` il suo sguardo acuminato e una perfetta padronanza della tecnica narrativa.

"la scrissi nell`occasione che ebbi a studiare le carte dei poerio-imbriani: uno dei non so quanti archivi privati di uomini del risorgimento e di letterati, che io ho preso cura di ricercare, ordinare ed esaminare" annota croce a proposito di questa monografia dedicata ai poerio. ma la pacata semplicita` di uno studioso della grandezza di croce rischia oggi di risultare fuorviante: perche` questo scritto, frutto di un accurato scavo d`archivio non meno che di una vastissima documentazione, e` in realta` il racconto - limpido e trascinante nel suo intreccio di filosofia, politica e letteratura - di settant`anni fra i piu` tumultuosi e risolutivi della storia d`italia, dall`ultimo scorcio del settecento al 1866. rivivremo cosi` la giovinezza wertheriana di giuseppe poerio che, giunto a napoli nel 1795 dopo studi impregnati della piu` moderna cultura europea, contribuisce in maniera decisiva al trionfo francese e repubblicano, si batte valorosamente contro i sanfedisti e viene condannato al carcere a vita nella fossa della favignana (lo salva l`indulto, nel 1801); poi la sua evoluzione politica, tipica di un`intera generazione, giacche` nel prendere via via le distanze dalle astrattezze giacobine poerio rivaluta la reazione popolare antifrancese e abdica all`odio antimonarchico, alimentando il partito liberale moderato; infine il suo esilio con i sodali in toscana e in altri paesi europei.

i saggi qui riuniti, apparsi originariamente in riviste oggi di difficile reperimento, coprono un arco temporale che abbraccia l`intero periodo creativo di gue`non, dal 1909 al 1950. la visione metafisica di gue`non appare gia` compiuta fin dal primo saggio sul demiurgo - pubblicato a ventitre` anni -, in cui egli affronta il millenario quesito "unde malum?", rispondendo con la disinvoltura e la meticolosita` di chi svolga una dimostrazione di cio` che dovrebbe risultare a tutti ovvio, o perlomeno facilmente desumibile da alcune nozioni universali di immediata evidenza, quali l`infinito, l`essere e il non-essere, il manifestato e il non-manifestato, l`unita` e la molteplicita`. e fedele a quella visione, incentrata sugli assiomi che nelle civilta` tradizionali definiscono l`ordine del mondo e il percorso iniziatico di realizzazione spirituale, gue`non nei quarant`anni successivi si adopera instancabilmente a rettificare le confusioni di pensiero e le aberrazioni terminologiche che vede diffondersi nel mondo moderno, chiarificando con puntiglio i rapporti fra monoteismo e angelologia, il significato delle idee platoniche, la distinzione fra spirito e intelletto, le valenze metafisiche della produzione dei numeri e della notazione matematica.

queste sono le prime lezioni di feynman - saranno seguite da "sei pezzi meno facili" - e partono da zero. si dice di cos`e` fatta la materia, atomi in moto, che sotto la materia c`e` dell`altro, il mondo quantistico e i suoi paradossi. l`autore riesce a dare il senso dell`evolversi della fisica nel secolo appena trascorso, mettendone in luce il legame con le altre scienze. ad ogni lettura cade una buccia della magica cipolla e si apre un nuovo affascinante scenario.

la scoperta della doppia vita del padre da` al figlio la spinta per rivelare quella parte di se` che al padre aveva celato: innanzitutto la propria omosessualita`, raccontata in un tono sciutto, ironico, idiosincratico, con il tocco di un maestro della prosa.

chi sia mehmet gayuk e` un mistero che si aggiunge ad altri misteri: nato sul bosforo intorno al 1891, sarebbe morto verso il 1940, dopo aver vissuto nell`ombra, da modesto funzionario statale, ignaro di aver scritto un capolavoro. ma sara` mai esisitito il "poe`te inconnu"? o e` soltanto una delle tante maschere dietro cui si nasconde, per il nostro maggior piacere, il burattinaio ceronetti? poco importa, in realta`. perche` fin dai primi versi il lettore viene afferrato in una rete inestricabile di malie. fuori, la storia insaguina le sponde del mar nero, mentre fra le chiuse mura del gineceo vivono le donne cantate da gayuk: "quelle segnate dall`eros, in grado di accendere fuochi di poesia e di desiderio".

con iniziatica maestria jung seppe disseminare di verita` preziose le sue numerose interviste, rilasciate nel corso di vari decenni, mentre apparentemente si piegava alle esigenze della divulgazione. oggi tali interviste si leggono come un sottile controcanto alla sua opera.

un intellettuale marsigliese passato dalla resistenza alla malavita, un pappone indolente e un pastore sardo scampato a una pesante condanna organizzano il furto di un carico di merce preziosa. tre uomini provenienti da diverse latitudini ed esperienze che il destino riunisce a genova per il "colpo" della vita. due donne, una timida prostituta dell`angiporto e un`affascinante istriana, attraversano indenni lo spettacolo del disastro. ma saranno fabrizio e alessandro, personaggi fino a quel punto marginali, a rintracciare e raccontare gli esiti delle avventure degli altri.

la raccolta comprende tutta l`opera in versi dello scrittore portoghese vincitore del premio nobel. due sono i libri di poesie della sua ampia produzione: "le poesie possibili" e "probabilmente allegria". jose` saramago e` un poeta aspro e epigrammatico, quasi rabbioso e sicuramente disincantato. eppure, qua` e la` l`irrompere dei temi umani dell`amore ammorbidisce la durezza degli endecasillabi. come le rose che spesso ritornano e legano la sua poesia alla tradizione greca e a quella oraziana, che saramago dice di aver scoperto in anni giovanili nell`opera di un poeta di nome ricardo reis.

un giorno norman, che vive a los angeles, manda un messaggio per posta elettronica a monique, che vive a parigi. monique risponde. da quel momento, in poche settimane, norman e monique bruciano vite intere di passioni epistolari. tre o quattro volte al giorno, monique legge le ultime e-mail di norman e si affretta a rispondere. sino a che un giorno monique va alla filiale parigina della united airlines e decide di andare a trovare norman a los angeles. dopo sei megabytes di messaggi amorosi, norman e monique sentono il bisogno di guardarsi in faccia. il libro e` basato sugli archivi digitali dei due innamorati, sul loro epistolario elettronico di tre mesi. tutto e` vero e integrale, sono cambiati solo i nomi.


la scrittrice e` a buenos aires con michele. il pretesto e` attraversare la citta` di borges, del tango, delle bistecche e di maradona; la realta` e` che la loro storia sta per precipitare e questo viaggio e` un tentativo di salvare il salvabile. se il viaggio e` un pretesto, il libro pero` e` altro ancora. e il racconto di uno spaesamento, di un senso di estraneita` esistenziale, e` il racconto di un luogo, che non e` buenos aires e neppure napoli, ma in qualche modo le comprende entrambe, e` il luogo dell`esperienza e della memoria. con una scrittura immediata che chiama direttamente in causa il lettore, valeria parrella ci precede e ci spiazza, eleggendoci complici delle sue strategie. e ci seduce con un romanzo inquieto d`amore e di protesta.

l`inchino, il saluto, il bacio, i vari giochi del flirt da una parte, i comportamenti aggressivi, minacciosi, impositivi dall`altra, analizzati sceverando le costanti filogenetiche e l`elaborazione culturale, oltre che ricorrendo continuamente alla comparazione fra comportamento umano e animale. un libro che ha segnato una pietra miliare nello sviluppo dell`etologia umana.

"la morte paga doppio" usci` per la prima volta a puntate sulla rivista "liberty" - uno dei tanti pulp magazine dell`epoca - tra il febbraio e l`aprile del 1936. quando, poche settimane dopo, joe sistrom della paramount entro` nell`ufficio di billy wilder ingiungendogli di leggere subito quel "thriller su una donna che uccide suo marito per riscuotere l`assicurazione", ignorava di avere innescato, oltre alla lavorazione di un grande film quale "la fiamma del peccato", un`inesauribile vena di leggende. come quella del curioso record stabilito da wilder stesso, che divoro` il romanzo di cain in cinquantotto minuti contro le due ore, cinquanta minuti e sette secondi indicati dalla rivista come tempo necessario alla lettura. e si potrebbe continuare a lungo, se non altro per spiegarsi il profumo di scandalo che ancora oggi avvolge questo archetipo del noir, che ci attrae allo stesso modo in cui il protagonista, pur sapendo che sarebbe piu` prudente "mollarla come un attizzatoio rovente", e` attratto dalla sua dark lady.

un bambino sogna a occhi aperti e immagina di far sparire l`intera famiglia, un po` per noia e un po` per dispetto, con un`immaginaria pomata svanilina; oppure sogna di poter togliere al gatto di casa la pelliccia, di farne uscire l`anima felina e di prenderne il posto, vivendone per qualche giorno la vita, soltanto in apparenza sonnacchiosa; oppure sogna che le bambole della sorella si animino e lo aggrediscano per scacciarlo dalla sua camera... fin dalle prime pagine di questo libro ritroviamo il consueto campionario di immagini perturbanti che sono un po` il "marchio di fabbrica" di mcewan. specialmente nella prima stagione della sua narrativa l`autore britannico ci aveva abituato a profondi e terribili scandagli nel microcosmo della famiglia, e in quei mondi chiusi e violenti i bambini e gli adolescenti giocavano sia il ruolo delle vittime e sia quello dei carnefici. ne "i`inventore di sogni" mcewan ritorna sul luogo del delitto, ma lo fa con un tono e uno spirito completamente diversi, scegliendo il registro sereno e sdrammatizzante per definizione: quello del "racconto per ragazzi".

l`archetipo di tutti i triangoli amorosi nel capolavoro d`esordio di zola: la giovane the`re`se, dopo aver sposato l`inetto cugino, camille, s`innamora del rude laurent e insieme decidono di sbarazzarsi del marito di lei. ma, da questo momento, la vita dei due amanti si trasforma in un tragico incubo, tra rimorsi, visioni e odi reciproci, fino al disperato e fatale epilogo. con la cronologia della vita e delle opere essenziale, con un saggio di giovanni macchia.

un pallone aerostatico travolto da un improvviso colpo di vento plana su un prato verdissimo tra oxford e londra. un uomo anziano cerca di scendere ma rimane impigliato in una fune e alcuni soccorritori tentano di aiutarlo, uno di loro morira`. inizia cosi questo romanzo di mcewan sull`amore e le sue ossessioni, da una disgrazia che sconvolgera` la mente di jed parry, un giovane con manie religiose vittima di una patologia erotica. a farne le spese e` joe rose, divulgatore scientifico, uomo fragile e deluso, legato alla bella clarissa, che adesso e` costretto a mettere in discussione la propria vita. jed si e` follemente innamorato di lui ed e` convinto di essere ricambiato. con ironia sottile e un gusto della comicita` del tutto nuovo, ian mcewan dipinge questo amore omosessuale assoluto: un`ossessione assurda e grottesca oppure la forma piu` pura di devozione e passione? perche` chi puo` dire cosa sia l`amore?

una pattuglia di giovani sommozzatori si avventura nelle acque profonde del game, dove le correnti sono forti e cambiano direzione di continuo. ognuno di loro illumina una porzione di quest`abisso, tracciando rotte sempre diverse che raccontano un universo complesso, in cui sapersi orientare e` piu urgente che mai. dalla retromania alle serie tv, dall`inflazione del capitale simbolico alla celebrita` di massa, dall`intelligenza collettiva ai bot. tenetevi pronti: e` un viaggio mozzafiato.

una vita errabonda, chiusa a trentatre anni con il ricovero in manicomio, ha fatto di dino campana (1885-1932) un maudit, il rimbaud italiano, un caso clinico da affidare all`aneddotica. autore di un solo libro, i "canti orfici" (1914), pur affondando le proprie radici nella cultura europea, quella simbolista in particolare, il "poeta pazzo" ha in realta` caratteri propri che lo rendono difficilmente collocabile in una linea o in una tradizione. quella del "visionario", forse la figura piu` inquietante del nostro novecento letterario, e` una scrittura orfica (cioe` misteriosa, oscura, per iniziati) scaturita da una vena ben consapevole della "purita` di accento" che la percorre.

la guerra che devasto` lo stato romano nel 49-48 a.c. raccontata da un grande condottiero. leader cinico e spregiudicato, ma anche razionale e lucido, cesare narra in terza persona i fatti - dall`attraversamento del rubicone alla battaglia di farsalo fino alla vittoria finale in egitto - e le ragioni che lo hanno spinto a
amy, la devota figlia del vecchio william dorrit, si prende cura del padre rinchiuso da molti anni per debiti nella prigione londinese di marshalsea. la piccola dorrit e` segretamente innamorata del giovane amico di famiglia arthur clennam, ma un`improvvisa eredita` cambiera` completamente le cose... in questo romanzo, scritto tra il 1855 e il 1857, il grande scrittore inglese concepi` un potente apologo su poverta` e ricchezza, scagliandosi come mai prima contro la societa` vittoriana e il ceto medio che la rappresentava.

due piccoli gioielli che testimoniano la straordinaria modernita dello stile di tacito e della sua riflessione sull?imperialismo romano. cornelio tacito, il piu importante storico di roma e l?ultimo grande scrittore di prosa latina classica, produsse i suoi primi due libri nel 98 d. c., quando la liberazione dalla tirannide di domiziano pose fine a quindici anni di forzato silenzio. la vita di giulio agricola, un ritratto dell?amato suocero, il piu famoso governatore della britannia, e l?occasione per portare i lettori ai confini del mondo conosciuto e tratteggiare l?epopea di un funzionario imperiale nell?attivita di romanizzazione, fino a quando fu travolto dal lato oscuro del potere. con "la germania", lo storico torna nelle terre del nord per descrivere le bellicose tribu germaniche che sfuggivano al controllo di roma e, come gia nell?"agricola", mettere a confronto i costumi dei cosiddetti barbari con la decadenza e la corruzione della roma imperiale attraverso un continuo gioco di rispecchiamenti e contrasti tra passato e presente, vicino e lontano. l?edizione e completata da un ricco apparato di note e da un?introduzione che contestualizza i due testi e ne approfondisce i temi in rapporto con analoghe problematiche della modernita.