
quando nell`ottocento la russia irruppe sulla scena della letteratura, il mutamento fu radicale e irreversibile. qualcosa di analogo, ma ben piu` discreto, avvenne con la musica, nata anch`essa d`improvviso, con glinka, e sviluppatasi poi attraverso una fioritura dove spiccavano maestri sommi quali musorgskij e popolarissimi come cajkovskij. si scopri` in tal modo come a est della germania, che per secoli aveva rappresentato l`oriente della musica, si aprisse un altro territorio, immenso, che avrebbe aggiunto una speziatura sino ad allora ignota al mondo dei suoni e scompaginato la nostra stessa abitudine di pensare la musica.


"buon compleanno, eddy". e la voce di nanni, la riconosce subito. solo lui la chiamava cosi`. nanni, il grande amore della sua vita, perche` le ha telefonato? perche`, dopo tutti quegli anni di silenzio? edgarda sente che vuole rivederlo. un incontro che, dopo cinquant`anni, la eccita e la spaventa. sa che non e` lui che incontrera`, ma se stessa. i suoi ricordi, le sensazioni di allora. del suo amore di adolescente non rammenta desiderio, gelosie, inquietudini. a quell`eta` l`amore e` certezza assoluta e assoluta infelicita`. di quello che e` accaduto dopo le e` rimasto un senso disperato di solitudine, di abbandono, che niente ha potuto pareggiare. nanni e edgarda, i protagonisti di questa storia, si trovano a ridiscutere del loro passato dopo anni di silenzi rugginosi. si muovono in un`italia dai contorni riconoscibili e sfumati: una straordinaria isola d`elba, una venezia preziosa e molto amata, una brianza nebbiosa e malinconica. ma sopra a tutti, c`e` lui, nanni: il ragazzo viziato e bugiardo che si fa uomo nell`amore ritrovato di una donna; e insieme, tenendosi per mano, scivolano senza dolore nell`oblio di una seconda infanzia. per la prima volta, in una carriera ininterrotta di oltre cinquant`anni, con questo romanzo elda lanza affronta il racconto difficile dei sentimenti. e lo affronta con lo stile asciutto, introspettivo e un po` ruvido che le e` congeniale.

"dopo sei anni dalla prima pubblicazione, questo libro ritorna, il dolore che si e` caricato su questi anni lo ha reso meno strano, lo pone davanti agli occhi come qualcosa di utile per capire eventi che ci sono apparsi assurdi, demoniaci e hanno persino attivato teorie del maligno che appartenevano a secoli ormai lontani. c`e` bisogno di capire che cosa sia questa pulsione nell`uomo, considerare la sua pericolosita`, il bisogno del suo controllo, riaprire la necessita` di un`educazione sui principi che riguardano il rispetto dell`altro, l`accettazione di quel "non uccidere" che si propone come imperativo e` segno evidente che rappresenta un rischio alto e puo` portare a fare di ciascuno di noi un assassino." (vittorino andreoli)


il libro e` il resoconto dell`intero periodo di prove del "progetto domani", l`evento teatrale ideato da walter le moli e luca ronconi per torino 2006. durante otto mesi sessantotto attori, distribuiti in cinque compagnie, sono stati diretti da luca ronconi nella messa in scena di cinque testi: due propriamente teatrali, il classico "troilo e cressida" di william shakespeare e il contemporaneo "atti di guerra: una trilogia" di edward bond, a cui si affiancavano "il silenzio dei comunisti", un carteggio tra vittorio foa, miriam mafai e alfredo reichlin pubblicato da einaudi, e due testi commissionati per l`occasione: "lo specchio del diavolo" dell`economista giorgio ruffolo e "biblioetica. un dizionario" di gilbero corbellini, pino donghi e armando massarenti. nei capitoli che riguardano il lavoro su "troilo e cressida" e "atti di guerra" lo spazio e` occupato interamente dalla voce di ronconi, dalla sua analisi del testo e dei personaggi, dalle indicazioni date agli attori, dalla descrizione di concetti, di suggestioni, di definizioni, in particolare riguardo alla recitazione, che rappresentano le ossessioni di ronconi. viceversa nel resoconto degli altri tre spettacoli, alle parole di ronconi fanno da specchio quelle degli autori dei testi, non soltanto perche` viventi e facilmente reperibili, ma per il desiderio che la voce stessa della materia trattata affiancasse quella piu` prettamente teatrale del regista degli allestimenti.

Personaggio decisamente importante, Ryley Walker, originario di Chicago, è un chitarrista e cantautore che va ben oltre la semplice catalogazione del suo stile. Ryley Walker è un artista vero, un personaggio fuori dalla norma. E se la critica mondiale lo ha spesso paragonato a Nick Drake, John Martyn ed anche a Van Morrison, Walker non si è certo seduto sugli allori, ma ha continuato a proseguire. Come mostra questo nuovo album, più legato alla contemporaneità che al folk. Deafman Glance è un signor disco da consumare lentamente, nota dopo nota, per assaporare le sue canzoni ed il suo suono.