


pincipe delle tenebre, angelo diabolico del jazz, instancabile, rabbioso miles. artista lontano dai compromessi, cerco` di rivoluzionare la musica seguendo un proprio demone che pretendeva di ascoltare solo se stesso. sono trascorsi quasi vent`anni dalla sua morte, ma miles davis continua a essere l`incarnazione del jazz moderno, inteso come forma musicale misteriosa, esotica e lontana da qualsiasi definizione. senza scadere nell`agiografia, attraverso quattordici punti cardine delle sue incisioni discografiche richard cook scandisce i momenti della ricerca di miles, della sua rincorsa a una musica ogni volta diversa, passando dal bebop al modale al jazz-rock. l`autore alza il sipario sulle session del trombettista svelando l`alchimia che veniva a crearsi in sala d`incisione e sul palco, gli scontri e le amicizie che portavano alla scelta dei musicisti e alla composizione dei brani. da birth of the cool a miles davis & quincy jones live at montreux, passando attraverso successi come kind of blue e nefertiti, in ciascun capitolo cook focalizza l`attenzione sulla realizzazione di un singolo disco e, tra registrazioni live e in studio, ci fa scoprire l`abilita` con cui il musicista cambiava approccio a seconda che stesse suonando in un locale notturno oppure dovesse affrontare un paziente lavoro in sala d`incisione. miles, definito il picasso del jazz per la capacita` di dare vita a molteplici espressioni artistiche, non aveva pero` in comune con il pittore la gioia di vivere.


la limpidezza di questo libro e` assicurata dal costante rinvio alla dimensione della vita quotidiana, spesso della sfera domestica: uno scenario che - se esplorato con spregiudicatezza - dispensa, nella sua consuetudine, inesauribili novita`. in esso vengono calati temi di portata generale quali la famiglia, il lavoro, il genere, il capitalismo, la globalizzazione, per osservare come l`espressivita` emotiva, l`attenzione per l`altro e gli atteggiamenti di cura reagiscono e collidono con una cultura sempre piu` improntata alla promozione "commerciale" di se stessi e alla quantificazione strumentale di ogni sentimento umano.

e` un`analisi di come l`idea di matrimonio si sia venuta formando nella societa` occidentale. non e` pero` una storia sistematica, ma per figure emblematiche. otto donne, prese dall`epica, dalla storia, dalla letteratura, incarnano i diversi aspetti del matrimonio: penelope, isotta, cenerentola, rosina (del "barbiere di siviglia"), costanza mozart, la madonna, regina (del trattato medievale dell`amore di andrea cappellano) e corinna (dalle opere di ovidio). dall`analisi di troje emerge la fondamentale polarita` fra la tradizione giudaico-cristiana che trionfa nel medioevo, di un matrimonio "tomba dell`amore", e l`"amor furtivus" della tradizione pagana.







