
costa d`avorio, africa occidentale. bruce medway, inglese dallo spirito nomade, e` uno che di mestiere "risolve problemi" per gli affaristi della zona. ma sempre nel rispetto di certe regole e senza uscire dalla legalita`. da un po` di tempo la sua vita sembra essersi arenata: e` al verde, indebitato fino al collo, e passa le sue giornate tra il whisky e il ricordo di un amore lontano. forse per questo, appena si presenta l`occasione, accetta di effettuare la consegna di un video per il commerciante di materiale pornografico fat paul, e di fare da tutore a un noto mercante di diamanti in visita al paese. pareva semplice routine, ma tutto comincia ad andare in modo terribilmente sbagliato, tra rapimenti e uomini fatti a pezzi.

il libro raccoglie il meglio dei monologhi di sconsolata, il personaggio creato dalla comica annamaria barbera, e delle battute che l`hanno resa famosa attraverso zelig. a queste si aggiungono velate concessioni al sentimento e alla femminilita` che l`autrice ha voluto regalare ai lettori e alla lettrici.

jolanda aveva un sogno: aprire un`agenzia investigativa a bologna. alla sua jolanda marchegiani investigation, pero`, non si e` mai rivolto nessuno, mentre lo psicoanalista continuava prepotentemente a battere cassa. al secondo tentativo, l`agenzia l`occhio di sherlock - servizi low cost e un titolare maschio - si e` guadagnata una discreta clientela, e jolanda e` diventata un`autorita` in fatto di pedinamenti, mariti fedifraghi e gattini smarriti. trovare il prestanome e` stato facile, e la convenienza reciproca: il cugino johnny scrive romanzi rosa di successo firmandoli proprio con il nome di jolanda marchegiani. in una nebbiosa domenica pomeriggio di novembre, un nuovo incarico spezza la sua routine e la trascina in un paese della bassa, ad ascoltare una donna taciturna e la strana storia di un inquilino scomparso. intanto, a bologna, il caso di uno psichiatra ucciso da` filo da torcere al commissario tommaso pedroni - pessimi rapporti con la stampa, un clan di ispettori al seguito e una ex moglie da consolare. le indagini si complicano ulteriormente quando viene scoperto un altro omicidio avvenuto proprio nel luogo della scomparsa di giorgio facchini, inquilino e venditore di collant. semplice casualita` o coincidenze necessarie? grazie all`aiuto involontario dello psicanalista, alle soffiate di una talpa, alle fusa di ofelia e a una buona dose di intuito, jolanda si avvicinera` incredula allo scioglimento del mistero.

alzi la mano chi non lo ha mai fatto: arrivare a casa, chiudersi nella propria stanzetta, accendere lo stereo e buttarsi sul letto, con la testa affondata nel cuscino, ascoltando un brano infelice quanto noi. la canzone piagnucolosa, specialita` del belpaese invidiata in tutto il pianeta, puo` aiutarci a farci sentire meno soli, pensando che la` fuori una pop star miliardaria ha patito quanto noi. ma a lungo andare diventa una droga che rende piacevole la nostra afflizione, e ci spinge a cullarci in essa. ora basta! questo libro e` andato a prendere i successi piu` dolenti degli ultimi decenni, nella speranza di includere anche la vostra canzone triste, per liberarvi da questa schiavitu` e rifarvi una vita.


il libro racconta la vicenda del gruppo dei barbus - un manipolo di giovani pittori `davidiani` e `ribelli` - consumatasi tutta fra il 1794 e il 1802, tra le pieghe di accadimenti che hanno contribuito in modo determinante al mutare della cultura europea: la rivoluzione dell``89, il terrore, il direttorio, il consolato e, insieme, il neoclassicismo, le istanze romantiche, i dettami della pittura di storia, l`ideale etico dell`arte, l`erudita e ad un tempo appassionata riflessione sulle variegate interpretazioni dell`antico. l`intera loro vicenda, segnata dall`opposizione alla cultura ufficiale e dalla ricerca di un nuovo linguaggio e di un nuovo fine dell`arte, e` ricostruita e assunta da levitine quale terreno privilegiato per analizzare fenomeni storici piu` profondi e quale filo conduttore per orientarsi nel `labirinto di tendenze del periodo`. nel contesto degli studi sull`arte di un periodo cosi` problematico, questo libro intende dunque offrire un contributo in virtu` sia del tema prescelto, sia del metodo di analisi adottato. levitine traccia la storia di una `setta` di artisti e pittori, `primitivisti` e bohe`miens ante litteram: ne racconta la vita, la formazione e le scelte come singoli e come gruppo; pone a confronto le loro idee con altre teorie e con quelle di altre correnti artistiche contemporanee per decifrare il ruolo del movimento nello sviluppo della pittura francese del primo ottocento, con particolare riguardo all`orientamento primitivista. strumento di indagine fondamentale e` l`analisi delle fonti, assunte in maniera capillare e sottile a tal punto che levitine sembra volerci mostrare la vicenda dei barbus attraverso gli occhi e la `mentalita` artistica` dei contemporanei: prende in considerazione trattati, testi di estetica, biografie, opere letterarie, diari, lettere, memorie e note d`archivio, oltre naturalmente alla testimonianza offerta dalle opere d`arte. accanto a questo corpus consueto, fa riferimento anche a documentazioni per cosi` d











Nell'Inghilterra vittoriana sukey Bond, appena uscita dall'orfanotrofio, viene mandata a servizio in una fattoria dell'Essex. Nulla di meno fiabesco, verrebbe da pensare. Eppure la scrittura obliqua e onirica di Sylvia Townsend Warner ci fa vivere, in questo romanzo, una delle più enigmatiche ed emozionanti storie d'amore che sia dato leggere, ispirata ad Amore e Psiche. Perché nella fattoria lavora un giovane bellissimo ed elusivo, che nei loro rari, furtivi incontri guarda Sukey «con un'espressione di splendente trionfo». Tutti dicono che è «un idiota», ma Sukey lo vede solo «ilare e candido», nella consapevolezza che lei, e solo lei, potrà renderlo felice. E quando Eric verrà rapito, Sukey capirà che il suo futuro non è più «una regione inesplorata fatta di nuvole», e andrà a cercarlo con infinita determinazione: innumerevoli saranno le sue peripezie, al termine delle quali ritroveremo, miracolosamente, la fiducia nell'impossibile.

nel presentare la mostra-spettacolo su quel che fu il 1789 e sulle sue , guido ceronetti, insieme agli attori del teatro dei sensibili, decise di porre in epigrafe alla sua scelta di testi una frase di ce`line: . quelli che seguono non potranno essere quindi che , erratici e spesso contraddittori. eppure, se (come in certi giochi enigmistici) si uniscono i puntini di questo percorso, si scopre un disegno nascosto, che spalanca altri percorsi, indica altre vie, e invita a fermarsi e a riflettere su ciascuna di queste pagine. da holderlin () a blake (), da massignon (che vede la regina martire salire al patibolo ) al tao-te-ching (), passando per bataille, bloy, leopardi, calasso e molti altri, ritroviamo qui gli che hanno costantemente accompagnato il cammino del . e alla fine scopriremo, nella magnifica prosa del ceronetti traduttore e interprete, l`annuncio dell` in tredici profezie estratte dalle "centurie" di nostradamus.



questo libro racconta una storia che comincia prima di adamo e finisce dopo di noi, attraversando la bibbia da capo a fondo, come un mondo a se`. dove un uomo, che si chiamava saul, puo` diventare il primo re di un popolo perche` il padre lo aveva mandato a cercare certe asine smarrite. dove la regina di un remoto regno africano guida per tre anni una carovana foltissima, composta da giovani e giovanette vestiti di porpora, nonche` da animali e spezie in quantita`, per rispondere all`invito del re di gerusalemme e porgli alcune domande. e dove un altro uomo, che si chiamava abramo, udi` queste parole da una voce divina: . parole che rintoccano in tutta la bibbia, storia di un distacco e di una promessa, seguiti da altri distacchi e nuove promesse. il succedersi dei nomi e dei fatti e` turbinoso, spesso sconvolgente. e ogni volta la grazia e la colpa, l`elezione e la condanna appaiono intessute nelle vite dei singoli e della loro stirpe.

un tempo simboli di forza e grandezza, temuti e venerati come divinita`, leoni e tigri, orsi e coccodrilli (i "predatori alfa") sono ormai specie "terminali". nel giro di centocinquant`anni si prevede che debbano definitivamente uscire di scena. e un altro capitolo della storia evolutiva si sara` chiuso. ma al di la` delle implicazioni strettamente ecologiche vi e` una ragione piu` profonda per osservare con inquietudine il grande invalido, spogliato della sua regalita` e ridotto all`impotenza. da loro, per centinaia di migliaia di anni, gli uomini furono divorati, finche` non si trasformarono essi stessi in animali divoranti. quammen, autore di reportages per national geographic, conduce la sua analisi tra scienza, letteratura e mito.

nel febbraio del 1617, a milano, caterina medici, serva , viene condannata al rogo. in apparenza, uno dei tanti casi di stregoneria depositati nei nostri archivi. ma la scrupolosa, o meglio accanita, ricostruzione che all`atroce caso dedica sciascia in questo libro del 1986 ci mostra che non e` cosi`, giacche` tutta la vicenda nasconde tra le pieghe interrogativi e zone d`ombra. nello sbrogliare l`esasperante con le cadenze e il montaggio di un thriller - consegnandoci una inconfondibile, magistrale miniatura microstorica -, ancora una volta sciascia scrosta dalla storia una delle innumerevoli maschere del potere, sino a svelarne il volto ripugnante e primigenio. e ancora una volta riesce ad assimilarsi sapientemente allo stile dei documenti, affidando la luce del giudizio al contrappunto mentale dei lettori.
l`amicizia fra benjamin e scholem spicca, nel novecento, come una tra le piu` affascinanti e vitali. e quando nel 1980 scholem pubblica questo carteggio, che copre gli ultimi otto anni della vita di benjamin, vuole rendere giustizia a un rapporto complesso e non privo di contrasti, ma improntato a una profonda fedelta`. grande studioso della qabbalah e della mistica ebraica, scholem e`, nel 1932, gia` da tempo in palestina e ormai a un passo dalla cattedra; la vita di benjamin, cabbalista in incognito e profondo innovatore del pensiero, attraversa invece la sua fase piu` tormentata: ospite di volta in volta a ibiza, parigi, sanremo e in danimarca, e` costantemente alla ricerca di una base di sussistenza. tra i due, fortemente segnati dalla formazione nella berlino di inizio secolo e subito attratti dalle ricerche l`uno dell`altro, si sviluppa un confronto incessante che investe l`attualita` politica, i libri letti, le comuni conoscenze (da buber a bloch, da brecht ai francofortesi), e che trova il suo fulcro nei densissimi scambi a proposito di kafka. un dialogo a distanza - se si esclude il breve incontro parigino dell`inverno del 1938 - e non di rado drammatico, intessuto com`e` anche di malintesi, puntute allusioni, eloquenti silenzi, ma che resta una prova convincente delle parole con cui benjamin defini` il suo rapporto con scholem: .