







cesare viviani e` apparso in questa collana cinque anni fa con un libro intitolato "silenzio dell`universo", un poemetto in cui a parlare era una voce di verita` proveniente da un essere intraducibile. passare dal "silenzio dell`universo" alla "forma della vita" e` come aderire all`azione dopo un`estatica contemplazione. e come se quella voce, distaccata dai sentimenti umani, si fosse mescolata agli uomini, alle loro vite quotidiane, si confondesse con mille altre voci. "la forza della vita" e` infatti una specie di romanzo esploso, con i frammenti di molti personaggi: le loro giornate sono attraversate dai luoghi comuni dell`informazione diffusa, ma anche, a tratti, da momenti di sospensione in cui torna a parlare quella voce di sapienza.


quando, il 10 agosto 1914, le campane suonano a martello annunciando la mobilitazione, nemmeno il mite, smarrito anthime riesce a sottrarsi all`esultanza generale, alle discussioni febbrili, alle risate senza fine sovrastate da inni e fanfare. e poi - lo dice anche charles con la consueta sicumera - e` questione di quindici giorni al piu`, sara` una guerra lampo. un ultimo, antinomico sguardo d`addio alla deliziosa bianche - la giovane che ama ma che charles ha ovviamente conquistato per primo - e, insieme a lui e agli inseparabili padioleau, bossis e arcenel, eccolo partire da nantes alla volta dell`ignoto. ignoto che rimarra` tale per tutti i cinquecento giorni che passera` al fronte, perche` per anthime la guerra non puo` che essere un evento tenebroso e indecifrabile: anche quando si lancia curvo e goffo contro il nemico, preceduto dalla lama della baionetta che fora l`aria gelida, anche quando apprende della morte di charles, abbattuto insieme al farman f 37 sul quale compiva un volo di ricognizione, anche quando vede bossis inchiodato a un puntello di galleria, anche quando si vomita addosso di paura e di disgusto - anche quando una scheggia di granata, simile a una levigata ascia neolitica, punta su di lui come per regolare una questione personale. d`ora innanzi, la sua vita minuscola sara` diversa - inaspettatamente, sorprendentemente diversa.

aprire questo libro, come si farebbe con un cancello. e, passo dopo passo, incontrare delle statue diventate creature. nel silenzio che scaturisce dal mistero, all`ombra di lapidi, di alberi e di foglie, si ascoltano le voci di cose mai dette, segreti che tutti noi portiamo dentro come fossero cose sepolte. sfogliare "aeterna" e` come scendere verso il cielo, quando il cielo diventa profondo. un libro che ci racconta la storia della vita attraverso la bocca e gli occhi di corpi divenuti celesti. poesia e passione dove ognuno di noi, pagina dopo pagina, ha voglia di precipitare.






come in tutte le sue raccolte poetiche, in "ad no`ta", cioe` la notte, baldini mette in scena personaggi di paese, ma come stravolti, beckettiani. riscatta il bozzetto di provincia con una visionarieta` surreale e con un`affabulazione che provoca continui cortocircuiti mentali. ma proprio in questo libro che sta in mezzo alla sua produzione poetica, dopo "la na`iva" e "furistir" e prima di "ciacri" e "intercity", baldini ha collaudato quel monologo torrentizio senza pause tanto efficace nella recitazione in pubblico (di cui baldini stesso era un campione insuperabile). questi monologhi si strutturano in catene aperte di associazioni che sembrano deragliare all`infinito, ma che invece vengono sapientemente ricondotte al punto di partenza o culminano in una riflessione finale nella quale l`autore, quasi appartato dietro ai suoi personaggi, fa sentire la sua voce ironica e malinconica. tutti i suoi personaggi sono dei falliti, ma con ossessioni geniali. baldini li ama profondamente e li fa amare a tutti i suoi lettori.

per il sottotenente gadda, che l`aveva auspicata come , la grande guerra si rivela uno scontro durissimo. piu` ancora che con il nemico, con cio` che scatenava in lui un`indignazione cosi` violenta da sfiorare la : la meschinita` della di caserma, che spegne ogni aspirazione alla lotta; l`incompetenza dei grandi generali; l` che di tutto fa una questione personale; l`indegnita` morale dei vigliacchi, degli imboscati e dei profittatori, che costringevano gli alpini a marciare con scarpe rotte: confessa. ma lo scontro piu` lacerante, e fondatore, e` quello che gadda ingaggia con se` stesso: con l`orrore e la tristezza della solitudine, con un viziato da , con una insufficienza nell`agire che gli impedisce di tradurre in atto i tesori di preparazione tecnica, senso di sacrificio, spirito di disciplina che abitano in lui: . la disfatta di caporetto e la prigionia in germania peseranno come un macigno sul bilancio della partecipazione di gadda alla guerra, ma il tempo dimostrera` che l`officina del giornale - primo sofferto atto di conoscenza del mondo e della propria realta` psichica - segna la nascita del piu` grande prosatore italiano del novecento.

acclamato dalla critica come uno dei capolavori del premio nobel spagnolo camilo jose` cela, questo breve romanzo ha per protagonista un gruppo di uomini e di donne che si ritrovano reclusi, distanti dal mondo, nel padiglione di un sanatorio per malati di tubercolosi. alla fatica e al dolore fisico dei personaggi si somma la malinconia del distacco, l`allontanamento da una societa` che, prima di comprenderne le difficolta`, li giudica per il pericolo che rappresentano. la malattia non e`, percio`, solamente un fardello, ma a tratti una colpa, da scontare in solitudine o, al massimo, tra correi. le loro menti sono attraversate dagli stessi pensieri e una speranza comune li anima, quella della guarigione. cosi`, a poco a poco, tra i degenti si consolidano le relazioni, scandite da antipatie e ossessioni, chimica e attrazione. ogni personaggio racconta il suo punto di vista e dal padiglione, tra lettere e diari, emerge una narrazione corale, un punto di vista universale sulla condizione umana. quando il corpo e` minato dalla malattia, l`uomo diventa piu` spontaneo, piu` semplice. insomma, corrisponde meglio a se stesso, e finalmente si rivela umano. ma, prima che si inizi a parlarne al passato, esiste una soluzione per comprendere appieno la vita?