
"di jacopo ricciardi mi colpisce il carattere di instabilita` dinamica dei suoi versi, della sua pagina. le sue poesie pragmatiche mi hanno spesso fatto pensare a jackson pollock e all`action painting, con quanto di apparentemente casuale e di sostanzialmente ineludibile, necessario, era nel suo strepitoso gesto estetico." (maurizio cucchi)


l`autonecrologia, osserva lodovico terzi, "e` trasgressiva, narcisistica, creativa, e presuppone due qualita` squisitamente letterarie: il gusto del paradosso (come autore dell`annuncio funebre il morto ruba la parte al vivo) e un incoercibile protagonismo (nemmeno da morto il morto e` disposto a cedere la parola)". jonathan swift, a cui non fanno difetto ne` l`uno ne` l`altro, va ben oltre e nel 1731 si diverte (con il suo solito spirito feroce) a mettere in scena la propria morte e tutte le reazioni che suscitera`, negli estimatori come nei detrattori: dall`insofferenza dei congiunti per l`eccessivo prolungarsi dell`agonia, al compiacimento di chi al confronto con il moribondo si sente vivo e sano, allo sgomento di chi nella sua imminente dipartita vede profilarsi la propria, fino al "compianto" (si fa per dire) della regina in persona, che nel ricevere la notizia esclama: "davvero se n`e` andato? era ora! / e morto, dici? be`, marcisca pure". la beffarda vena filosofica e morale che intride questo testo ha ispirato il traduttore a riprendere i vari temi toccati da swift - l`amore e il potere, l`amicizia e l`ambizione personale, lo slancio morale e i meandri dell`ipocrisia - e a intercalare alla lettura dei versi (in quelle "pause naturali" che la lettura stessa sottintende) una serie di riflessioni, o digressioni. ne risulta un piccolo libro originale, bizzarro e intrigante - una sorta di dialogo fra il grande scrittore satirico del settecento e il suo estroso interprete moderno.







all`origine di questo lavoro e` il rapporto conflittuale dell`autore con l`opera di freud. l`autore intende rivolgersi a una cerchia di lettori piu` vasta che non i suoi allievi o i colleghi psicoanalisti: freud infatti appartiene alla storia della scienza e ha contribuito alla formazione della nostra identita` culturale. comprendere e rivitalizzare la teoria psicoanalitica significa risalire alle sue radici filosofiche, biologiche, psicologiche e mediche, ripercorrere la storia e gli sviluppi piu` recenti dei concetti fondamentali e tentarne un esame sistematico servendosi di metodologie scientifiche attuali.


nel 1373 francesco petrarca aveva ormai visto la sconfitta di una battaglia politica condotta con una lunga e inesausta passione, quella per il ritorno a roma della sede pontificia. ma l`idea di roma non ammetteva sconfitte: cosi` il grande intellettuale trasforma l`occasione di una polemica personale in un manifesto di quell`ideale. le pagine dell`invettiva definiscono e ricreano il mito di roma, con rabbia ed entusiasmo, con pieta` di cristiano e rigore di storico, e lo consegnano come conquista storiografica e modello culturale, al rinascimento europeo.


due uomini anziani, protagonisti di vite importanti e per certi versi straordinarie, raccontano le loro esistenze, un capitolo l`uno, un capitolo l`altro. a distanza, senza conoscersi ma quasi sfiorandosi, ripercorrono la storia del secolo passato e le loro storie personali, che si snodano lungo vie parallele eppure diversissime. i protagonisti del romanzo sono due uomini realmente esistiti (un famoso art-director e un notissimo scrittore), le cui vite si sono lambite ma mai incontrate. dopo i racconti di "naufragi", lo psichiatra e sociologo crepet si cimenta con la forma del romanzo breve.









commedia in cinque atti, in versi, scritta in dialetto veneziano. la scena e` in una piazzetta (campiello), un giorno di carnevale. pasqua vuole maritare la figlia gnese per potersi risposare. la vecchia catte, per la stessa ragione vorrebbe che sua figlia lucietta sposasse presto anzoletto e orsola, la frittolera, cerca moglie per il suo zorzetto. un cavaliere napoletano di passaggio corteggia gasparina, nipote del ricco fabrizio. verso sera le chiacchiere si calmano e tutto e` sistemato: gnese sposa zorzetto, anzoletto da` l`anello a lucietta e il cavaliere ha ottenuto la mano di gasparina.

per molto tempo gli storici hanno dato per scontato cio` che era evidente ai testimoni dell`epoca: che la rivoluzione francese fu causata dalle idee radicali dell`illuminismo. negli ultimi decenni gli studiosi hanno invece cominciato a sostenere che la rivoluzione venne portata avanti dalle forze sociali, dalla politica, dall`economia o dalla cultura; da quasi tutto insomma, escludendo pero` i concetti astratti di liberta` e uguaglianza. in questo libro, uno dei maggiori storici dell`eta` dell`illuminismo restituisce alla storia intellettuale della rivoluzione la sua legittima centralita`. attingendo copiosamente a fonti di prima mano, jonathan israel ricostruisce il gigantesco dibattito intellettuale che produsse e accompagno` le varie fasi della rivoluzione francese, dimostrando come tali idee divisero i capi rivoluzionari in blocchi ideologici violentemente opposti, e come questi conflitti sfociarono infine nel terrore. nella rivoluzione culminarono gli ideali di emancipazione e di democrazia dell`illuminismo, se si concluse diversamente e` solo perche` tali idee vennero tradite.








"l`irrealta` quotidiana" e` un "saggio romanzesco" il cui nucleo e` l`esperienza di una cura psicoanalitica intesa come terapia del "sentimento d`irrealta`", ossia di quel sentimento dovuto a uno stato di alienazione psichica e politica. e questo un tema caro a ottieri, un tema che viene via via declinato in termini psicologici, politici, autobiografici, filosofici fino ad abbracciare il grande capitolo della follia.

2 CD. Nuove registrazioni, dal vivo, effettuate nel corso del tour Usa del 2016. L'attuale line up della band inglese comprende Steve Howe, Alan White, Jon Davison, Geoff Downes, Jay Schellen e Billy Sherwood.








antonio e fausto non potrebbero essere piu` diversi: il primo, cinquant`anni in jeans e t-shirt, vive di lavoretti in un appartamento in condivisione con tre ragazzi, sempre connesso, in attesa che il mondo riconosca il suo talento di giornalista; il secondo e` un imprenditore di successo, molto riservato, con una famiglia perfetta, che dicono stia per candidarsi a sindaco della capitale. due rette parallele che non dovrebbero incontrarsi mai. percio`, quando antonio riconosce fausto nella bottega di oreste, un anonimo barbiere al nomentano, si convince subito che questa ribellione alle leggi della geometria sociale nasconda qualcosa: che ci fa un uomo ricco e di potere come fausto maria borghese in un posto come quello? e perche`, poco dopo, oreste sparisce nel nulla? da quel momento, stanare fausto diventa l`ossessione di antonio e l`ordinata quotidianita` dell`imprenditore comincia a deragliare. ma cercare la verita` di qualcun altro puo` essere un gioco pericoloso, se non si sono ancora fatti i conti con la propria. ne "l`invisibile", giovanni floris racconta una trama di segreti capace di dirottare vite e anestetizzare amori, fotografando un tempo, il nostro, dove la reputazione coincide con quello che siamo, dove vince solo chi santifica le apparenze, e nessuno e` mai davvero innocente.

Tredicesimo disco registrato in studio per la band inglese, con la seguente formazione: Jon Anderson, Chris Squire, Trevor Rabin, Alan White, Tony Kaye. Arista Records, 1991, edizione tedesca. Copia originale dell'epoca.


in questo volume maurizio ferraris, ordinario di filosofia teoretica nell`universita` di torino, presenta un`esposizione completa, critica e concisa, non dello stile o delle suggestioni di derrida, ma delle sue teorie.

un viaggio tra gli elementi essenziali della fisica quantistica, tra le storie degli esperimenti e dei protagonisti che hanno trasformato la nostra comprensione dell`universo. la fisica quantistica e` la punta di diamante della scienza moderna. da ormai un secolo, tuttavia, e` anche una teoria estremamente problematica, attraversata da profondi disaccordi interni, strani paradossi e implicazioni spesso fantasiose. che si tratti del gatto di schrodinger, una creatura al tempo stesso viva e morta, o della credenza che il mondo non esista indipendentemente dalle nostre osservazioni, la teoria quantistica mette in dubbio i nostri assunti fondamentali sulla realta`. ne "la rivoluzione incompiuta di einstein", il fisico teorico lee smolin sostiene provocatoriamente che i problemi che hanno tormentato sin dall`inizio la disciplina sono irrisolvibili per la semplice ragione che la teoria e` incompleta. vi e` molto altro che attende di essere scoperto. il nostro compito deve essere quello di andare al di la` della meccanica quantistica, arrivando a una descrizione sensata del mondo su scala atomica.

"l`umanita` intera oggi sta facendo un `esperimento` sui propri limiti di specie. a me pare che sia proprio questa esperienza dei limiti dell`uomo a ridare ai saperi umanistici, dopo decenni di autodichiarata perdita di ruolo, una posizione cruciale nel mondo contemporaneo, altrettanto decisiva di quella che compete alle scienze. piu` che un ruolo e` una sfida, la massima: la possibilita` di riaprire il gioco. la possibilita` di creare strutture di pensiero e di giudizio che funzionino come dei `correttivi` rispetto a quelle che ci stanno portando verso una catastrofe annunciata. la possibilita` di elaborare proiezioni potenti dell`umano dotate di una forza agente e capaci di rimettere in movimento energie da tempo addormentate o paralizzate": con lo stile brillante e provocatorio che caratterizza carla benedetti, questo volume prende in esame alcuni dei fenomeni che secondo l`autrice hanno portato la cultura tutta, quella italiana in particolare, ad avere uno sguardo distruttivo e apocalittico sul mondo. benedetti imputa questo declino all`imperare del linguaggio televisivo, alla scelta di prediligere la quantita` alla qualita` della scrittura, al tono ironico usato anche a sproposito, all`uso dell`anonimato in rete, che cancella ogni responsabilita`. per andare controcorrente e` necessario tornare a pensare la cultura come invenzione e creazione del singolo, come uso di una parola `non convenzionata` che sfugga alle gabbie predisposte dall`odierno ordine del discorso.
capace di auscultare le piu` remote risonanze dell`animo umano, sainte-beuve eccelle nel cammeo, nel sagace abbozzo biografico, nell`arte, delicatissima, del ritratto. i suoi portraits sono, in effetti, il suo capolavoro; il profilo dedicato a giacomo leopardi, pubblicato nel 1844, testimonia una sintonia singolare, non priva di audacia. l`intervento di sainte-beuve, in effetti, "senza alcun dubbio il piu` autorevole e il piu` importante", che "contiene giudizi destinati a rimanere insuperati" (mario andrea rigoni), tratteggia un leopardi gia` leggendario e indomabile, installandolo tra i grandi poeti di ogni tempo. di leopardi si esalta il rigore erudito, la ribellione dai canoni stabiliti in un`era - gia` allora - di gregari, la tempra da "petrarca incredulo e ateo", la gloria e la miseria. poeta nato "per essere un antico, un uomo della grecia eroica o della libera roma", fuori tempo e fuori classe, il leopardi secondo sainte-beuve ci parla con sconcertante prossimita`: sembra seduto nella stanza accanto, basta bussare la porta.

secondo julio cortazar, molto semplicemente, non si puo` essere scrittori senza leggere a fondo horacio quiroga. nel 1925, tra l`altro, quiroga compilo` un manuale del perfetto scrittore di racconti in cui, tra diverse cose, scrisse: "racconta come se la narrazione non avesse interesse che per il circoscritto ambiente dei tuoi personaggi, uno dei quali avresti potuto essere tu". insegnava il raffinato disinteresse verso il giudizio degli altri - amici o nemici che fossero - e una miliare concentrazione nell`opera. nato in uruguay, cresciuto a buenos aires, quiroga aveva la barba fitta e un`eleganza innata. preferi` vivere a misiones, in mezzo alla giungla: lo descrivono come un uomo rude, arrabbiato, un amante selvaggio. i suoi racconti di belve, di tigri, serpenti e fiumi imbizzarriti sono indimenticabili. alcuni videro in lui un discepolo di rudyard kipling, un cugino di jack london: in realta`, quiroga ha un cuore piu` cupo, una piu` austera profondita`. racconta l`uomo immerso nel rischio, al cospetto della propria bestia interiore. sapeva costruire canoe.