


il pop, sostiene warhol, e` il mondo in cui viviamo. il tutto e subito e` pop, la fama a prescindere dal merito e` pop, la ricerca ossessiva della visibilita` e` pop. e questo libro non e` un trattato, e` un fluire di aneddoti punteggiato di intuizioni, e` la storia di una scalata al successo e di una rivoluzione artistica e di costume, soprattutto e` il ritratto di dieci anni di scatenata vita newyorkese. i personaggi di questo libro, siano divi come bob dylan e mick jagger o eccentrici sconosciuti ormai dimenticati, vivono vite irreali, in cui non esistono il peso del quotidiano e la fatica del dovere, ma solo il sacro e folle compito di scoprire il proprio limite attraverso lo scientifico de`re`glement di tutti i sensi.

parigi. e notte fonda. l`ispettore schneider aspetta di iniziare il suo turno. il blues in sottofondo viene interrotto dallo squillo del telefono. da uno dei locali della notte parigina, un collega lo riporta alla quotidianita`: il cadavere di un pezzo grosso, un nuovo omicidio, una nuova indagine. ma l`indagine, la descrizione del meccanismo poliziesco, non sono che il pretesto per l`autore per raccontare la storia di una vendetta e per dipingere il ritratto di un uomo perduto, la cui vita e` diventata un lungo suicidio.

siamo a vienna, agli inizi della seconda guerra mondiale. johannes e` un ragazzo timido e introverso, sedotto dal fascino di hitler, e che essendo stato sfigurato in volto da un`esplosione ha deciso di vivere recluso in casa dei suoi genitori. ma i suoi, che non condividono la sua fede politica, a sua insaputa stanno dando rifugio a elsa, un`ebrea giovane e graziosa. e quando johannes la scopre, se ne innamora. elsa non ricambia, ma grata di ogni contatto umano instaura con lui un rapporto di mutua dipendenza. johannes si prende cura di lei, per anni, e quando i suoi genitori scompaiono, a ciascuno dei due ragazzi non rimane che l`altro. a quel punto johannes decide di non dire a elsa che la guerra e` finita, sapendo che nulla la tratterrebbe.

erolzheim, alta svevia. e il 1942. dopo la morte del padre con cui si chiude "prima di tutti i secoli", primo volume dell`autobiografia, un johannes ormai tredicenne affronta le conseguenze della guerra. con una voce che si fa piu` "adulta" rispetto a quella della sua "storia di un`infanzia", ma che rimane immediata e decisamente "esilarante", johannes hosle ci presenta la germania degli anni quaranta in un affresco che il punto di vista interno rende, per il lettore italiano, affascinante.

il sabato mattina di laura e` cominciato in modo decisamente seccante: la casa da sistemare per l`evento mondano della sera, la donna delle pulizie in ritardo, quell`invadente della madre in visita. ma il peggio e` stato inventarsi tutte quelle scuse per sottrarsi alle voglie mattutine di suo marito david. lmprovvisamente, laura capisce. ormai tutto, di david, le risulta insopportabile. a parte i soldi, ovviamente. deve lasciarlo quella sera stessa. il punto e` che non riesce a trovare un motivo valido. insomma, non puoi mica andare da tuo marito e dirgli che lo molli, dopo quindici anni di matrimonio, solo perche` quando fa colazione la cucina sembra un campo di battaglia e ha un dente che gli sporge perpendicolarmente dalla bocca. oltretutto dovra` renderne conto a sua madre, che dal genero si fa pagare uno spazioso attico a evelyn gardens... ecco, se lui avesse un`amante, sarebbe tutto piu` facile. comprese le successive questioni economiche. ma david non ce l`ha, un`amante. figurarsi, lui, cosi` fedele e premuroso. come trovargliene una, entro sera? magari cercando su internet. o forse, infilandogli nel letto la domestica slava... tra costosi oggetti di finto antiquariato e improbabili amplessi nel garage, una graffiante commedia degli equivoci, per raccontare una crisi matrimoniale che, lungi dallo sconvolgere troppo gli interessati, mette comicamente a nudo splendori e miserie della vita coniugale.


un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent`anni prima scegliendo la via dell`esilio. riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d`amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla palude della storia? il fatto e` che dopo una cosi` lunga assenza "i loro ricordi non si assomigliano". crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma e` solo un`illusione. d`altro canto, che puo` fare la nostra memoria, quella memoria che del passato non ricorda che una "insignificante minuscola particella"? viviamo sprofondati in un immenso oblio e ci rifiutiamo di saperlo.

"risvegli" e` il racconto sconvolgente di come alcuni pazienti vennero risvegliati, mediante un farmaco somministrato da sacks stesso, dopo quarant`anni di sonno.

questo volume si presenta come una ricostruzione globale di un secolo, l`ottocento, colto nello specchio di una citta` come parigi, e indagato nei suoi elementi apparentemente marginali, quali la moda, il gioco, il collezionismo, la merce, la prostituzione, la figura del flaneur, i passages. ma il volume e` anche la rappresentazione di un sogno di cui la cultura europea ha dovuto destarsi: un risveglio che e` poi la crisi dello storicismo e delle ideologie ottocentesche, che approda in queste pagine alla sua forma piu` risolutiva e radicale.



"la grande novita` di questo romanzo, il cui titolo rappresentava gia` di per se` una sfida, era il fatto che nelle sue pagine si diceva: ho paura". cosi` scriveva l`autore presentando, a vent`anni di distanza dalla sua uscita, una nuova edizione dell`opera "infamante" che nel 1939, alla vigilia di un`altra guerra, era stata pudicamente ritirata dalle librerie. eppure, se "la paura" e` un libro unico, diverso da tutti quelli pubblicati a caldo per denunciare la barbarie della prima guerra mondiale, non e` solo a causa dell`insolenza con cui da` voce a cio` che a detta di molti andrebbe taciuto: lo e` anche, e soprattutto, per la forza visionaria della scrittura. fin dalle prime pagine, infatti, si resta sbalorditi di fronte all`efficacia di chevallier, il quale (accompagnando il suo alter ego dal tragicomico "carnevale" dell`arruolamento all`impatto con i campi di battaglia, dal lungo ricovero in ospedale al ritorno al fronte, fino al lugubre silenzio che sembra avvolgere la terra intera dopo il "cessate il fuoco!") sa coniugare con mano saldissima la verita` impietosa della testimonianza con la forza affabulatrice del romanzo. e riesce a farci percepire, quasi fisicamente, l`orrore, lo sgomento e la disperazione; a farci vedere l`"esplosione di luce irreale" dei razzi, i cadaveri dilaniati, il "labirinto silenzioso e desolato delle trincee"; a farci condividere la cocciuta voglia di vivere e l`ossessiva paura di morire di tutti.

"c`e` un`esultanza fortissima, una celebrazione della fortuna, quando uno scrittore e` testimone degli albori di una cultura che si definisce da se`, ramo dopo ramo, foglia dopo foglia..." scrive walcott parlando dei caraibi, e di uomini e donne che "non leggono ma sono li` per essere letti, e se vengono letti nel modo giusto creano la propria letteratura". non stupisce allora che egli consideri scrittori fratelli saint-john perse, aime` ce`saire e patrick chamoiseau. ma il suo sguardo valica i confini dei caraibi, per abbracciare un orizzonte ben piu` ampio: da philip larkin, che "ha inventato una musa, il cui nome era mediocrita`", a ted hughes, che con la sua poesia "ringhia come una bestia braccata", a robert frost, dalla "saggezza invernale", a les murray, che in virtu` della sua "forza irsuta" sembra uscito da "una scena di mad max", a iosif brodskij, immerso nel "caos" della trasformazione che ogni poeta attraversa quando traduce se stesso. e a dispetto dell`eterogeneita` degli oggetti su cui walcott si sofferma, questa raccolta si fissa nella nostra mente come un`unica, folgorante immagine: merito, certamente, di una scrittura cosi` intensa da rischiare a ogni riga di frammentarsi in lirica.











Omnibus Press, 1996, Uk. La guida compatta e indispensabile alla musica di Bruce Springsteen con un'analisi album per album, canzone per canzone a partire dai primi dischi, passando per il successo di Born To Run fino alla consacrazione con Born In The Usa. Comprende un'analisi dettagliata delle canzoni, una sezione separata dedicata ai concerti, al materiale compreso nelle compilation e i brani rari. Tante foto in bianco e nero e un inserto di 8 pagine a colori. in inglese.