

yukio mishima e` un personaggio complesso. ultranazionalista, devoto all`imperatore, tetragono difensore delle tradizioni marziali, esteta del sangue e del corpo, eccentrico ed esaltato, e` gia` uno scrittore famoso quando ideo kobayashi, importante critico letterario, lo avvicina per una conversazione. kobayashi e` di destra, come lo scrittore. anni dopo, poco prima del suo suicidio plateale, e` invece un critico marxista ad avvicinarlo, takashi furubayashi. due interviste, due toni differenti, due prospettive che lasciano emergere aspetti importanti della biografia, dell`ideologia e della poetica di mishima.

candela vive in una famiglia di nove donne, dalla quale cerca di emanciparsi. trova un lavoro in un negozio di pompe funebri, dove un giorno le viene affidato il compito di vestire il patriarca di una famiglia gitana. preparando le spoglie, candela trova mezzo chilo di diamanti nascosti nel bastone dell`uomo e, poiche` nessuno sembra essere al corrente della loro esistenza, decide di tenerli per se`. oltre alla ricchezza, la morte del gitano le offre l`occasione di conoscere il personaggio che ispira il titolo del romanzo: l`ultimo uomo selvaggio, la pura essenza della mascolinita`, quel tipo di esemplare che la nuova cultura urbana sembra aver negato al desiderio di molte donne avide di emozioni forti.

insieme all`amico e poeta james fenton, redmond o`hanlon, naturalista e professore a oxford, decide di avventurarsi nel borneo con il proposito di risalire il fiume di baleh fino alle sorgenti del massiccio del tiban, una zona rimasta inesplorata dal lontano 1926, nutrendo la remota speranza di incontrare l`ormai rarissimo rinoceronte. dopo due mesi di disavventure nella foresta vergine, o`hanlon ritorna a casa per scrivere quello che l`"evening standard" di londra ha definito "il piu` divertente libro di viaggi da molti anni a questa parte".

teodora vencejos e` una cenerentola, una brutta anatroccola e una bella addormentata latinoamericana. vive nel paesino colombiano di real de marque`s e, come in tutte le fiabe, ha una matrigna, donna ramonita cespedes de ucros. questa in punto di morte, affida a teodora, povera in canna e trattata come una sguattera di casa, la cura del figlio galaor, uno splendido e sciocco donnaiolo: dovra` tenergli lontano le donne che lo corteggiano e trovargli una buona moglie. in paese arriva pero` la giovane e ricca clavel quintanilla che conquista galaor con le sue arti eroiche e gli da` due figli, mentre teodora continua a servirlo. quando pero` si legge il testamento della matrigna e si scopre che tutto e` stato lasciato dal padre a teodora, le parti si invertono.

il periodo tra il 1943 e il 1948 e` stato uno dei piu` convulsi della storia italiana e internazionale, e ha sollevato molte questioni nel dibattito storiografico e pubblicistico. novacco ritiene che il passaggio cruciale si sia verificato tra settembre e novembre 1947, allorche` una commissione elaboro` il progettto costituzionale poi approvato dall`assemblea costituente nel dicembre 1947. la costituzione italiana in ragione della scarsa chiarezza di principi e della natura ibrida di alcuni istituti generali avrebbe finito per frenare la vita democratica del paese. l`auspicio dell`autore per il futuro non e` altro che uno stato di diritto, dove il parlamento legiferi, il governo emani i decreti, la magistratura pronunci le sentenze.

diagnosticatagli una rara forma di leucemia, said decide di scrivere la propria autobiografia. l`autore nasce a gerusalemme nel 1935; erede di una ricca famiglia palestinese cristiana, si trasferisce al cairo dove frequenta il victoria college, ed e` poi mandato dal padre in un collegio del massachusset con lo scopo di fargli ottenere la cittadinanza americana. nel 1948, con la dichiarazione dello stato di israele, la famiglia said viene espropriata di tutti i suoi beni ed il giovane edward diventa un rifugiato politico e decide di combattere per i diritti del popolo palestinese e per uno stato secolare e democratico.



sono le dieci di sera, dentro e fuori del museo di anne frank, ad amsterdam. per tutto il giorno, come ogni giorno dell`anno, migliaia di persone si sono assiepate davanti alla casa nascondiglio di anne frank, per poterla visitare. sono turisti da tutto il mondo arrivati fin li` con le guide in mano: bambini che reclamano i mulini a vento invece del solito museo, adolescenti annoiati, maestre di scuola con in borsa il diario piu` popolare del mondo, famiglie, single, cani sciolti. sono le dieci di sera, e si avvicina l`ora della chiusura. uno dopo l`altro, i visitatori si avviano verso l`uscita, mentre una voce, in tutte le lingue, avvisa la gentile clientela che e` giunto il momento di recuperare giacche e borse e avviarsi verso la porta che si affaccia su prinsengracht 263. eppure, nonostante i richiami, ci sono tre persone che non raggiungono l`uscita. sono un padre e una bambina che si sono persi, e un ragazzo arrabbiato con i genitori e col mondo. le porte si chiudono, e loro restano li`, dentro quel posto in cui si e` nascosta la storia, e in cui ora sono loro a essere intrappolati. soltanto loro tre, tra i fantasmi di ieri e le loro presenze in carne e ossa di oggi. e la notte sembra non finire mai. con l`adattamento di sergio ferrentino.

pino cacucci, da ormai un quarto di secolo, raccoglie storie di eroi e ribelli, lotte e ingiustizie, registrando e dando conto dei propri vagabondaggi. in questo libro, che e` in qualche modo una summa di emozioni e riflessioni squisitamente cacucciane (gli articoli qui raccolti sono stati pubblicati per la prima volta in "un po` per amore e un po` per rabbia"), c`e` tutta la passione di cacucci per il mondo e per la letteratura, per le idee e i paesaggi del nostro paese e degli altri. e c`e` tutta la sua indignazione per i guasti della societa` civile e politica, per i paradossi della realta` sociale, per le ferite non chiuse della storia. tre le sezioni che compongono il volume: leggere per r/esistere, materiali diversi sui suoi scrittori preferiti e recensioni; la memoria non m`inganna, ricordi di persone, personaggi ed eventi degli ultimi vent`anni; varie ed eventuali, raccolta di scritti "inclassificabili", dal cinema alla musica, fino a un primo e inedito racconto. un caleidoscopio di esperienze, di piccole e grandi storie.

nicola e` un giovane studioso. ha una laurea italiana e un dottorato americano. tutto cio` che desidera e` concentrarsi sulle sue ricerche, condividerle con altri studiosi, trasmettere ai piu` giovani cio` che ha imparato dai suoi maestri. ma in italia non e` possibile. perche` l`universita` italiana e` sempre meno il luogo della ricerca, dell`insegnamento, della trasmissione del sapere. nell`universita` italiana non governano il merito e la competenza. nell`universita` italiana governano i "baroni": uomini di potere abituati a gestire l`accademia come un giocattolo personale, a premiare la fedelta` anziche` la liberta`, a preferire un mediocre candidato "locale" a un ottimo candidato "esterno". in barba all`interesse degli studenti e anche all`interesse generale. questo libro e` un documento unico. e una denuncia e una confessione. ma soprattutto e` una storia vera: il racconto paradossale e a tratti kafkiano di dieci anni passati a barcamenarsi tra concorsi veri o fasulli, promesse fatte e non mantenute, vessazioni inutili, cose non dette o cose mandate a dire. dove tutto conta tranne cio` che dovrebbe contare: l`originalita` della ricerca, la dedizione all`insegnamento. il lieto fine e` purtroppo amaro. perche` nicola diventa professore a oxford, dove vince un concorso pur non avendo conoscenze. e l`italia perde l`ennesimo "cervello", l`ennesimo studioso regalato a un paese che non ha speso nulla per formarlo ma che ne sa mettere a frutto doti e lavoro.

scritto nel 1979, "shakespeare non l`ha mai fatto" e` il resoconto del viaggio che lo scrittore e la sua compagna linda lee intraprendono in europa. rivediamo parigi e nizza con gli occhi di bukowski, gonfi per il poco sonno e frequentemente di malumore per le continue sbronze, ma soprattutto la provincia tedesca che gli aveva dato i natali. non certo nelle loro caratteristiche geografiche bensi` in quelle umane: gli amici artisti, i parenti di linda, il vecchio zio tedesco e l`accoglienza di un pubblico che ama i suoi scritti nonostante l`autore continui a eccedere in comportamenti fuori dalla norma, persino scorbutici. un diario di viaggio, dunque, ma soprattutto una serie di aneddoti, di storie di vita, in cui il grande scrittore continua a sorprenderci con le sue genuine quanto maledette rivelazioni sul senso dell`esistenza, la morte e l`amicizia. il viaggio si srotola tra reading, presentazioni televisive e cene nel corso delle quali bukowski non fa proprio nulla per conquistare il suo pubblico. ma in questo sta la sua forza e originalita`: presentarsi al mondo semplicemente per quello che e`, senza nascondere le proprie umane debolezze, scrivendo alla fine un inedito viaggio sentimentale, composto di poesie e appunti di vita vera.

nel riferimento ai principali nodi speculativi intorno a cui si articola la ricerca di parmenide e eraclito, platone, aristotele e plotino, questo libro rilegge alcuni fra i testi piu` significativi della tragedia attica, da eschilo a euripide e del repertorio mitologico classico, valorizzandone la straordinaria ricchezza filosofica e mostrando attraverso quali suggestivi percorsi di riflessione i protagonisti di quelle vicende possano essere interpretati come figure dell`indissolubile connessione fra identita` e alterita`, assunta come connotato peculiare della condizione umana.




"ho visto...": cosi` iniziano tutti i settanta episodi di questa narrazione; lo sguardo partecipe e al tempo stesso distaccato di ransmayr guida il lettore attraverso continenti, epoche, paesaggi del nostro pianeta vicini e lontanissimi, dai vulcani di giava ai ghiacci del polo nord, dalle rapide del mekong alla corrente del danubio, dai passi dell`himalaya all`isola degli ammutinati del bounty. la concatenazione dei racconti crea una nuova geografia mentale del mondo, che in un susseguirsi di immagini vertiginose fotografa la vita, la morte e il destino dell`uomo sotto tutte le latitudini.
"`la confessione` e` l`opera che spezza esattamente in due la vita creativa di lev nikolaevictolstoj separando nettamente il `primo` dal `secondo` tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione. composto tra il 1879 e il 1882, dopo `anna karenina` e prima della `sonata a kreutzer` e di `resurrezione`, questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore. anche se nelle posteriori opere religiose [...] tolstoj si sforzera` di definire piu` esattamente l`essenza della propria fede, e` senza dubbio nella `confessione` che le motivazioni del rivolgimento che divide cosi` nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo piu` preciso e anche piu` convincente. nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede. nella `confessione` invece, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo piu` autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerita` e l`immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere." (dalla postfazione di gianlorenzo pacini)