
il volume nasce in occasione della mostra "in cammino" a cura di lelia wanick salgado, tenutasi alle scuderie papali al quirinale (roma, 29 giugno-3 settembre 2000).



le ragazze perbene non sanno domare i cavalli. le ragazze perbene non osano prendere a schiaffi un corteggiatore prepotente. le ragazze perbene non sanno caricare un fucile. le ragazze perbene non si innamorano di un rivoluzionario straniero povero in canna, anche se biondo e affascinante, e non pretendono di seguirlo. le ragazze perbene stanno a casa, apettano e pregano. ecco perche` difficilmente le ragazze perbene diventano leggende, mentre aninha ribeiro da silva, la figlia di un povero mandriano, oggi e` l`eroina nazionale di due paesi, il suo brasile e l`italia, con il nome di anita garibaldi. eta` di lettura: da 9 anni.


a piu` di un trentennio dall`uscita del suo libro capitale, il filosofo e antropologo francese riassume e proietta in avanti i fondamenti della propria visione in un testo composito il cui cuore pulsante e` una serrata intervista con maria stella barberi. il testo risponde a obiezioni che vengono da tempo rivolte all`autore, trattando argomenti poco affrontati nei precedenti scritti. tra questi, spicca l`analisi del terrorismo considerato come conflitto mimetico o l`esplorazione del cosiddetto "etnocentrismo" della cultura occidentale. non privo di punte polemiche - la piu` acuminata contro le`vi-strauss - questo volume rappresenta per girard un modo di fare il punto sullo stato attuale delle ricerche che lo impegnano da piu` di quarant`anni.



cancrini ha incontrato queste storie, che hanno come protagonisti bambini e adolescenti di palermo, nel contesto di un lavoro terapeutico con le famiglie di minori a rischio. freud scriveva che il lavoro di uno psicoterapeuta, per essere scientifico, deve essere scritto in forma di novella. l`affermazione freudiana era allora giustificata dalla necessita` di un repertorio di parole e di costruzioni verbali per descrivere i processi mentali. questo discorso puo` essere oggi riproposto a un altro livello "nel momento in cui si riflette sull`operare terapeutico come basato sullo sforzo di usare se stessi per restituire epicita` ed eccezionalita` al quotidiano di vite che si trascinerebbero nel buio della ripetizione e della noia".









l`infanzia e` uno spazio di scoperte continue e sconvolgenti, e al piccolo ali non basta attraversarla da spettatore: lui vuole partecipare e sapere. nella teheran di reza pahlavi, tra posti di blocco, polizia segreta e roghi di libri proibiti, ali cerca prima di tutto di capire i fatti fondamentali della vita. come nascono i bambini? in quale istante esattamente inizia la primavera? e perche` mina e` muta? e perche` il pasticcere mammad ha dodici dita? e perche` i cugini non si possono sposare tra loro? per ognuna di queste domande che spesso si perdono nell`allegro caos famigliare, ali elabora risposte tanto strampalate quanto geniali. ma poi il fratello maggiore puyan viene arrestato e da quel momento in casa di ali comincia a regnare il silenzio.

banale, ma vero: la parola chef non ha femminile. ma se nessuna donna e` chef, allora tutte sono cuoche: stellate o no, si raccontano alla pari attraverso il cibo che cucinano. in un mondo della ristorazione tutto al maschile stelle, forchette, cappelli e allori non salvano nemmeno nadia santini o carme ruscalleda dal sospetto di trascurare la famiglia per la mania di cucinare. c`e` amina, che parla solo arabo, eppure e` lei che insegna all`autrice la cucina marocchina a fez; c`e` beth partridge, che cucina italiano in un ristorante di chicago, sognando l`italia dove non e` mai stata; c`e` margherita, maestra a modica di quel che suo figlio, lo chef carmelo chiaramente, definisce "la cucina imperfetta delle madri". c`e` sadja masshour, insegnante di francese fuggita dall`afghanistan che ora cucina mantu e ashak nel suo ristorante a parigi. c`e` jody williams, che in italia era "l`americana" ma a new york fa la cucina che ha imparato dalle casalinghe italiane. e proprio perche` questo libro vuole essere fedele al gap linguistico per cui nessuna donna e` chef, vi si trovano raccontate e ritratte anche le cuoche domestiche, maestre anonime di gesti e virtu`, con le loro ricette piu` riuscite e i loro trucchi del mestiere. un viaggio da modica a fe`s, da barcellona a new york, da lione a samoa nel mondo della cucina al femminile.

bologna, 1993. un piccolo industriale si suicida, inspiegabilmente, con una pistola degli "anni di piombo". la sua morte riporta a galla la memoria di un`amicizia tra quattro militanti del movimento del `77 uniti dall`amore, dalla politica, dalla passione per i western e il caffe`. qualcosa collega quel suicidio con la misteriosa morte di barbara, la ragazza del gruppo, e con un altro industriale, assassinato da una formazione terrorista anni addietro. un romanzo sulla generazione che ha attraversato gli anni della violenza per uscirne sconfitta, ma non vinta, ne` tantomeno persa. un romanzo sull`amicizia, sulle scelte che segnano una vita, sul peso del passato.

romanzo d`esordio della giornalista londinese, e` una sorta di "signore delle mosche" al femminile sul mondo ingenuo e spietato delle adolescenti. "cosi speciali", come loro pensano di essere, le adolescenti crudeli, inquiete e totalmente fuori controllo di un normale college inglese, sono costrette ad una convivenza di due settimane prima degli esami. il soggiorno si svolge nella foresta di dean, in un castello gotico da cartolina, e prevede un programma di attivita` educative e salutari. ma il programma delle ragazze e` ben diverso, presto si fanno coinvolgere in un gioco piu` grande di loro, fatto di droghe e di goffi e crudeli approcci sessuali. un gioco che non saranno in grado di controllare, fino all`esito imprevisto e sconvolgente.

la bocca, i piedi, la schiena, le orecchie, le unghie, la barba... ogni parte del corpo sembra vivere di vita propria in una serie di aforismi, frasi, apologhi e annotazioni. ogni parte del corpo, da singolare, diventa plurima attraverso l`esplosione metaforica che la descrive. sono testi che evocano le piu` attuali sperimentazioni estetiche del post-umano. ma piu` che il fascino dell`inorganico, scarpa persegue il tema della disseminazione dell`io e del suo superamento. attraverso il corpo atomizzato passa il mondo intero. passa tutto cio` che e` raggiungibile dai sensi e dalla coscienza. anche, o soprattutto, la morte intorno alla quale ruotano, alla fin fine, molti racconti.

il volume riunisce, insieme a una nuova raccolta inedita, il meglio dei versi gia` pubblicati. attraverso le poesie qui raccolte e` possibile ripercorrere l`iter artistico del poeta e ritrovare un universo innanzitutto relazionale (i genitori, le donne, gli amici spesso dedicatari), ma anche radicato in luoghi fisici ben precisi: parma, il po, le ambientazioni padane.

il sabato sera per molti ragazzi e` un momento di aggregazioni difficili, di solitudini individuali e collettive, ma soprattutto e` un rito da dover vivere a tutti i costi, un appuntamento cui non si puo` mancare. questo libro raccoglie i cento finalisti del concorso "scrivi il tuo sabato sera" cui hanno partecipato 5000 ragazzi tra i sedici e i vent`anni. tante storie di disagio, di fuga o addirittura di irrisione ai piu` vieti cliche` attraverso l`immaginazione e la fantasia. una finestra aperta su un mondo finora relegato soltanto alle pagine di cronaca dei giornali.





"piu` ancora che nei romanzi, keller si rivelo` artista di prima grandezza nei racconti, che ora hanno visto la luce in italia in una splendida e completa raccolta pubblicata dalla casa editrice adelphi. novelle ricche di humour, di invenzione fantastica, di grazia fiabesca e di acutezza realistica ... in queste novelle palpita la dimensione piu` alta, piu` aperta della narrativa tedesca di quegli anni." (claudio magris)





pochi personaggi hanno scatenato l`acredine e il sarcasmo dell`ingegnere quanto ugo foscolo ("mi fa imbestialire" ha confessato in una lettera) : tanto che nel 1958 non ha esitato a fustigarlo in una virulenta, irresistibile "farsa" a tre voci andata in onda sul terzo programma della radio. le tre voci sono quelle della stolida e giuliva donna quirina frinelli, imbevuta delle auree riflessioni dell`amica professoressa gambini; del reboante e didattico manfredo bodoni tacchi, sfegatato ammiratore del poeta; e, infine, dell`insolente e sguaiato carlo de` linguagi, implacabile accusatore del basetta, colpevole ai suoi occhi - nonche` a quelli di gadda - di cialtroneria, istrionismo, virilita` scenica ed esasperato narcisismo: "vantarsi del pelo... e` un`opinione da parrucchiere" sibila a proposito dell`"irsuto petto" del sonetto-autoritratto. e, quel che e` piu` grave, responsabile di un "macchinoso ed inutile vocabolario", di una "sequenza d`imagini ritenute greche e marmorine", di versi traboccanti di "vergini" e simili a sciarade, nonche` di veri e propri strafalcioni. ma a ben vedere "ii guerriero" e` molto piu` di un divertissement: giacche` gli esilaranti attacchi sferrati alla gipsoteca e marmoteca foscoliana e all`epos di bonaparte, il nano, altro non sono che l`impetuosa denuncia di una monolingua incapace, nella sua "lindura faraonizzata" di dar conto della realta` - e della fasulla poesia dei vati, cui spetta il compito di mascherare il volto della sopraffazione e della violenza.


























il racconto lucido e coraggioso delle violenze e delle umiliazioni subite dalle donne berlinesi dopo la caduta del terzo reich. il dramma di non poterlo gridare, della vergogna ma anche del senso di colpa e punizione di un popolo che scopriva gli orrori del nazismo. "si, la guerra avanza rombando verso berlino. cio che ieri era ancora un brontolio lontano, oggi e un tambureggiare continuo... viviamo dentro un cerchio di bocche di fuoco che si restringe di ora in ora". si apre con queste immagini il diario tenuto a berlino da una giovane donna tedesca nelle drammatiche settimane che videro la conclusione del conflitto, l?arrivo dell?armata rossa, la morte di hitler e degli altri gerarchi nazisti e infine la lenta, faticosa ripresa della vita. l?autrice ha voluto restare anonima da quando il libro vide per la prima volta la luce negli anni cinquanta e fu accolto, soprattutto in germania, con un senso di fastidio, anzi, di esplicito rifiuto. decise allora di vietarne ogni riedizione finche fosse rimasta in vita. solo dopo la sua morte, avvenuta nel 2001, hans m. enzensberger ebbe l?autorizzazione a riproporlo. "una donna a berlino" ci mostra il destino - purtroppo ricorrente in ogni conflitto, anche ai giorni nostri - di migliaia di donne costrette a subire gli stupri da parte dei soldati e, senza autocommiserazione ne revanchismo, conserva la capacita di discernere e di valutare su chi ricada in ultima istanza la responsabilita della tragedia tedesca. prefazione di anna foa. introduzione di hans m. enzensberger.


un?impresa criminale spietata e un misterioso, inquietante avversario dagli occhi viola. passano gli anni, ma hap & leonard sono sempre pronti all?azione, sempre pronti a ficcarsi nei guai. hap e ormai un uomo sposato. brett e la compagna migliore che potesse sognare, anche se non ha certo un carattere facile. e pure leonard sembra aver messo la testa a posto. questo non significa che non si immischino piu negli affari altrui. del resto, e l?unica cosa che sanno fare bene. quando minnie polson si rivolge a loro per avere aiuto, brett, non sempre diplomatica, fa saltare il lavoro. poco male, ci saranno altri casi. la sera stessa, pero, un incendio doloso riduce la povera minnie in un mucchio di cenere. spinti dal senso di colpa, hap, leonard e brett decidono di scoprire cosa e davvero successo. tutto sembra puntare sui soliti sospetti. ma con il proseguire dell?indagine un piano molto piu vasto e molto piu sinistro inizia a delinearsi.

sorpreso dalle tenebre nel folto di una foresta, dante si smarrisce. per trovare la "diritta via" dovra` affrontare un lungo viaggio attraverso i tre regni dell`aldila`, a partire dal piu` spaventoso di tutti, l`inferno. un libro di narrativa per tutti, grandi e piccoli. la riscrittura del piu` grande classico della letteratura italiana, capolavoro di dante alighieri, in sole 100 pagine: uno dei piu` grandi viaggi spirituali mai raccontati, poema allegorico unico e ineguagliabile. eta` di lettura: da 8 anni.