





ritorna barney thompson, barbiere di glasgow e killer per caso nella "bottega degli errori". in questa seconda avventura barney abbandona la sua piovosissima citta` per ritirarsi in un convento nel ghiacciosissimo nord della scozia. causa di questa fuga e` l`eccessiva notorieta` a cui lo sottopongono i media dopo che, per una forbiciata non proprio perfetta, ha ammazzato un paio di persone. l`accanimento dei giornali e` parossistico. barney diventa il capro espiatorio di qualunque cosa sia capitata in tutta la scozia, in qualsiasi epoca. come le sconfitte della squadra di calcio scozzese: "l`errore di billy bremner contro il brasile nel `74: colpa di barney thompson". ma barney non fa in tempo a rilassarsi che il convento viene funestato da un terribile serial killer che getta nello sconforto e nel terrore i poveri, ignari monaci e crea non pochi problemi all`ispettore capo mulholland e al sergente proudfoot, la coppia di poliziotti piu` strampalata che mente umana potesse inventare. citazioni letterarie e cinematografiche, con una trama surreale e molto noir, il libro conferma il particolare black humour di douglas lindsay.

Subito in testa al box office e in concorso al Festival di Cannes - dove Nanni Moretti ha già trionfato dieci anni orsono con "La stanza del figlio" e vinto il premio per la regia con "Caro diario" - "Habemus Papam" è il film italiano più atteso dell'anno. Lo spunto di partenza sono i dubbi, i timori e l'insicurezza di un Papa appena eletto, il quale teme di non avere la forza morale e spirituale necessaria per assolvere il proprio, schiacciante compito. Viene allora scelto uno psichiatra per aiutare il Santo Padre a superare le proprie difficoltà personali. "Habemus Papam", in perfetta sintonia col miglior cinema di Moretti, mescola senza soluzione di continuità i toni comici e caustici più personali del cineasta con riflessioni decisamente più profonde. Come non essere curiosi di assistere ai duetti tra Moretti, che interpreta lo psichiatra, e uno dei colossi del cinema europeo, quel Michel Piccoli cui è stato affidato il ruolo del Papa?

Giorgio Bocca: il ruvido, aspro decano dei giornalisti italiani, uno dei pochi che può ancora raccontarci il fascismo, i venti mesi di guerra di Liberazione, il sangue dello scontro fratricida e l'alba del 25 aprile 1945. E poi la ricostruzione, il boom visto dalle redazioni dei giornali più prestigiosi del paese, la scoperta della provincia, la doccia fredda del riflusso, gli anni di piombo e l'era del craxismo, fino alle incertezze di un presente così lontano dai sogni e dalle illusioni della Resistenza di rifondare un paese civile e democratico. Nel libro un intervista di 144 pagine. Nel DVD: "La neve e il fuoco" un'ora di intervista a Giorgio Bocca, che ripercorre la propria storia umana e professionale. In un'unica appassionata cronaca dell'essere italiano e insieme antitaliano, Bocca rievoca l'infanzia e l'adolescenza a Cuneo durante il Ventennio, il salto da Torino a Milano, la passione viscerale e intellettuale per la professione di giornalista, i grandi incontri, i viaggi da cronista al Sud, ma anche il suo rapporto con il lavoro e con il denaro, la fragilità della vecchiaia, il momento dei bilanci, in un intreccio continuo e necessario fra storia personale e storia del paese.

gerusalemme alla vigilia di quel fatidico 1948 che segno` la nascita dello stato ebraico e` la vera protagonista di queste tre novelle racchiuse sotto il titolo de "il monte del cattivo consiglio" e unite da un sapiente filo conduttore. oz evoca qui, infatti, l`atmosfera tutta particolare che animava la citta` ebraica in quel periodo, e la narra attraverso lo sguardo di se` bambino, incarnato in diversi personaggi. la prima novella, che da` il titolo al libro, e` un testo molto caro all`autore, che egli considera come una prima stesura di "una storia di amore e di tenebra". c`e` una piccola famiglia gerosolimitana, con un bambino timido, un padre veterinario, una madre enigmatica che alla fine abbandonera` tutti e tutto. uri, il protagonista de "il signor levi", si guarda intorno nel suo piccolo quartiere popolato di personaggi strani, a volte misteriosi. la guerra d`indipendenza e` alle porte. questo lo sa anche il dottor emanuel, che in "nostalgia" scrive lunghe lettere a mina, una donna che ha amato. lui e` molto malato, sa che vedra` solo una piccola porzione di futuro. per intanto le racconta il presente convulso, trepidante e pure carico di malinconia, che gerusalemme viveva in quei giorni.

"Un'evoluzione è un destino," ha scritto una volta Thomas Mann, non immaginando che sessant'anni dopo un pugno di esseri umani avrebbe cavalcato l'utopia di riunire i binari divergenti su cui corrono uomini e animali. "Project Nim" è la cronaca di una visione che nasce nel cuore degli anni settanta, il tentativo di insegnare a uno scimpanzé appena nato, Nim, il linguaggio degli uomini, crescendolo come se fosse un bambino. Una commovente storia di passione e tormento, la leggerezza di un sogno crudele che svanendo lascia un'impronta di realtà nel cuore di chi ci ha creduto per una vita intera perché amore e dolore non hanno genere. Il libro contiene "Obblighi umani, diritti animali" a cura di Ilaria Ferri. Per comprendere meglio la storia di Nim e quella di tutti gli animali utilizzati per la sperimentazione. I contributi di etologi, ricercatori e protagonisti di questa storia sollevano temi cruciali e determinanti sui quali siamo ormai chiamati a rispondere. Con quale diritto priviamo gli animali della libertà, li utilizziamo per il nostro divertimento, per un presunto vantaggio per gli uomini?

si tratta di un monologo che mette in scena l`appassionata esistenza di frida kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. mentre corre verso la morte, frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata all`immobilita`), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con diego rivera. in poche pagine c`e` il messico, c`e` il risveglio dell`immaginazione, c`e` la storia di una donna, c`e` la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. la sintesi infuocata di un`esistenza.

"jane eyre racconta la storia dell`educazione sentimentale di una giovane istitutrice inglese, orfana e di umili origini, che ottiene alla fine, dopo molte peripezie, la felicita` in amore unendosi all`ardente, impetuoso edward rochester, suo padrone; con questa si intreccia una precedente e tragica storia d`amore e follia che ha avuto per protagonisti edward e bertha, la donna strappata alla sua terra caraibica e relegata come pazza in una soffitta nella grande magione di rochester: thornfield hall. il romanzo e` stato accolto con grande favore dal pubblico e da buona parte dei critici. e il favore e la popolarita` sono durati a lungo e durano tuttora: ne fanno fede le molte edizioni, le traduzioni in tutte le lingue e la serie di adattamenti cinematografici, televisivi, teatrali e musicali; basti qui ricordare i numerosi film e le serie televisive prodotte dalla bbc." (dalla postfazione di remo ceserani)

chi e` stato in realta` enrico berlinguer, il segretario piu` amato (ma anche contestato e travisato) del pci? a trent`anni dalla sua morte drammatica e in un mondo radicalmente cambiato, chiara valentini ne ricostruisce la storia politica e umana. dall`infanzia ferita da un dramma familiare a un`adolescenza ribelle, all`incontro con i comunisti e con togliatti, si snodano la vita e la carriera di questo politico diverso. la sua e` la vicenda di un uomo che ha voluto sfidare le rigidita` di un mondo diviso in blocchi con la passione del rischio con cui affrontava le tempeste di mare nella sua sardegna. dopo il colpo di stato polacco, aveva tagliato i ponti con l`urss in modo definitivo. aveva osato progettare il comunismo nella democrazia, un`ipotesi intollerabile sia a mosca sia a washington. aveva cercato di cambiare l`italia con il compromesso storico, e forse ci sarebbe riuscito senza il rapimento e l`assassinio di aldo moro. aveva dimostrato di avere la vista lunga indicando nella questione morale e nella degenerazione dei partiti "ridotti a macchine di potere e di clientela" il problema piu` drammatico dell`italia. se lo "strano comunista", come lo definiva la stampa usa, non fosse morto troppo presto, forse anche la storia della sinistra e dell`italia sarebbe stata diversa. postfazione di paolo spriano.

"l`integrazione" e` un romanzo del 1960. narra la storia di due fratelli intellettuali, marcello e luciano, che si trasferiscono da grosseto a milano, con l`obiettivo di compiere una "mediazione" tra l`italia centrale e l`italia del nord. e una critica aspra e amara, ma anche divertente, dell`industria culturale ed editoriale milanese nel periodo del boom economico. le nevrosi quotidiane del mondo editoriale sono qui satireggiate in modo spietato, tra riunioni e discussioni senza senso e il ticchettio incessante dei tacchi a spillo di segretarie tanto volenterose quanto inutili. il romanzo puo` essere visto come il secondo tassello di una "trilogia della rabbia" avviata con "il lavoro culturale" e culminata con "la vita agra". con una scrittura corrosiva, bianciardi ha modo di prendere di mira anche il comportamento quotidiano dei milanesi: "guardali in faccia: stirati, con gli occhi della febbre, dimentichi di tutto tranne che dei soldi che ci vogliono ogni giorno [...]. sgobbano, corrono come allucinati dalla mattina alla sera, per comprarsi cio` che credono di desiderare; in realta` quello che al padrone piace che si desideri." una descrizione di ieri, ma tanto attuale ancora oggi.

e ormai noto che la notizia dello sterminio sistematico degli ebrei a opera dei nazisti circolava in europa e negli stati uniti fin dal 1942. eppure ci vollero tre lunghi anni prima che si ponesse fine alla barbarie del genocidio. nel frattempo, nessuna azione militare specificamente finalizzata a sabotare la macchina nazista dell`orrore. nessuna iniziativa diplomatica esplicitamente rivolta a fermare la mano degli aguzzini. anzi, l`accoglienza di rifugiati ebrei in fuga dalla germania fu resa ancor piu` difficile e le porte delle frontiere si chiusero per loro quasi ermeticamente. perche`? theodore hamerow fornisce a questo inquietante interrogativo storico una risposta sgradevole ma molto precisa: l`olocausto non fu fermato prima perche` anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedi` ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. perfino negli stati uniti, si tento` di far passare le notizie sullo sterminio per semplice propaganda e la questione ebraica come un problema locale. frutto di un vastissimo lavoro d`archivio, il libro di hamerow documenta in modo sistematico perche` l`occidente lascio` mano libera alla follia omicida nazista. con una conclusione amara: pur sconfitto, hitler in un certo senso ha vinto perche` e` riuscito a spazzare via gli ebrei dall`europa.










bassam aramin e` palestinese. rami elhanan e` israeliano. il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, abir e smadar, frequentano, ai checkpoint. sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. come l`apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un`unica terra. ma il mondo di bassam e di rami cambia irrimediabilmente quando abir, di dieci anni, e` uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne smadar rimane vittima di un attacco suicida. quando bassam e rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si riconoscono, diventano amici per la pelle e decidono di usare il loro comune dolore come arma per la pace. nella sua opera piu` ambiziosa, colum mccann crea apeirogon con gli ingredienti del saggio e del romanzo, e ci dona un racconto nello stesso momento struggente e carico di speranza.

una vecchietta tremolante impugna improvvisamente una p38 e fa secco un giovane commissario di polizia che le si era avvicinato per aiutarla ad attraversare la strada. e proprio intorno ai vecchietti, vittime e assassini, che gira questo romanzo di pennac. cosa sta succedendo nel mercato della droga parigino? come mai gli anziani abitanti del quartiere belleville sono diventati tossicodipendenti? e perche` vengono anche uccisi con sistemi brutali? a queste domande rispondera benjamin, il protagonista, ritenuto, come al solito, in un primo momento il principale indiziato.

(dall`introduzione di stefania d`agata d`ottavi)

la vita, la fiera identita` culturale, gli amori e le lotte sociali di una piccola comunita` di indiani, minacciata da un disegno di legge che vorrebbe smantellare le riserve. e il 1953. thomas wazhashk e` guardiano notturno allo stabilimento di rubini industriali che si trova vicino alla riserva della turtle mountain, nord dakota. ma soprattutto e` il presidente del consiglio tribale, e deve riuscire a fermare un progetto che mette a repentaglio i diritti dei nativi americani e la loro stessa identita`. su questo sfondo storico si snodano le vicende della giovane pixie, desiderosa di lasciare la riserva ma costretta a lavorare nella fabbrica per supportare la sua famiglia. fino al giorno in cui la sorella vera, trasferitasi a minneapolis, smette di dare notizie di se`. inesperta ma determinata, assieme al pugile locale wood mountain, pixie partira` alla ricerca della sorella scomparsa nei meandri della metropoli. percorso da un umorismo sottile e spiazzante, popolato da personaggi acutamente tratteggiati, fra antichi rituali e sfide tutte moderne, il guardiano notturno e` il ritratto emozionante e indimenticabile di una comunita` in lotta per la sopravvivenza contro le continue aggressioni legislative, religiose ed economiche. vincitore del premio pulitzer per la narrativa 2021.

