

nel novembre del 1884, in una russia piegata dal dispotismo di alessandro iii, si apre il processo a rykov e ai suoi complici, imputati di uno scandalo finanziario che travolge la vita e brucia i risparmi di un`intera comunita`. a seguirlo come inviato c`e` il giovane anton cechov, che racconta le menzogne, le reticenze e i silenzi di una galleria di avidi truffatori. un crack parmalat nella russia del xix secolo, raccontato da un reporter d`eccezione.


la prima parte del volume, redatta da giuseppe de rita, contiene la filosofia generale di un progetto e di una forma d`intervento che assegna la priorita` all`agire locale - coordinato e orientato a livello nazionale - sul centralismo che continua a dominare quando si tratta di sviluppo o di redistribuzione assistenziale. la seconda parte, redatta da aldo bonomi, espone teoria e pratica dei "patti territoriali", ovvero intese a livello locale coordinate secondo un modello e un metodo nazionale che vedono riuniti amministrazioni locali, sindacati, universita` che si concertano a livello subregionale per ottimizzare le risorse locali, economiche e culturali, in vista dello sviluppo e della creazione d`impresa.

il libro risponde alla tesi della negazione dell`esistenza dei campi di sterminio descrivendo sobriamente i fatti prima e discutendo puntualmente la tesi "revisionistica" poi. la prima parte e` dunque dedicata a una breve storia della "soluzione finale", seguita dalla descrizione del sistema dei campi di concentramento e di sterminio nazista e di quello di auschwitz in particolare (con foto e cartine). nella seconda parte, dopo aver richiamato rapidamente le fonti e il processo di auschwitz, l`autore analizza la letteratura "revisionistica" soffermandosi in particolare sul "rapporto lauchter" del 1988: una perizia "scientifica" negazionista sulla quale interviene anche giorgio nebbia nella postfazione aggiunta all`edizione italiana.







