
"la prima fase potremmo chiamarla fede emotiva. la seconda potremmo chiamarla fede metafisica. la terza, disillusione assoluta. la quarta, comprensione estetica". difficile immaginare che queste parole siano state pronunciate nel 1924 sul piccolo palco di un albergo newyorkese, dove ad assistere powys nella sua orazione c`era una celebre attrice di vaudeville. ma con powys l`immaginazione corrente e` sempre destinata a rimanere in difetto.

sin dalle prime pagine di questo libro - quando vediamo the`re`se, il piccolo volto "livido e inespressivo", uscire dal palazzo di giustizia dopo essere stata prosciolta dall`accusa di omicidio premeditato - ci appare chiaro per quale ragione questo memorabile personaggio non abbia mai smesso di ossessionare mauriac. e non potremo che essere anche noi soggiogati dal fascino ambiguo di quella che l`autore non esitava a definire "una creatura ancora piu` esecrabile" di tutte quelle uscite dalla sua penna. la seguiremo, questa scellerata eppure irresistibile creatura, nel viaggio verso argelouse: un pugno di fattorie oltre il quale ci sono solo i viottoli sabbiosi che si inoltrano verso l`oceano in mezzo a paludi, lagune, brughiere, "dove, alla fine dell`inverno, le pecore hanno il colore della cenere". la` the`re`se ritrovera` quel marito che ha tentato di avvelenare, ma che l`ha scagionata per salvare "l`onorabilita` del nome": un ragazzone di campagna amante della caccia e del buon cibo, che lei ha sposato nella speranza di trovare rifugio da se stessa e da un pericolo oscuro. ma neanche mettersi una maschera, cercare di vivere come anestetizzata, inebetita dall`abitudine, e` servito: le "sbarre viventi" di una famiglia ottusa e conformista non sono riuscite a impedire che si compisse cio` che era scritto.

tutto comincia con una terrifica profezia pronunciata in un salotto di mosca alla vigilia della grande guerra da un certo ananchin: ciascuno dei presenti avrebbe assistito alla propria rovina e a quella della russia, ciascuno avrebbe trovato una morte atroce e uno di loro, la bella wera, avrebbe messo al mondo un demonio. vent`anni dopo il conte chlodowski, che allora stava per sposare la donna, ha visto realizzarsi ogni cosa: il vecchio mondo e` stato travolto, lui e` ridotto in miseria e a nulla e` valso che wera rinunciasse alle nozze e si facesse suora: la guerra e la rivoluzione l`hanno strappata al convento e spinta nelle steppe dell`asia dove, violata da un assassino, ha avuto quel figlio che chlodowski cerca ora di tenere lontano da se`.

il libro raccoglie, nella prima traduzione italiana, un ampio fascio di schizzi, glosse, critiche letterarie, cronache, racconti e ritratti. in ognuno di questi scritti polgar, che era giornalista e critico teatrale, sa innalzare il feuilleton a dignita` letteraria e portare a perfezione quella "piccola forma" per la quale, recensendo la quotidiana "commedia della vita" in succosi estratti e profumate essenze, si e` guadagnato l`ammirazione di scrittori come broch, banjamin, musil, roth, kafka, tucholsky e molti altri.

nabokov aborriva le interviste. eppure, soprattutto quando divento` una celebrita`, dovette subirne alcune. ma il lavoro di quei malcapitati giornalisti si trasformava in puro pretesto per una strepitosa reinvenzione con cui egli si proponeva innanzitutto di cancellare "ogni traccia di spontaneita`, ogni parvenza di effettiva conversazione". il risultato fu una sorta di concrezione madreporica, dove con gli anni finirono per depositarsi non tanto le idee quanto le "intransigenze" di nabokov, come dire le reazioni della sua fisiologia di scrittore ai grandi temi (e spesso alle grandi scemenze, come l`"impegno") che vagavano per l`aria. egli spara bordate in tutte le direzioni: dalla letteratura all`arte, dalla politica alla sociologia e alla psicoanalisi.



il libro offre un`intrepretazione dell`evoluzione del comportamento amoroso dal cinquecento ad oggi. l`analisi, per il suo impianto storico e per il numero e la qualita` dei testi letterari presi in esame, si distingue nettamente dalle indagini meramente sociologiche e arricchisce la conoscenza di quella "normalissima improbabilita`" che e` l`amore. niklas luhmann (1927-1998) ha insegnato sociologia all`universita` di bielefeld ed e` considerato uno degli studiosi piu` importanti della disciplina.

con i suoi 356 milioni di aderenti, il buddhismo costituisce, dopo il cristianesimo e l`islam, la terza grande religione universale. diffuso in tutto il sud-est asiatico, a partire dalla seconda meta` dell`ottocento si e` progressivamente diffuso anche in occidente, ponendosi come un`alternativa religiosa, oltre che filosofica ed etica, al cristianesimo. nella sua storia millenaria, il messaggio del buddha ha conosciuto continue reinterpretazioni, portando alla formazione di buddhismi diversi come quello tibetano, quello cinese, quello giapponese, uniti pero` dal comune anelito alla fedelta` nei confronti del messaggio originario del buddha. i vari saggi che compongono il volume ripercorrono le tappe principali di questa storia: dalla presentazione dell`ambiente storico-religioso indiano in cui sorse la via di liberazione sperimentata dal buddha all`illuminante capitolo finale sul buddhismo in occidente, che aiuta a comprendere le ragioni profonde del suo attuale successo.







il dio contratto rappresenta l`origine del legame, sacro e garantito da una forza divinizzata, che precede ogni altra convenzione sociale. esso nasce impersonato dal dio giurista, simile nella radice e nel significato a quell`altra forma di legame sociale che e` la comunita`. contratto e comunita` sono all`inizio indistinguibili: cio` che ci lega, ci rafforza. la societa` viene infine istituita mediante il contratto sociale. poi, nell`epoca moderna, il contratto incontra il capitalismo e diviene l`istituzione economica guida della societa` contemporanea. subisce un`estensione enorme, che e` massima nella fase attuale: ma e` sottoposto a frode, rischio, incertezza d`ogni tipo. nella tappa finale del suo lungo percorso, il contratto entra in una crisi da sovraccarico. troppe richieste, aspettative, pretese si affollano e lo sottopongono alla lacerazione del suo involucro fiduciario, di cui le ricorrenti crisi sono la spia. oggi siamo alla ricerca di nuove forme di contratto: relazionale, associativo, necessariamente incompleto e incompiuto, lasciato all`opera di molte mani e di quelli che verranno dopo di noi. stiamo cosi` ridisegnando una singolare forma di relazione sociale che riavvicini contratto e comunita`, i due gemelli da cui tutto ha avuto inizio?

"questo libro racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo ma non e` famosa come waterloo o stalingrado: anzi, molti non l`hanno mai sentita nominare. eppure secondo qualcuno segno` addirittura la fine dell`antichita` e l`inizio del medioevo, perche` mise in moto la catena di eventi che piu` di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell`impero romano d`occidente. parleremo di antichita` e medioevo, di romani e barbari, di un mondo multietnico e di un impero in trasformazione e di molte altre cose ancora. ma il cuore del nostro racconto sara` quel che accadde li`, ad adrianopoli, nei balcani, in un lungo pomeriggio d`estate."

nella cultura e nella spiritualita` cristiana satana e` un personaggio storico, presente in ogni momento della vita dei singoli e dei popoli. non e` solo il tentatore che induce gli uomini al peccato con le sue proteiformi manifestazioni. e propriamente "il signore di questo mondo", e` colui che guida la storia nella lotta continua fra la citta` di dio e la citta` del diavolo. e satana che promuove le persecuzioni dei primi secoli, le eresie medioevali, suscita i grandi nemici della chiesa, da nerone a maometto, a federico ii. satana con il suo esercito di demoni occupa uno spazio amplissimo in tutti gli scrittori fin dai primi secoli. spezzata l`unita` cristiana, e` satana - secondo le diverse prospettive - a ispirare lutero o il papa che si accuseranno reciprocamente di essere l`anticristo. alle origini della modernita`, sara` ancora satana a suscitare ideologie laiche, ateistiche e libertine e sara` impersonato da niccolo` machiavelli. anche la filosofia moderna deve confrontarsi con satana: per cartesio e` il "genio maligno", il diavolo, a rendere dubbia l`esistenza stessa del mondo fisico. la presenza di satana con tutto il mondo di streghe e indemoniati che l`accompagna alle origini della civilta` moderna - andra` declinando lungo il seicento: gia` alla meta` del secolo, cyrano de bergerac collochera` tutte le dottrine demonologiche nella "gazzetta degli sciocchi".




mai come in quest`ultimo ventennio l`archeologia storica ha subito evoluzioni e cambiamenti strutturali tanto profondi. nel corso dell`ottocento e del novecento si e` andata consolidando, soprattutto nell`europa centro-settentrionale, una simmetrica tradizionale che ha allargato al medioevo il raggio di interesse. il volume, che non si presenta come manuale ma con una sua organica e ordinata articolazione, vuole dare un`immagine della complessita` delle tematiche dell`archeologia contemporanea, organizzato per voci e aggiornato che tiene conto dell`evoluzione e dei profondi cambiamenti strutturali che l`archeologia storica ha conosciuto negli ultimi decenni.



jullien insegna all`universita` di paris-viii e si occupa dello studio del pensiero e dell`estetica della cina classica in una prospettiva interculturale. in questo volume analizza l`i ching, il libro-non libro servito da testo fondamentale per tutta una civilta`, come strumento, mettendo a frutto il commento agli stessi ching di uno dei grandi pensatori cinesi del xvii secolo, wang fuzhi.


da archeologo, carlo pavolini fa parlare - anche grazie a un ampio corredo di immagini - le testimonianze tangibili, gli oggetti, che gli scavi di ostia hanno riportato alia luce in quantita` enormi. strumenti della sua ricostruzione sono dunque le vestigia urbane (case, strade, luoghi di culto e di spettacolo, sedi di riunione, officine, depositi, tombe); le epigrafi, per le loro insostituibili notizie sulle istituzioni, l`economia, le associazioni professionali e la vita privata degli abitanti; gli strumenti di lavoro, le suppellettili domestiche, la ceramica, le scene di vita quotidiana riprodotte in mosaici, pitture o rilievi.