
"`david golder` e` un libro che gronda odio, soprattutto verso il denaro e tutto cio` che puo` essere trasformato in denaro, oggetti e sentimenti, e verso le forme infinite che il denaro puo` assumere. oggi, non ci rendiamo conto di cosa sia stato il denaro nel diciannovesimo secolo, o nella prima parte del ventesimo: una fiamma ardentissima, una colata di sangue disseccata, sbarre d`oro sciolte e di nuovo pietrificate. diventava eros, pensiero, sensazioni, sentimenti, fango, abisso, potere, violenza, furore, come nella come`die humaine ... `david golder` e` un libro durissimo e secchissimo, che incide di continuo terribili ritratti, che in parte ricordano la memorialistica e la tradizione aforistica francese." (pietro citati)


storia di una famiglia dall`inizio del secolo alla guerra civile spagnola, il romanzo e` gremito di personaggi: compone e scompone fatti ed esistenze in una trama fittissima e "ottocentesca" che, come uno specchio rotto, rimanda solo frammenti di vita. romanzo di grande modernita` dedicato alla nostalgia e che ha i suoi modelli dichiarati in stendhal, cecov e proust.

tratti da un manoscritto inedito, questi appunti costituiscono il primo racconto partigiano di fenoglio. scritto presumibilmente tra la fine del `45 e l`inizio del `46, fenoglio inizia qui a elaborare narrativamente i propri ricordi, in particolare degli ultimi mesi del 1944. il protagonista si chiama beppe e il richiamo autobiografico e` evidente; tuttavia si delinea gia` nettamente il tono epico della narrazione e la lingua neorealistica prelude a quella dei "ventitre giorni della citta` di alba". questi appunti costituiscono un primo saggio di quello che sara` il clima e la temperatura emotiva del fenoglio maggiore e contribuiscono a fare chiarezza sull`annosa questione cronologica delle opere dello scrittore piemontese.
















nella loro vita non breve schonberg e stravinsky si incontrarono una sola volta, nel 1912, alla krolloper di berlino: fu uno scambio cordiale e pieno di stima, perche` da una parte c`era "petruska" e dall`altra il "pierrot lunaire", che qualche giorno dopo igor avrebbe ascoltato alla choralion saal. passarono gli anni e i due divennero, sia pure con caratteristiche diverse, celebrita`, ma non si incontrarono mai piu`. si sfiorarono spesso, si intravidero da lontano, ma i contatti si ridussero a qualche dichiarazione un po` maliziosa, amplificata dai giornali e trasformata in opposizione radicale da seguaci ed esegeti. oggi la storia di questi due geniali musicisti, che in fondo si sono sempre apprezzati, merita di essere raccontata in maniera piu` oggettiva. le loro vicende si svolsero prima a vienna, san pietroburgo, berlino, parigi, poi a new york, los angeles, nel mondo intero. su questi scenari antichi e moderni risuonano, come voci di un coro, le testimonianze di richard strauss, busoni, hofmannsthal, kandinskij, zweig, rilke, werfel, thomas mann, rimskij-korsakov, diaghilev, debussy, picasso, gide, vale`ry, auden... musica, pittura, architettura, poesia e meditazioni religiose si propagano fra queste pagine come echi profondi degli scenari dell`esilio, dell`impatto con nuove realta` sociali, delle persecuzioni razziali, della guerra.

Omnibus Press, 1996, UK. Piccola e esaustiva guida alla musica dei britannici The Smiths con una retrospettiva di ogni disco pubblicato e addirittura un'analisi canzone per canzone dagli esordi fino alle raccolte di successi pubblicate dopo lo scioglimento per perpetuare il mito. Comprende inoltre sezioni separate dedicate ai dischi solisti di Morrissey e Johnny Marr, interviste inedite con i musicisti e numerose foto in bianco e nero e a colori. In inglese.

richard tull e gwyn barry sono amici. hanno quarant`anni e, dopo gli studi insieme a oxford, sono diventati entrambi scrittori. gwyn e` uno scrittore di successo. richard un fallito. eppure era partito meglio dell`amico, aveva pubblicato un libro apprezzato dai critici ed era considerato una promessa. adesso campa di recensioni, costretto a sorbirsi monumentali biografie di poeti minori. richard odia gwyn, vive di invidia per il suo successo. non solo cerca vendetta, ma vuole elevare quella vendetta a forma d`arte. per farlo, non esita a cercare l`aiuto di gente qualificata incaricandola di agire su molti fronti, tra cui l`aggressione personale. sebbene , richard tull e` pero` forse un uomo troppo sensibile, incapace di resistere al peso dell`informazione, di quella massa di notizie che rende tutti spettatori irrequieti e invidiosi dei successi e dei fallimenti altrui.