

"non e` solo la dissoluzione della realta` in un pulviscolo di particelle a conferire al libro il suo fascino; ne` ci si deve abbandonare alla pura magia delle singole frasi, alla loro forza di suggestione. quel che il libro intende stimolare in noi non e` solo una critica del linguaggio o una critica del nostro sistema di comunicazione. svelando con tanta evidenza e senza alcun riguardo il procedimento insito nel meccanismo narrativo, handke disvela anche il nostro rapporto con la realta`. egli mostra fino a qual punto noi siamo debitori verso quegli schematismi che giudichiamo un` adeguata esperienza del reale, mentre in effetti sono solo immagini del mondo o proposizioni su di esso, a cui noi ci rimettiamo." (wendelin schmidt-dengler)

durante un mese trascorso a gerusalemme adam, diplomatico israeliano che vive a new york, conosce eva, brillante studentessa di fisica di origine russa da poco immigrata in israele. nonostante adam sia sposato, tra lui ed eva nasce una storia d`amore che il lettore percorre seguendo le voci alternate dei due protagonisti. terminato il soggiorno a gerusalemme di adam, i due si accordano per rivedersi a new york in occasione del giorno del ringraziamento. nei mesi che li separano da questo nuovo incontro eva scrive regolarmente ad adam: racconta se stessa e la propria vita, ma da questo resoconto dettagliato esclude un segreto importante che adam scoprira` solo quando la rivedra` di nuovo, a new york. l`incontro tra i due assume via via toni sempre piu` drammatici ed enigmatici a causa del segreto di eva che, una volta svelato, portera` alla luce la complessa personalita` di adam.

"le donne di rimbaud" affronta un tema solitamente lasciato in ombra dalle numerose biografie del poeta: quello del suo rapporto col sesso femminile, rapporto spesso negato alla luce della sua omosessualita`. infatti ne` le donne, ne` l`inclinazione affettiva verso di esse sono mancate nella vita e nella psicologia di rimbaud, secondo quanto piu` volte testimoniato dalla sua stessa poesia: a partire dalle probabili infatuazioni della prima adolescenza, passando per il rapporto con l`etiope mariam, per finire con la donna "suora di carita`", come egli stesso gia` l`aveva immaginata nella sua precoce produzione poetica e quale sara` infine per lui impersonata, fin sul suo letto di morte, dalla sorella isabelle.

"questi scritti narrativi di colorni sono certo impari alla sua opera e ai suoi studi di filosofia, ma documentano - in un itinerario in cui il dialogo con saba e` un momento fondamentale - un`umile, attenta ricerca della concretezza, una lotta contro l`astrazione che cosi` facilmente puo` irrigidire l`universale pur appassionatamente professato, una resistenza alle maiuscole di tanti anche grandi sistemi concettuali." (claudio magris)

sono riflessioni sui rapporti tra istituzioni politiche e produzione culturale, dove l`america e` ritratta come il paese in cui per la prima volta si rea lizza una liberta` autentica su cui si fondera` una letteratura del tutto nuova, fatta da uomini liberi per uomini liberi. una lezione che e` la stessa natura a impartire all`uomo e che il nuovo mondo applica alla politica e alla sua volonta` di progresso. vengono qui riuniti due saggi apparsi separatamente nel 1867 e nel 1868 sulla rivista "galaxy" dalle cui pagine l`autore lancio` queste osservazioni sul futuro americano non "da studioso di scienze politiche, quanto piuttosto come frutto di un vagabondaggio fra la gente, attraverso i vari stati dell`unione, in questi anni frementi di guerra e di pace".

non si puo` dire che sia un vero romanzo perche` non possiede le caratteristiche del genere, ma neppure e` possibile definirlo un`autobiografia nel senso stretto del termine. e` un romanzo in versi, come specifica l`autore. una composizione dal linguaggio familiare, in cui prendono forma personaggi comuni, sentimenti "bassi", ossessioni sessuali. pur parlando di se`, dei suoi genitori, del suo ambiente bottegaio, piccolo borghese, della sua esperienza psicoanalitica, l`autore lancia una serie di sfide ai miti dell`infanzia, della belle epoque, della psicoanalisi, dei surrealismi, dei pudori e dei tabu`, in ultima istanza dei generi tradizionali. queneau mescola il tragico e la beffa per dare corpo alla sua storia, e offrire un autoritratto dai toni burleschi.

quattordici secoli di rapporti tra l`europa e l`islam in una sintesi di straordinaria ricchezza e vigore espositivo. bernard lewis, tra i maggiori storici dell`islam, e` professoreemerito di studi del vicino oriente nell`universita` di princeton.

i problemi dei paesi in via di sviluppo coinvolgono l`intera umanita`: l`ambiente e le condizioni di vita sulla terra, i flussi migratori, gli spostamenti fra paesi diversi di unita` produttive.i percorsi dei paesi del terzo mondo sono molto differenziati ed e` ingannevole parlare ottimisticamente di un processo generale di convergenza cosi` come ingannevole parlare di poverta` del terzo mondo. per individuare gli interventi da compiere occorre interpretare le diverse situazioni e tornare all`approccio degli economisti classici, in particolare adamo smith. e` a lui che si richiama la strategia proposta in questo libro, una strategia di riforme riguardanti i trasferimenti della terra, il sistema dei contratti agrari....

da quelle piu` macroscopiche e razziali che discriminano tra popoli, a quelle incardinate sulla diversa fruizione del territorio e della civilta` urbana, a quelle che sui luoghi di lavoro negano le pari opportunita`, fino a quelle piu` sottili affidate alle scale di valori, di stili di vita che conduciamo, di simboli che attraversano i rapporti interpersonali e il vissuto quotidiano, il libro disegna un aggiornato atlante socio-culturale delle disuguaglianze sociali.

il fantasma di lorenz lubota, il protagonista narrante che ritorna con la memoria alla gioventu`, e` una ereditiera tredicenne, intravista una volta. l`uomo, per seguirne lo spettro dall`inconsapevole potere, sconvolge dissennatamente la propria vita e arriva fino al delitto, riemergendo redento dopo anni a una vita da piccolo borghese, apparentemente idilliaca, ma in realta` replica piu` opaca della precarieta` esistenziale dei giorni perduti.

"in un grande museo londinese arriva dalla garamanzia il fanciullo d`oro: sarcofago millenario di un re morto bambino. sir william lo porto` alla luce durante una spedizione archeologica. e mentre ai piani inferiori che ospitano la mostra fa da coro la massa di visitatori, ai piani segreti superiori, tra la biblioteca e i magazzini, si svolge un complesso intrigo. piu` morti, un suicidio, un falso clamorso, traffici clandestini di beni museali, affari di spionaggio internazionale sono gli eventi che caratterizzano questo racconto".






a partire dalle scoperte di freud, la psicoanalisi come teoria della mente ha attinto i suoi dati a due fonti principali: la clinica degli adulti e l`osservazione del bambino. stern parla in questo senso di "bambino osservato" e "bambino clinico" e gia` bowlby considerava essenziale per il progresso della teoria psicoanalitica una tale dialettica tra indagine "retrograda" (la clinica) e indagine "anterograda" (l`osservazione). allo stesso ambito di riflessione appartiene tutta l`opera di pine, come appare dalla struttura di questo volume, diviso in due parti: "aspetti dello sviluppo da una prospettiva clinica" e "aspetti del processo clinico da una prospettiva evolutiva".

in parte racconto, in parte lettera, in parte cronaca o appunti di lavoro riportati cosi` com`erano stati buttati giu` giorno per giorno, questo libro risponde all`esortazione di un vecchio dogon che, congedandosi dall`autrice, le aveva detto: "e`tempo che tu scriva una storia". in realta` qui le storie sono tante: quelle raccolte dalle parole dei colloqui e dei racconti, o quelle vissute negli incontri e nei rapporti; ma tutte confluiscono e si fondono nella narrazione di una realta` dove tradizione e modernita` sono strettamente intrecciate e, lungi da qualsiasi esotismo, la conoscenza passa per il coinvolgimento personale.



la vicenda raccontata e` quella di una giovane ballerina che a causa di un incidente non puo` piu` danzare e viene affidata alle cure della grande eleonora duse. fin dall`inizio finzione romanzesca e realta` storica si intrecciano a favore della narrazione. mentre dunque la giovane daniela percorrera` i sentieri della sua fortunata esistenza, scorreranno davanti agli occhi del lettore tutti i fatti principali del secolo e alcuni dei suoi maggiori protagonisti: d`annunzio, marinetti e i futuristi, isadora duncan e tanti altri che animarono la storia politica e culturale di quegli anni.

e se un giorno uno di noi scegliesse la liberta` assoluta, abbandonando tutto e tutti? se uno di noi, improvvisamente, rifiutasse le sicurezze e le frustazioni, gli affetti e le incomprensioni, il lavoro e il divertimento forzato? il protagonista di "bla bla bla" decide di perdersi nel flusso della metropoli, nel caos ruvido della realta`. intraprende un viaggio alla scoperta del lato oscuro del mondo dove viviamo, verso il buio dove sprofondano le illusioni. come un urlo, come un lungo mormorio solitario, come un fiotto di sangue, la sua voce racconta la propria silenziosa e allucinata ribellione.

un`intricata storia d`amore che ricorda gli intrecci e le atmosfere de "le relazioni pericolose". una donna non piu` giovane, camille (ispirata alla figura di george sand), cerca di tenere legato a se` il giovane calyste, nobile bretone sposato, facendogli conoscere la misteriosa parigina be`atrix che, dopo averlo fatto innamorare, sparisce. la vicenda si concludera` a parigi tra intrighi e feroci colpi bassi.

pensava di insegnare all`universita`, e si trova a fare il bibliotecario per caso. dopo un lungo fidanzamento, ha sposato virginia e si sono trasferiti da roma al piccolo paese di montemori, dove lei insegna e lui svolge una non meglio precisata "attivita` di studioso". coinvolto dal comune nella preparazione delle celebrazioni per il centenario del fondatore dell`industria locale, comincia a indagare su una fabbrica inquinante e pericolosa, e su amori del passato. starnone firma un romanzo breve, ironico, ora amaro, ora divertente, in cui si uniscono impegno politico, denuncia sociale, follia d`amore.


walter e patty erano arrivati a ramsey hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. fuggivano dalla generazione dei padri e dai loro quartieri residenziali, dalle nevrosi e dalle scelte sbagliate in mezzo a cui erano cresciuti: ramsey hill (pur con certe residue sacche di resistenza rappresentate, ai loro occhi, dai vicini poveri, volgari e conservatori) era per i berglund una frontiera da colonizzare, la possibilita` di rinnovare quel mito dell`america come terra di liberta` "dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale". avevano dimenticato pero` che "niente disturba questa sensazione quanto la presenza di altri esseri umani che si sentono speciali". e infatti qualcosa dev`essere andato storto se, dopo qualche anno, scopriamo che joey, il figlio sedicenne, e` andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, patty e` un po` troppo spesso in compagnia di richard katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come "arrogante, tirannico ed eticamente compromesso". siamo negli anni duemila, anni in cui negli stati uniti (e non solo...) la liberta` e` stata come non mai il campo di battaglia e la posta in gioco di uno scontro il cui fronte attraversa tanto il dibattito pubblico quanto le vite delle famiglie.

un dizionario di bioetica che non vuole essere solo uno strumento informativo ma un modo e un pretesto per interrogarci sul futuro, per riflettere sulle promesse - per qualcuno le minacce - del progresso biotecnologico. questo dizionario - che ha dato vita a uno spettacolo teatrale per la regia di luca ronconi - e` costituito da una quarantina di voci sulle quali si fonda l`attuale dibattito scientifico intorno alle origini, ai modi e al fine della vita; voci scritte da filosofi, scienziati, giornalisti, sia italiani che stranieri.

un libro di racconti sull`insegnamento, il suo fascino, le sue ambiguita`, le sue sorprese. siamo abituati a pensare al rapporto professore-allievi come a una strada a senso unico, dove l`adulto va avanti nelle sue spiegazioni e il ragazzo tace e impara, o si dilegua. in realta`, dice con forza lodoli, tutti hanno qualcosa da raccontare agli altri, e anzi spesso sono proprio i giovani (piu` liberi? piu` innocenti?) a fornire soluzioni esistenziali a chi da troppi anni si e` incagliato dentro una lezione stanca e avvilita.

critico letterario e poeta, nato a bologna nel 1920, giuliano gramigna sembra trarre dalla vecchiaia il miracolo di una semplicita` profonda e di un`impressionante lucidita` di sguardo sulle cose. il poeta considera, come dice il titolo, "quello che resta", vede l`esistere come un mediocre residuo, e prende nota degli strani barlumi di senso che gli pervengono dal presente o dalla memoria.













un campionario di situazioni e personaggi strambi, un`umanita` variegata alla ricerca di una vita migliore. ognuno cerca la felicita`, ognuno lo fa con i propri mezzi, non sempre corretti. thomas gunzig, una delle firme piu` interessanti del panorama belga attuale, in questa potente raccolta di racconti, descrive con humour nero e grandi capacita` evocative l`irreversibile processo di trasformazione del modo di vivere e pensare dell`uomo di fronte a una societa` impazzita e deformante. la realta` supera la fantasia? la risposta sembra essere: si`.

mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non fa che ricordare, anzi impara a ricordare. il racconto della casa rossa e` questo viaggio inversamente proporzionale, perche` ora il tempo non fa piu` da fissativo ma da solvente: il dissolversi delle memorie della madre e` il set dei ricordi del figlio. nell`itinerario percorso in direzioni contrarie c`e` la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di incontrarsi in qualche fortunato luogo dell`anima. come la casa rossa, nel cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme autentiche e mitiche, di una famiglia. risalendo di ricordo in ricordo, giulio scarpati "riracconta" alla madre, affetta dal morbo di alzheimer, la storia della sua famiglia: ripercorre tutte le tappe del consueto viaggio a licosa, per anni loro meta estiva e luogo a lei particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada per farla reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera. e attorno alla casa rossa, il cuore della memoria condivisa, ruotano gli aneddoti piu` malinconici e piu` divertenti, a partire dal periodo della guerra e dai vecchi rituali cilentani, l`esplorarsi dei corpi, la scoperta del sesso. passando per le vicende del giulio angelo biondo, ragazzino sempre obbediente, al quale si contrappone l`alter ego giulio il pazzo, meno inquadrato e piu` artista.

"l`invenzione dei soldi" ci racconta in maniera approfondita e divertente, con tanti aneddoti e curiosita`, la storia di un`italia all`avanguardia nel momento in cui per la prima volta la moneta si trasforma in merce e il mercante puo` cosi` diventare banchiere. e infatti proprio tra genova, la toscana (lucca, siena, firenze) e venezia dopo il mille che nascono le prime societa` multinazionali ed e` da qui che i mercanti partono per costruire colonie commerciali in tutto il mediterraneo. e in italia che nascono le banche e le societa` di assicurazione, che vengono inventati gli assegni e le prime obbligazioni e qui, di conseguenza, avvengono anche i primi reati finanziari, dai rocamboleschi furti con scasso ai danni dei forzieri di prestigiose banche fino alla creazione di vere e proprie zecche clandestine per falsificare monete. e la moneta italiana, con il genovino, il fiorino e il ducato, a dominare per secoli i commerci di tutto il mondo grazie alla fiducia che riscuote e al suo pregio artistico. "l`invenzione dei soldi" e` inoltre un viaggio ricco di personaggi geniali e intraprendenti, capaci di incidere profondamente nella storia moderna, da fibonacci, che per primo introduce in occidente lo zero, a luca pacioli, che diffonde gli strumenti della contabilita` utilizzati ancora ai nostri giorni, fino a john law, lo scozzese che da` vita alla prima bolla finanziaria della storia, quella della compagnia del mississippi, e che finisce la sua vita a venezia.




in alcuni saggi, lettere, interviste e discorsi, tra cui il celebre "riflessioni sul punto cieco" tenuto nel 2007 al congresso della societa` psicoanalitica internazionale, christa wolf risponde all`esortazione socratica "parla, cosi` ti vediamo", rompe il silenzio e si rende riconoscibile provando a creare, nel suo stile diretto e cristallino, "isole di ragione in un mondo insensatamente minacciato da se stesso". con lucidita` l`autrice esamina la profonda contraddizione in cui versa la societa` contemporanea, sempre piu` proiettata in una folle corsa al progresso, sempre piu` incapace di riconoscere la propria parte di responsabilita` nei mali del mondo attuale, sempre piu` cieca davanti ai propri crimini. persuasa, tuttavia, che l`utopia sia e resti una necessita` vitale dell`essere umano, christa wolf circoscrive la mancanza di speranza grazie alla parola e alla scrittura autobiografica, forte della convinzione che il ricordo sia la materia stessa di cui si compone la nostra coscienza. e invita percio` a interpretare la crisi esistenziale e i conflitti come segnali e occasioni da cogliere, perche` senza conflitto, senza qualcosa che metta l`essere umano profondamente in discussione non sarebbero possibili ne` la letteratura ne` l`arte.



nel racconto `il cowboy della walker brothers` e` il rapporto tra padre e figlia a dominare i pensieri della bambina, fiera del privilegio di attraversare il territorio con un uomo disposto a portarla con se`, ma deciso a lasciarla sulla soglia del proprio mistero. "lo studio" incomincia con queste parole: "la soluzione alla mia vita mi venne in mente una sera mentre stiravo una camicia". e la soluzione woolfiana della "stanza tutta per se`", nel cui quieto silenzio si dovrebbe poter rimediare la liberta` necessaria alla scrittura. ma un intruso cortese si intromette in quella solitudine come un pensiero molesto, come il tarlo di un`inadeguatezza e il presagio della futura domanda: `chi ti credi di essere?` quasi in risposta, munro afferma che `la pace di utrecht` fu "la prima storia che dovevo assolutamente scrivere", lo spartiacque artistico dopo il quale `mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me`. ad esempio la fuga, o meglio le molteplici fughe, da un mondo, da una lingua materna, che il morbo di parkinson ha reso fonte di imbarazzo, dal dovere di esserci in conflitto con il desiderio di andare. (...) in `danza delle ombre felici` l`anziana maestra di pianoforte miss marsalles si ostina a invitare le madri dei suoi allievi a un noioso saggio di fine corso. il prestigio dell`insegnante si e` andato ridimensionando come le case in cui abita, e quel rinfresco estivo ha ormai assunto i contorni di un rito doveroso e snervante..." (susanna basso)








come tutte le grandi storie, "un canto di natale" ci accompagna da sempre, e sempre sa ritrovare le parole per parlarci: una fiaba da raccontare ai bambini e da rileggere da grandi, una storia di paura, di morte ma anche di solidarieta` umana, di fantasmi grotteschi che si sfumano e si frammentano nel sogno e nell`incubo privato, un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia e di una citta` degradata, e soprattutto un magico regalo di natale che trasforma il gelo e il buio dell`egoismo e dell`avarizia nel calore di un sorriso e di una festa per tutti. riprendendo fra le mani "un canto di natale" ritroviamo figurine dimenticate, scopriamo luci e colori nuovi, mentre altri inspiegabilmente li abbiamo persi. ritornano alla memoria, alla rinfusa, il batacchio della porta con il volto di marley, il tacchino fumante, il carro da morto sulla scala gelida, e perfino lo zio paperone di disney, uncle scrooge, diretto discendente dello scrooge di dickens. ma se nessuno puo` toglierci il piacere di questi frammenti di ricordi, e` pur vero che le forme in cui un testo si sedimenta nella memoria ci allontanano dalla sua specificita`, dal senso di una origine e di una appartenenza. questa "edizione speciale" di "un canto di natale" vuole aiutarci a ritrovare in noi il senso di tale appartenenza. "speciale" e` la presenza del testo originale inglese, che ci restituisce il dono impagabile di una scrittura che tocca i registri piu` svariati del grottesco e del comico, del tragico e del sentimentale.











al termine della prima guerra punica i mercenari che hanno combattuto per amilcare barca si ribellano. e` l`inizio di una devastante guerra. in questo scenario si colloca l`impossibile storia d`amore tra salammbo`, la bellissima figlia di amilcare, e matho, il capo dei ribelli. romanzo storico, poema epico, opera gia` parnassiana. la guerra tra mercenari e cartagine, la babele dei linguaggi e delle culture, i riti sacrificali, la crocefissione degli schiavi, l`ordinaria crudelta` sono uno specchio terribile per ogni stagione della storia umana, tutte le volte che riemerge il rischio di un ritorno alla barbarie.

grondanti manierismo letterario e, naturalmente, di dubitabile "impressione" poetica per l?egemone critica post-romantica - che ammette, quasi si trattasse di una scienza patologo-letteraria, il manierismo -, i testi del marchese palombara, che vedono per la prima volta la luce in questa collana, riassumono cio che lo scritto alchemico nel suo preziosismo alessandrino, se cosi si puo dire, deve avere. anna maria partini porta alla luce attraverso gli scritti finora inediti, raccolti nel codice reginense lat. 1521 della biblioteca apostolica vaticana e negli archivi dei principi massimo a roma, la figura del palombara. oltre all?analogia che la curatrice mette in rilievo tra le scritte della "porta magica" di roma e le opere del marchese, anche la figura del palombara esce nella sua complessita e nella sua dimensione storica, con l?evidente invito ad ulteriori approfondimenti e discussioni. si diceva preziosismo alessandrino e, di fatto, nei testi di palombara si incontrano l?attanagliante e pervicace "crudelta" dell?enigma, il gioco, assunto a paradigma, della parola, la "fabula" intrecciata, contorta, segmentata, tramite i piu disparati tropi retorici. l?opera del palombara si presenta quindi come una sorta di "summa" di divertimenti alchemici in cui le tracce dell?operativita religiosa, non sono mai appannate dalla mucidita gnomica che appare soltanto come orpello o comodo. ci si abbandoni quindi, calandosi in esso completamente, al gusto letterario dell?epoca e ci si sbarazzi da ogni poltroneria critica che privilegiando di norma il contenuto, non si rende conto di quanto spesso, come nel caso di palombara, il vero contenuto sia il contenente. ci si lasci pero cullare dal gusto della forma, si gustino gli apparenti nonsense e le ridondanze: gli echi. puo essere un?operazione ricca d?amore gia sufficiente da sola, evidentemente, per un invito alla lettura.






chiunque sia stato mai abbandonato dalla persona amata sa che e` un`esperienza traumatica quanto un lutto: la vita cambia radicalmente, i giorni appaiono privi di senso. ma, si chiede l`autrice, giornalista e astrologa, se invece che dire "e` finita", si iniziasse a dire "e` cominciata"? si cambiasse, in sostanza, punto di vista? spesso, infatti, l`abbandono si rivela un risveglio necessario alla realizzazione del nostro destino. lo testimoniano le storie riportate in questo libro: donne che dai frantumi del matrimonio ricostruiscono la loro identita`; uomini insicuri che abbandonano solo per paura di essere lasciati; amori consunti dal tempo e altri recisi sul nascere.

violette toussaint e` guardiana di un cimitero di una cittadina della borgogna. ricorda un po` rene`e, la protagonista dell`eleganza del riccio, perche` come lei nasconde dietro un`apparenza sciatta una grande personalita` e una vita piena di misteri. durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, e` sempre pronta a offrire un caffe` caldo o un cordiale. un giorno un poliziotto arrivato da marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volonta` di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime, che parevano nere, si rivelano luminose. attraverso incontri, racconti, flashback, diari e corrispondenze, la storia personale di violette si intreccia con mille altre storie personali in un caleidoscopio di esistenze che vanno dal drammatico al comico, dall`ordinario all`eccentrico, dal grigio a tutti i colori dell`arcobaleno. la vita di violette non e` certo stata una passeggiata, e` stata anzi un percorso irto di difficolta` e contrassegnato da tragedie, eppure nel suo modo di approcciare le cose quel che prevale sempre e` l`ottimismo e la meraviglia che si prova guardando un fiore o una semplice goccia di rugiada su un filo d`erba.un romanzo avvincente, commovente e ironico la cui lezione universale e` la bellezza della semplicita` e l`eterna giovinezza in cui ci mantiene il sogno.


in una famiglia di lupi cresceva un cucciolo davvero particolare. mamma e papa` erano un po` preoccupati. mentre i suoi fratelli pescavano le trote, lui alzava schizzi di acqua al sole, invece di cacciare i conigli, giocava con loro a nascondino e il solo cibo di cui era ghiotto erano le squisitissime foglie di acetosella... storia di un vero lupo: lupacchiotto, meraviglioso e unico nel suo genere! eta` di lettura: da 4 anni.


attraverso geniali miscugli dialettali, gerghi, tecnicismi e linguaggi diversi, e grazie al continuo e imprevedibile stravolgimento delle strutture romanzesche tradizionali, carlo emilio gadda ha profondamente rinnovato la narrativa italiana. nutrito di cultura umanistica e scientifica, acceso di ribollenti umori e di un`acuta passione morale e civile, si puo` considerare al tempo stesso un grande scrittore sperimentale e un classico. in questo volume lo strano ingegner gadda di gianfranco contini presentazione di dante isella la madonna dei filosofi a cura di raffaella rodondi il castello di udine appendice al a cura di raffaella rodondi l`adalgisa (disegni milanesi) a cura di guido lucchini la cognizione del dolore a cura di emilio manzotti.

istrionico, audace, impertinente. e arse`ne lupin, bestia nera delle forze dell`ordine, seduttore infallibile di ogni donna incontrata sul proprio cammino, eroe d`elezione di chiunque apprezzi un sense of humour sottile e raffinato. facendosi beffe delle regole costituite, deruba e mette in ridicolo i ricchi borghesi, ma non per astratto afflato anarchico o desiderio ridistributivo alla robin hood. no, a muoverlo sono sete di potere, gusto dell`azione e bisogno di dispiegare tutta la propria energia fisica e intellettuale. in questo senso arse`ne lupin e` un vero e proprio uomo del proprio tempo, la belle epoque francese, che filtra tra le pagine delle sue avventure incarnandosi non solo nell`(auto)ironia del protagonista, ma anche nel suo approccio al mondo, ampiamente debitore dei pensatori francesi dell`epoca - in primis bergson, con il suo "e`lan vital" declinato in chiave superomistica. e fu proprio questo suo essere profondamente in sintonia con il sentire di un`epoca a farlo apprezzare anche dai lettori colti legati ai circoli delle avanguardie, oltre che a consacrarlo come eroe indimenticabile della narrativa popolare e di intrattenimento.
emma woodhouse e` una giovane ricca e sfrontata, con una sola passione: combinare matrimoni. dopo aver trovato marito alla governante che le ha fatto da madre, si dedica con grande determinazione a harriet smith, una ragazza povera e ingenua, che spera di poter spingere tra le braccia del reverendo elton. anche se il tentativo si rivela fallimentare, emma continua a intrecciare flirt con l`indipendenza di chi non teme i sentimenti, finendo pero` per cadere lei stessa vittima delle proprie manovre. con "emma" jane austen crea un`eroina che, secondo le parole della stessa autrice, non poteva piacere ad altri che a lei: una protagonista ben consapevole della propria bellezza e intelligenza, presuntuosa e pungente, ma di uno spessore umano complesso e sfaccettato, capace d`incantare i lettori d`ogni epoca.

(walter benjamin). (lettera di william thackeray all`editore di "jane eyre", 23 ottobre 1847). (virginia woolf). il manoscritto di "jane eyre" arrivo` per posta alla smith, elder, & co. di londra il 24 agosto 1847, inviato da un certo . george smith, l`editore, passo` l`intera giornata della domenica a leggerlo, annullando ogni altro impegno, e il lunedi` offri` allo sconosciuto autore la cifra di cento sterline per la sua pubblicazione. sei settimane dopo, il 16 ottobre, il libro era stampato. (le sterline sarebbero diventate, alla fine, seicento). fu un immediato, strepitoso successo, sia di pubblico sia di critica. il libro ando` a ruba, ebbe una seconda edizione gia` in dicembre e una terza nell`aprile del 1848. in quello stesso anno usci` anche negli stati uniti, dove godette di uguale fortuna. la vera autrice, charlotte bronte, riusci` a mantenere l`anonimato per un certo periodo, poi dovette arrendersi alle fughe di notizie e divenne, suo malgrado, una celebrita`. era la prima volta che la protagonista femminile di un romanzo metteva il proprio al centro, dichiarando di voler perseguire una vita conforme alla propria nat


Include Extra Cardboard Sleeve And Poster, gold coloured discs.
Tracks 1-1 to 1-5: Top Gear 12/1/1969.
Track 1-6: Dave Symonds Show, 4/8/1969.
Track 1-7 & 1-8: Dave Lee Travis Show, 19/1/1970.
Track 1-9: from German radio.
Tracks 2-1 to 2-5: Sunday Show, 17/3/1970.
Track 2-6: Johnny Walker, 14/6/1969.
Tracks 2-7 & 2-8: Top Gear, 23/2/1969.
Track 2-9: from French radio.
Tracks 1-9 & 2-9 licensed from Peter Banks.


l?oppio e uno dei farmaci piu antichi e potenti. la sua vasta diffusione come sostanza psicoattiva e invece molto piu recente, e risale in gran parte a quando l?impero britannico ha fatto del suo commercio dall?india verso la cina uno strumento di dominio. in modo avvincente e rigoroso, amitav ghosh ci mostra come l?oppio sia all?origine della ricchezza di alcune delle piu grandi aziende mondiali e di molte delle famiglie piu influenti d?america. spaziando tra la storia della botanica, le mitologie del capitalismo e le ripercussioni sociali e culturali del colonialismo, "fumo e ceneri" rivela il ruolo fondamentale che una piccola pianta ha svolto nella creazione del mondo come lo conosciamo, un mondo che ora si trova a un passo dal baratro. un giorno, bevendo una tazza di te nel suo studio di calcutta, come ha fatto migliaia di volte in passato, amitav ghosh prende coscienza di una rimozione collettiva, quella della grande presenza della cina nella vita e nella storia del suo paese. molteplici sono i motivi per cui fino a quel momento gli era sfuggita, e ognuno di loro va ad alimentare l?ampio e sfaccettato discorso che sviluppa in questo saggio: i rapporti tra i due giganti asiatici non sono sempre stati pacifici, ma soprattutto sono stati a lungo mediati da un terzo molto incomodo: l?impero britannico. cio che rende il quadro ancora piu inafferrabile e che l?oggetto principale dei traffici fra gran bretagna, india e cina sono i prodotti ricavati da due piante dall?aspetto innocuo, "camellia sinensis" e "papaver somniferum": il te e l?oppio. come "la grande cecita" e "la maledizione della noce moscata", questo libro e un diario di viaggio, ma anche un memoir e un?escursione nella storia economica e culturale del mondo. amitav ghosh qui si concentra sul ruolo dell?oppio, forte di vent?anni di ricerche sul tema. con il suo incredibile talento nel tessere insieme i fili narrativi, un po? alla volta ci porta a vedere come il commercio di questa sostanza al contempo sal