


com`e` potuta finire in una storia simile, frannie? lei, in quel bar ci era capitata per caso, con un suo allievo. cornelius a volte e` cosi` insistente, quando decide di volerla riaccompagnare a casa. pero` a lei cornelius piace: la incuriosiscono quel suo slang di ragazzo nero, le sue parole fatte a brandelli colorati dalla violenza del quartiere newyorkese dove e` nato. e perche` malloy e rodriguez, i due poliziotti che indagano sull`assassinio di angela sands, stanno seguendo` frannie? come sanno che lei ha visto la ragazza se non si trovavano in quel bar? ma frannie ricorda che la ragazza dai capelli rossi non era sola nel seminterrato del bar...


visione distopica - o cacotopica come burgess preferiva chiamarla - della moderna civilta` tecnologica che condiziona la volonta` e la stessa capacita` di scegliere fra il bene e il male, "arancia meccanica" racconta la parabola di alex, un giovane delinquente per natura. il volume analizza vari temi del passaggio dal romanzo di burgess al film di kubrick, nel contesto della tradizione distopica inglese: dalla vexata quaestio dei due finali del romanzo all`opposizione fra natura e cultura, fino alla dimensione inconscia dell`agire di alex ("a-lex, l`uomo senza legge"), aprendo anche una riflessione sugli "spicchi d`arance amare" nel cinema di terrence malick, erede ideale di stanley kubrick.

pubblicato nel 1911, il "bestiario", o "il corteggio d`orfeo", prima raccolta di poesie di guillaume apollinare, si colloca in un felice punto d`intersezione tra la fine dell`ottocento e l`inizio del novecento, momento di forte crescita della poesia europea. tratto distintivo della raccolta e` quell`aggancio realistico che equilibra la continua tentazione verso il nonsense, quell`intrattenibile e abbagliante pienezza del sentimento che genera una straordinaria congiunzione tra la "fatuita`" del mallarme` minore e la gustosa sapienzialita` terrestre dei bestiari medievali. incredibilmente sospeso tra le sinuose eleganze dell`art nouveau e la solida concretezza delle scomposizioni cubiste, il poeta crea effetti stilistici unici, senza mai rinunciare a sfruttare gli spazi aperti della sua immaginazione formale, cassa di risonanza della sua malinconia, della sua vitalita`, del suo male di vivere.

"la storia che stiamo per raccontare ha dello straordinario. e la storia della canzone piu` famosa nel mondo, anzi nell`universo. comincia a napoli oltre un secolo fa, prende forma (forse) nella lontana odessa, poi riparte da napoli per diffondersi trionfalmente in ogni angolo della terra...". cosi` paquito del bosco conduce il lettore in questa curiosa e imprevedibile narrazione delle vicende che hanno accompagnato la nascita e lo straordinario successo internazionale di `o sole mio. scopriamo, per esempio, che jurij gagarin, nel corso del volo che porto` per la prima volta un uomo intorno all`orbita lunare, scelse di intonare proprio `o sole mio; oppure, che alle olimpiadi di anversa del 1920 il direttore della banda musicale, che non aveva lo spartito dell`inno nazionale italiano, scelse al suo posto di suonare `o sole mio, che tutti i musicisti conoscevano a memoria. oltre a cercare di fare chiarezza sui numerosi luoghi comuni che accompagnano la nascita della "canzone piu` famosa dell`universo" e di svelarne segreti meno noti, l`autore ne ripercorre anche la tormentata vicenda editoriale, non ancora conclusa.

secondo i calcoli di philip meyer, studioso dell`editoria americana, l`ultima sgualcita copia su carta del "new york times" sara` acquistata nel 2043. la crisi di vendite che affligge i quotidiani da una ventina d`anni lascia pensare che la previsione sia realistica, se non addirittura ottimistica. per quale ragione imprese editoriali che in tutto il mondo hanno generato per secoli utili di bilancio, e contribuito in modo determinante a salvaguardare democrazia e valori civili, vedono minacciata la loro stessa sopravvivenza? editori e giornalisti tendono ad attribuirsi reciprocamente la colpa. ma il vero nemico dei giornali, quello che li sta inesorabilmente condannando a morte, e` la tecnologia. il tempo a disposizione della gente e` diminuito, e ognuno di noi ha ormai la possibilita` di essere informato quando vuole, dove vuole e sui temi che preferisce senza dovere per forza ricorrere alla lettura di un giornale. il giornalista che ha guidato la redazione de "la stampa" per circa vent`anni, accompagnandone anche le trasformazioni tecnologiche e grafiche, racconta come i quotidiani italiani, europei e americani hanno cercato di reagire, spesso con successo, alla crisi e quali sono le opportunita` che le tecnologie stanno offrendo a molti di loro per creare un legame piu` solido e duraturo con i propri lettori.

e un libro di racconti scritti fra il 1959 e il 1972. cosi` sciascia stesso: "... mi pare di avere messo assieme una specie di sommario della mia attivita` fino ad ora e da cui vien fuori... che in questi anni ho continuato per la mia strada, senza guardare ne` a destra ne` a sinistra (e cioe` guardando a destra e a sinistra), senza incertezze, senza dubbi, senza crisi (e cioe` con molte incertezze, con molti dubbi, con profonde crisi); e che tra il primo e l`ultimo di questi racconti si stabilisce come una circolarita`". una circolarita` che non ha per nulla intaccato, e anzi esalta, la felicita` e l`efficacia delle storie qui riunite come in un breve compendio delle molte voci narrative di sciascia.

abdallah mohamed ben olman, ambasciatore del marocco, si trova a palermo nel dicembre 1782 per via di una tempesta che ha fatto naufragare la sua nave sulle coste siciliane. e questo il caso che fa nascere, nella mente dell`abate velia, maltese e incaricato di mostrare all`ambasciatore le bellezze di palermo, un disegno audacissimo: far passare il manoscritto arabo di una qualsiasi vita del profeta, conservato nell`isola, per uno sconvolgente testo politico, il consiglio d`egitto, che permetterebbe l`abolizione di tutti i privilegi feudali e potrebbe percio` valere da scintilla per un complotto rivoluzionario. apparso nel 1963, il consiglio d`egitto e` in certo modo l`archetipo, e il piu` celebrato, dei romanzi-apologhi di sciascia, dove lo sfondo storico della vicenda si anima fino a diventare una scena allegorica, che in questo caso accenna alla storia tutta della sicilia.

camminare sul filo del rasoio e` difficile e, in effetti, tutt`altro che facile si presenta l`impresa di larry, un giovane americano traumatizzato dagli orrori della grande guerra che si decide a percorrere - molto in anticipo sui suoi coetanei di qualche decennio dopo - la via dell`india, e dell`illuminazione. e lo fa senza rinunciare a una fitta schermaglia amorosa con l`incantevole isabel, a un duello col feroce zio di lei, e al cimento piu` arduo di tutti: la mera sopravvivenza nella spietata comunita` di espatriati che fra le due guerre abitava la riviera francese.

delle molte leggende alla cui nascita bolano stesso ha contribuito, l`ultima riguarda la forma che "2666" avrebbe dovuto assumere. si dice infatti che l`autore desiderasse vedere i cinque romanzi che lo compongono pubblicati separatamente, e se possibile letti nell`ordine preferito da ciascuno. la disposizione, ammesso che sia autentica, era in realta` un avviso per la navigazione in questo romanzo-mondo, che contiene di tutto: un`idea di letteratura per la quale molti sono disposti a vivere e a morire, l`opera al nero di uno scrittore fantasma che sembra celare il segreto del male, e il male stesso, nell`infinita catena di omicidi che trasforma la terra di nessuno fra gli stati uniti e il messico nell`universo della nostra desolazione. tutte queste schegge, e infinite altre, si possono in effetti raccogliere entrando in "2666" da un ingresso qualsiasi; ma fin dall`inizio il libro era fatto per diventare quello che oggi il lettore italiano ha modo di conoscere: un immenso corpo romanzesco oscuro e abbacinante, da percorrere seguendo una sola, ipnotica illusione - quella di trovare il punto nascosto in cui finiscono, e cominciano, tutte le storie.

per una volta non ci sono dubbi: bela, il protagonista di questo romanzo, ha molti dei tratti che fecero di janos sze`kely quello straordinario personaggio che fu. uno che, nato povero in ungheria all`alba del novecento, riusci` (al pari di celebri conterranei come il produttore alexander korda, il regista george cukor, gli attori bela lugosi e zsa zsa gabor) ad arrivare a hollywood, dove divento` un brillante soggettista e sceneggiatore, e vinse perfino un oscar nel 1941. il libro, pubblicato in inglese nel 1946 sotto pseudonimo, e` stato definito dai critici americani "a mix of charles dickens and vicki baum": come dire, un po` oliver twist, un po` grand hotel. in realta`, tutto quello che potrebbe esserci di patetico nell`infanzia del piccolo bela, abbandonato dalla madre nelle grinfie di un`orribile virago, e` costantemente contraddetto dal tono del narratore, la cui ironia non viene meno neanche nei momenti piu` difficili. e quando infine, a quattordici anni, bela raggiungera` la madre, anche sopravvivere nella budapest degli anni venti, e poi degli anni trenta, si rivelera` un`impresa quasi disperata. tanto piu` che dovra` continuamente barcamenarsi fra due mondi agli antipodi l`uno dall`altro: l`insanabile miseria del quartiere in cui abita e il lusso sfrenato, sfavillante di luci, del grande albergo in cui riesce a trovar lavoro.

dicembre 1944. l`armata rossa sta per completare l`accerchiamento di budapest. l`antivigilia di natale una ragazza di venticinque anni, erzse`bet, che gia` da mesi vive braccata, sotto falsa identita`, riesce a trovare un nascondiglio per il padre: il vecchio, un celebre scienziato a cui gli squadroni fascisti delle croci frecciate danno la caccia, verra` murato, insieme ad altre cinque persone, in una cantina grande quanto una dispensa. erzse`bet, invece, scendera` nello scantinato del palazzo dove vive, insieme a tutti gli abitanti di quello e di altri palazzi dei dintorni. ci rimarranno per quattro settimane, quanto durera` il terribile assedio, mentre sopra le loro teste infuriano i combattimenti. in quel mondo sotterraneo maleodorante e caotico, in una "promiscuita` da porcile", mentre fra la gente ammassata sui materassi si scatenano tensioni sempre piu` acute, erzse`bet aspetta "qualcosa". qualcosa che si riassume in una parola: liberazione. tra poco i russi saranno qui, pensa, e tutto cambiera`. finalmente, nella notte fra il 18 e il 19 gennaio, vedra` la sagoma del primo russo stagliarsi sotto la porta: ma quell`incontro sara` ben diverso da come se l`era immaginato. scritto in meno di tre mesi nell`estate del 1945 e rimasto inedito fino al 2001, il romanzo e` una testimonianza bruciante dell`orrore che un`intera citta` ha vissuto nei mesi dell`assedio dei sovietici, dei bombardamenti degli alleati, sottoposta ai rabbiosi rastrellamenti degli sconfitti.

ne "la colomba pugnalata", pietro citati accetta una sfida temibile: avvicinarsi al mistero che fu marcel proust. con la sensibilita` e gli strumenti del narratore, con il rigore del saggista, egli ci rivela il paradosso di quest`uomo tutto dolcezza e passivita` che cela dentro di se` un grandioso architetto, un sublime legislatore, un pensatore metafisico capace di costruire una delle ultime cattedrali d`occidente.

i testi teatrali di derek walcott, premio nobel 1992, e in particolare quelli qui pubblicati, sono tappe di un viaggio a ritroso, attraverso le tenebre, verso i primordi. ti-jean e i suoi fratelli fu messo in scena per la prima volta al little carib theatre di port of spain, trinidad, nel 1958 ed e` imminente la sua rappresentazione in italia. sogno sul monte della scimmia ebbe la prima esecuzione al central library theatre di toronto nel 1967. in entrambi l`azione si svolge in un`isola delle indie occidentali.


"il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. forse solo la vivacita` e la mobilita` dell`intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualita` con cui e` scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere" (italo calvino). "chi e` pesante non puo` fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell`aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla "compassione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. cosi` accade nel romanzo: tomas ama tereza, tereza ama tomas: franz ama sabina, sabina (almeno per qualche mese) ama franz; quasi come nelle affinita` elettive si forma il perfetto quadrato delle affinita` amorose". (pietro citati).

l`invidia e` un sentimento che cresce lentamente. uno scrittore-giornalista, per una serie di incontri casuali e di circostanze, viene travolto da una curiosita` sempre piu` ossessiva per un famoso artista: julian sax. vorrebbe conoscerlo, intervistarlo, ma sembra che vi sia attorno al grande pittore uno schermo protettivo che ne impedisce il contatto. quando finalmente lo scrittore riuscira` a vederlo, verra` sorpreso da un imbarazzo e da una timidezza tali da non riuscire neppure a parlargli. sara` sua moglie, l`affascinante e sensuale rossa, a portarlo da tony`s, il piccolo tea-room a londra dove sax trascorre alcune ore della sua giornata, accompagnato da figli, modelle e amici. la liberta` e la consapevolezza del talento di sax suscita un sentimento sempre piu` insistente e profondo di invidia nel protagonista, fino alla gelosia per il timore che sua moglie rossa possa soccombere al fascino di quel seduttore, un lupo con gli occhi azzurri e penetranti, che attira le donne, le ritrae e le abbandona. come finira` la storia? in un susseguirsi imprevedibile di passioni, di colpi di scena, di sentimenti contrastanti, elkann, in questo nuovo romanzo, ritrova il filone narrativo di "il padre francese" in cui realta` e finzione coinvolgono il lettore in una storia vissuta da personaggi che non potra` dimenticare.

un romanzo, due personaggi in primo piano. lui, ralph greenson, lo "psicoanalista di hollywood", e` divorato da una strana passione professionale: indagare i lati in ombra della vita intima dei grandi miti dello spettacolo, da truman capote a clark cable e frank sinatra. lei e` una celebre diva del cinema in cerca di un vero affetto, quello che sua madre, internata in un ospedale psichiatrico, non le ha potuto dare. una diva che si e` gia` seduta sul lettino di tre psicoanalisti, tra cui anna freud: marilyn monroe. ralph e` il primo uomo che non la considera un semplice corpo da usare, ma scavalcando pericolosamente i confini angusti del rapporto medico-paziente le dona un amore puro, in cui ammirazione, seduzione e volonta` di proteggere una creatura cosi` fragile si saldano come in una morsa. questo libro e` il romanzo struggente di una terapia diversa, e di un sentimento forse unico nella storia dell`effimero e dorato mondo dello star system. uno psicoanalista e una paziente uniti da una passione che diventa via via dipendenza assoluta. fino all`ultimo respiro.



imprigionato insieme al padre in un gulag siberiano con l`accusa di avere cacciato di frodo, il piccolo ivan si ritrova, dopo l`uccisione del padre, solo. libero dopo la detenzione, ivan entra nel mondo moderno e cerca di sopravvivere nell`unico modo che conosce, vendendo le pelli degli animali che uccide. ma la misteriosa lingua che il ragazzo parla lo identifica ben presto come l`ultimo dei vostiachi, la piu` antica tribu` del ceppo protouralico. l`interesse di olga, una studiosa di linguistica, per il ragazzo, portera` a una serie di drammatiche e sconvolgenti conseguenze, al termine delle quali ivan verra` integrato, ma forse a un prezzo troppo caro, nel mondo moderno.



pregiudizi e malintesi del nord verso il sud, e viceversa, hanno minato da subito l`unita` dell`italia. l`entusiasmo patriottico nascondeva ma non cancellava le diffidenze reciproche dei settentrionali e dei meridionali. gli uni e gli altri rivendicavano la specificita` e la superiorita` della propria cultura. piu` tardi si confrontarono i celebratori della "civilta` della magna grecia" e i teorici della superiorita` razziale degli "ariani" del nord sui "mediterranei" del sud. l`unificazione italiana mostrava il suo cararattere fragile agli occhi dei suoi stessi artefici. gli epistolari, i dibattiti parlamentari e la stampa offrono numerosissime testimonianze di un dissidio e di un`ostilita` sempre piu` aperti tra meridionali e settentrionali.













la descrizione della germania scientificamente e industrialmente avanzata del xix secolo introduce, in modo spiritoso e divertente, all`infanzia di einstein, al suo rapporto conflittuale con la scuola, al rifiuto del militarismo imperante, ai suoi legami con giovani studiosi e rivoluzionari fino all`entusiasmo per la fisica e alle prime, originali intuizioni della teoria della relativita`. i continui ma semplici richiami a matematici e filosofi dell`antichita`, dai babilonesi agli etruschi, da galileo a newton, aiutano il lettore a familiarizzare con i complessi rapporti tra spazio, tempo e velocita`, e a comprendere uno dei piu` grandi geni della storia dell`umanita`. "se la relativita` si dimostrera` corretta, i tedeschi mi considereranno tedesco, gli svizzeri diranno che sono cittadino elvetico e i francesi mi definiranno un grande scienziato. se si dimostrera` errata, i francesi diranno che sono svizzero, gli svizzeri che sono tedesco e i tedeschi che sono ebreo." albert einstein


le giornate di sandro corrono fra l`asilo della piccola fiona, arrivata da haiti a milano 2 chiusa in un pozzo di silenzio, e le puntate di un reality show in cui il sesso e la violenza sembrano essere diventate le sole regole del gioco. fino al mattino in cui compare una donna dai capelli rossi, ferma a spiare lui e la bambina: sotto il suo sguardo esplodera` la tensione di una vita in caduta libera, e una sottile speranza di salvezza. a parlare in questo romanzo magnetico sono le distanze di una coppia che e` stata felice, il vertiginoso rispecchiarsi della vita dentro e fuori il televisore, la mente di un giovane padre che sogna amore e morte con il ritmo febbrile di un conto alla rovescia.

e` la storia di un amore disperato e geloso, rivissuto a ritroso da una moglie assassina. e` una confessione di dolorosa chiarezza per raccontare un matrimonio di solitudine dove una donna, schiacciata da un diffuso senso d`inferiorita`, sopporta per anni la stramba relazione extraconiugale del marito finche` si accorge di possedere anch`ella un mezzo per fermare il vortice di riavvicinamenti e partenze, per impedire che lui vada via di nuovo. in appendice al libro una nota dell`autrice, la cronologia della vita e delle opere, la bibiografia essenziale e l`antologia della critica.


da quasi tre anni ogni settimana marco lodoli scrive una recensione di cinema sulla rivista "diario", diretta da enrico deaglio. ma probabilmente "recensione" non e` il termine giusto, perche` gli articoli di lodoli non hanno granche` da spartire con i puntigliosi giudizi sui film scritti dai critici professionisti. piu` che altro si tratta di un appuntamento con i lettori, un incontro amichevole intorno al tavolo di un bar. e a quel tavolo lodoli si lascia andare ad associazioni e ricordi, digressioni e ipotesi, a tutti quei pensieri sparsi ma non arbitrari suggeriti dalla visione di un film.

sulla base di testimonianze, indizi, prove raccolte emerge il panorama completo dell`intero arco su cui il fenomeno mafioso si estende: la sicilia, la calabria, la campania e la puglia, ma anche le regioni settentrionali che per il loro movimento economico e finanziario costituiscono un terreno fertile per le imprese della mafia. in venti tesi, a cui segue un`esposizione e una discussione, violante illustra dunque la possibilita` di sintetizzare i concetti chiave di questo fenomeno cosi` destabilizzante per il nostro paese.

dino buzzati avrebbe voluto essere, del teatro, ospite a tempo pieno. "il teatro e` una cosa infernale" soleva dire, "il teatro mette l`uomo in una situazione completamente diversa dalla vita normale. ed e` per questo che e` affascinante. quando entri nel mondo del teatro, entri nella favola, entri nella fantasia, entri nel mito, entri nella droga. il teatro e` una droga." il suo esordio risale al 1942 con un atto unico, "piccola passeggiata", cui sono seguiti numerosi altri testi che hanno affiancato la produzione narrativa dei piu` celebri romanzi e racconti fino al 1966, con la commedia "la fine del borghese". questo volume raccoglie tutto il teatro di dino buzzati, compreso il celeberrimo "un caso clinico", derivato dal racconto "sette piani", e un inedito. il percorso testimoniato in queste pagine, che si snoda dagli anni della seconda guerra mondiale all`epoca del boom economico, riflette un periodo di profondi mutamenti nel costume e nella societa`, che buzzati interpreta nelle sue pie`ce, passando dal linguaggio levigato, traslucido con cui nei primi testi affronta tematiche esistenziali, allo stile piu` quotidiano e ironico, velato di grottesco sarcasmo, con cui negli anni sessanta descrive la realta` sociale e i fatti di cronaca.

i volumi raccolgono gli articoli di cronaca nera scritti da dino buzzati per il "corriere della sera" e il "corriere d`informazione" in un arco di quasi trent`anni. l`autore di "il deserto dei tartari" fu, infatti, prima ancora che narratore, giornalista. entrato nella redazione del quotidiano milanese nel 1928, buzzati fu cronista, redattore e quindi inviato, e questi testi offrono interessanti spunti di riflessione sull`attivita` giornalistica nonche` su quella narrativa dello scrittore di belluno.















satana, il grande tentatore, il nemico per eccellenza del genere umano, ha sempre avuto folte schiere di seguaci, anche nel nostro paese, misteriose sette di adoratori del demonio pronti a testimoniare la loro oscura fede in riti misteriosi che costituiscono un sarcastico ribaltamento delle cerimonie cristiane. questo saggio fa il punto sulle dottrine sataniche, ne traccia la storia plurisecolare e ne illustra gli ultimi sviluppi, portando alla luce un fenomeno di considerevoli proporzioni.





L'Anconitana è una commedia del drammaturgo padovano Angelo Beolco detto Ruzante. È per molti aspetti considerata un preludio della commedia dell'arte. La sua datazione è incerta, nonché una delle principali problematiche filologiche odierne.



Einaudi collezione teatro n°123, anno 1968. Volume nuovo.

"non ho mai pubblicato in forma di libro niente che fosse strettamente personale, quella e` una materia di cui finora mi sono servito per i romanzi e i racconti, ma ho scritto questi articoli intensamente personali solo quando ho avvertito l`impeto giungere dal profondo; ecco perche` mi sento con la coscienza piu` pulita nel caso della scrittura non romanzesca". e all`insegna di questa autenticita` che fitzgerald propose al suo editore il progetto di una raccolta di scritti personali. l`intento era riprendere il controllo della sua immagine pubblica, che nei primi anni trenta si andava offuscando tra i fumi dell`alcol. fitzgerald voleva un`occasione per mostrarsi sotto una luce nuova, quale artista consapevole e maturo, e superare l`immagine del cantore elegiaco dell`eta` del jazz e del fallimento. ma il progetto non ando` mai in porto e solo oggi viene finalmente alla luce. queste pagine intime di fitzgerald ci accompagnano in un viaggio dalla sua giovinezza alla maturita`, secondo un itinerario che egli stesso aveva scelto per svelare ai lettori la sua "vera natura". ecco perche`, letti nel loro insieme sono quanto di piu` vicino a una sua autobiografia si possa leggere oggi, compresa qualche tappa ironica come quella intitolata una breve autobiografia, che altro non e` se non un calendario delle piu` leggendarie bevute. una lettura imperdibile per gli abituali "bevitori" delle sue pagine.

"la via sulla est del petit capucin era stata ripetuta pochissime volte, e la mia speranza era di trovare con un po` di fortuna uno dei chiodi originali piantali dallo stesso gervasutti e rimasti in parete ad arrugginire per quasi mezzo secolo. cio` che stavo per compiere - ed era cio` che piu` mi eccitava era il ritorno su antiche tracce alpinistiche ormai quasi dimenticate. era l`esplorazione di un`antica esplorazione". marco albino ferrari ripercorre le strade di quegli uomini e di quelle donne che attratti dall`ebbrezza dell`ignoto si sono spinti nei luoghi inesplorati della terra: montagne, oceani, ghiacciai, spazi inliniti. i passi di walter bonatti, quelli di reinhold messner, di bill tilman, di nini` pietrasanta e gabriele boccalatte, di eric shipton, degli ultimi esploratori del novecento. un inconsueto cammino attraverso il monte bianco, le cime della patagonia e dell`africa equatoriale, fino all`everest e a capo horn, per far ritorno sulle alpi. ne esce una lettura intimamente interrogativa, popolata di bufere, di sorprese, di difficolta` con, sullo sfondo, le questioni cruciali che investono l`uomo di fronte agli ultimi spazi selvaggi del pianeta.

la storia del piu` grande ente scientifico italiano, il consiglio nazionale delle ricerche (cnr), viene narrata e interpretata in queste pagine da uno dei suoi protagonisti, lucio bianco. e una storia lunga novant`anni che non guarda al passato, ma al futuro: i caratteri fondanti del cnr, sono tuttora attuali. il volume, svela alcuni dei motivi di fondo che ostacolano l`ingresso dell`italia nella "societa` della conoscenza" e stanno determinando il declino, economico e non solo, del nostro paese. questo libro racconta anche un pezzo importante di storia della cultura italiana. e, soprattutto, di storia del rapporto tra scienza e politica, che in italia e` stato spesso burrascoso.


dai vent`anni e fino alla morte lo scrittore milanese carlo dossi (1849-1910) appunto` su certi quadernoni azzurri tutto quello che vedeva, tutto quello che pensava, tutto quello che sapeva. per esempio, per quanto riguardava l`attivita` sessuale di vittorio emanuele ii, scrisse: "vittorio emanuele fu uno dei piu` illustri chiavatori contemporanei. il suo budget segnava nella rubrica donne circa un milione e mezzo all`anno mentre nella rubrica cibo non piu` di 600 lire al mese. a volte, di notte, svegliavasi di soprassalto, chiamava l`ajutante di servizio, gridando `una fumna! una fumna!` - e l`ajutante dovea girare i casini della citta` finche` ne avesse una trovata, fresca abbastanza per essere presentata a s.m." gli stupri del re d`italia. l`immoralita` dei politici. la vacuita` dei filosofi. le bassezze degli insegnanti. la cretineria dei burocrati. il principe degli scapigliati racconta l`italia tra ottocento e novecento, degna madre di quella di oggi. con una nota di alberto arbasino.













le impressioni, i giudizi su uomini politici come nitti, de gasperi, soleri, togliatti, gronchi, la malfa, parri, umberto di savoia, le confidenze di banchieri come mattioli, di imprenditori come valletta, la quotidiana gestione dell`attivita` della banca d`italia, le riunioni con collaboratori come menichella, steve, rossi doria, carli, baffi, i rapporti con intellettuali come croce. il futuro presidente della repubblica, dall`osservatorio privilegiato della banca d`italia, restituisce con immediatezza la ricchezza di quella intensa fase, dalla quale prese avvio l`italia democratica dopo il ventennio di dittatura fascista.






dieci parole chiave dell`esperienza cristiana, connesse con i fatti fondamentali che si vivono in quanto cristiani. sono parole portanti, attorno a cui ne ruotano tante altre, ma essendo spesso ripetute rischiano, purtroppo, di perdere il loro valore, di sfocarsi. sono state scelte dal vangelo secondo marco seguendo l`ordine mediante il quale sono organicamente collegate e devono essere vissute: vangelo, conversione, fede, battesimo, perdono, guarigione, croce, dio, figlio dell`uomo e risurrezione. non e` stata citata una parola importantissima sia per un cristiano sia per ogni credente: preghiera. tutto non avrebbe grande valore se non fosse accompagnato dalla preghiera, alla fine di ciascuna delle dieci parole chiave, viene riportato un brano da quella antichissima raccolta di preghiere del popolo ebraico e cristiano, che va sotto il nome di salmi.











profondamente estraneo alla vita quotidiana del nostro tempo, il bosco e` una presenza assolutamente centrale nella civilta` del medioevo, che condiziona in modo decisivo la cultura materiale e l`immaginario, le forme produttive e gli atteggiamenti mentali. al ruolo del bosco nel medioevo, alle forme e ai modi del rapporto che gli uomini instaurarono con esso, sono dedicati i saggi qui raccolti. taluni autori hanno privilegiato gli aspetti culturali del problema, altri hanno indagato precise realta` ambientali e produttive; c`e` chi ha sviluppato indagini di tipo diacronico per seguire lo sviluppo di determinati temi, mentre altri hanno approfondito realta` circoscritte per descriverne nel dettaglio il funzionamento e le implicazioni sociali ed economiche.

il testo costituisce una vera introduzione alla psicologia della morte condotta attraverso una serie di dialoghi con alcuni dei protagonisti del pensiero contemporaneo: gli aspetti filosofici, psicologici e antropologici vengono cosi` delineati attraverso il confronto e il dibattito.






le possibilita` di lettura delle vicende architettoniche e urbanistiche nell`eta` barocca per un`isola cosi` vasta come la sicilia allo stato attuale degli studi non sono molte, pur essendo notevole, e per alcune produzioni autorevole, la bibliografia sull`argomento. si e` ritenurto utile tentare un`inquadratura generale di tutta la materia compresa tra gli anni 1610-1760 circa, proponendo al lettore, soltanto per una facile consultazione, la suddivisione tra vicende interessanti la citta` ed il territorio e quelle riguardanti l`architettura, ben sapendo che essa non esiste in generale e non esiste in particolare in quelle siciliane, nelle quali i valori ambientali sono sempre presenti e spesso con dimensione prevalente su quelli puramente architettonici.




Dopo la rinuncia del fratello, Giorgio 'Bertie' VI sale riluttante al trono inglese. Minato da una grave forma di balbuzie e considerato inadatto a essere re, Bertie chiede aiuto a un poco ortodosso terapista del linguaggio di nome Lionel Logue il quale, grazie a una serie di tecniche inusuali e alla crescente amicizia tra i due, lo aiuterà a superare i suoi problemi. Bertie riuscirà così a risultare credibile e a conquistare la fiducia dei propri sudditi nella guida del paese nei drammatici momenti della Seconda Guerra Mondiale.








"avevo 12 anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola..." comincia cosi`, con semplicita` sconvolgente, il racconto di sabine dardenne, sopravvissuta a ottanta giorni di prigionia nel covo sotterraneo di marc dutroux, il "mostro di marcinelle". rapita il 28 maggio del 1996, condotta nel soffocante cunicolo della cantina della "casa degli orrori", sabine ha ancora con se` la cartella di scuola, l`unico, fragile legame con il mondo esterno e la sua infanzia rubata. ed e` nei fogli dei suoi quaderni che sabine trova la forza per non impazzire, scrivendo lettere disperatamente lucide alla madre e annotando l`incubo delle violenze, delle sevizie, delle minacce subite.


una moneta d`oro recuperata tra i ghiacci della groenlandia: l`inizio di una forsennata caccia al tesoro che coinvolge non solo archeologi ma anche politici, grandi industriali, spie, avventurieri. quel ritrovamento, infatti, e` la prova che la biblioteca d`alessandria, data per distrutta nel 391 d.c., esiste ancora. quello scrigno di inestimabili tesori e segreti che possono sconvolgere gli equilibri economici e politici del pianeta non e` quindi scomparso tra le fiamme. la posta e` troppo alta, la partita la giocheranno uomini d`azione, agenti segreti, mercenari... e dirk pitt.

campione di pugilato, filosofo, amante della musica e grande matematico. questo e molto di piu` fu pitagora: ecco la sua vita, raccontata da lui stesso. le corse e le lezioni in riva al mare da bambino, con la sabbia come lavagna. i viaggi attraverso il mediterraneo e l`incontro con le antiche religioni del medio oriente. l`amicizia con sapienti come talete e potenti come il faraone amasis. e le sue grandi idee: la reincarnazione di tutti gli esseri viventi, i numeri come vera natura di ogni cosa, l`importanza di apprendere e di insegnare. un giorno, giunge una terribile scoperta: un allievo ha scoperto un numero infinito, impossibile da calcolare... finira` con un misterioso delitto e il crollo di un grande sogno: la perfetta certezza della matematica. eta` di lettura: da 8 anni.


"vero/e` che da un lato e`/l`ombra la prima a essere/stata fonte, per l`iridescenza."
che cos`e` la storia culturale? come ha cambiato il modo di fare storia e la nostra comprensione del passato? un lessico in sedici parole chiave - dalla famiglia alla guerra, dalle emozioni alla sessualita` - per capire come si puo` leggere il passato e coglierne complessita` e multidimensionalita`. ognuna delle voci proposte ricostruisce come si sviluppano nuovi interrogativi, come emergono nuove fonti e nuove piste di indagine, come si aprono sguardi capaci di offrire uno spessore storico lungo a molti problemi che attraversano le societa` attuali, dai processi di omologazione della societa` di massa alle dinamiche che normano relazioni ed esclusioni sociali. con la svolta culturale, la storiografia si e` avvicinata alla cultura di massa e ai mass media, alla cultura visuale e alla tecnoscienza, ma anche alla memoria e ai suoi usi.





un pellegrinaggio di pace che tutti dovremmo compiere. se al loro apparire "lettere contro la guerra" hanno rappresentato una delle riflessioni piu` importanti sul , oggi questo piccolo libro incandescente, sgorgato dal suo autore in pochi, drammatici mesi, ma frutto di una vita di viaggi e conoscenze, ci parla non piu` di una guerra, bensi` di tutte le guerre, e contro di esse fa sentire la sua voce limpida, ormai al di la` della cronaca. in un`epoca in cui nessuno accetta piu` lezioni da nessuno, le lettere di tiziano terzani sono invece una lezione preziosissima, non soltanto contro la violenza, ma anche contro l`intolleranza, l`ipocrisia, le semplificazioni e l`indifferenza.

nel 1978, sul terzo numero di cannibale fa il suo esordio un essere mostruoso, un cyborg ipertrofico che risponde al nome di ranxerox che come un mostro di frankenstein sotto acido si muove in una futuristica roma decadente, piena di sesso, bande giovanili, tossici e iperviolenza verbale e fisica, della quale si abbevera a piene mani. ad impreziosire i testi di stefano tamburini arrivera` presto un giovane disegnatore abruzzese, tanino liberatore, e come si dice in questi casi "nulla e` stato piu` lo stesso". a quaranta anni dal suo esordio e dal successo mondiale che lo ha visto protagonista, comicon edizioni festeggia questa icona del fumetto mondiale e il suo co-creatore con un volume di grande formato con inserti fold-up che raccoglie tutte le illustrazioni che tanino liberatore, il michelangelo del fumetto come lo defini` frank zappa, gli ha dedicato in questi anni. come un folle geppetto che torna sempre sul suo pinocchio deforme, tanino liberatore ci presenta decine di disegni e illustrazioni, molteplici stili di disegno e un`esplosione di azione, colori e soluzioni grafiche. e ad impreziosire il tutto i disegni realizzati per la mostra dedicata a ranx nel 2017 alla galerie gle`nat di parigi.

Omnibus Press, 1997, UK. La guida indispensabile e la più compatta alla musica di Paul Simon in qualità di artista solista e come parte del duo con Garfunkel. Il volume prende in esame ogni canzone pubblicata sugli album ufficiali di Simon a partire da Songbook e ripercorrendo gli anni insieme a Garfunkel, per concludere con i successi degli anni '70, '80 e '90. Dettagliate recensioni di ogni disco fino a The Rhythm Of The Saints del 1990 con sezioni separate dedicate agli album dal vivo, alle raccolte di successi e alle rarità. In inglese

Bianco E Nero Editore. Un'attenta retrospettiva e una chiara ed essenziale storia del cinema muto, non fondata su un'elencazione cronologica degli avvenimenti e dei film prodotti, ma su una viva esposizione ed analisi critica di opere e avvenimenti che hanno definitoo un'epoca, tendenze, scuole e personalità.


