

"l`azzurro del cielo" fu scritto da georges bataille nel 1935 ma non fu pubblicato perche` ritenuto dall`autore troppo limitatamente personale (usci` nel 1957 grazie al consiglio di alcuni amici dell`autore). il romanzo porta i "segni premonitori" di una tragedia storica imminente, rappresentando i mali che sarebbero dilagati con la guerra. predominano il colore nero del lutto dei paramenti funebri per la morte di dolfuss e il rosso delle bandiere con la svastica di hitler. ma e` da un tormento privato che la vicenda prende avvio, ispirandosi a incontenibili pulsioni scandite in "mostruose anomalie". londra, parigi, barcellona disegnano una topografia della perdizione, una cornice nella quale il protagonista troppman, attraverso sbronze, notti in bianco e strani riti, si avvicina a una nuova forma di purezza, alla comunione con la morte grazie allo scoperta illuminante del sordido.

gaetano e` un giovane di un remoto paese della sicilia degradato dall`abusivismo, una sorta di paese fantasma con un passato di miseria e un futuro di disintegrazione sociale e culturale. molti sono emigrati in germania, tra questi anche il padre di gaetano che vorrebbe tirar fuori il figlio da quella palude: e` tornato in paese per questo, vuole aprire un bar in germania, vuole che gaetano l`aiuti. il figlio pero` non intende seguirlo. li` ha i suoi amici, la prospettiva di una laurea, una zia che ama moltissimo, la memoria della madre e un timore, quello di finire come i tanti immigrati che arrivano sulle spiagge del suo paese: "morti di fame" che hanno perduto, insieme alla terra, la loro dignita` e qualsiasi prospettiva di vero riscatto. come ali`, un nordafricano che, espulso dalla propria terra, ha scelto la clandestinita` e l`anonimato, alla disperata ricerca di un qualche futuro. ed e` in un`azienda agricola gestita da un boss della zona, tra quelle serre che "come un mare finto" dilagano nel paesaggio, che s`incrociano, rispecchiandosi l`uno nell`altro, i destini di gaetano e ali`.








