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visione distopica - o cacotopica come burgess preferiva chiamarla - della moderna civilta` tecnologica che condiziona la volonta` e la stessa capacita` di scegliere fra il bene e il male, "arancia meccanica" racconta la parabola di alex, un giovane delinquente per natura. il volume analizza vari temi del passaggio dal romanzo di burgess al film di kubrick, nel contesto della tradizione distopica inglese: dalla vexata quaestio dei due finali del romanzo all`opposizione fra natura e cultura, fino alla dimensione inconscia dell`agire di alex ("a-lex, l`uomo senza legge"), aprendo anche una riflessione sugli "spicchi d`arance amare" nel cinema di terrence malick, erede ideale di stanley kubrick.

in un torrido ferragosto bolognese, tre persone entrano insieme nell`ascensore di un palazzo di venti piani, una grande torre bianca che svetta su un quartiere popolare. di colpo si spengono le luci, e i tre si ritrovano intrappolati tra l`undicesimo e il dodicesimo piano. claudia e` una studentessa omosessuale che per pagarsi gli studi e`costretta a fare la cameriera in un bar. ha solo voglia di rientrare nel suo appartamento per farsi una doccia. tomas e` un ragazzo di sedici anni che vive nel palazzo con i genitori. sta scappando di casa e deve raggiungere francesca per fuggire con lei verso una nuova vita. aldo ferro e` proprietario di tre noti locali, marito e padre, ma anche efferato serial killer e produttore di snuff movies casalinghi. non vive in quel palazzo, ma vi custodisce i ferri del mestiere. ha molta fretta: deve tornare in una baracca tra le montagne, dove, incatenata ma ancora viva, c`e` la sua ultima vittima a cui ha staccato la pelle del viso per poi riattaccargliela con i chiodi, ma capovolta.

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