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questo libro si inscrive in un percorso creativo dell`autrice segnato da una poetica forte e innovativa: il superamento dello studio psicologico dei personaggi, vero cardine del romanzo ottocentesco. cio` che ha sempre interessato la serraute e` una sorta di registrazione in presa diretta di quegli stati psichici minuti e contingenti che ha chiamato "tropismi". l`intreccio di una possibile storia deve dunque venire sostituito da una sorta di vissuto primordiale, di parlato prvvisorio, non percepibile nel discorso di ogni giorno, ma improvvisamente fantastico e rivelatore nella pagina scritta.

per mike la boxe non e` mai stata uno sport, o un divertimento. e stata questione di vita o di morte, in cui l`allenamento duro, spietato, e la rabbia segnavano la differenza tra un`esistenza misera, da sbandato, e l`esistenza punto e basta. cresciuto praticamente senza padre, in un ambiente in cui gente che diceva di amarsi si spaccava la faccia a vicenda, terrorizzato in casa e fuori, era un bambino grassoccio, timidissimo, bersaglio degli scherni dei ragazzi piu` grandi, che lo chiamavano "fatina". si e` definito spesso la pecora nera della famiglia, ma per tutta l`infanzia e` stato docilissimo, sempre in cerca di riconoscimento e di calore. il candidato ideale alla delinquenza di strada, e al carcere minorile, dove infatti finisce. proprio il carcere, e non sara` l`unica volta della sua vita, lo salva. bastava qualcuno che gli instillasse un grammo di speranza in corpo e sarebbe arrivato sulla luna. a vent`anni diventa il piu` giovane campione del mondo dei pesi massimi, una furia nera che incute paura sia dentro che fuori dal ring. ma il successo e` un cavallo imbizzarrito, che bisogna saper domare, altrimenti ti disarciona. e non sempre e` facile se le sirene del passato ti chiamano, e l`uomo che ti ha insegnato tutto ti lascia solo troppo presto a cavalcare la belva che lui stesso ha alimentato. la stessa che ti rende imbattibile sul ring, e ingestibile fuori. vittorie, soldi, fallimenti, donne, alcol, violenza, prigione, droga entrano ed escono dalla sua vita come un vortice.

pensare troppo, ragionare su se stessi e sui propri disagi e la malattia del nostro tempo, una droga che intossica la nostra interiorita causando inquietudine, ansia, depressione. rimuginiamo, ci tormentiamo, ci arrovelliamo senza tregua in cerca di risposte e, nel farlo, inevitabilmente ci allontaniamo dalle soluzioni. abbiamo troppi pensieri, e cercare di eliminarli combattendo contro di loro e l?errore piu grave che possiamo commettere, perche quando ci imponiamo di smettere di pensare troppo finiamo puntualmente per pensare ancora di piu. come fare, allora? in queste pagine raffaele morelli, anche attraverso il racconto dell?esperienza dei pazienti e alcuni esercizi, ci insegna a ripulire la mente da pensieri, dubbi e tormenti. per farlo, e necessario cambiare sguardo e affidarci a quelle risorse interiori che noi tutti abbiamo ma troppo spesso dimentichiamo, perche soltanto loro possono condurci senza sforzo a ritrovare la strada. "nessuna azione logica che venga dal pensiero puo guarirci: bisogna entrare in contatto con le radici primordiali del se, dove siamo una sola cosa con l?universo, dove tutti gli esseri viventi, dal mare alle stelle, agli animali, sono presenze eterne dentro di noi. questo libro e dedicato alla ricerca di quello spazio che sta al di sotto del mondo del pensiero e che e sempre li al nostro fianco. incontrarlo e piu facile di quanto si creda e ci permette di aprire le porte ai saperi dell?anima che, al contrario dei nostri ragionamenti, ci conducono a un?altra visione di noi stessi e del mondo. questo e il regalo che ci arriva quando smettiamo di pensare troppo."

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