





(martin cunz). quest`opera fondamentale di elia benamozegh nasce dalla ripresa di un suo manoscritto rimasto incompiuto che venne pubblicato per la prima volta a parigi nel 1914: in esso il rabbino livornese aveva condensato tutto il suo pensiero religioso ed elaborato una presentazione sistematica dell`ebraismo (comprendente torah scritta, torah orale e qabbalah). in questa prospettiva cristianesimo e islam vengono concepiti come tappe provvidenziali verso quella religione universale che i profeti d`israele hanno annunciato all`umanita`.

bahia, ancora bahia. un inno d`amore alla citta` piu` affascinante del brasile, alle sue notti, ai suoi misteri, ai suoi ardori e deliri. nelle viuzze tortuose del porto, sulle spiagge illuminate dalla luna, ascoltiamo la storia del caporal martim e del suo matrimonio, conosciamo curio, l`eterno romantico e jesuino gallo pazzo, tibe`ria, materna e sapiente nella conduzione del suo bordello, marialva la bella, beatriz la celebre cartomante, il piccolo mulatto felicio e tanti altri personaggi singolari e struggenti, che parlano con la voce di amado: "...racconto cose accadute veramente. chi non le vuol sentire se ne puo` andare, la mia parola e` semplice, non ha pretese...".


pubblicato nel 1632 e costato all`autore un processo e una condanna da parte del tribunale del sant`uffizio, il "dialogo dei massimi sistemi" e` il capolavoro della letteratura scientifica di ogni tempo e paese. sgombrando il campo da pregiudizi millenari e scontrandosi con le istituzioni, gelose di una dottrina chiusa in formule dogmatiche, galileo espone quello che fara` di lui il padre della scienza moderna: il metodo sperimentale matematico, che da filosofo teorizza e da scienziato attua, inaugurando una nuova concezione dell`uomo e del mondo. composto come una conversazione in quattro giornate tra gentiluomini, il "dialogo" e` un libro esemplare per il rigore della trattazione e per il valore intrinseco dei contenuti, decisivi per l`affermazione della concezione eliocentrica dell`universo; ma resta insuperabile anche per lo stile, capace di alternare nella stessa pagina il registro ironico e la formulazione algebrica, la dimostrazione matematica e la considerazione filosofico-morale, la citazione colta e l`esperienza vissuta. "uno stile tutto cose e tutto pensiero, scevro di ogni pretensione e di ogni maniera" scriveva al proposito francesco de sanctis, "in quella forma diretta e propria in che e` l`ultima perfezione della prosa".




"mon cher monsieur, vi starete chiedendo chi e` che vi scrive. non ve lo diro`. non ancora. rispondetemi, e provate a scoprirlo. forse vi aspetta un`avventura che fara` di voi l`uomo piu` felice di parigi. la principessa" cosi` comincia la lettera che stravolgera` la vita di jean-luc champollion, l`affascinante proprietario di una galleria di successo in rue de seine. molto sensibile al fascino delle donne, che lo ricambiano volentieri, jean-luc vive in uno dei quartieri piu` alla moda di parigi, in perfetta armonia con il suo fedele dalmata ce`zanne. tutto procede al meglio, tra vernissage, allegri ritrovi con gli amici nei cafe` di saint-germain-des-pre`s e romantiche passeggiate au clair de lune lungo la senna. finche`, una mattina, jean-luc scorge qualcosa nella posta: una busta azzurra, scritta a mano. e una lettera d`amore, o meglio, una delle piu` appassionate dichiarazioni d`amore che lui abbia mai ricevuto, ma non e` firmata: la misteriosa autrice, nascosta dietro uno pseudonimo, lo sfida a smascherarla dandogli una serie di indizi. per quanto perplesso, jean-luc sta al gioco. ma l`impresa non sara` affatto semplice: chi sara` mai la deliziosa impertinente che sembra conoscere cosi` bene le sue abitudini e si diverte a stuzzicarlo? stregato dalle sue parole, jean-luc cerchera` di dare un nome a quella donna cosi` intrigante e sfuggente il cui volto gli e` del tutto sconosciuto. o forse no?












attraverso interviste, reportage dai siti archeologici, rievocazioni di ritrovamenti e ritratti di scopritori, l`autore offre un quadro della paleontologia, che in anni di ricerche febbrili ha riportato alla luce reperti di importanza decisiva (come l`uomo di saccopastore o la "mummia dei ghiacciai"), ma ha anche rallentato la loro interpretazione a causa di accese polemiche e rivalita` di specialisti.

tenuto nel 1932 e dedicato all`interpretazione di anassimandro e parmenide - insieme a eraclito i della filosofia occidentale -, questo corso universitario rappresenta una vera e propria cesura nel percorso di heidegger dopo essere e tempo, e si inserisce nella celebre inaugurata dal saggio del 1930 sull`essenza della verita`. compito della filosofia e` ormai per heidegger, impegnato nella ricerca di tale essenza, quello di rievocare la forza delle parole piu` elementari del pensiero delle origini - phy?sis, ale`theia, nous, logos - mediante una comprensione prefilosofica, cioe` preplatonica e prearistotelica, del fenomeno della verita`. si tratta cioe` di compiere quel passo indietro che permette di ripensare in modo ancora piu` iniziale l`inizio del pensiero occidentale, prima della soglia che da` accesso alla storia della metafisica: non gia` per operare una ricostruzione filologica e storiografica, ma nella prospettiva che tale possa essere e, soprattutto, trasformato in un nuovo inizio, promosso da un`umanita` futura in modo ancora piu` originario. sicche`, conclude heidegger, .
