Eccellente tributo alla musica gospel con brani inediti di Mavis Staples e Marty Stuart, Mac Wiseman, Johnny Cash, Earl e Randy Scruggs, John Cowan e Tony Rice, Rodney Crowell, John etc

The Best of Mimi and Richard Farina. 22 canzoni, rimasterizzato. Tra i migliori gruppi folk dei sessanta.

Tributo all'arte ed alla musica di Shel Silverstein, uno dei grandi autori Americani: A Boy Named Sue di Cash era sua ( tanto per citarne una ). Rifanno le sue canzoni artisti del calibro di John Prine, Lucinda Williams, My Morning Jacket, Kris Kristofferson, Sarah Jarosz, Boxmasters, Bobby Bare, Nanci Griffith, Todd Snider, Ray Price etc. Un parterre de roi. Un autore di riscoprire.
Come Ry Cooder, anche David Bromberg è tornato a fare musica come faceva nei settanta. Questo nuovo album è costruito alla stessa maniera. Il produttore Larry Campbell (Dylan, Levon Helm etc ) ha prodotto un album, come se stesse facendo il seguito di Midnight on The Water. Rock, blues, ballate e due oasi strumentali con dei medley di brani tradizionali. E, a rendere il tutto più bello, ci sono cinque / sei canzoni da urlo, tra cra cui le covers di Last Date (Floyd Cramer), Drivin' Wheel (David Wiffen), Nobody's Fault But Mine (Blind Willie Johnson). Oltre alla sua band, nel disco suonano musicisti come lo stesso Campbell, John Sebastian, John McEuen, Amy Helm. David non ha perso la voglia di fare grande musica.Ora a prezzo europeo.
Woody Mann è un chitarrista acustico. Fa parte della scuola di John Fahey, anche se non è pari al maestro ( nessuno è mai stato simile a John, solo Leo Kottke gli si è avvicinato in alcuni dischi ). Solido esecutore, raffinato performer, Mann rivede il repertorio di uno dei suoi maestri, il Reverendo Gary Davis, e lo fa in modo decisamente personale.
Dar Williams, Richard Shindell e Lucy Kaplansky. Il famoso album del 1998 che ha venduto più centomila copie ed ha dato una bella mossa ai folksingers

Alela Diane, cantautrice, e Ryan Francesconi, polistrumentista al servizio, tra gli altri, di Joanna Newsome, si sono incontrati lo scorso inverno, per caso. Lei era alla ricerca di qualcosa di nuovo, lui pure. Hanno unito le forze, Ryan le ha mandato delle splendide parti di chitarra e lei ci ha messo la voce. Il risultato è un disco introspettivo, con una serie di melodie molto belle, lavorate sulle chitarre, e la voce unica della Diane a renderel possibili.

Sono quasi dieci anni che Ryan Boldt ed i suoi Deep Dark Woods, formazione canadese molto conosciuta anche in Usa ed in Europa, dominano la scena folk elettrica. Una formazione dal suono folk rock, con influenze dark e country. Un suono costellato da testi torbidi ed oscuri, che parlano di pestilenze e tragedie in generale, alluvioni, disastri, tragedie di ogni tipo. Testi che mischiano fiori e tombe, dove la gentile brezza estiva si spegne in un diluvio torrenziale. Non certo un viaggio nell'Eden. Ma la musica, intensa e magnetica, si sviluppa in modo fluido, intessendo suoni ed immagini in modo unico, al punto da rendere la band una delle più interessanti nella scena attuale. Molto cultizzati, anche nella vecchia Europa, i Deep Dark Woods sono una band di indubbio spessore e sanno trasformare in forme folk tradizionali, antichi valzer irlandesi, Broadside ballads e persino le ninne nanne per i più piccini.
