


al-haditha, iraq, 25 novembre 2005. per ritorsione contro un attentato subi`to, una compagnia di marines, protetta da regole ambigue, massacra due famiglie di civili inermi. la minuziosa, atroce istantanea di un incubo reale e senza apparente via di uscita.




il "seminario viii" e` uno dei piu` centrali dell`opera lacaniana. freud aveva cominciato a definire il transfert come forma "artificiale" di amore che fungeva nel contempo da supporto all`atto interpretativo e da ostacolo che la cura dovra` appunto consentire di superare. lacan conduce una sottilissima reinterpretazione della prospettiva freudiana, tesa a smarcare il transfert dalla sua natura di artificio usato strategicamente dall`analista, e a identificarlo a tutti gli effetti con una forma di amore autentico, al contrario dell`amore ordinario nutrito di inganno, dato che e` rivolto a un oggetto che ne riflette in realta` un altro: alcibiade, secondo lacan, desidera agatone, nonostante creda di desiderare socrate. il filosofo greco funziona, in un certo senso, come un analista, ovvero come colui che ha il "potere" di rivelare la verita` intorno all`oggetto del desiderio. pero`, a differenza della struttura amorosa in cui l`amato e` l`oggetto che manca, l`analista indica con la sua presenza che cio` che manca e` una mancanza in atto.

secondo la migliore tradizione della commedia degli equivoci, tutto ha inizio con uno scambio di borse. c`e` uno zainetto con dentro 400 grammi di cocaina purissima sulle spalle di una brava ragazza che sta per sostenere un esame sulla scapigliatura milanese. laura non lo sa, ma tra poco avra` alle costole mezzo mondo: tre uomini mascherati da topolino, minnie e zio paperone, mafiosi russi, poliziotti corrotti e chissa` quanti altri. per salvarsi dovra` cercare di restituire quella droga alle persone giuste, senza commettere errori.





questa "storia di troia" e` un volgarizzamento in prosa del francese "roman de troie" di benoit de saint-maure. dell`autore di questa traduzione, binduccio dello scelto, si sa soltanto che fu senese: ma la sua opera ebbe una fortuna e una diffusione larghissima. essa divenne cosi`, in secoli in cui i versi in greco di omero erano ignoti anche a letterati come dante e petrarca, uno dei piu` noti veicoli di diffusione della cultura antica, piegata pero` al gusto moderno. il racconto della guerra di troia occupa solo una ridotta parte del libro, che dedica invece largo spazio, tra una battaglia e l`altra, alle storie d`amore e alle digressioni di carattere mitologico. il volume e` corredato da ampie note di commento e da un glossario dei termini piu` desueti.

il libro, con il suo semplice messaggio, vuole arrivare al cuore del lettore, insegnando a perdonare se stesso, il prossimo, la vita anche quando questa gli ha inflitto dolore, sofferenze, delusioni, sconfitte. l`amore puo` guarire il mondo, ma e` solo attraverso l`atto del perdono che e` possibile giungere al puro amore.







puo` essere spiacevole per chi la vive, ma assolve una funzione fondamentale nell`evoluzione della specie. i timidi sono attenti e sensibili, a volte possono esagerare con la cautela, ma raramente si sbagliano a percepire il pericolo. per questo non si sono mai "estinti". la loro prudente ritrosia compensa la sventata audacia dei coraggiosi e l`arroganza dei sicuri di se`. del resto non tutte le culture penalizzano la timidezza, e in alcuni periodi storici essa e` stata considerata una virtu`. su questo tema, cui di recente la psicologia ha dedicato molti studi, fa il punto questo libro.

il volume si apre con la ricostruzione del percorso ideologico socialista, all`interno del quale giugni colloca importanti conquiste come il suffragio uiniversale, gli statuti dei lavoratori, il welfare state, identificando nella rappresentanza degli strati sociali piu` deboli l`idea centrale di questo progetto politico. egli esamina poi le linee guida che ne hanno animato l`azione in europa occidentale, dove le socialdemocrazie si sono concentrate sulla costruzione di una democrazia sociale di mercato. il libro affronta poi il caso italiano, e in particolare il rapporto tra pci e psi. gli anni dell`unita` con la formazione comunista, il distacco dall`impostazione marxista e filosovietica, la scelta riformista, fino al collasso che travolse il psi.


elettra ando` in scena a berlino il 30 ottobre 1903: in pochi giorni ventidue teatri si assicurarono il lavoro, e tre edizioni del libro andarono esaurite. il successo fu grande, piu` grandi ancora il rumore e lo scandalo, che durarono a lungo e si rinnovarono quando il compositore richard strauss nel 1909 si servi` del testo come libretto per l`opera omonima iniziando una lunga, fruttuosa collaborazione con il poeta. sulle tracce del mito di elettra, hofmannsthal evoca una classicita` ben lontana dall`immagine serena e armoniosa resa iconica da lessing, winckelmann e goethe: una grecia cupa, selvaggia, dionisiaca in cui sono evidenti le suggestioni della teoria di nietzsche sull`origine della tragedia. reintepretato in chiave moderna e psicologica, alla luce dei contemporanei studi di freud, il dramma di elettra diventa emblema dell`impotenza dell`uomo a sottrarsi dalla cieca volonta` del fato, alle oscure, irrefrenabili forza del sangue che di padre in figlio perpetuano violenze, tormenti e pulsioni ancestrali. introduzione di gabriella benci.