


beppe severgnini credeva esistesse un modo nuovo di viaggiare, di fare giornalismo, di coinvolgere i lettori. e s`e` inventato "italians". il forum viene seguito in cinque continenti, da dieci anni. gli italians scrivono, raccontano, commentano, spiegano il mondo che vedono. beppe in questi anni e` passato a trovarli, li ha conosciuti, s`e` fatto una pizza con loro. e racconta com`e` andata. ne e` nato un affresco degli italiani che vivono all`estero, delle loro idee e delle loro abitudini, del loro lavoro e delle loro scoperte; e, insieme, un ritratto agrodolce dell`italia vista da lontano. un libro di viaggi diverso: fresco, ironico, moderno, scandito da ottanta "pizze italians" nei luoghi piu` disparati del pianeta. a kabul e a beirut, dove si sono scontrate con alcune difficolta` locali; a los angeles e a san francisco, dove hanno coinciso con un`elezione presidenziale; ad atene e a pechino, quando si sono messe sulla scia di un`olimpiade. in tutta europa - da londra a lisbona, da monaco a mosca - dove gli italiani studiano, insegnano, lavorano, abitano, s`innamorano. se e` vero che internet sta cambiando il modo di comunicare e fare informazione, "italians" e` ormai piu` di un forum. e diventato una parola nuova: indica la nostra emigrazione piu` recente ed esuberante. gli italians scrivono, raccontano, spiegano, domandano, discutono, protestano (parecchio). ma, soprattutto, confrontano.



suggestiva e inusuale, l`ambientazione. siamo in una cittadina della francia settentrionale, affacciata sull`oceano, negli ultimi anni del re sole. un piccolo regno dimenticato, corroso dall`umidita` e dalla salsedine, sempre sul punto di essere inghiottito dalle acque. signore del luogo e` gonzagues, ammalato di malinconia, giusto per disinteresse, tollerante per imperizia. il palazzo e` immerso nell`ombra, la corte vegeta nella noia e nell`invidia. nei corridoi 218 pendole segnano le ore piu` strane. su questo scenario immobile irrompono un giorno due personaggi. il primo, giuseppe, arriva da pavia ed e` un giovane "signore del tempo". il secondo, arturo, arriva dalla polonia, riparando orologi alla ricerca di una salvezza altrimenti impossibile.