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per questo, la geochimica e geobiologa statunitense hope jahren ha dedicato anni a catalogare una sconfinata serie di dati. dati che descrivevano la crescita demografica, come si e` intensificata l`agricoltura, come sono saliti alle stelle i consumi energetici nell`ultimo mezzo secolo. jahren li ha setacciati alla ricerca di pattern ricorrenti riproponendosi di quantificare i cambiamenti in atto a livello globale nei termini piu` precisi e concreti possibili. lo scopo? presentare la crisi climatica senza catastrofismi ne` semplificazioni, senza avventurarsi in azzardate previsioni, ma concentrandosi su quanto e` gia` successo, su quanto il nostro pianeta e` cambiato negli ultimi decenni. perche` solo cosi` possiamo davvero persuaderci a cambiare rotta. con rigore scientifico e ironia, l`autrice osserva come la costante ricerca del benessere scandisca da sempre il ritmo del progresso umano. ma la nostra rapacita` ci spinge a consumare piu` del necessario, piuttosto che a condividere gli avanzi della nostra ricchezza. basti pensare che, su scala globale, dal 1969 a oggi la produzione di cereali e di carne e` triplicata, eppure gli scarti di cibo sono aumentati a tal punto da essere pari alla quantita` che servirebbe a sfamare tutte le persone denutrite del mondo. l`analisi di jahren rivela come sia questo insaziabile bisogno di abbondanza ad aver imposto al pianeta un cambiamento. "il lato oscuro dell`abbondanza" e` un vibrante appello alla civilta` del benessere affinche` ripensi il legame fra la cultura dello spreco di alcuni e lo stato del pianeta di tutti. perche`, seppur drammatica, la situazione si puo` ancora salvare.

guido rey e` stato autore di opere che segnarono profondamente la cultura alpinistica dell`epoca e influenzarono la letteratura dei primi cinquant`anni del xx secolo. dopo la prima guerra mondiale, giudicato troppo eroico e retorico, venne messo in disparte e praticamente dimenticato. e` di questi ultimi due anni la riscoperta della modernita` dei suoi scritti, che al lirismo che gli aveva guadagnato l`appellativo di `poeta del cervino` uniscono una descrizione vivace e tutt`altro che retorica delle ascensioni. la riproposta di "alpinismo acrobatico", pubblicato per la prima volta nel 1914, permette di far rivivere personaggi e atmosfere di un mondo ormai scomparso.

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