






le vicende raccontate da isabel allende in "paula" hanno suscitato un`attenzione che e` andata ben oltre i confini del successo editoriale e di stampa. dall`uscita del libro in poi isabel allende ha cominciato a ricevere lettere che, con modalita` e forme diverse, testimoniavano una partecipazione profonda, una intensita` di lettura straordinaria. feltrinelli, come gia` ha fatto suhrkamp in germania, ne pubblica una selezione: arrivano da tutto il mondo e, per lo piu`, chi le scrive ha un dramma simile da raccontare, piccoli episodi di sofferenza quotidiana da comunicare, una timidezza da spezzare.


le vicissitudini della pubblicazione di queste lettere di mozart sono state illustrate dalla moglie constanze: "le lettere alla cugina, di gusto certo discutibile, ma molto spiritose, meritano una menzione, ma non devono essere pubblicate". anche molti biografi e studiosi di mozart rinunciarono a una pubblicazione delle "lettere" per ragioni di decoro. per la "pruderie" dell`ottocento le "audaci espressioni" di mozart non erano ammissibili. ancora nel 1914 la "prima completa edizione critica" delle lettere di mozart e dei suoi familiari espunge le parti incriminate per "ragioni estetiche". dietro il sorriso del genio mozart, l`eterno fanciullino, si celava l`animo di un giocherellone che non smetteva di inventare scherzi e facezie, con cui intratteneva l`amata cuginetta. le "lettere alla cugina" sono forse uno dei testi piu` emblematici e intimi per penetrare nella personalita` del compositore austriaco, un vero e proprio cavallo di troia nella sua psicologia, e rappresentano il lato piu` intimo, folle e trasgressivo della personalita` del grande genio salisburghese. postfazione e note di juliane vogel


2 CD. Registrato tra il 1964 ed il 1968, prima di passare alla regia, quando ancora Allen era un comico nei club. Tre classici album da Stand-Up comic con l'aggiunta di altro materiale Live ed una discussione di 25 minuti che parla dei suoi early days.

"quando elimini dall`amore la passione e l`attaccamento, quando il tuo amore e` puro, innocente e senza forma, quando in amore dai e non chiedi, quando il tuo amore e` solo dare, quando il tuo amore e` un imperatore e non un mendicante, quando sei felice perche` qualcuno ha accettato il tuo amore - non lo negozi e non chiedi niente in cambio - allora liberi l`uccello dell`amore e lo lasci volare nei cieli aperti. in questo caso rafforzi le sue ali e l`uccello dell`amore potra` intraprendere il suo viaggio verso l`infinito. l`amore ha fatto precipitare alcuni e ha elevato altri. dipende tutto da cosa hai fatto del tuo amore. l`amore e` una porta. devi comprendere ancora alcune cose sulla mente femminile, dopo di che le parole di sahajo saranno facili da capire. la prima cosa: l`espressione della mente femminile non e` meditazione ma amore. la donna raggiunge la meditazione attraverso l`amore. ha conosciuto la meditazione solo attraverso l`amore. e colma d`amore. per lei il nome per meditazione e` amore, preghiera." il testo si basa sui sutra dell`amore di sahajo, una monaca illuminata del xviii secolo.

john maynard keynes e friedrich von hayek si ritrovarono su fronti opposti in una contrapposizione che si fece sempre piu` netta e che diede luogo al maggiore scontro in campo economico della storia contemporanea. al centro della contesa si impose la questione se spettasse ai governi e allo stato intervenire nel mercato e in economia, o meno. tutti e due poterono osservare l`espansione e la recessione del ciclo economico dell`epoca, ma giunsero a conclusioni molto differenti in proposito. hayek era convinto che il fatto di alterare l`"equilibrio" del libero mercato avrebbe provocato una selvaggia inflazione. keynes credeva invece che per contrastare la disoccupazione di massa e favorire la crescita alla fine di un ciclo servisse la spesa pubblica. sarebbero stati in disaccordo per il resto delle loro vite e per vent`anni si confrontarono per lettera, con sapienti articoli e interventi accademici, in accalorate conversazioni private e infine tramite i ferventi discepoli: da john kenneth galbraith a milton friedman. dalla grande depressione alla seconda guerra mondiale e dal dopoguerra al presente, nicholas wapshott, nel suo stile narrativo e con grande capacita` di rendere comprensibili complesse questioni economico-finanziarie, riporta in vita gli animati dibattiti tra questi due giganti del ventesimo secolo, la cui eredita` condiziona tuttora il dibattito politico.

storie estreme, legate al tema dell`esilio e della perdita, dove l`ironia prevale sulla tentazione di recriminare e la speranza sopravvive grazie alla dignita`. ogni capitolo e` il racconto di un viaggio durante il quale si incontrano i personaggi che poi diventano l`io narrante: alcuni sono noti al pubblico come scrittori, o musicisti, o giornalisti, molti altri sono invece comparse sconosciute nello scenario di guerre subite, di resistenza a dittature o di rivoluzioni soffocate.

non e` poi cosi` difficile votarsi all`infelicita`! in questa "guida alla rovescia" l`autore, anziche` suggerire ai lettori cosa fare per migliorare la propria vita, evidenzia gli errori piu` comuni, generati da dinamiche psicologiche cristallizzate, nei quali quasi tutti noi incappiamo e che ci proiettano inesorabilmente verso l`infelicita` e l`insoddisfazione. con un unico grande obiettivo: indirizzarci esattamente verso il risultato opposto! con quel tanto di ironia necessario per affrontare con un sorriso, determinazione e il giusto stato d`animo anche i problemi piu` intimi e sofferti, l`autore mette in luce quali sono i meccanismi psicologici piu` efficaci - e spesso subdoli, perche` inconsci - che ci fanno progredire a passo serrato verso la catastrofe esistenziale. non restarne schiavi e` la chiave di volta che aprira` la porta verso una piena serenita` interiore, relazioni equilibrate e armoniose, successi privati e professionali, in una parola verso la felicita`.

"a chi, timoroso di arrendersi a un`evidenza e a un ordine di considerazioni apparentemente scientifiche e naturalistiche, non ha mai fissato l`attenzione con la debita commozione e reverenza sul momento ideale in cui nella mente di brunelleschi fu generato il miracolo della prospettiva (che significava, nella apparente poverta` matematica di alcune linee convergenti, un nuovo modo di pensare, e in pari tempo di sentire e d`immaginare); a questi non sembrera` forse abbastanza commovente, per gli stessi motivi, l`urto labile e concreto a un tempo di una luce vera sul fogliame della radura, sulle vesti luminose, sui volti riverberati dei personaggi che fra il 1865 e il `66 monet aduno` per il suo `de`jeuner sur l`herbe`: omaggio e risposta a un tempo a quello di manet." con uno scritto di roberto tassi.







pubblicato anonimo nel 1816, "emma" appartiene agli scritti cosiddetti "della maturita`" di jane austen. tema centrale nel romanzo e` il fraintendimento in amore. emma, la protagonista, rimasta padrona assoluta della casa dove vive dopo il matrimonio della sorella, si trova a gestire il piccolo mondo che le ruota intorno con una buona volonta` alquanto presuntuosa. accolta in casa una giovane ragazza, henriette smith, emma cerca di maritarla adeguatamente. tra i possibili pretendenti sceglie per lei elton, il vicario del paese, inducendola a rifiutare al con tempo l`offerta di martin, un rispettabile agricoltore del luogo. ma ogni piano salta quando in realta` si scopre che elton, in fondo un arrampicatore sociale, voleva invece sposare emma. fra i tanti personaggi che la circondano, l`unico in grado di dire la verita` a emma, e di farle notare i suoi difetti e le sue debolezze, e` l` amico knightley, suo vicino e fratello maggiore del cognato. alla fine sara` proprio lui a sposarla, mentre henriette convolera` a nozze con il giovane martin, precedentemente respinto. anche in questo romanzo jane austen pone al centro della sua narrazione le atmosfere, i desideri e i vissuti della gentry inglese di inizio ottocento, riuscendone a restituire gli odori e le dinamiche piu` profonde.

[i turista e` un serial killer perfetto, diverso da ogni altro. e un mago del camuffamento, non uccide secondo uno schema fisso e mai due volte nella stessa citta`: per questo lo chiamano il turista. ma qualcuno in lui ha scorto la piu` letale delle opportunita`: il serial killer commette un passo falso, e da cacciatore diventa preda. anche pietro sambo ha fatto un errore, uno solo ma pagato carissimo. adesso, ex capo della omicidi, vive ai margini, con il cuore a pezzi. poi arriva l`occasione giusta, quella per riconquistare onore e dignita`. ma per prendere il turista dovra` violare di nuovo le regole.











settimo pannello del ciclo dei rougon-macquart, iniziato nel 1871 con "la fortuna dei rougon" e che si concludera` venti anni piu` tardi con il "dottor pascal", "lo scannatoio" (1877) e` il primo "romanzo sul popolo che non menta, e che abbia lo stesso odore del popolo". quando inizia a uscire sulle pagine del "bien publique", nell`aprile del 1876, il romanzo viene immediatamente accusato di oscenita`. il successo e` enorme, senza precedenti: trentotto ristampe nel 1877, altre dodici l`anno seguente. inizia l`era dei bestseller. per ste`phane mallarme`, il libro non e` solo lo specchio di un`epoca di ricerca e rinnovamento, in cui l`arte si ritrova incapace di rappresentare e assecondare le convenzioni e le ipocrisie della gente perbene, ma e` anche "un eccezionale esperimento letterario", in cui la "verita` diviene la forma popolare della bellezza".

dopo una giornataccia passata a lavorare su un quadruplo omicidio, il detective hoke moseley, cronicamente depresso, sempre squattrinato e fuori dagli schemi, finalmente si gode il meritato riposo in una piccola stanza dell`anonimo eldorado hotel di miami, cullato da un bicchiere di brandy. quando sente bussare alla porta, distratto e con la guardia abbassata, non esita ad aprire. il giorno dopo si ritrova all`ospedale, notevolmente ammaccato e con la mandibola spappolata. ripensa ai casi degli ultimi dieci anni e si interroga su chi avrebbe voluto picchiarlo fino a fargli perdere i sensi, rubargli la pistola e il distintivo e, dettaglio ancora piu` inquietante, scappare con la sua dentiera. i primi indizi pero` non sembrano portare a una vendetta, ma verso qualcosa di imponderabile che forse collega l`episodio a una giovanissima escort, al suo fidanzato e a un bizzarro omicidio di un hare krishna.

di claros del bosque, l`autrice ha detto: "tra le mie opere, e` questa, io credo, che meglio corrisponde all`idea che pensare e`, prima di tutto, alla radice, decifrare cio` che si sente, il "sentire originale" - e altrettanto all`idea che l`uomo e` l`essere che soffre della sua propria trascendenza, in un incessante processo di unificazione tra la passivita` e il conoscere, l`essere e la vita". tutto inizia con il viaggio di ulisse e con la voce di orfeo. e necessario condurre a termine le nostre visite spettrali per apprendere quell`amore, di cui diotima e` sacerdotessa. e necessario affrontare il piu` irrevocabile sradicamento, avere la piu` profonda attitudine al congedo, per poter sperare di scoprire, di sorprendere un simbolo di umano e divino.

agosto 1938. un momento tragico della storia d`europa, sullo sfondo del salazarismo portoghese, del fascismo italiano e della guerra civile spagnola, nel racconto di pereira, un testimone preciso che rievoca il mese cruciale della sua vita. chi raccoglie la testimonianza di pereira, redatta con la logica stringente dei capitoli del romanzo, impeccabilmente aperti e chiusi dalla formula da verbale che ne costituisce il titolo: sostiene pereira? questo non e` detto, ma pereira, un vecchio giornalista responsabile della pagina culturale del "lisboa" (mediocre giornale del pomeriggio) affascina il lettore per le sue contraddizioni e per il suo modo di "non" essere un eroe. introduzione di andrea bajani.

in una sonnolenta cittadina del profondo sud degli stati uniti l`avvocato atticus finch e` incaricato della difesa d`ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. riuscira` a dimostrarne l`innocenza, ma l`uomo sara` ugualmente condannato a morte. questo, in poche righe, l`episodio centrale di un romanzo che da quando e` stato pubblicato, oltre cinquant`anni fa, non ha piu` smesso di appassionare non soltanto i lettori degli stati uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove e` stato tradotto. non si esagera dicendo che non c`e` americano che non l`abbia letto da bambino o da adolescente e che non l`abbia consigliato a figli e nipoti. eppure non e` un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell`ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. quale il segreto della forza di questo libro? la sua voce narrante, che e` quella della piccola scout, la figlia di atticus, una huckleberry finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perche` scout e` una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico piu` caro (ispirato all`autrice dal suo amico d`infanzia truman capote), ci racconta la storia di maycomb, alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona societa` che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.

una bimba solitaria si innamora dell`amante della madre e, nelle torride sieste della pensione in cui vive, inventa misteriose cerimonie che conducono entrambi sull`orlo di un profondo abisso. da un sotterraneo abbandonato viene liberata una vecchia rimasta prigioniera per mezzo secolo, vittima di un caudillo geloso. quando si ritrova all`aperto, nuda, i lunghi capelli bianchi che sfiorano terra, gli occhi ciechi per il buio di decenni, non ricorda neppure il proprio nome. sono questi alcuni degli straordinari personaggi narrati da eva luna, accanto ai quali incontriamo rolf carle`, il fotografo segnato dagli orrori della guerra, riad halabi`, l`arabo dal cuore compassionevole, la maestra ines, il benefattore e altri che i lettori di "eva luna" gia` conoscono. un sottile filo narrativo unisce queste storie d`amore e di violenza, dal tono sempre contenuto, quasi dimesso, in contrasto con la ricchezza delle immagini, l`esuberanza degli scenari e la stravaganza delle passioni che determinano i destini di una stralunata umanita`. ventitre` racconti, storie di passione e violenza, popolati da personaggi a tinte forti, in cui corre un filo sottile e misterioso.

alessandro robecchi firma una delle avventure piu` coinvolgenti di carlo monterossi. in un intrigo che lascia senza fiato, coniuga suspense e passione letteraria e racconta una storia lontana, dal passato, di poesia e liberta`, amour fou e resistenza. un inchino al movimento surrealista parigino.

il volume consta di due "pezzi" diversi: un monologo teatrale e un racconto. il primo e` intitolato "monologo sulla paternita`" ed e` una sorta di divertito montaggio di frasi scucite dai quattro romanzi che hanno reso celebre la famiglia malausse`ne. il secondo "ultime notizie dalla famiglia", e` invece una piccola avventura vissuta tra le mura di casa malausse`ne.

i primi quattro racconti di questa raccolta sono percorsi da una vena di ironica malinconia per le occasioni mancate e per il passaggio inesorabile del tempo. in "nona e tredicesima" un musicista di piano-bar sogna cio` che avrebbe potuto essere; in "v.o. versione originale" un regista della giuria di un festival dell`horror e del fantasy tentenna fra due rapporti possibili per ripiombare nell`inconcludenza di una vita mediocre; in "ai ferri corti" una coppia di pensionati vive nella solitudine rassegnata di una casa sul mare alla quale non sono riusciti a dare un nome, neppure dopo anni di lunghe discussioni; in "leida" una donna spiega la nostalgia a un giovane ammiratore. i successivi tre racconti sono storie compiute e allo stesso tempo - come dice l`autore nella nota introduttiva - schizzi e frammenti per un`opera di piu` ampio respiro intitolata "unrest", che traccia la storia di una famiglia borghese nella seconda meta` del ventesimo secolo. in "ivy e le sue sciocchezze" l`io narrante e` il figlio piu` piccolo, che a dieci anni, mentre la famiglia allargata e` riunita per natale, vede il fantasma di un uomo assassinato dalla moglie. in "pentatonica" assistiamo alla prima frattura di un matrimonio che rivela la fondamentale diversita` nel sentire dei coniugi, durante il saggio a scuola della figlia. e in "rotary park" una donna scompare proprio alla vigilia di natale nell`impossibilita` di porre rimedio al senso di inquietudine che domina il suo matrimonio. infine, "billy wilder. diario di un`ossessione", il racconto che chiude la raccolta, evoca la vera ossessione dell`autore per un film amato di billy wilder, "la vita di sherlock holmes", e in particolare per la colonna sonora.
e il decimo dei "dialoghi" di seneca, dedicato al suocero pompeo paolino, che aveva in quel momento l`importante incarico di prefetto dell`annona, cioe` di raccolta e distribuzione del grano nell`urbe. e proprio all`amico, oltre che parente, seneca da` il consiglio di ritirarsi a vita privata, tralasciando ogni attivita` pubblica. assumendo cioe` un atteggiamento filosofico apparentemente epicureo, nonostante lo stesso seneca fosse un esponente importante dello stoicismo romano. e in realta` una fase difficile, questa per seneca, per un breve lasso di tempo fuori dai giochi politici, prima ancora di ritornare in auge grazie al nuovo imperatore nerone. il trattatello si basa su un paradosso. non e` la vita a essere breve, come invece comunemente si crede. essa e` lunga, purche` la si sappia razionalmente impiegare. pero` la vita non deve essere dedicata agli altri, ma al sapere e alla filosofia. l`approccio di seneca in questo dialogo definisce un importante modello di vita spirituale per l`eta` classica: seneca concepisce la filosofia come ricerca della virtu` e pratica della liberta`.

"quando si sa troppo poco, e` come se questo poco non esistesse, ma anche quando si sa troppo, e` come se questo troppo non ci fosse. scrivere significa portare alla luce l`esistente facendolo emergere dalle ombre di cio` che sappiamo. la scrittura e` questo. non quello che vi succede, non gli avvenimenti che vi si svolgono, ma li`, in se stessa. li`, risiede il luogo e l`obiettivo dello scrivere. ma come si arriva a questo li`? era questa la domanda che mi ponevo mentre seduto su una panchina di quel quartiere di stoccolma bevevo caffe` e i muscoli si stavano rattrappendo dal freddo e il fumo della sigaretta si dissolveva in quell`enorme spazio fatto d`aria che mi sovrastava. per molti anni avevo cercato di scrivere di mio padre, ma senza riuscirci, sicuramente perche` tutto questo era troppo vicino alla mia vita e quindi non era facile costringerlo in un`altra forma, che invece costituisce il presupposto base della letteratura. e la sua unica legge: tutto deve piegarsi alla forma. ecco perche` gli scrittori che posseggono uno stile marcato scrivono spesso libri deboli. ecco perche` quegli autori che si occupano di argomenti e temi forti scrivono libri deboli. la potenza insita nel tema e nello stile deve essere spezzata affinche` possa nascere la letteratura. e questa demolizione che viene definita `scrivere`. lo scrivere riguarda piu` il distruggere che il creare."

"il signor pirandello e` desiderato al telefono". cascais, 1935. un attore che interpreta pessoa (o pessoa stesso?) telefona a piran-dello, perche` ha l`anima in pena e "a lui interessano le anime in pena". un dialogo a una sola voce, un gioco del rovescio costruito su continue rifrazioni che danno l`illusione di una poetica polifonia. "il tempo stringe" e` un duello mancato. enrico usa le parole come fendenti, contro un avversario che si e` gia` sottratto allo scontro, poiche` giace morto su un letto di ospedale. tra il disperato e il grottesco, una surreale resa dei conti tra un uomo e un fantasma, simbolo della novecentesca solitudine dell`io. "i dialoghi mancati" di tabucchi sono a ben vedere due monologhi, perche` si articolano con interlocutori che non possono rispondere. e l`umano portato sulla scena attraverso il personaggio, maschera cava costruita per far risuonare l`anima dell`attore: la sua voce. "marconi, se ben mi ricordo". radio londra, 1935. lo speaker guida in una vivacissima trasmissione un gruppo eterogeneo di ospiti, tra cui un professore patriottico, orwell, la sua chiromante, un anarchico italiano e madame liberte`. con una tipica capriola tabucchiana, si finisce per commemorare non tanto marconi, quanto gli anarchici "scacciati senza colpa" da lugano proprio nel 1895. in un radiodramma polifonico, scritto per i cento anni della radio, tabucchi tesse un inno alla liberta` e scaglia un duro monito a non dimenticare la storia, oggi valido piu` che mai.

in un paese non lontano da qui vivono tre fate colorate, spensierate e un po` sbadate... la strega nerina, che ama molto il nero, passa invece il tempo a dipingere tutto del suo colore preferito. un giorno, vedendo il proprio riflesso nell`acqua, alle fate viene un`idea: "e se dipingessimo il paese con i nostri tre colori?". una nuova, variopinta avventura di eric battut che racconta come nascono e si formano i colori. un libro per avvicinare i bambini all`arte e per liberare l`artista che c`e` dentro ognuno di noi! eta` di lettura: da 3 anni.

il correttore di bozze raimundo silva si trova a revisionare la "storia dell`assedio di lisbona" del 1147, un libro che ricostruisce il tentativo del re alfonso henriques di riconquistare i territori portoghesi sottratti dai mori piu` di trecento anni prima, per dar vita cosi` al futuro regno del portogallo. durante l`assedio passano da lisbona i crociati, provenienti dal nord e diretti in terrasanta. re alfonso chiede loro aiuto nella conquista della citta`. raimundo silva, cedendo a un improvviso quanto inspiegabile impulso, aggiunge un "non" al testo originale. i crociati "non" aiuteranno i portoghesi; mutando cosi` di segno la storia ufficiale del portogallo con un semplice tratto di penna. convocato dalla direzione, raimundo si trova di fronte non solo il direttore editoriale ma anche una funzionaria mai vista prima, la dottoressa maria sara, colpita e affascinata dal suo gesto temerario. anziche` licenziarlo, lei lo incoraggia a scrivere una sua "storia dell`assedio", sfidandolo di fatto a tenere fede al "non" da lui aggiunto con tanta audacia. dopo un primo momento di comprensibile smarrimento, il revisore accetta la sfida...
