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scritto tra il `24 e il `28 e pubblicato nel `29, nel testo si realizza quella congiunzione tra memoria personale e memoria storica che caratterizza le opere dello scrittore moscovita. vi si raccontano fatti intimi e quotidiani il cui valore va al di la` dell`interesse psicologico, illuminati dal pensiero magico e irrazionale dello scrittore. la narrazione e` organizzata a incastro di frammenti e spazia dalla caccia al "favoloso" macaone tra i giardini e gli orti di un quartiere di mosca al tempo dell`infanzia, all`insicurezza, alla poverta`, alle piccole umiliazioni della vita di emigrato nella parigi degli anni venti. attraverso le difficili vicende dell`esistenza l`autore da` vita a un narratore-protagonista che si muove come gli eroi delle fiabe popolari russe.

"la bizzarria si scosta dalla consuetudine. l`imbizzarrito e` uno sconosciuto capitato per sbaglio a una festa di nozze. cosi furono i profeti della scrittura sacra. abramo si sradica da casa, patria, affari, raggiunto da una voce a lui solo rivolta. e un ordine: "vai vattene", lo avvia a un vagabondaggio senza fine. per singolare sigillo dell`intesa si circoncide il prepuzio, da se stesso. non per mutilazione, ma in segno di apertura. poi salira` su un monte per scannare suo figlio, dietro richiesta assurda. poi si fara` fermare a coltello sguainato sulla gola. e raffica di mosse infervorate dall`obbedienza alla voce. abramo e` banderuola di una sola brezza. per molto meno di un ascolto simile, dei poeti, variante minore di profeti, holderlin, walser, si avvitarono in un silenzio impenetrabile, nella tenuta stagna di un isolamento. sentivano le voci, un parlottio di sala da teatro prima dell`alzata del sipario. nelle pagine di questa sezione si narrano comportamenti sgangherati ma provvisti di giustifica sacra. "navigare es preciso", dicono i portoghesi, dove "preciso" sta per obbligatorio. cosi e` la bizzarria della provvidenza, la deviazione urgente di un singolo diventa apripista del percorso di tutti gli altri. gli imbizzarriti di queste pagine sono esploratori." (dalla premessa)

un uomo guarda, lontano, le acque dell`ellesponto; e traccia il bilancio di un`intera esistenza. annibale ha appena finito di redigere le sue memorie, il testamento spirituale destinato, egli spera, a sopravvivergli e a giustificarlo nell`ora in cui sente approssimarsi la fine. il cartaginese ripercorre cosi` il suo passato: l`infanzia in una cartagine ormai quasi sognata, che non rivedra` mai piu`; l`agonia di un leone crocifisso visto da bambino; la vocazione militare da subito evidente; l`inflessibile senso del dovere che lo ha spinto su una strada segnata fin dall`inizio. ora il sogno inseguito da annibale, nel tragitto dalla spagna a crotone, e` svanito. il passaggio delle alpi, destinato a divenire leggenda, e l`iniziale succedersi di trionfi militari hanno invece rivelato la spaventosa forza di una realta` politica, quella romana, immensamente superiore alla sua cartagine. questa forza sta ora dilagando e minaccia di trasformare quel mondo ellenistico che il cartaginese ama e al quale appartiene. in queste pagine, un vinto nobilissimo ripercorre, con amara sincerita`, le tappe di una vita senza uguali.

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