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non e` un caso che il comitato rivoluzionario affidi la missione di "liquidare" valerian aleksandrovic kurilov, l`odiato ministro della pubblica istruzione del regime zarista, proprio a le`on m.: orfano di due rivoluzionari russi, allevato in svizzera a spese del "partito", questi non ha avuto altra famiglia che i "compagni", ed e` cresciuto con l`idea "che una rivoluzione sociale fosse inevitabile, necessaria". nel gennaio del 1903 le`on, non ancora ventenne, assume dunque la falsa identita` del dottor marcel legrand e riesce a entrare nella casa di colui che gli studenti universitari hanno soprannominato il pescecane. perche` oltre che un avido uomo di potere, kurilov e` anche feroce: non esita infatti a far sparare sugli studenti, ne` a farli arrestare, processare e giustiziare. eppure, vivendo costantemente al suo fianco, il falso dottor legrand scopre un uomo diverso: gia` al primo sguardo gli sembra "piu` flaccido, piu` sgretolato, piu` vulnerabile", e presto apprendera` che e` gravemente malato. inoltre, kurilov e` molto innamorato della seconda moglie, un`ex cocotte francese che i sovrani si rifiutano di ricevere, e a causa di questa donna, che tutti giudicano "sconveniente", affrontera` perfino la disgrazia politica.

"l`aringa e` un libro di barzellette. o meglio, di quelle storielle ebraiche che sai come cominciano, ma non sai dove andranno a parare. e come ben si sa, le storielle sono fatte per essere raccontate. ma mica una volta sola. tante. tantissime." rabbi meir ha lasciato questo mondo. sale in paradiso. gli viene subito servito un piatto freddo di aringhe con patate. sorpreso e un po` deluso, il rabbino mangia senza dire nulla. poi lancia per caso un`occhiata verso l`altro "settore" e vede i dannati gozzovigliare ingurgitando minestre vellutate, sformati, arrosti, pasticcini. il rabbino continua a tacere. al pasto successivo, di nuovo qualche aringa con patate, e una tazza di te`. il rabbino getta di nuovo, questa volta non per caso, un`occhiata all`altro "versante": crespelle, cacciagione, funghetti e via di seguito... pasto successivo, stessa solfa, cioe` aringhe e te`. e di la`: oca al forno, caviale, ricche torte. il rabbino ha taciuto abbastanza, chiama il primo angelo che vede e indaga: "non capisco. questo dovrebbe essere il paradiso, e si mangia sempre solo aringa fredda. di la`, che dovrebbe essere il contrario, se non mi sbaglio, ci si abbuffa a piu` non posso". l`angelo sorride imbarazzato, abbassa lo sguardo e dice: "eh, lo so. sa qual e` il problema, rabbi. che non vale la pena di cucinare per una persona sola...".

queste novelle risalgono al periodo in cui cervantes, pubblicata la prima parte della sua opera maggiore, ancora non ne concludeva la seconda, che usci` solo nel 1615. la piu` nota fra le novelle e` forse "la gitanilla": la zingarella preciosa ama un cavaliere disposto a rinnegare ogni ricchezza pur di starle accanto, ma si scoprono le nobili origini della fanciulla e i due possono convolare a nozze.

tra dublino e londra, le vite bruciate di una generazione ribelle, sempre in bilico tra sconfitta e salvezza. "questo libro ci racconta l`irlanda come terra di bombe, alcool, depressione e santita`, e di un`irlanda cosi` non si puo` fare a meno" (marco lodoli)

nel 1994 una composita band di narratori (qualcuno di loro e` anche musicista rock) si e` riunita intorno a un`idea: rendere omaggio a h. p. lovecraft, il "solitario di providence", scrivendo un libro di racconti ispirati a lui e ai temi della sua opera. ispirati direttamente alle storie di lovecraft, o inventati di sana pianta con una stramba follia rockettara, i racconti narrano di mutazioni cosmiche, trasformazioni ecologiche e sessuali, deliri assortiti, sperimentazioni genetiche. gli autori: j.g. ballard, c.g. brandrick, william s. burroughs, ramsey campbell, michael gira.

lo sguardo furtivo di una bella donna, un seno che si solleva oppresso dall`ansia d`amore, il gioco di una sofferenza sempre recitata e mai sincera: dalla realta` ovidio sembra voler togliere tutto quanto e` grave, per lasciare un mondo in cui vivano soltanto la bellezza e l`eleganza.

le domande che l`undicenne nora k. rivolge a vittorio hosle riguardano i grandi interrogativi della vita umana. il filosofo le risponde cercando di condurre la giovane amica attraverso il labirinto del pensiero filosofico. insieme i due inventano un caffe` in cui pensatori da platone a hans jonas, discutono su dio, il mondo, l`esistenza. il risultato del loro scambio epistolare e` una introduzione alla filosofia, indirizzata sia ai ragazzi che agli adulti.

raccontare l`11 settembre, o l`ascesa della tennista tracy austin, analizzare l`ironia di kafka e il suo influsso sulla mentalita` degli studenti universitari, riflettere sul tragico destino delle aragoste, recarsi agli oscar del cinema porno. dieci anni in ascolto della voce profonda degli usa: da un talk-show reazionario condotto da un presentatore che si veste appositamente per venire bene in radio, fino alla carovana mediatica che insegue un avversario di bush nelle primarie repubblicane.

il livello di disuguaglianza del reddito in america raggiunge oggi picchi mai visti da prima della grande depressione. negli anni del boom, precedenti alla crisi finanziaria del 2008, l`1 per cento dei cittadini si e` impadronito di piu` del 65 per cento dei guadagni del reddito nazionale totale. e tuttavia, mentre il pil cresceva, la maggior parte dei cittadini vedeva erodere il proprio tenore di vita. nel 2010, mentre la nazione lottava per superare una profonda recessione, l`1 per cento guadagnava il 93 per cento del reddito aggiuntivo creato nella cosiddetta "ripresa". mentre coloro che sono in alto continuano a godere della migliore assistenza sanitaria, della migliore educazione e dei benefici della ricchezza, essi spesso non riescono a comprendere che, come sottolinea l`autore, "il loro destino e` collegato a quello dell`altro 99 per cento". in questo volume stiglitz unisce la sua formidabile visione economica a un appassionato richiamo affinche` l`america torni agli ideali economici e politici che l`hanno resa grande. la disuguaglianza infatti non nasce nel vuoto. e il risultato dell`interazione di forze di mercato e di manovre della politica. grazie a essa l`america e` sempre meno la terra delle grandi opportunita` e sempre meno e` in grado di rispondere alle aspirazioni e ai bisogni dei suoi cittadini. ma non deve necessariamente essere cosi.

ci sono cose che non fareste mai. cosi dite: ne` ora ne` mai. sprecare una fruttuosa domenica pomeriggio negli studi di cinecitta` per partecipare a una trasmissione televisiva, per esempio. sgomitare in autogrill durante l`esodo delle vacanze. mettersi in coda per il giro della morte sulle montagne russe e spendere un intero stipendio sotto il giogo di figli ipnotizzati. affrontare il pigia-pigia per l`ultimo cinepanettone, quello che vanno a vedere tutti, quello che incarna l`animo dell`italiano medio e trovarsi li con tanti italiani medi a sorbirsi l`ennesimo girovagare degli equivoci. e poi succede che vi ritrovate dentro le cose che non fareste mai. a tutti, prima o poi, succede. "e il momento in cui ci si chiede se ci si sente un po` stupidi. e la risposta non e`: no. la risposta e`: si. ma questo si e` comprensivo e caloroso, suggerisce un diritto a essere un po` stupidi qualche volta nella vita. e a lasciarsi andare". francesco piccolo ci porta con se` alla scoperta di un paese, il nostro, dove i cliche` stereotipati che etichettano precisi gruppi umani non hanno "diritto di cittadinanza". perche` non puo` esistere un "noi" e un "loro".

dopo "momenti di trascurabile felicita`", francesco piccolo torna a raccontare l`allegria degli istanti di cui e` fatta la vita, ma questa volta prova a prenderli dalla parte sbagliata. setacciando le giornate fino a scoprire come ogni contrattempo, anche il piu` seccante, nasconda qualcosa di impagabile: una scintilla folgorante di divertimento e di vitalita`. che si tratti di condividere l`ombrello con qualcuno, strappandoselo di mano per gentilezza fino a ritrovarsi entrambi bagnati fradici. o di ammettere che non ci ricordiamo piu` niente di quello che abbiamo imparato a scuola, che le recite dei bambini sono una noia mortale, e che non amiamo i nostri figli nello stesso modo, semplicemente perche` sono diversi. per non parlare dell`obbligo morale di farsi la doccia appena si arriva ospiti da un amico, che se ne abbia voglia o meno - in fondo soltanto per rassicurare l`altro sul fatto che ci si lava. oppure delle persone troppo cortesi che ti tengono aperto il portone, costringendoti ad affrettare il passo. ciascuno sperimenta ogni giorno mille forme trascurabili (e non irrilevanti) di infelicita`. ma sorge il dubbio che sia "come i bastoncini dello shangai: se tirassi via la cosa che meno mi piace della persona che amo, se ne verrebbe via anche quella che mi piace di piu`".

macno ha saputo farsi strada nella vita e conquistarsi il potere: si e` servito della televisione come mezzo privilegiato di persuasione; ha costruito, in un paese che ricorda molto l`italia di oggi, una insensibile dittatura; ha scelto di circondarsi di una folla di fedeli e adulatori. ma qualcosa nel suo potere si sta incrinando: quando liza sbarca alla sua corte per intervistarlo, nel palazzo si respira un`aria da ultimi giorni di regime. eppure un sussulto di verita` sta per scuotere macno: il dittatore potrebbe perdere cio` che ha raggiunto, ma anche intrecciare la sua vita a quella di liza.

maria ha superato da poco i quarant`anni, vive a napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. dietro l`oblo` dell`incubatrice maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilita`. niente e` piu` come prima: si ritrova in un mondo strano di medicine, donne accoltellate, attese insensate sui divanetti della sala d`aspetto, la speranza di portare sua figlia fuori da li`. nei giorni si susseguono le mense con gli studenti di medicina, il dialogo muto con i macchinari e soprattutto il suo lavoro: una scuola serale dove camionisti faticano su dante e leopardi per conquistarsi la terza media. la circonda e la tiene in vita un mondo pericolante: quello napoletano, dove la tragedia quotidiana si intreccia con la farsa, un mondo in cui il degrado locale e` solo la lente d`ingrandimento di quello nazionale.

. l`estate del 1969 sembra interminabile. michelino ha tredici anni e ha gia` letto troppi libri, felice ne ha sessanta e sta perdendo la memoria: il primo deve trascorrere le vacanze dai nonni, in una casa enorme e misteriosa di cui il secondo e` da sempre il custode. per ingannare la noia, michelino si inventa un gioco: rimettere ordine fra i ricordi di felice, - incarnazione mitica e spaventosa di migliaia di mostri fantasticati. unendo la tensione magica dell`infanzia alla potenza dell`immaginazione, michele mari racconta la storia di un`improbabile amicizia, il viaggio periglioso di un ragazzino che parte dalle lande solitarie della letteratura per compiere la sua discesa agli inferi.

un romanzo di avventura e sopravvivenza, scatenato e nerissimo, inarrestabile come il destino, implacabile come la vendetta. 1859. patrick sumner e` un giovane medico che ha servito nell`esercito inglese durante l`assedio di delhi. ma nel suo passato militare c`e` un evento oscuro che l`ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. rimasto senza un soldo e in fuga dai propri fantasmi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una baleniera, la volunteer. nel nord della baia di baffin, tra il canada e la groenlandia, c`e` una polinia (una zona di mare artico dal microclima particolare dove si concentrano le balene) nota come north water: e` qui che e` indirizzata la volunteer, ed e` qui che il suo equipaggio scoprira` cos`e` l`inferno. quando sulla nave viene ucciso un giovanissimo mozzo, primo di una serie di brutali omicidi, sumner e` costretto a guardare in faccia il suo passato e a sfidare nuovamente l`orrore.

i funerali di berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di parise e il primo amore che muore il giorno di san valentino, il discorso con cui bertinotti cancello` il governo prodi e la resa definitiva al gene della superficialita`, la vita quotidiana durante i vent`anni di berlusconi al potere, una frase di craxi e un racconto di carver... se e` vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all`indietro la strada e` ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni. francesco piccolo ha scritto un libro che e` insieme il romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione individuale e collettiva: sara` impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinita` o per opposizione), rileggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi della nostra storia personale, e ricordando a ogni pagina che tutto ci riguarda. "un`epoca quella in cui si vive - non si respinge, si puo` soltanto accoglierla".

il consolidamento del potere del mercato specie nella finanza e nell`industria tecnologica ha portato a un`esplosione della disuguaglianza. la situazione e` drammatica: poche corporations dominano interi settori dell`economia, facendo impennare la disuguaglianza e rallentando la crescita. la finanza ha scritto da sola le proprie regole; le compagnie high-tech hanno accumulato dati personali senza controllo e il governo americano ha negoziato accordi commerciali che non rappresentano gli interessi dei lavoratori. troppe persone si sono arricchite sfruttando gli altri invece che creando ricchezza. le vere fonti della ricchezza e della crescita, per stiglitz, sono gli standard di vita, basati su apprendimento, progresso della scienza e tecnologia e le regole del diritto. gli attacchi al sistema giudiziario, universitario e delle comunicazioni danneggiano le medesime istituzioni che da sempre fondano il potere economico e la democrazia. tuttavia, per quanto ci si possa sentire indifesi oggi, non siamo, tutti noi, senza potere. in effetti, le soluzioni economiche sono spesso chiare. dobbiamo sfruttare i benefici del mercato ma nello stesso tempo domare i suoi eccessi, assicurandoci che lavorino per noi cittadini - e non contro di noi. se un numero sufficiente di persone sosterra` l`agenda per il cambiamento delineata in questo libro, puo` non essere troppo tardi per creare un capitalismo progressista che realizzi una prosperita` condivisa.

cosa fanno due ragazzini da soli in casa, senza adulti tra i piedi - e non per un pomeriggio ma per giorni, settimane? e il desiderio piu` segreto di ogni adolescente e insieme l`incubo peggiore, ma per mirko e tommaso e` semplicemente la realta`: sono rimasti soli. gli adulti la chiamano : la professoressa mavaldi, zio eugenio e zia marge, persino quello spostato dello zio gil. la situazione e` che mirko e tommaso turriani, orfani da pochi mesi, affidati dal tribunale allo zio che abita a pavia, non hanno nessuna intenzione di lasciare la loro casa di milano. il prezzo piu` alto per restare da soli sono certi di averlo gia` pagato, e adesso sanno che rigare dritto e` l`unico modo per andare avanti. dunque prendono ottimi voti, mangiano le verdure, conservano tutti gli scontrini e vanno a letto presto. solo che la vita - loro lo sanno bene - non sempre e` d`accordo con noi su quello che ci spetta. e quando mirko decide di mentire per andare a madrid a vedere la finale di champions - per andarci con greta, per passare una notte con lei - non puo` immaginare di aver dato il via a un conto alla rovescia, una valanga a orologeria che rischiera` di travolgere tutti.

l`opera del piu` grande storico della letteratura latina, percorsa dalla triste constatazione che il governo del mondo sembra non potersi sottrarre all`inevitabilita` del male. . gli "annales" si aprono con questa solenne professione di imparzialita`, ma tacito, nel raccontare gli anni tra la morte di augusto e la fine di nerone, non e` imparziale. il meno che si possa dire e` che e` sovranamente tendenzioso. non altera i fatti, sa presentarli pero` con un montaggio micidiale, e poi sottolinea, allude, commenta, insiste. si pone di fronte alla storia con uno sguardo spietato, senza illusioni, di chi sa che l`unica alternativa all`impero e` il caos, la guerra di tutti contro tutti.

cinque momenti della vicenda interiore politica e letteraria di goliarda sapienza, una scrittrice troppo in anticipo sui tempi. se normalmente si intende l`autobiografi a come il racconto retrospettivo del proprio vissuto a partire da un punto d`osservazione nel presente, goliarda sapienza reinventa il genere, immaginando una scrittura che accompagna a intermittenza lo scorrere della vita. "lettera aperta", il romanzo d`esordio, e "il filo di mezzogiorno" raccontano la turbolenta nascita di una scrittrice che ha fatto di tutto per non diventarlo: goliarda e` la bambina guerresca che non cammina mai perche` corre sempre, ma e` al contempo la donna adulta che la ricorda. in "io, jean gabin" la protagonista e` ancora goliarda bambina, ma il filtro questa volta e` l`identificazione con l`icona virile e anarchica del cinema francese. i due romanzi successivi, "l`universita` di rebibbia" e "le certezze del dubbio", vedono un cambio di stile e di prospettiva: l`io autobiografico si mette in disparte prestando la sua voce alle donne incontrate a rebibbia e poi nel "carcere fuori dal carcere" della metropoli romana, in cui vaga alla ricerca della sorellanza intuita e ormai perduta. a scorrere le pagine appassionanti di questa autobiografia sorge un sospetto: e se tutte le contraddizioni alla fine si rivelassero coerenza? coerenza di verita` e bellezza dell`insieme della sua opera.

centododici partigiani vengono catturati dai tedeschi o dai fascisti e gia` sanno che saranno giustiziati dal plotone d`esecuzione o uccisi dalle torture. scrivono ai familiari, alla madre, alla moglie, alla fidanzata, ai compagni di studio, di lavoro, di vita. appartengono alle realta` sociali e culturali piu diverse. tutti vivono, per la prima e l`ultima volta, l`atroce esperienza di "un tempo breve eppure spaventosamente lungo, in cui si toglie all`uomo il suo piu intimo bene, la speranza", e in cui sono costretti, in preda allo smarrimento e all`angoscia, a "dare ordine" al proprio destino e al proprio animo.

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