

l`episodio dei re magi venuti dall`arabia per adorare gesu` bambino occupa poche righe in uno solo dei quattro vangeli, quello di matteo. secondo alcuni studiosi, e` un`allegoria del paganesimo che s`inchina alla nuova religione: ma secondo michel tournier, il "contrabbandiere della filosofia", lo scrittore che riesce a trasmettere il pensiero di platone, aristotele, spinoza e kant nelle sue storie e nei suoi racconti, l`allegoria non e` che la morte del mito, e il compito dello scrittore e` impedire che i miti diventino allegorie. e dunque, tournier vivifica le storie antiche e immagina i saggi, astronomi e studiosi, mentre osservano il cielo in cerca di un segno; e ne racconta il viaggio intrapreso in fretta, per non perdere quella traccia luminosa.



le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. in edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del novecento. testo originale nell`edizione dell`accademia delle scienze di berlino, ricontrollato sulla prima edizione del 1797.

pubblicata nel 1785, "la fondazione della metafisica dei costumi" e` l`opera di kant dedicata interamente alla filosofia pratica, con l`esplicito obiettivo di esaurire gli aspetti piu` strettamente teorici del sistema che aveva da lungo tempo progettato: la metafisica dei costumi. la fondazione assolse il compito di presentare al pubblico la filosofia morale kantiana, ma ebbe allo stesso tempo il paradossale effetto di allontanare ancora la stesura della vera e propria "metafisica dei costumi" che verra` pubblicata solo nel 1797-98. l`obiettivo principale e` chiaramente indicato da kant: "la presente fondazione non e` altro che la ricerca e la definizione del supremo principio della moralita`, che da sola costituisce un`impresa compiuta nei suoi scopi e da separarsi da ogni altra ricerca morale".



se e` vero che ogni opera del passato giunge alla piena leggibilita` solo in determinati momenti della sua storia, per le lettere di paolo l`ora sembra venuta. a uno dei testi piu` commentati della tradizione occidentale agamben restituisce quel rango messianico che solo puo` riorientare la prospettiva di una interpretazione ormai bimillenaria. paolo non fonda una religio dell`universale, non annuncia una nuova identita` e una nuova vocazione, ma revoca ogni identita` e ogni vocazione; non abolisce la legge, ma la dispone a un uso che si colloca al di la` di ogni diritto. cuore del messianismo - dall`evangelo paolino fino alle tesi sul concetto della storia di benjamin, che talora ne nascondono gli splendidi calchi - e` una esperienza del tempo affidata all`inversione del rapporto tra passato e futuro, tra memoria e speranza. come tempo di ora, segmento di tempo profano teso fra la resurrezione di gesu` e l`eschaton apocalittico, il tempo messianico si costituisce in figura stessa del tempo presente, di ogni presente. sul canone di che appartiene al messianico e` modellato anche l`andamento del libro di agamben: una sapienza esegetica da biblista si trasfonde nelle illuminazioni del filosofo che interroga paolo a partire da schmitt, kafka e scholem, e che sa cogliere nella parola paolina, attraverso lutero, le ascendenze concettuali della dialettica hegeliana.





nella "valle dei ladri" ci sono finti parenti e finte fidanzate che accolgono chi arriva in stazione per rubargli la valigia, finti sindaci che assegnano finte onoreficenze per spillare denaro, finti idraulici che si impiantano a casa di chi li chiama e non vanno piu` via. qualcuno riesce a fuggire da questa specie di strano "purgatorio" e arriva nelle vere citta` in cui tutti viviamo. ma la realta` non e` migliore dei luoghi fantastici: e` solo meno buffa.






"vorrei che tutto apparisse meno romanzesco possibile, perche` non se ne puo` piu` di queste vite da romanzo a cui dovrebbe somigliare anche la nostra. giorno per giorno passa la vita e basta. io mi ritrovo con undici taccuini scritti in fretta, spesso illeggibili, senza nessun ordine. sono appunti su aspetti che mi sono diventati familiari in questa parte del mondo, con elenchi di parole wolof, discorsi scritti in fretta, figure di amici con cui cui ho vissuto in queste terre, idee di per un film sul villaggio di diol kadd, e frasi e che non so chi le abbia dette." lieve, affettuoso e complice, lo sguardo di celati ci restituisce l`allegria e la pace, lo sfarzo delle vesti femminili durante le feste, lo sciamare dei bambini, la lenta e cauta sopravvivenza di questo villaggio di duecento anime, governato soprattutto da donne. non c`e` nessuna idealizzazione, ma c`e` senza dubbio la percezione di un tempo "diverso", di un tempo quasi fermo, che parla con una voce che ci tocca da vicino. una testimonianza d`eccezione di un modo di vivere tanto piu` povero e, al contempo, piu` ricco di quello in cui si dispiegano le nostre esistenze quotidiane.

la "critica della ragion pura" ebbe, vivente kant, cinque edizioni. importanti sono soprattutto le prime due, del 1781 e del 1787, per lunghi tratti diverse tra loro. alla seconda edizione si rifaceva nel 1904 l`accademia delle scienze di berlino per stabilire l`editio princeps dell`opera, e su questo testo veniva condotta nel 1909-1910 la classica traduzione di gentile e lombardo radice qui ripresentata nella revisione curata da vittorio mathieu.





















theatrum sanitatis liber magistri

