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gli italiani sono stati forgiati da secoli di storia e di cultura che hanno prodotto come atteggiamento fondamentale della mentalita` nazionale quella che pier paolo pasolini definisce "una terribile e indicibile ansia di conformismo". per comprendere le origini di questo carattere occorre partire dalla cultura romana e dalla vocazione urbana, passando poi per gli aspetti e gli episodi della storia della societa` italiana: il potere degli anziani, la durata delle gerarchie, l`inclinazione per feste e musica, l`assenza della riforma protestante, la controriforma, il fascismo, il piu` grande partito comunista dell`occidente, la proliferazione televisiva. tutti momenti che segnano una forte e sistematica divaricazione rispetto all`europa, poiche` il conformismo e le gerarchie interne tendono di volta in volta a resistere ai mutamenti epocali che premono dall`esterno. attraverso un`analisi delle forme di comunicazione ed espressione (arte, teatro, letteratura, spettacolo, manifestazioni di piazza, pubblicita` e televisione), l`autore ricostruisce la parabola che ha portato alla formazione degli italiani, come popolo e nazione, ancora troppo chiusi in se stessi e poco inclini a proiettarsi verso un nuovo futuro.

"il mucchio selvaggio" e` un film storico e insieme un film di personaggi che vivono, amano, pensano e muoiono con naturalezza, senza essere costretti a farlo dalle esigenze di sceneggiatura. nel film coesistono brillantemente una chiave collettiva e una individuale, personale. e, al tempo stesso, un grande film di azione e un grande film di contemplazione pura, come raramente si e` verificato nella storia del cinema. con quest`opera peckinpah codifica le forme narrativo-linguistiche di tutto il moderno cinema d`azione e mentre le sperimenta subito le porta all`eccesso, le concentra in alcuni secondi di immagini e intanto le dilata per sempre. il massimo, per un cinema narrativo: sperimentare e divertire insieme, rinnovare il linguaggio e costruire spettacolo.

il volume illustra la raccolta del collezionista gino magnani, racchiusa nella villa della fondazione magnani rocca, nel parco di corte di mamiano (parma). l`intero palazzo e` uno scrigno ricco di dipinti, sculture, mobili e oggetti di grandi artisti di tutti i tempi: filippo lippi, ghirlandaio, durer, van dyck, goya, canova, e ancora, renoir, ce`zanne, matisse, carra`, braque, severini, de chirico, guttuso, burri e morandi. l`opera prevede una prima parte di saggi a firma di emiliani, fornari e sgarbi, mentre nella seconda parte, divisi in capitoli tematici, vengono passati in rassegna gli artisti e le opere presenti nel museo.

dopo aver lavorato in una clinica svizzera, lo psichiatra americano dick diver ha lasciato la professione e vive del ricco patrimonio della moglie nicole, sua ex paziente. i due abitano un mondo dorato e vacuo, tra la costa azzurra e la parigi degli anni venti, circondati da un eterogeneo gruppo di amici, e sono protagonisti di una storia di disgregazione e disintegrazione umana, di , nella quale fitzgerald affronta i temi a lui piu` cari - la felicita`, lo spreco, il denaro, il fascino -in un clima insieme fastoso e spettrale.

se si eccettuano api e formiche - che ammiriamo per la loro operosita` e organizzazione, ma teniamo comunque alla larga - gli insetti, questi esseri con cui da sempre condividiamo il pianeta, restano per noi degli estranei, il piu` delle volte fastidiosi e ripugnanti. eppure, per cambiare il nostro sguardo su di loro, basterebbe aprire a caso una pagina dei ricordi di fabre. quest`opera, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere lo studio del mondo animale (sino allora relegato dietro le quinte di un museo di storia naturale), e` attraversata da una felicita` narrativa difficilmente eguagliabile in una trattazione scientifica, e ancora oggi resta uno di quei rari libri che riescono a trasmettere a qualsiasi lettore la passione verso l`oggetto di cui parlano. perche` fabre era prima di tutto uno scrittore, e nella sua prosa ogni esemplare delle infinite specie da lui osservate - descritto con millimetrica precisione nel corpo e nell`agire - puo` trasformarsi nel protagonista di un racconto di avventura, a tratti esilarante, che non svela il suo disegno sino alla fine. , investigando le ragioni apparentemente insondabili del suo comportamento, e` stata la missione della vita di fabre. e sempre, al cuore di una visione del mondo che ben poco concede al caso (le teorie di darwin non lo turbarono, mentre darwin dichiaro` la sua ammirazione per lui), rimane l`istinto: questo dono , che detta la misura delle cose. prefazione di gerald durrell.

"stro`legh" usci` nel 1975 in questa collana, con un`introduzione di franco fortini. era il terzo libro di loi, ma fu quello che lo proietto` immediatamente, nonostante il suo dialetto milanese spurio, inventivo e non semplice, nella ristretta cerchia dei poeti italiani piu` importanti. tre anni dopo usci` "teater", sempre nella , ed era un segnale forte perche` prima di loi l`einaudi aveva pubblicato un secondo libro di un poeta italiano vivente solo in due casi: montale e ripellino. nel 1978, l`anno di "teater", usci` anche l`antologia di mengaldo "poeti italiani del novecento", che si concludeva emblematicamente con un`ampia sezione dedicata a loi, presentato come . una consacrazione che sarebbe stata confermata negli anni successivi da tutta la critica, dal pubblico e dal mondo stesso dei poeti di cui loi e` diventato un punto di riferimento ineludibile. questi due libri fondamentali, "stro`legh" e "teater", non erano piu` disponibili da tempo. li riproponiamo ora uniti in un solo volume, come due ante di uno stesso flusso poematico-teatrale che mette insieme ricordi d`infanzia, realistiche descrizioni di milano e soprattutto personaggi indimenticabili. prefazione di giancarlo consonni.

dal 1770 al 1799, sui due lati dell`atlantico, america ed europa sono travolte da rivoluzioni: dalla lotta di indipendenza americana, ai moti svizzeri e irlandesi che precedono la rivoluzione francese, ai successivi moti in belgio, germania renana, province unite e italia. lo storico francese jacques godechot accomuna in un`unica, grande , o , tutti i cambiamenti che, condizionandosi gli uni con gli altri, hanno cambiato il corso della storia. nella rivoluzione occidentale si sommano cambiamenti in tutti i campi: nel mondo delle idee e della produzione - dall`agricoltura all`industria - nell`economia, nella crescita demografica, nella scienza e nelle scoperte geografiche. godechot individua somiglianze e differenze delle trasformazioni nei singoli paesi e propone una visione dei decenni che hanno cambiato il mondo.

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