




un grande intellettuale messicano ci presenta una riflessione insieme ironica e partecipata sull`universo dei libri e sulle diverse figure che lo costellano: autori, editori, librai, lettori contribuiscono tutti, in questo avvio di xxi secolo, a un mondo sovraffollato di libri dove l`abbondanza rischia di soffocare la qualita` e dove le parole scritte rischiano di superare quelle lette. eppure questo disincantato sguardo sul mondo editoriale, leggero nello stile quanto lucido nell`analisi, si risolve in un paradossale ma convincente elogio di babele.

lo avevamo lasciato con una domanda: riusciro` mai a tornare li`, dove solo gli innamorati vivono, tre metri sopra il cielo? e le risposte stanno per arrivare. e questo il seguito di "tre metri sopra il cielo". perche` nessuna storia finisce mai davvero. e a volte si trasforma in cio` che non avresti mai potuto immaginare. step e` partito e sta per tornare. sta per scoprire che niente e` mai uguale a come lo avevi lasciato. o meglio, a come ricordavi che fosse. cosi` tutto cambia e rivela la sua vera faccia. step imparera` che non sempre, in amore, sappiamo cio` che vogliamo davvero. anche quando ci sembra d`essere sicuri.












la storia di un ragazzo di ventidue anni, dave, che nell`arco di cinque settimane si trova a perdere per tumore entrambi i genitori e quindi a dover badare al fratellino toph di soli otto anni. con una decisione coraggiosa e sorprendente, dave vende la casa di famiglia, sale in macchina e, sempre con il fratellino al fianco, si muove alla scoperta di una nuova vita. insieme...




il profilo di vittorini (siracusa 1908-milano 1966) e` condotto attraverso l`intreccio di elementi biografici e l`analisi delle sue opere, tentando di cogliere il senso della scrittura e della vita dell`autore. vittorini scrisse opere di narrativa e di saggistica, effettuo` traduzioni e diresse alcune riviste e collane. intensa fu infatti la sua attivita` nel dopoguerra come organizzatore culturale: diresse l`edizione milanese dell`unita`; nel 1945 fondo` il politecnico, impegnato in una battaglia di rinnovamento intellettuale-artistico; per einaudi diresse quindi la collana i gettoni e nel 1959 fondo` e diresse il menabo` insieme a calvino, importante per l`avvio del dibattito sullo sperimentalismo letterario degli anni 60.


il volume e` diviso in due sezioni principali. la prima illustra attraverso quattro saggi la figura e l`opera di corrado alvaro, rivisitato dal paladino. la seconda sezione presenta i profili di alcuni scrittori e poeti contemporanei, tra i quali berto, sciascia, marotta, gatto, penna, altomonte, betocchi, bonaviri e spaziani.


la biografia di bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso" a cinquant`anni suonati, "per non uscire di senno del tutto" e vari divorzi. questi scarsi elementi ricorrono con insistenza nella narrativa di bukowski, piu` un romanzo a disordinate puntate che non racconti a se`, dove si alternano e si mischiano a personaggi ed eventi di fantasia. "rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che bukowski realizza uno scarto, ed e` uno scarto significativo", ha scritto beniamino placido su "la repubblica", aggiungendo: "in questa scrittura molto "letteraria", ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, bukowski fa irruzione con una cosa nuova. la cosa nuova e` lui stesso, charles bukowski. lui che ha cinquant`anni, le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perche` ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, li` su quella panchina del parco. lui, charles bukowski, "forse un genio, forse un barbone". "charles bukowski, detto gambe d`elefante, il fallito", perche` questi racconti sono sempre, rigorosamente in prima persona. e in presa diretta". un pazzo innamorato beffardo, tenero, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.
