
2002

Nuovo album per Enrico Bollero, cantautore con la maiuscola. La strada per Fenis è un disco unico: undici brani dedicati a questo piccolo ma importante paese della Valle D'Aosta. Paese che rimane sempre sullo sfondo di raccionti, ricordi, emozioni e ideali di un tempo passato, ma anche di un presente difficile da decifrare. Simile ad un romanzo di formazione, che tocca temi universali che riguardano l'esperienza di tutti. Nel disco, in cui Bollero dà il meglio di sè con una serie di ballate d'autore ( La Strada Per Fenis, Ritorno a Fenis, Dolce e Quel Vento, Dopo la Piena del Fiume ) hanno suonato numerosi ed importanti musicisti, tra i migliori turnisti italiani.

La maestria e l'elevata qualità interpretativi dei musicisti proiettano questo nuovo disco dal vivo del grande bluesman tra i momenti migliori della sua discografia. Registrato nel 1977 al Nancy Jazz Pulsations Festival in Francia, il concerto vede "Lucille" la classica Gibson ES 335 del Re, fare da protagonista indiscussa in tutte le tracce a iniziare da classici come The Thrill is gone, passando per sofferti blues come I Got Some outside Help (I don't really Need) fino a momenti più grintosi e rockeggianti I Like to Live The Love.

All'indomani della seduta del gran consiglio che lo ha deposto, il 28 luglio 1943 benito mussolini viene deportato a ponza. ma su quell?isola dove il regime ha confinato decine di dissidenti il duce rimane giusto il tempo per celebrare, solo, il suo sessantesimo compleanno; quindi viene spostato alla maddalena e poi a campo imperatore, in cima al gran sasso. ha perso tutto, non spera piu niente. liberato con un blitz dei paracadutisti del fuhrer, ricongiunto alla famiglia di cui fa parte uno dei suoi traditori, galeazzo ciano, mussolini viene messo da hitler a capo di uno stato fantoccio immobile e plumbeo come le acque del lago di garda da cui dovrebbe governarlo: la repubblica sociale italiana. ma la bestia ferita tenta il suo ultimo colpo di coda. sono i seicento giorni, dal settembre del 1943 all?aprile del 1945, in cui il nostro paese conosce la sua ora piu buia: e l?ora della violenza piu bassa e vile, della legione muti e della banda koch che portano il terrore nelle citta, della caccia agli ebrei, dei bombardamenti a tappeto. siamo all?ultimo atto della tragedia del fascismo e della guerra. scurati si concentra su un luogo, milano, dove la guerra civile tocca il suo acme di sangue e di freddezza, tra fascisti torturatori e gappisti che colpiscono i loro bersagli arrivando silenziosamente alle spalle, in bicicletta; un solo colpo alla nuca prima di scomparire nel vuoto di una citta spettrale. e la fine dell?impero, della monarchia, la fine dell?uomo che piu di ogni altro ha marchiato a sangue il corpo della nostra storia, benito mussolini. e la fine di tutti i coprotagonisti, i cortigiani, i conniventi, quelli che fuggono e quelli che rimangono accanto al duce fino all?ultimo; quelli che cercano "la bella morte" e quelli che hanno continuato a vivere nel dopoguerra cambiando pelle. sotto il cielo di questo crepuscolo apocalittico, su questa terra devastata, germoglia, sorprendente, la giovane, tenace pianta della democrazia. alla vigilia dell?ottantesimo anni