

apeste`gue, giovane poeta nella parigi degli anni `30, e` l`ospite fisso dei giorni festivi a casa di firmin, diplomatico sudamericano. stupore, adorazione e pena lo investiranno incontrando la bella obligacio`n, moglie del padrone di casa. un amore pero` nient`affatto corrisposto: la donna e` fedele al marito e ha per il giovane amico solo un grande, quasi materno affetto. domenica dopo domenica, l`amore impossibile cresce. ma nulla e` impossibile e il giovane, pur di seguire ovunque l`amata, non esitera` a lasciare il proprio corpo e incarnarsi nei corpi di chi puo` starle vicino: una mosca, un gatto e infine un nano con tentazioni suicide.


siamo a vienna, agli inizi della seconda guerra mondiale. johannes e` un ragazzo timido e introverso, sedotto dal fascino di hitler, e che essendo stato sfigurato in volto da un`esplosione ha deciso di vivere recluso in casa dei suoi genitori. ma i suoi, che non condividono la sua fede politica, a sua insaputa stanno dando rifugio a elsa, un`ebrea giovane e graziosa. e quando johannes la scopre, se ne innamora. elsa non ricambia, ma grata di ogni contatto umano instaura con lui un rapporto di mutua dipendenza. johannes si prende cura di lei, per anni, e quando i suoi genitori scompaiono, a ciascuno dei due ragazzi non rimane che l`altro. a quel punto johannes decide di non dire a elsa che la guerra e` finita, sapendo che nulla la tratterrebbe.

erolzheim, alta svevia. e il 1942. dopo la morte del padre con cui si chiude "prima di tutti i secoli", primo volume dell`autobiografia, un johannes ormai tredicenne affronta le conseguenze della guerra. con una voce che si fa piu` "adulta" rispetto a quella della sua "storia di un`infanzia", ma che rimane immediata e decisamente "esilarante", johannes hosle ci presenta la germania degli anni quaranta in un affresco che il punto di vista interno rende, per il lettore italiano, affascinante.

berlino, settembre `95. tony e hardy, atterrati in germania da poche ore, sono gli emissari di una potente famiglia della malavita newyorkese, i franchise. e sono li` per regolare alcuni conti in sospeso con i russi, che senza piu` lo spartiacque tra est e ovest hanno ormai messo le mani dappertutto. nelle intenzioni del cartello statunitense, dovrebbe trattarsi di una faccenda da sistemare in pochi giorni. ma gli interessi in gioco sono troppi perche` qualcuno possa permettersi di chiudere la partita cosi` rapidamente. benvenuti a potsdamer platz, uno dei piu` grandi cantieri europei degli anni `90, simbolo di quella berlino che dopo la caduta del muro e` invasa dai capitali stranieri ed e` diventata territorio di conquista delle mafie internazionali. la spedizione punitiva dei due killer americani finisce per lasciare sul tappeto il corpo esangue di una ragazzina di quattordici anni. la figlia del boss russo victor rudiyov. sta per iniziare una sanguinaria catena di rappresaglie e ritorsioni, per il controllo del giro degli appalti statali.

un uomo su un treno, viaggiatore solitario della carrozza-ristorante. un blackout improvviso, si spengono le luci, il convoglio si arresta. quando torna la corrente il viaggiatore si ritrova nella spiacevole situazione di non riuscire a ricordare il suo nome, ne` dov`e` diretto, ne` soprattutto come mai e` senza pantaloni. in compenso, adesso a fargli compagnia ci sono due bizzarri personaggi: un certo dottor freud che guarda caso si chiama sigmund, e il sadico capotreno malkowitz.

con questa antologia, i piu` famosi scrittori della giustizia italiana magistrati e agenti delle forze dell`ordine - mettono alla prova la costituzione italiana, a sessant`anni dalla sua nascita: prendendo spunto dai suoi singoli articoli, raccontano un paese in cui nulla e` scontato, nemmeno l`applicazione dei principi stessi che sono alla sua base. un viaggio a tinte noir per scoprire un`italia in cui le ombre non si annidano solo fra il malcostume e la criminalita`, ma soprattutto nell`oblio della costituzione stessa. un percorso tra le storture del sistema e l`assenza di democrazia, laddove, secondo gli autori, vengono continuamente sovvertiti gli articoli previsti dal nostro massimo statuto: le liberta` personali sono violate (art. 13), la stampa e` censurata (art 21), i cittadini non hanno pari dignita` ne` uguaglianza di fronte alla legge (art. 3), il lavoro non e` piu` un fondamento della repubblica (art. 1) ma motivo di discriminazione. omicidi efferati, misteriosi ritrovamenti di cadaveri, ricatti, corruzione e indagini deviate all`ombra del vessillo del belpaese.


il giornale dei sopralluoghi per "bello, onesto, emigrato australia" diventa l`ilare resoconto della nascita di un film, e della circospetta esplorazione di un continente lontanissimo. il testo ritrovato di un maestro della commedia all`italiana - lo sceneggiatore principe di alberto sordi.




in una tiepida notte di fine giugno del 1915, cinque fuggiaschi si allontanano dalle rovine del loro paese nella valle di mush, distrutto dai turchi della terza armata con i suoi abitanti e le millenarie tradizioni del popolo armeno. hanno perso tutto, casa e famiglia, ma hanno fortunosamente recuperato un tesoro di inestimabile valore e sono determinati a portarlo in salvo ad ogni costo. questa e` l`ultima storia dell`antichissimo libro di mush.

buck duane, abilissimo tiratore con una triste eredita` di vendetta lasciatagli dal padre, e` trascinato suo malgrado a uccidere un uomo. il suo destino e` segnato: deve fuggire, lasciare la sua fattoria, andare a ingrossare le file dei fuorilegge che spadroneggiano nel texas. ma buck riesce nonostante tutto a non macchiarsi di altri delitti e a portare aiuto ai deboli e agli oppressi. la sua fama di tiratore implacabile gli procura una grande occasione: gli viene offerto di diventare segretamente un ranger per aiutare a sconfiggere la banda di banditi piu` pericolosa in circolazione: quella comandata dal terribile cheseldine, personaggio dalla doppia vita. buck duane si impegna a fondo, rischia piu` volte la vita, viene ferito gravemente, ma ce la fara`: completamente riabilitato, si conquistera` un avvenire onesto e una moglie straordinaria.



. (jean-henri fabre)