

si tratta della terza delle quattro "considerazioni inattuali" di nietzsche. fu pubblicata nel 1874, quando aveva trent`anni, ed e` riconosciuta come la piu` bella delle quattro. e il suo diario, la sua "storia piu` intima" e il suo manifesto, che consente di comprendere la molla fondamentale e il motivo generatore di tutta la sua vita e la sua opera. attraverso l`esaltazione del suo "unico e grande maestro" schopenhauer, e` nietzsche stesso dunque che si presenta come educatore: educatore alla grandezza e a "compiti di portata storica universale". in essa egli espone la teoria del filosofo non come un contemplatore neutro e oggettivo, ma come un legislatore, un uomo destinato a trasformare i valori, a sovvertire ogni ordine esistente.

le dieci grandi tragedie: filippo, antigone, agamennone, oreste, ottavia, merope, maria stuarda, saul, mirra, bruto secondo. nel saggio di introduzione il curatore fa la storia della produzione teatrale drammatica prima di alfieri, e come alfieri sia stato portatore di uno stile e di un contenuto nuovi: l`uno inteso come declamazione e l`altro che vede nel tiranno non gia` il dominatore, ma il vinto fra i vinti. secondo dei due tomi.



opera filosofica scritta e pubblicata nel 1887. scritta con l`intenzione di accentuare la portata di "di la` dal bene e dal male" e` composta di tre saggi, intitolati: "buono e malvagio, buono e cattivo", "colpa, cattiva coscienza e affini", "che cosa significano gli ideali scettici?". nel primo n. tratta dell`essenza e dell`origine del cristianesimo; nel secondo la coscienza e` riconosciuta non come la voce di dio nell`uomo, ma come l`istinto della crudelta` che si ripiega su se stesso dopo che non ha potuto sfogarsi esteriormente. nel terzo n. trova la spiegazione della potenza, da lui considerata negativamente, dell`ideale ascetico-religioso nel fatto che questa forma di disciplina era l`unica, "fino a zarathustra", che fosse proposta agli uomini.


luminosa e leggiadra, popolata da apparizioni angeliche e giovinete delicate, la poesia di boccaccio ha fissato un codice di gusto e musicalita`, orientando voce e lingua sul modello altissimo dell`amico e maestro petrarca.
