

quale fu veramente il peccato di adamo? per secoli (molto prima, e dopo, che il libertino olandese beverland la fissasse, alla fine del seicento, in una "forma acida, sacrilega, canzonatoria"), un`ipotesi "scandalosa" ha attraversato, in modo esplicito o sotterraneo, le controversie di teologi, rabbini, alchimisti, cabalisti, filosofi, senza dimenticare poeti e pittori, nonche` "la folla confusa degli umili e dei pii": che quel peccato consistesse nella conoscenza carnale di eva. con conseguenze vastissime su quelli che furono e sono i nostri "dolenti e ansiosi interrogativi sulla natura del male": nel caso si accolga tale ipotesi, infatti, e` lo stesso piacere fisico a diventare "la radice prima" di ogni iniquita`, e tutti noi, figli di adamo, meritiamo di essere dannali in quanto "intimamente, essenzialmente contagiati" da quel peccato. da filone giudeo ai romantici tedeschi, da san tommaso a paracelso, dai catari alle "torturate alchimie della carne e dello spirito" di baudelaire, antonello gerbi ripercorre la storia delle "infinite diatribe" (e delle "idiozie, le sudicerie e i tormentati arzigogoli") che quei pochi versetti hanno generato, con una capacita` di fare storia delle idee che in italia e` stata sua e di pochi altri: ne risulta un libro al tempo stesso brillante e documentato, caustico ed erudito, spiritoso e profondo, che appassiona e induce a riflettere.

chi e` stato carlos wieder? un poeta o un assassino? un artista o un criminale? un pilota spericolato che si esibiva in performance di "scrittura aerea" o un autore di snuff movies? e ha veramente arrestato e torturato e ucciso, nei mesi successivi al golpe di pinochet, decine di persone, per poi esporre le foto dei cadaveri ridotti a brandelli perche` convinto della assoluta, gratuita purezza del male - perche` solo il dolore e` in grado di rivelare la vita, e perche` lo scopo della sua e` "l`esplorazione dei limiti"? nulla, sembra ribadire bola?o, e` piu` sfuggente della verita`. tant`e` che, una pagina dopo l`altra, un tassello dopo l`altro - attraverso un accumulo di indizi, molti dei quali di natura squisitamente letteraria, e di storie parallele, alcune tragiche, alcune grottesche, alcune paradossalmente fiabesche (ma tutte, sempre, eccessive, "come il cile di quegli anni") -, il nostro percorso di avvicinamento a quella che potrebbe essere la verita` diventa via via piu` sdrucciolevole, come se l`autore medesimo ci invitasse a dubitare degli eventi che narra non meno che degli scrittori che cita, delle poesie, delle riviste, dei movimenti letterari a cui allude. nonche`, in definitiva, della esistenza stessa di un uomo chiamato carlos wieder.