
"continuazione e in qualche modo summa della sua creativita` poetica, questo nuovo libro di franco buffoni attraversa un universo di echi e corrispondenze mantenendo un incantevole equilibrio fra narrazione e purezza lirica, coscienza umana e cultura linguistica, storia personale e passione sociale. il rifrangersi della vita nella poesia scorre sul doppio binario della consapevolezza e delle connessioni di casualita` in due parti distinte del libro: i testi e la bottega. nella prima parte "il vagare disordinato della mente" fra tanti referenti poetici trova la sua regola di scrittura in una polifonia "liricamente realista" per entrare poi ne la bottega dove il poeta si racconta." (daniela attanasio)


il libro procede su un doppio binario: da un lato espone i nodi principali della vita di marx, i legami con la famiglia d`origine, con la moglie e con l`amico engels, dall`altro affronta le idee di marx nei confronti della propria missione politica, segue l`elaborazione del "capitale" e del concetto cardinale di lotta di classe, e valuta l`atteggiamento di marx nei confronti delle utopie concorrenti e dei "traditori" ideologici.







simona e` morta ma non ha nessuna intenzione di svanire e di essere dimenticata da suo marito e da sua figlia. con determinazione e ironia, il suo fantasma si aggira in scena attivando pensieri ed emozioni. "la vita ferma" e` un testo sul lutto, sul dolore e sullo svanire del dolore, sul senso di mancanza che permane oltre l`attenuarsi del ricordo. daria, invece, e` una donna non piu` giovane che lotta contro la depressione, tra l`incudine e il martello di una figlia (che talvolta in scena si trasforma nella sua psicanalista) e di una madre. un testo che gioca sul filo schizofrenico di una quotidianita` tutta frigorifero e lavatrice e dialoghi coltissimi a partire da citazioni di onetti o wittgenstein.

in quel tempo remoto gli de`i si erano stancati degli uomini, che facevano troppo chiasso, disturbando il loro sonno, e decisero di scatenare il diluvio per eliminarli. ma uno di loro, ea, dio delle acque dolci sotterranee, non era d`accordo e consiglio` a un suo protetto, utnapishtim, di costruire un battello cubico dove ospitare uomini e animali. cosi` utnapishtim salvo` i viventi dal diluvio. il sovrano degli de`i, enlil, invece di punire utnapishtim per la sua disobbedienza, gli concesse una vita senza fine, nell`isola di dilmun. il nome utnapishtim significa . dopo qualche migliaio di anni approda a dilmun un naufrago, sindbad il marinaio. utnapishtim lo accoglie nella sua tenda e i due cominciano a parlare. cio` che utnapishtim racconta e` la materia di questo libro.
i tarocchi marsigliesi sono il mazzo piu` diffuso in italia e francia. un`opera senza tempo, le cui origini sono tuttora avvolte nel mistero. questo libro guida il lettore alla scoperta dell`iconografia, del simbolismo e di numerose tecniche di utilizzo del mazzo.