





non sono solo le verita` o le idee ad avere una storia, ma anche il criterio stesso di vero e di falso. attingendo a platone, aristotele, pausania, paul veyne esamina i differenti "regimi di verita`" in vigore presso quegli stessi greci a cui i moderni fanno risalire la nascita della storia, della ragione, della scienza. ecco che la verita` si configura come l`effetto del variare dei rapporti e degli interessi; nessuna verita` e` migliore delle altre, e` semplicemente incommensurabile con le precedenti e le successive, perche` i suoi orizzonti mutano costantemente.

il libro traccia la parabola di un paese che nell`arco di solamente due secoli da piccolo e isolato divenne rapidamente la potenza dominante d`europa e del mondo e altrettanto rapidamente decadde. la narrazione prende le mosse dal 1469, allorche` il matrimonio dei "re cattolici" ferdinando e isabella unifico` i regni di castiglia e aragona, per passare alla politica di "reconquista" dei territori iberici in mano musulmana, alla scoperta dell`america e al conseguente instaurarsi di un impero immenso, che vive la sua stagione d`oro nel pieno cinquecento con i regni di carlo v e di filippo ii, e vertiginosamente decade nel corso del seicento.