

l`inconfondibile impasto di mistero e quotidianita` e la trasparenza della parola che li dice hanno subito fatto riconoscere in charles simic uno dei maggiori poeti contemporanei. e in questo libro, che raduna my noiseless entourage e una scelta dai selected poems, il suo universo - fisico e mentale - si mostra con una vividezza abbagliante. un universo di interni desolati e di periferie hopperiane abitate da gente anonima, dove gli oggetti sembrano giacere spaesati dopo aver perduto ogni funzione. un`america di luoghi e immagini di memorabile intensita` - cinematografi abbandonati, bische clandestine, biblioteche di quartiere, diner notturni, giardini deserti, polvere, specchi, strade senza fine, cicli di un azzurro perenne -, dove si affacciano ombre e presenze indecifrabili, sospetto di metafisica subito soffocato dallo scetticismo e dall`ironia.

apparso nel 1972, "l`oro delle tigri" si inscrive in uno dei periodi piu` intensi dell`attivita` poetica di borges e ne documenta un volto nuovo. la meditazione sui temi del tempo, dell`identita`, del sogno e` percorsa da un sentimento elegiaco di rimpianto e di nostalgia meno dissimulato e controllato e le domande sul mistero dell`esistenza, della morte, della divinita` esprimono ora un senso di profonda desolazione piu` che un`urgenza speculativa. il borges di questi anni e` meno restio ad abbandonare la sua "estetica del pudore" e piu` incline a parlare di se`, delle sue tristezze, della sua solitudine, delle assenze, degli amori mancati.


"all`interno del collegio non avevo potuto constatare alcun mutamento di rilievo, se non il fatto che la stanza cosiddetta di soggiorno nella quale eravamo stati educati al nazionalsocialismo era adesso diventata una cappella, e al posto del podio su cui prima della fine della guerra era salito grunkranz per insegnarci la dottrina della grande germania c`era adesso un altare, e alla parete dove prima c`era il ritratto di hitler pendeva adesso una grande croce, e al posto del pianoforte che, suonato da grunkranz, aveva accompagnato i nostri inni nazionalsocialisti come die fahne hoch! oppure es zittern die morschen knochen c`era adesso un harmonium. l`intero ambiente non era stato nemmeno ritinteggiato, evidentemente mancavano i soldi, sicche` nel punto dove adesso era appesa la croce si poteva ancora scorgere la macchia, bianchissima e vistosa sulla superficie grigia della parete, dove per anni era stato appeso il ritratto di hitler". in questo primo volume della sua autobiografia, bernhard ha voluto subito raccontare un periodo della sua vita a cui risale il manifestarsi di una lesione insanabile in lui: i mesi passati durante la guerra nel convitto nazionalsocialista di salisburgo, fra macerie e angherie, e i mesi passati nello stesso collegio, ora chiamato johanneum, e retto da sacerdoti cattolici, sempre fra angherie, all`inizio di una ottusa pace. nell`intima compenetrazione salisburghese fra nazismo e cattolicita`, nella vocazione della citta` al suicidio (una delle piu` alte percentuali europee) e all`arte universale, nella scuola come offesa permanente, nella capacita` locale di cancellare la memoria e sovrapporre una nobile decorazione a un fondo putrido, bernhard riconosce una costellazione atroce e beffarda alla quale da sempre ha tentato di sottrarsi: e qui la presenta e la ripercorre in pagine ossessive, implacate. il piccolo thomas bernhard, al convitto nazionalsocialista, suonava il violino nella "stanza delle scarpe", "piena zeppa di centinaia di sca







questo libro, curato da pauli poco prima della morte, raccoglie un insieme di saggi che ben testimoniano la consapevolezza, che egli sempre ebbe vivissima, del significato piu` generale di ogni ricerca scientifica, valida non solo per il risultato singolo ma per il contributo piu` ampio al sapere. i saggi, percorsi dal tema comune del valore e dei limiti della conoscenza umana, possono essere distinti in due categorie: la prima puntualizza i personali apporti dell`autore e di altri grandi fisici alla scienza contemporanea; la seconda e` dedicata a riflessioni sul potere del pensiero e alla validita` di alcuni concetti fondamentali della teoria dell`evoluzione biologica e della psicologia dell`inconscio. lo stile asciutto e rigoroso e` animato dal ricordo personale di uomini ed episodi che fanno oggi parte della leggenda della fisica e, piu` in generale, della conoscenza umana.










la prima parte di "migrazioni" si chiudeva con il ritorno del nobile vuk isakovic dalla guerra, all`inizio dell`estate 1745. siamo ora nell`anno 1752: il governo di maria teresa ha deciso la smobilitazione delle truppe serbe e quel sogno - raggiungere una nuova patria, una terra slava, la russia - viene raccolto dal nipote di vuk, pavle isakovic. sara` lui a guidare il suo popolo attraverso le steppe, i fiumi, le foreste e i laghi dell`est. ma solo per scoprire che nulla e` come doveva essere, e che la terra promessa non esiste: mai pavle potra` convincersi che "un`acacia sul don o sul begej e` sempre un`acacia".

a una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d`inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto jean genet. ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. qualcosa in effetti e` successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non puo` piu` farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprira` solo chi arrivera` all`ultima pagina, anzi all`ultima riga.

pubblicati quando la servitu` della gleba era in russia ancora una realta`, i racconti che compongono "memorie di un cacciatore" suscitarono grande impressione nel pubblico per la loro insita carica di denuncia e di condanna sociale, messa in risalto da uno stile esente da sfumature propagandistiche o idealizzatrici, fondato su un realismo non retorico e su un linguaggio scevro da coinvolgimenti emotivi. da questa "asciuttezza" narrativa prende vita l`anima di una terra in cui il popolo vive la tragedia della propria servitu`, fatta di rassegnazione e di miseria ma non di disperazione, che e` respinta da una fede autentica e radicata nell`uomo e nella giustizia.


si sa che l`ultima guerra, e in particolare la resistenza, hanno per lo piu` dato origine in italia a storie di "uomini e no", inclini a un`aspra sentenziosita`. nulla di meno congeniale a landolfi, il quale scrisse febbrilmente la sua storia di guerra (questo "racconto d`autunno") nel 1946, ma giocando su tutt`altra tastiera. qui un indefinito e sanguinoso conflitto fa da quinta a una vicenda di amore e morte che non sdegna nessuno degli attrezzi scenici del romanzo nero, dal ritratto ominoso agli animali demoniaci. e, al centro, una "dark lady" innocente e perversa, evocata per via necromantica, che ci appare una vera concrezione dell`eros landolfiano. mai come in questo libro landolfi si e` abbandonato al puro romanzesco, senza turbare e frantumare la narrazione.









"durante una passeggiata nel parco, gabriele viene travolto da un vento impetuoso. ai piedi di una fontana e distratto da un luccichio. si china: una piccola pietra blu, lucidissima e scintillante, lo guarda. la raccoglie e la mette in tasca. da quel momento la sua vita non sara` piu la stessa: dovra` fare i conti con se stesso e con il nemico. ma non sara` solo: dalla sua ha maestro arminto, eli e chiara, le sue grandi amiche. l`eterna lotta tra il bene e il male e protagonista di questo romanzo di formazione dedicato ai ragazzi". (giulia nicora)

i fantasmagorici rituali - di iniziazione - dei promotori di startup, riuniti in conclave a londra. i saturnali, al mugello, di una delle ultime divinita` disponibili in italia, valentino rossi. il matrimonio fra i rampolli di due miliardari indiani - per tacer dell`elefante - nel cuore della puglia. l`incontro, a new york, con un sopravvissuto alla sua stessa leggenda, frank serpico. il paradiso - o l`inferno - artificiale nella sua versione piu` aggiornata, il poker online. non importa da quale ingresso daniele rielli decide di entrare nel diorama ibrido e surreale che chiamiamo contemporaneita`. importa come ne racconta, ogni volta, un angolo diverso. e quanto, ogni volta, riesca a farci ridere.



"... la raccolta `in amore`, sostenuta da una potente carica creatrice, celebra il desiderio, la passione, l`incontro dei corpi, ma contiene in se` anche il `disamore`, lo sconforto, la solitudine, il dolore insieme a folgoranti epifanie di vita, in cui l`esperienza del momento si intreccia con l`immaginazione e l`attualita`. la poesia di fabio scotto non e` mai avulsa da una profonda inquietudine esistenziale, anche quando il poeta corre incontro all`appuntamento con l`amata ed osserva il paesaggio intorno... la straordinaria qualita` di questa poesia proviene da un flusso emotivo che assume il presente come punto di partenza, lo avvolge e dilata in un movimento che va avanti e indietro, aggregando momenti e materiali di vita e di storia vissuti in tempi diversi che trovano un loro centro nella parola poetica...". (dalla prefazione di gabriele morelli)




a lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano. lui, don gonzalo, che le dicerie vogliono iracondo, vorace, crudele e avarissimo, e` divorato da un male oscuro, quello che . lei, la signora, e` ridotta da una desolata vecchiezza e dal lutto per la morte dell`altro figlio (il ) a una spettrale sopravvivenza. li unisce un amore sconfinato, li separa un viluppo di gelosia, senso di colpa, rancore, dolore - preludio al piu` atroce degli epiloghi. intorno a loro una casa dissennata, feticcio narcissico ed epicentro di ogni nevrosi, estremo rifugio e tomba, e un`immaginaria terra sudamericana identica alla nostra brianza, vessata dai nistituos provinciales de vigilancia para la noche ? che a tutti vorrebbero imporre la loro violenta protezione ?, assediata da robinie e banzavois, disseminata di strampalate ville, popolata di che come miserabili proci dilapidano le attenzioni della signora. e che gonzalo vorrebbe cancellare, insieme al barcollante feudo e a tutte le . perche` il da cui e` affetto lo condanna a distinguerle e negarle, quelle : a respingere la , la turpe contingenza del mondo. anche a prezzo di negare se stesso, anche a prezzo della piu` dura cognizione, quella che consegna alla solitudine e alla .





il mito di diana e atteone ha avuto sempre qualcosa di decisivo da dire agli uomini, e nelle sue numerose versioni - cosi` come nelle rappresentazioni pittoriche, da tiziano a rembrandt - ha sedotto le piu` grandi menti del pensiero e della letteratura occidentali. in questo libro, a meta` tra il saggio e la favola, tra l`excursus erudito e la , pierre klossowski, mitografo eterodosso, racconta e decifra sapientemente ogni dettaglio della storia, scomponendo il quadro in una rete dilelementi simbolici. appare cosi` come un`epifania paradossale del divino: una teofania che si realizza attraverso una visione sacrilega eppure necessaria. ma e` anche una caccia tragica, dionisiaca. diana si materializza tramite lo sguardo di atteone, che la fa, letteralmente, consistere; e atteone abbraccia il proprio destino di intermediario sacrificale tra l`umano e il divino accettando ogni prevedibile conseguenza: l`estasi, il delirio, 1` autodistruzione, giacche` si annulla, attraverso la metamorfosi in cervo, nella divinita` che ha sorpreso senza veli.

nel giro di pochi giorni, nel marzo del 1927, un furto di denaro e gioielli ai danni di una svaporata e fantasiosa vedova, la contessa menegazzi, e poi l`omicidio della ricca, splendida e malinconica liliana balducci, sgozzata con ferocia inaudita, incrinano la decorosa quiete di un grigio palazzo abitato da pescecani, in via merulana, come se una l`avesse d`improvviso investito - una vampa di cupidigia e brutale passione. indaga su entrambi i casi, forse collegati, francesco ingravallo, perspicace commissario-filosofo e segreto ammiratore di liliana: ma la sua livida, rabbiosa determinazione, il suo prodigioso intuito per il che ogni delitto nasconde e le pressioni di chi pretende a ogni costo un colpevole da dare in pasto alla non basteranno ad aver ragione del disordine e del male. l`inchiesta sui torbidi misteri del gli concedera`, al piu`, la medesima, lacerante cognizione del dolore di gonzalo pirobutirro. giallo abnorme, temerario, enigmatico, frutto della irresistibile attrazione che su gadda esercitavano il romanzo e i crimini tenebrosi ma insieme di una tensione conoscitiva che finisce per travolgere ogni possibile plot, il pasticciaccio e` anche il ritratto di una citta` e di una nazione degradate dalla follia narcisistica del tiranno, dove si riversa a ondate tumultuose una realta` perturbata e molteplice - e dove, a rappresentarla, sono convocate, in uno sforzo immane, tutte le risorse della nostra lingua, dei dialetti, delle scienze e delle tecniche.


una nuova storia di jacominus gainsborough, in una forma inedita e tutta da esplorare. anzi, piu` che una storia sola, ben 100 microstorie in compagnia di altrettanti personaggi che sono sia voce protagonista che rarefatti disegni a matita e inchiostro. se il racconto si fa minuto e frammentato, lo sfondo si allarga e prende una dimensione spettacolare: una meravigliosa illustrazione a colori di oltre due metri di lunghezza in cui re`becca dautremer racconta per immagini che cosa stanno vivendo nello stesso istante quei 100 personaggi. attimi gioiosi, seri, divertenti, banali, ripetitivi, speciali, importanti e che insieme compongono un unico e caleidoscopico universo narrativo e figurativo di sognante bellezza. eta` di lettura: da 9 anni.

un piccolo villaggio inglese. oscene lettere anonime. un misterioso assassino che minaccia di passare dagli animali agli esseri umani. un perfetto capro espiatorio, george, il diverso del villaggio perche` di origini indiane. sembra un caso per sherlock holmes. ma a occuparsene sara` arthur conan doyle e non il suo personaggio: perche` questa e` una storia vera. ai cittadini di great wyrley iniziano ad arrivare deliranti lettere anonime in cui gli insulti si mescolano ai vaneggiamenti religiosi, un maniaco sventra cavalli e bestiame annunciando il sacrificio di venti giovanette. serve un colpevole, serve in fretta, e george, un giovane e riservato avvocato, ha tutte le carte in regola per fare da capro espiatorio: e` timido, ha un disturbo agli occhi che rende bizzarro il suo aspetto, ma soprattutto e` indiano. george viene condannato ai lavori forzati ma accetta la pena con la dignita` e la modestia di chi vuole solo e confida nella legge con piu` fervore di tanti altri . quando la notizia del sopruso giunge alle orecchie di arthur conan doyle, il celebrato creatore di sherlock holmes decide di impegnarsi in prima persona per restituire a george l`onore che gli e` stato sottratto.

benche` costretto, nel 1932, ad accettare una nuova "sfacchinata" ingegneresca, gadda non ha la minima intenzione di dissipare la notorieta` che "la madonna dei filosofi", uscito l`anno prima, gli ha procurato nell`ambiente dei letterati. la scrittura e` per lui "un prepotente bisogno", e un ripiegamento sarebbe inconcepibile: "la realta` deve essere, il resto non importa". con i proventi della corvee presso i servizi tecnici del vaticano finanziera` dunque nel 1934 "il castello di udine": libro variegato, riluttante a ogni definizione di genere, stilisticamente tracotante. i ricordi di guerra ci consegnano la bruciante delusione di chi ha visto il sogno di "una vivente patria, come nei libri di livio e di cesare" annientato dall`incapacita` degli alti comandi di raffigurarsi le "correlazioni complesse" che legano l`esercito "al resto del mondo"; dal mito, "ignobile e turpe", della furberia; da una prigionia che lo ha travolto "verso la riva dell`inutilita`". ma subito dopo la cronaca di una crociera nel mediterraneo proietta l`immagine di un mondano, ironico reporter; l`invettiva contro i musici di strada, molesti perturbatori delle notti milanesi, quella di un bizzoso moralista; il racconto "la fidanzata di elio" - dove le virtu` di luisa lasciano presagire una vita "drappeggiata di linoleum, risfolgorata di nichelio" - quella di un incendiario robespierre della borghesia milanese. a ben vedere, tuttavia, un filo rosso, tenace e segreto, unisce queste prose in apparenza disparate, screziandole di dolore e di sangue, come se la prima sezione gettasse fiotti d`ombra su tutta la raccolta: il lutto insanabile per chi e` caduto in guerra - come il fratello enrico, "la parte migliore e piu` cara di me stesso".

"e giunto il momento, cucciolo mio, di scoprire ?la magia del bosco?, un libro sulle antiche leggi della natura." apri questa meraviglia, che appartiene da generazioni alla famiglia di orso bruno, e scopri splendide pagine capaci di rievocare l?incanto quotidiano del bosco: dalla bellezza del ciclo vitale di una farfalla al mondo segreto del sottosuolo. un libro illustrato per bambini dai 4 anni, con testi in rima e illustrazioni ricche di dettagli da scoprire, perfetto per sviluppare le capacita osservative dei bambini. eta di lettura: da 4 anni.

la primavera, che stagione meravigliosa! l?orso mette il muso fuori dalla tana, rospo aspetta il ritorno della sua amica anatra, la nonna prepara gustosissime torte. e da dove viene tutto questo ronzare? una piccola raccolta di storielle primaverili, da leggere insieme mentre la fata primavera rallegra il mondo con il profumo dei fiori. un libro illustrato per bambini dai 5 anni in stampatello maiuscolo. una raccolta di racconti primaverili per le prime letture: storie brevi e riccamente illustrate, perfette per fare i primi passi in autonomia nel mondo dei libri. eta di lettura: da 5 anni.