



corte`s aveva della storia una visione disperata: per lui "l`umanita` era una nave sballottata per il mare senza meta, carica di una ciurma sediziosa e volgare, reclutata a forza, che balla, canta a squarciagola, finche` l`ira di dio la precipita in mare in modo che torni a regnare il silenzio". la capacita` di dare degli eventi cui assisteva una interpretazione cosi` lucida gli consenti` di percepire come nessun altro il vero senso dell`enorme opera di rimozione che l`europa stava mettendo in atto per il tramite della prosperita` economica, del progresso tecnico e del positivismo che contrassegnarono gli ultimi decenni del xix secolo.






Una giornata al Metropolitan, un concerto al Lincoln Center, un giro per gallerie d`arte, un aperitivo a Williamsburg con vista sul tramonto a Manhattan, una mattinata di shopping a Battery lane, uno spettacolo off Broadway: tutto quel che c`e` da vedere, quartiere per quartiere. Un week-end intenso: tutti gli itinerari più particolari e le mete da non perdere. Una settimana piena: tutte le notizie pratiche sulle attività, la vita notturna, gli eventi in Manhattan e anche oltre, da Brooklyn a Staten Island. Una guida tutta da leggere: dalla meraviglia dei suoi grattacieli ai segreti di Central Park, ai Gospel di Harlem, la storia, la cultura, l`arte e l`architettura della città. Una guida tutta da consultare: tante pagine e cartine a colori con alloggi, ristoranti, monumenti e musei più un glossario completo con termini ed espressioni utili.

eureka nacque come materia di una conferenza sulla cosmogonia dell`universo, tenuta da poe nel 1848 presso la society library di new york. una specie di poema in prosa in cui il famoso scrittore americano racchiude, in forma breve, la storia della creazione e della distruzione dell`universo.









"ricevi dunque in un solo libro quattro specie di cose: composizioni allusive, poetiche, allegoriche; emblemi nel venereo rame incisi e di venerata grazia adorni; verita chimiche secretissime che l?intelligenza tua sondera; infine musiche delle piu rare: fa buon uso di cio che t?e qui dato". cosi michael maier, uno dei piu significativi "operatori" ermetici dell?epoca rosicruciana, medico, filosofo e musicista presenta la sua "atalanta fugiens". e l?accorto lettore si rendera conto, col solo sfogliarlo, di come l?atalanta si configuri quale testo di "traduzione" alchemica tutto teso a formulare, nella sua ampiezza, e per il suo invito ad una prima decifrazione estetica, un?opera di estremo equilibrio barocco. questo perche in maier il gusto ed il brivido spirituale della conoscenza ermetica si sposano felicemente ad una volonta ermeneutica che compara, giustapponendo, varie formule espressive. e saranno l?epigramma, l?incisione, la fuga musicale, i vari possibili gradini d?intendimento della "crisopeia". gli epigrammi, ma soprattutto i discorsi che chiosandoli li accompagnano, sono tutti "ambientati", secondo la tendenza propria dell?epoca, a collegare il mito all?alchimia e, con essa, spiegarlo svelandolo, maier disincantato lettore di miti, ne intravede il possibile, per lui certo, velame alchemico e ne propone, aprendo la strada ai futuri pernety, l?ampia qualita e disponibilita analogica; facendo della mitologia greca una "metafora in divenire" che permetta una decifrazione reciproca alle tappe dell?"opera alchemica". le incisioni, gli emblemi, opera di merian, forse il massimo, il piu noto senz?altro tra gli incisori alchemici, portano spessore immaginativo, ottico, al "sogno" della comprensione ermetica, operando con un modello iconologico d?indole, piu che di data, barocca. si tratta d?incisioni che, com?e d?uso nell?epoca, offrono una solida fedelta al dettato dell?epigramma, traducendo obbedientemente in immagini, fotografando per cosi dire, la velata lette


il romanzo e` ispirato da "eugenie grandet" di balzac, trattato con una sensibilita` evidentemente maturata attraverso il lungo meditare dell`autore sull`arte di turgenev. il tema portante e` lo stesso delle altre opere principali di turgenev, ovvero il rapporto di una figlia con l`autorita` paterna.




la filosofia indiana spiegata da uno dei pensatori piu` inafferrabili e audaci del secolo scorso. cosi` emil cioran descrive il genio di benjamin fondane: "non ha fatto nulla per sfuggire il disastro, che misteriosamente lo attraeva. tutti sapevano che benjamin fondane era qualcuno, uno spirito avvincente, maestro nell`arte di animare le idee. era piu` di un filosofo: piu` profondo, piu` sensibile, nel suo intimo era al di la` della filosofia. davvero, se ci sono persone nobili in questo mondo... beh, lui faceva parte di questa categoria di uomini che superano se stessi". il saggio alle soglie dell`india e` pubblicato nel 1941 su un numero speciale della rivista "cahiers du sud", consacrata a investigare il pensiero indiano. il libro e` arricchito da una presentazione a firma del custode dell`opera di fondane in francia, michel carassou ed e` tradotto dal massimo conoscitore in italia del filosofo, luca orlandini. fautore di un pensiero magmatico, appropriato alla contraddizione, fondane insegna: "malgrado le apparenze contrarie, e` la nostra filosofia, e non quella indiana, che forse avrebbe dovuto essere scritta in sanscrito".