



nei cinque libri autobiografici pubblicati da bernhard fra il 1975 e il 1982 ("l`origine", "la cantina", "il respiro", "il freddo", "un bambino"), e qui radunati per la prima volta, il lettore trovera`, di la` dalle vertiginose architetture linguistico-musicali dei romanzi, di la` dalle riflessioni filosonco-maniacali e dalle feroci tirate dell`implacabile "artista dell`iperbole", la narrazione cruda e immediata della sua vita - una narrazione che non risparmia nulla dei dettagli piu` urtanti ed eloquenti. come la rete che dondola, sospesa al soffitto di un barcone in un canale di rotterdam, dove piange il bambino messo al mondo dalla "madre nubile" in olanda per non dare scandalo nell`austria provinciale e bigotta. o come i terribili convitti frequentati in austria e nella "grande germania", con sadici e ottusi educatori prima in divisa nazista e poi in abito talare; o, infine, il fetido "trapassatoio", anticamera della morte nel sanatorio, fra tisici in attesa della bara di zinco: quella turba di pazienti intubati e perforati ogni giorno, quella comunita` della sputacchiera di cui bernhard diventa membro a pieno titolo. eppure, nonostante tutto, quel diciottenne dalla volonta` caparbia decide di resistere e vivere, tenendo testa - con implacabile dizione - alla malattia del corpo e dello spirito.

Chrome Dreams ed. 2003, UK. 101 miti riguardanti i Beatles sfatati: gli autori Alan Clayton e Spencer Leigh mettono in discussione i più significativi fraintendimenti riguardo il quartetto di Liverpool, sfatando ad esempio la leggende secondo cui McCartney e Lennon non avrebbero più registrato insieme dopo il 1971, che Yesterday sia stata scritta esclusivamente da McCartney o che i Beatles fumarono marijuana a Buckingham Palace.
















tra leonesse addomesticate e bonifiche integrali, paesaggi coloniali e autarchia, parchi e monumenti, finalmente un libro che racconta come il fascismo ha immaginato, usato e trasformato la natura. la natura del duce esplora le ecologie politiche fasciste, ovvero le pratiche e le narrative attraverso cui il regime ha costruito ecologie, tanto immaginarie quanto materiali, funzionali al suo progetto politico. il libro non insegue dunque il fantasma di un mussolini verde, magari contando quanti parchi nazionali siano stati creati durante il regime o quanti alberi piantumati. diversamente da quanto affermato dalla storiografia internazionale, gli autori non credono che il fascismo si sia disinteressato della natura; piuttosto ne ha fatto un uso attento, tuttavia lontano da idee di cura e conservazione dell`ambiente. il libro muove da un`analisi della figura di mussolini e del suo rapporto con la natura per spaziare su alcuni aspetti cruciali della trasformazione fascista dell`ambiente. dalla bonifica alla battaglia del grano, dall`autarchia alle politiche di tutela, dalle ecologie coloniali fasciste all`eredita` del regime nel paesaggio contemporaneo, la natura del duce guida chi legge in un viaggio nel tempo e nello spazio, rivelando come sia possibile interrogare passaggi e paesaggi della nostra storia attraverso nuove domande e chiavi di lettura.